Ehilà
a tutti!
Chiacchierando
con i miei lettori su facebook o su posta di EFP mi sono accorto che quasi
nessuno sembra leggere i miei preamboli e gli epiloghi, parlando chiaro queste
poche righe all’inizio e alla fine di ogni mio capitolo XD
Per
verificare la cosa vi propongo un giochino: se volete scrivermi un commento per
questo capitolo, aggiungeteci un PS con << Ho letto il preambolo >>, così verifichiamo se quando credo
di rivolgermi direttamente ai miei lettori per la maggior parte dei casi parlo
all’aria! XD (non sono arrabbiato, tranquilli)
Con
questo capitolo, la sequenza dei rigori giungerà finalmente alla fine! Il
pubblico è in attesa, l’arbitro scalpita, e i protagonisti pure! Andiamo a
vedere come se la cavano!
Buona
lettura a tutti!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
Francia
comandò una breve pausa; per accentuare la suspance aveva detto…
Restavano
comunque al massimo quattro rigori per quattro tiratori; e visto che già più
della metà di ciascuna squadra aveva fatto la sua parte, le due panchine erano
state avvicinate per passare un po’ il tempo in compagnia tra un rigore e
l’altro.
“Sapete
cosa fa un austriaco per avere il latte caldo?” –chiese Svizzera- “Mette a
fuoco una mucca!”
“Ah
ah ah ah!”
Baviera
rideva più di tutti, quasi a soffocare!
“Mhmm, carne arrosto!” si leccò le labbra Seborga!
Lily
era l’unica che non rideva: “Povera mucca…”
Certo non rideva nemmeno Austria, ma aveva già la risposta pronta!
“Vi
siete mai chiesti perché in Svizzera ci sono tante montagne? Non è che
serviranno a “compensare”?”
Baviera
si rotolò a terra dal ridere: “Fortissima!”
“Fratellone,
non l’ho capita.”
“Ehm, meglio così…” la chiuse lì Vash, rosso come la sua bandiera!
Erano
secoli che lui ed Austria si combattevano a battute del resto!*
“Dai,
ti concedo un altro colpo!” fece sportivamente Austria, che sapeva che Svizzera
ne aveva ancora tante in serbo contro di lui.
“Preparati
perché ora ti stendo!”
“Forza, fratellone di Liechtenstein!”
“NON
INCORAGGIARMI TU, SAN MARINO!”
“Ah ah ah!”
“Ih ih ih!”
Quando
Baviera ritrovò per un attimo il proprio controllo, poté accorgersi che il suo
cuginone aveva qualcosa che non andava.
Germania,
insieme coi due fratelli Italia, era l’unico che preferiva restare in piedi. Però
i due Vargas almeno non si tenevano in disparte quanto lui.
Veneziano
giocava a tenere la palla in equilibrio sul naso: “Guarda fratellone! Sembro
una foca! Guardami!”
“Umpf,
guarda me piuttosto, io resisterò di più! Francia, cronometraci!”
“Ehi, la vogliamo piantare con i numeri da circo? Io ho una sfida da portare
avanti! Umpf, questi non si meritano un direttore di gara professionale come il
sottoscritto!”
<<
Gli altri hanno ragione, mi sono lasciato
troppo prendere… >> -pensò Ludwig, guardando le due panchine unite e
i due Italia con un pizzico di invidia- << Qui l’unica motivazione forte è la mia e non mi sta facendo nemmeno
giocare bene. >>
Vide
Baviera avvicinarglisi: “Ehi, cuginone, perché quel muso lungo?”
“Ehm…”
“Insomma, è così terribile avere Italia come rivale in qualcosa?”
Si
girò e vide Veneziano correre sull’erba dietro una farfalla e poi sbattere
contro un alberello!
“… Beh…”
Per
carità, lo trovava simpatico, come tutti, ma in quanto a stima non era
esattamente la nazione che ne riscuotesse di più… Per una che invece che nei
secoli e ancora oggi era ammirata per la sua potenza, forse era veramente
un’onta essere ripetutamente sconfitto.
“Non è per quello, Baviera! Non è perché un tipo come Italia mi batte che ho
voluto sfidarlo, è solo che almeno una volta voglio vincere io. È una questione
di principio, credo…” finì lui arrossendo.
A
quanto sembrava, Germania stesso non aveva le idee molto chiare riguardo Italia…
Sorrise: “Oh, beh, speriamo che la pensi così anche lui.”
Germania
sbarrò gli occhi: << Già, Italia
non si sarà mica risentito? E se avesse pensato anche lui che voglio batterlo
solo perché non posso accettare che sia lui a sconfiggermi in qualcosa? Non è
così… >>
I
loro sguardi si incrociarono, ma proprio in quel momento Francia fischiò.
“Il
prossimo rigorista sarà quell’attraente ma per nulla dolce casanova per cui ho
tanto rotto le scatole a Spagna per averlo… Italia-Romano!”
“Umpf!
State a vedere!”
“Forza
fratellone!”
Arrivato al dischetto, Francia gli fece un occhiolino.
Si sentì le gambe farsi molli: “Urgh… Non lo rifare!”
<<
Uhm, forse così lo innervosisco
abbastanza da farlo sbagliare! >>
“Allora,
dov’è quello scemo di un crucco?”
“Eccomi!”
fece Germania, arrivando di corsa che finiva di infilarsi i guanti.
“Ah,
preparati perché la palla non la vedrai neanche, crucco!”
“Romano, perché non mettiamo momentaneamente fine a questa nostra
(unilaterale…) ostilità e lasciamo che lo spirito sportivo ci renda più uniti?”
“…… No!”
“Bah! Sei pieno di “cazzimma”**,
come dite voi!”
“EH?! E da quando tu conosci quel vocabolo?! Veneziano! Glielo hai insegnato
tu?”
“Vee…
Stavamo parlando un giorno e…”
Romano abbandonò il dischetto e cominciò a tirargli le orecchie: “Stupido
cretino di un fratello demente! Come ti salta in mente di insegnare i miei
vocaboli migliori al crucco?!”
“Ahia! Chiedo scusa!”
Francia fischiò: “Ehi, dolcezza, c’è un rigore che ti attende! Torna al tuo
posto!”
“Non chiamarmi dolcezza!”
Francia
ridacchiò di nascosto vedendolo tornare a posto con le gambe molli come un
budino.
Veneziano,
una volta mollato, era corso a frugare nel borsone che divideva col fratello:
“Vediamo, bandiera bianca, un’altra bandiera bianca… Eccolo! Il tricolore!
Forza Romano!”
Non
lo ascoltava: era occupato a continuare la sua guerra psicologica contro il
portiere…
“Uh,
guarda! Un uccellino!”
…
con mezzi davvero subdoli!
“Pensa
a tirare!” ruggì Ludwig, stufo dell’ostilità immotivata di Romano… E poi era
lui quello che soffriva per i fratelli scemi!
<<
Fiiii! >>
Germania
stavolta si gettò verso destra nel momento esatto in cui l’avversario colpì la
palla. A compensare la sua ritrovata reattività, il fatto che si fosse gettato
dalla parte sbagliata: Romano l’aveva fregato!
“Rete!
Gli italiani passano in vantaggio!”
“Ah!
Spiazzato! Ben ti sta!”
A
Germania non restò che battere il pugno a terra e rialzarsi.
Romano
invece andò ad abbracciare il fratello e a dare anche lui qualche sventolata
alla bandiera.
“L’ho
sistemato fratellino: quel brutto crucco non ci darà più fastidio!”
Veneziano
non era più al suo fianco già da un po’!
“???”
“Non ti preoccupare Germania, sei comunque fortissimo!”
“Grazie Italia…”
La cosa gli valse un’altra tirata d’orecchi: “La devi smettere di fare
comunella con lui!”
“Ahia! Ma io gli voglio bene!”
“GRRRRR!”
“Cioccolata?” provò Lily.
“……
Perché no?”
<< ANCHE LUI?! >>
sbalordirono Prussia e Austria!
Il
potere della cioccolata è davvero strabiliante!
O
forse perché Romano era un mangione?
Malgrado
il vantaggio, se la squadra tedesca avesse segnato il rigore successivo, si
sarebbe ristabilita la parità, e a quel punto si sarebbe deciso tutti con l’ultimo
tiro a disposizione delle due formazioni.
“Sei
tu il prossimo?” chiese Prussia al fratello.
“No, è Baviera.
Il quarto tiratore stava tirandosi un po’ i muscoli delle gambe per scaldarsi: “Svizzera,
guardami la birra mentre sono via per favore.”
“Va bene.” rispose Vash stiracchiandosi.
Prussia
si avvicinò: “Non è che si potrebbe avere un assaggino anzitempo? Fa un po’
caldo…”
Il
rumore di un caricatore innestato gli giunse in risposta.
“Baviera mi ha chiesto di fare la guardia, e lo farò!”
Prussia alzò le mani in resa: “Tsk! Piccolo tappo scazzato!”
Baviera
si sistemò il pallone; vide però Vaticano avvicinarsi.
“Caro
Baviera, il mio capo ti manda i suoi più distinti saluti, e ovviamente gli
auguri di fare del tuo meglio!”
“Oh, lo ringrazi da parte mia, signor Vaticano!”
Questi
poi tracciò veloce una croce sulla fronte di Baviera con le dita: “Forza, brava
nazione, e che il Signore ti guidi!”
“Ehi!”
A
protestare era stato Romano che, per l’alternanza, si ritrovava ora in porta.
“Vaticano,
anche io sto a sentire i tuoi consigli! Molto più di mio fratello!*** Perché non benedici anche me?”
“Oh,
lo farei, mio caro, ma dovrei arrivare fin lì e l’arbitro sta per fischiare…”
<< Fiiii! >>
“Devo
allontanarmi! La pace sia con voi!” e saltellò via tenendosi l’abito per non
inciampare.
“Solo
perché il tuo attuale capo è bavarese! Avanti, dì la verità!”
<<
Devo farcela per il cuginone!
>>
Chi
di spiazzo ferisce, di spiazzo perisce!
Romano
provò a gettarsi a destra, ma la palla invece andò a sinistra, insaccandosi a
mezza altezza!
“SI!” -alzò i pugni Ludwig- “2 a 2!”
“Mannaggia
sacripante!” si lasciò uscire Romano nel suo dialetto.
In
quel momento, qualcuno venne a chinarsi sull’Italia che sud mentre stava a
pancia a terra dopo il tuffo…
“In
nomine patris, et filiis…”
“Non
è un po’ tardi per la benedizione ora?”
“Et
spiritus sancti!” finì comunque Vaticano, aiutando poi Romano a rialzarsi.
<<
Quel tipo… è veramente il preferito del
Cielo! >> rabbrividì Germania ancora una volta!
Francia
era tutto un fremito!
“Uh,
gli ultimi due rigori! Signore e signori, si decide tutto adesso! Finora solo
quattro rigori su otto sono stati trasformati, probabilmente per il carattere
raffazzonato di buona parte delle due squadre…”
“In pratica ci ha dato degli incapaci…” si abbatterono gli altri…
“Ma
adesso si fa sul serio! Perché sono rimasti solo Italia e Germania, i due
sfidanti, l’uno contro l’altro, faccia a faccia: a ciascuno un tiro e una
chance di parare! Dimenticate ciò che è accaduto prima perché ora giunge il
momento fatale! Italia mortificherà ancora una volta Germania, o ci sarà la
tanto attesa rivincita?”
“Ma
sei un arbitro o un narratore?” lo smontò Svizzera!
Mentre
Francia andava avanti con lo sproloquio, Germania e Italia erano uno di fronte
all’altro. Viste le diverse altezze sembravano Davide contro Golia, ma stavolta
Golia si sentiva stranamente piccolo.
Ludwig
aveva sperato che il fato gli presentasse un simile finale.
<<
Alla fine siamo rimasti solo io e te. Ed
è anche giusto che sia così… >>
<<
Oh, che fame! Vorrei tanto aver portato
un po’ di pasta oltre al pallone! >>
“Allora,
miei cari, qualcosa da dire?” chiese Francia, stavolta simile ad arbitro di
pugilato. In quanto a poliedricità Francis stava davvero stupendo quel giorno!
“In
bocca al lupo Germania!” gli sorrise Italia, sempre gentilissimo, anche coi
suoi nemici.
“Crepi…”
Germania
si infilò i guanti e si avviò verso i pali. A metà tragitto finalmente gli
venne anche a lui in mente qualcosa da dire.
“Italia!”
“Uh?”
Si
voltò verso di lui: “Voglio che tu sappia che non ti ho sfidato perché non
sopporto di essere stato battuto da te, e che non c’è niente di vergognoso ad
essere battuti da te. Tu sei un ottimo avversario, ed è solo per questo motivo
che ci tengo a batterti. Buona fortuna anche a te!”
Veneziano
arrossì e per qualche momento restò imbambolato: “… Eh eh! Grazie! Mi piace
sempre giocare contro di te.”
“Perché vinci, eh?”
“N-n-non intendevo!”
“Ah ah ah, scherzo!”
Baviera sorrise: il cuginone ce l’aveva fatta a rilassarsi alla fine!
Germania
fece un cenno del capo, e Italia lo ricambiò.
Poi,
ognuno al suo posto: l’uno dinanzi la linea da difendere, l’uno dietro il
dischetto, pronto a partire.
<<
Non mi lascerò innervosire di nuovo! A
porta sarai pure imbattibile, ma anche dalle mie parti sono venuti fuori dei
grandissimi portieri! Sta a vedere! >>
“L’ultimo
rigore per gli italiani sarà tirato da Italia Veneziano! Pronto?”
“Ve!”
“Allora…”
<<
Fiiiii! >>
Germania
deglutì.
Veneziano
corrugò la fronte e tirò con forza e tecnica insieme.
La
palla si dirigeva verso l’angolino alto a destra.
Ludwig
volò, e con la punta delle dita, spinse la palla via, oltre la traversa!
“Parata!”
“WUNDERBAR!”**** urlò la panchina del portiere scattando
in piedi!
“CAVOLO!”
urlò quella del tiratore cascando a sedere!
“Ce-ce
l’ho fatta!”
E
persino lui si lasciò andare, esultando con un paio di salti liberatori il suo
ritrovato smalto.
“Veee…”
Veneziano
non disse una parola e raccolse da terra i guanti.
L’entusiasmo
di Germania si spense. Quando l’espressione di Veneziano cambiava in quel modo
significava che era deciso ad impegnarsi realmente al massimo. Il che poi non
capitava quasi mai, e ora capitava contro di lui; la cosa dava un po’ fastidio…
“Va bene: vediamo se ti blocco anch’io.” disse guardandolo ben dritto negli
occhi!
Germania
non rispose e si tolse i guanti.
Liechtenstein
si girò verso Svizzera: “Fratellone, che succede se anche Germania sbaglia?
Resterebbero pari.”
“Si
tirerà ad oltranza?” chiese Austria all’arbitro.
“Si,
se ci fossero altri giocatori. Ma visto che non è così, semplicemente la
partita si concluderebbe in parità.”
“P-parità?”
Non
aveva lanciato quella sfida per accontentarsi di una pace bianca, un nulla di
fatto!
Guardò
i suoi piedi: in loro aveva fiducia, ma questa vacillava al solo ricordo del
tuffo di Italia sul rigore di Austria.
In
effetti, se ci ripensava, avevano segnato solo con Romano in porta, anche se
contro Veneziano erano stati anche sfortunati in una circostanza, con Svizzera.
Segnare sarebbe stata una soddisfazione doppia.
<<
Sei mio alleato, ti ho istruito su un
sacco di cose, in alcune senza successo; col calcio non hai mai avuto bisogno
di lezioni, anzi, me ne hai impartite tu a me… Ben tre volte… Tu sai cosa vuole
dire cercare riscatto ed ottenerlo, quindi sono certo comprendi la mia
battaglia… Almeno una volta… Almeno una volta! >>
Piazzo
la palla, e non perse tempo!
“Sono pronto!”
“Ve!”
<< Fiiiii! >>
Inspirò.
Un passo, un altro, uno più veloce, una corsa.
Espirò.
Sciolse le dita, rilassò i muscoli, svuotò la mente, si piegò un po’.
Germania
colpì la palla con tutta la sua forza.
Vide,
teso come una pantera che attacca, Italia lanciarsi nella direzione giusta.
Il
suo palmo sinistro aprirsi il più possibile
E
quando i tacchetti della sua scarpa destra tornarono a poggiarsi nell’erba
morbida, il verdetto della sfida era stato infine deciso.
NOTE
*: Anche queste le ho
scoperte, così come l’amore-rivalità tra svizzeri e austriaci, da alcuni doujin
di Deviantart che trovate in questo account: http://cadaska.deviantart.com/gallery/
**: La “Cazzimma” è un
vocabolo tutto napoletano, da cui la gelosia con cui Romano lo custodisce.
Designa, possiamo dire, la “bastardaggine”, un comportamento o un atteggiamento
ostile, meschino o ricattatorio che suscita lo sdegno di chi lo subisce. Da cui
l’esclamazione: “Ma che cazzimma!” del malcapitato. È comunque difficile
descrivere il concetto per bene visto che ha varie sfaccettature. Mi sento un
vocabolario ora come ora XD
***: Il sud Italia ha fama di
essere molto più religioso del nord, e non a caso il “calore meridionale” si
apprezza particolarmente in occasione delle festività, Natale in primis!
****: “Fantastico!”, in
tedesco ovviamente ^__^
E
qui perdonatemi la cattiveria, ma il capitolo finisce!
Sapete,
voglio mantenere un po’ di suspance, anche visto che il prossimo capitolo è l’ultimo:
sennò non sarebbe interessante come capitolo finale, no? XD
Ho
sfruttato questo capitolo per dare un po’ più di profondità alla storia (che mi
sembrava troppo sempliciotta), parlando delle ragioni di Germania, lasciando
intuire il rapporto un po’ “complicato” con Italia (si, credo di essere un Ger
X Ita…)…
Ho
dato anche un po’ più di spazio a Baviera finalmente: nel precedente capitolo
mi avevano fatto notare fosse praticamente scomparso. Sapete, è il guaio delle
storie con molti personaggi tutti nello stesso momento…
Fatemi
sapere il vostro pronostico (e se leggete queste mie righe o le indirizzo
sempre al vuoto! XD)!
Al
prossimo capitolo con la conclusione!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!