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Autore: Niniel Virgo    22/01/2012    4 recensioni
[Ispirato a Alice: Madness Returns]
La piccola Rose era una bambina come le altre, prima di scoprire di dividere il corpo con Alice Liddell. Da allora la sua vita è cambiata, se in bene o in meglio, questo è da scoprire..
[Dal 3°capitolo.]
Morte. Non ho mai sentito nessuno dei miei coetanei parlare di morte. Ma beh, credo di essere l'unica ad avere nella testa una morta con cui parlare, no?
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'We are all mad here.'
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E' sera tardi diario, e sono nascosta sotto le coperte. Ti scrivo perché sono stanca, terribilmente stanca. La mia vita sta diventando sempre più complicata, non so cosa fare..

Papà e mamma litigano in continuazione, e indovina la causa? La mia sanità mentale. Li ho sentiti ieri sera; mia madre vuole mandarmi da uno psicologo, mio padre non vuol sentir ragioni. Da una parte gliene sono grata, mi salva per il momento dal pericolo che Alice venga scoperta. A volte, tuttavia, desidero che ciò accada. La convivenza tra me e la mia amica non è sempre facile, forse perché a volte di impormi la sua volontà. Lo so che lo fa, anche se non me ne accorgo sul momento. Ad esempio, a volte mi trovo in una stanza senza ricordarmi come ci sono arrivata. Certo, il fatto che io senta i suoi sentimenti non l'aiuta nel comandarmi indisturbata, perché quando mi accorgo di quello che vuole fare la fermo. Mi chiedo perché abbia iniziato a fare così..

Altre volte invece ci troviamo bene tra noi. Ridiamo e scherziamo, mi sembra di tornare bambina, quando io e Ben giocavamo assieme e non dovevamo preoccuparci di nulla.

A proposito di lui, è partito proprio ieri per una gita all'estero, in Francia. Starà via per un mese, e non so se esserne felice perché almeno a casa non mi subirò il suo silenzio, che pesa più di mille insulti, o essere triste perché non potrò vederlo. Alice mi dice sempre che questa gita è un miracolo, perché lei non sopporta mio fratello, specialmente per come mi tratta. In quei momenti sono davvero felice di averla al mio fianco.

Nell'ultimo periodo poi, mi sento osservata. Non so perché, ma ogni volta che esco di casa per andare a scuola, o al mio ritorno sento un paio d'occhi che mi seguono, mi spiano. E' una sensazione davvero fastidiosa. Mi rende già abbastanza nervosa uscire, se poi mi sento anche osservata la cosa peggiora! Metto piede fuori dalla porta di casa solo la mattina, non ho nessuno con cui uscire il pomeriggio, mi reputano tutti troppo strana. Non che la cosa mi dispiaccia a volte, dato che mi criticano costantemente.

Non ti ho mai parlato, diario, del mio vicino. E' un tipo parecchio strano, è apparso circa un anno fa. Alice è sicurissima che sia lui a spiarmi, non crede che sia solo una mia sensazione.

Il signor Mark Johnson è un uomo sui quarant'anni, che porta però decisamente bene. Ho visto un sacco di ragazze della mia età innamorate perse di lui, io stessa ho avuto una cottarella per lui, che è passata appena ho scoperto che era uno psichiatra. Psichiatra, ovvero colui che potrebbe scoprire Alice, ovvero nemico.

Ha corti capelli castani sempre perfettamente ingellati, occhi scuri che si guardano intorno avidi di sapere. Analizza tutto quello che vede, lo ha fatto anche con me la prima volta che ci siamo incontrati. Mi ha guardata a lungo negli occhi, e ho sentito come se potesse vedermi l'anima. Mi ha inquietata, e non poco.

Piacere di conoscerti, puoi chiamarmi Mark.” Mi ha detto, tendendomi la mano. Quando l'ho toccato, ho come sentito di averlo già incontrato in passato, il suo tocco mi era familiare.

Un momento..era familiare a me, o ad Alice?

Perché ho sentito che si è innervosita, è diventata più tesa e mi ha sussurrato: “Non mi piace.”

Come mai?” Le ho chiesto, mentre sorridevo cortese all'uomo.

Non lo so, è una sensazione strana. Mi rende nervosa stargli vicino.”

Da quel giorno io e il signor Johnson (Non sono mai riuscita a chiamarlo per nome.) ci siamo visti di rado. Qualche visita di cortesia ogni tanto, che cercavo sempre di evitare perché Alice tendeva sempre a farmi venire mal di testa, quando eravamo con lui, a causa del suo disagio.

Come ogni giorno, stavo tornando a casa da scuola, dopo una mattinata troppo lunga secondo i miei gusti, anche se per me sono sempre lunghe. Forse perché non posso stare in pace nemmeno un secondo, perché non ho nessuno che mi rivolga un sorriso gentile, o una parola cortese..lo vorrei davvero tanto. Mi fanno sempre scherzi perfidi, e le insegnanti non dicono nulla. Quel giorno mi hanno fatto trovare il banco tutto sporco, mi sono beccata i rimproveri della professoressa e ho dovuto pure pulire, sotto gli sguardi feroci dei miei compagni di classe.

Ero di pessimo umore a causa dello scherzo, e Alice era anche peggio di me. Era davvero arrabbiata, e mi stava incitando a prendermela con loro. Ma io non sono così, non voglio che qualcuno finisca nei guai a causa mia.

Sei troppo buona.” Ha detto lei alla fine, con un sospiro.

Mi spiace, non sono forte come te.” Ho ribattuto con un ringhio, nervosa. Credo di star diventando parecchio acida, nell'ultimo periodo..

Non ha fatto in tempo a ribattere che, una volta aperta la porta di casa, ci siamo ritrovate davanti il dottor Johnson. Dovevo avere un'espressione davvero confusa, perché lui ha sorriso divertito. “Buongiorno, Rose.”

Alice si è messa subito sull'attenti, come ogni volta che incontriamo il dottore. Mi sono imposta la calma, stare davanti a lui è sempre difficile, dato che ho il terrore che capisca cosa non va in me.

Buongiorno, dottor Johnson.”

Chiamami Mark, quante volte te lo devo ripetere?” Mi ha sorriso cortese. A volte credo che non dovrei provare questa repulsione per lui, dato che è uno dei pochi che mi tratta gentilmente, ma i sentimenti di Alice influenzano i miei.

Sì..Mark.” Ho ripetuto poco convinta, sorridendo di rimando. Sentivo il bisogno di correre in camera mia e di allontanarmi da quello sguardo indagatore, capace di spaventarmi quasi quanto il Cappellaio.

Purtroppo mia madre non mi sembrava della mia stessa idea. “Il dottor Johnson è arrivato proprio ora. Vieni Rose, dobbiamo parlarti di una cosa.”

Siamo andati a sederci in salotto, loro due sul divano e io sulla poltrona, il più lontano possibile da quell'uomo.

Mamma mi è sembrata nervosa. Continuava a lanciare sguardi alternati a me e al dottore, torturandosi le mani. Sembrava che qualcosa la turbasse.

-Allora?- Ho chiesto impaziente, desiderosa di allontanarmi in fretta.

-Vedi..il dottor Johnson si è gentilmente offerto di aiutarti con i tuoi problemi.- Ha sorriso nervosa. -E papà si è mostrato d'accordo. E' venuto qui per decidere quando tenere la prima seduta.-

In quel momento ho capito cosa significa sentirsi il mondo crollare addosso. Avrei rischiato di perdere Alice se quell'uomo avesse scoperto che era dentro di me! E Il Paese delle Meraviglie..che cosa sarebbe successo alle Formiche Origami? Sarebbe andato tutto distrutto!

Mantieni la calma Rose.” Mi ha detto Alice, spaventata quanto me all'idea della separazione. “Non devi fargli capire quello che stai pensando, non lasciargli captare il tuo nervosismo.”

Ho annuito, sia in risposta ad Alice che a mia madre. Ho sfoderato il sorriso più convincente che riuscissi a fare, riconoscente quanto falso. “Ne sono felice. Quando, allora?”

Johnson, il cui sorriso cordiale non si è mai spento, si è voltato verso di me. “Quando preferisci, sono a tua completa disposizione.”

Inserire l'appuntamento troppo vicino era fuori discussione. Dovevo trovare una tattica per nascondere la presenza di Alice, e avevo bisogno di tempo.

In questo periodo sono troppo presa dalla scuola. Può darmi un po' di tempo per decidere?”

Lui ha annuito, ma ho il terrore che abbia capito che c'è qualcos'altro sotto. E' davvero troppo perspicace, per i gusti di Alice.

Certo, nessun problema. In fin dei conti sai dove trovarmi, no?” Ha indicato la sua casa attraverso la finestra, ridacchiando.

Ho riso con lui, cercando di farla sembrare una vera risata. “Perfetto, grazie mille.”

Il dottore ha fatto per alzarsi e uscire, tranquillizzando così me ed Alice, ma mia madre lo ha fermato. -No, resti a cena, dobbiamo ringraziarla. Il suo aiuto è arrivato proprio nel momento giusto.-

Ho trattenuto a stento un gemito di sofferenza quando lui ha accettato, entusiasta. Perché i chiedo, perché la sfortuna mi perseguita?

L'angolo delle meraviglie di Niniel.

Eccoci all'undicesimo capitolo! Ho deciso di lasciare da parte per qualche tempo il Paese delle Meraviglie, e descrivere quello che succede nel frattempo nella vita reale. Questo capitolo ruota tutto attorno a questo nuovo personaggio, il dottor Johnson. Nei prossimi capitoli vedremo Rose e Alice alla prese con questo (Splendido, non c'è che dire, dato che lo immagino simile a Orlando Bloom) strano personaggio.
Alla prossima!
Baci, Niniel.

   
 
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