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Autore: Good_Riddance    23/01/2012    1 recensioni
Parla di una ragazza di nome Melissa, che si trasferisce in un'altra città (Roma), dove conosce persone che sono disposte a fare di tutto per lei, incluso il ragazzo che le piace. Tra lo studio e le sue passioni riesce a trovare il tempo per sognare ad occhi aperti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Se ne stava li in auto attaccata al finestrino. Trasferirsi in un’altra città non è facile, ma suo padre aveva trovato lavoro li a Roma. Melissa sognava, guardava le stelle e accompagnata dal suono del pianoforte che emetteva il suo MP3, andava in un’altra dimensione immersa nei suoi desideri. Stando li con il suo MP3 rimase immobile e i suoi genitori non le dicevano niente perché volevano che la sua bambina sognasse ad occhi aperti. Aveva quattordici anni, portava una cascata di biondi e ricci capelli. Era di statura media ed era magra, ma la cosa che la rendeva speciale erano soprattutto i suoi occhi seducenti, che cambiavano colore dal grigio verde al grigio azzurro. Venne interrotta quando suo padre le disse: -Siamo arrivati. Disse entusiasto. -Spero che non ti sia annoiata durante il viaggio cara. Disse la madre. -No, tranquilli ho messaggiato con le mie amiche quindi diciamo che in un certo senso sono stata in compagnia. Disse pensierosa la ragazza. -A cosa pensi tesoro? Disse dubbiosa la madre. -A nulla, sono solo un pò stanca, allora dov’è casa nostra? -Esattamente dietro l’angolo. Disse il padre. Ormai era notte, ed entrati nel portone c’era un silenzio di tomba. Salirono le scale. Melissa era affannata perché le sue valige pesavano molto. Si fermò, si sedette e incominciò a prendere il cellulare quando vide che la porta di un appartamento era socchiusa. Melissa incuriosita sbriciò e c’erano dei ragazzi della sua età che guardavano un film mentre scherzavano e giocavano a carte. -Melissa muoviti! Disse la madre -Arrivo! Arrivati nel loro appartamento, Melissa disse: -Dov’è la mia camera? -Vicino al bagno ultima porta a sinistra. Disse entusiasta il padre. -Ok disse Melissa facendo un cenno con la testa. Arrivata nella sua cameretta, iniziò a sistemare i vestiti, i portapenne e le fotografie. Era una camera spaziosa con pareti rosa e una decorata, alla quale erano appoggiati il letto e i comodini, a destra del letto c’era la porta mentre a sinistra il balcone, poi a destra appena entrati in stanza c’era una scrivania e a sinistra di essa un grande armadio che occupava una parete e mezza. Melissa posò la sua chitarra vicino alla finestra del balcone, si infilò sotto le lenzuola e si addormentò. Il giorno seguente andò a svegliarla la madre dicendole che tra due ore doveva andare a scuola. Fece colazione, si lavò, si vestì adottando cerchietti orecchini e altri accessori, preparò la borsa della scuola e montò il pc, andò su facebook e notò che non c’era nessuno. -Melissa!!!!! La chiamò il padre. -Si papà? Disse la ragazza -Ti accompagno con l’auto o prendi la metro? -Accompagnami tu. La ragazza era un pò timida e insicura quindi per il primo giorno, voleva che la si accompagnasse ovunque. -Roma è una città molto rumorosa. Disse Melissa -Si, ma è piena di storia e in più è la capitale. Disse il padre. -Caro potresti portarmi a fare shopping dopo? Disse la madre -Mi spiace ma ho un colloquio di lavoro. Arrivata a scuola Melissa filò subito in classe, e i ragazzi che vide la sera scorsa nel palazzo di casa sua, li scontrò nella sua stessa sezione. -Hey sei nuova? Disse un ragazzo biondo dalla voce dolce e limpida con occhi dolci e scherzosi. -Ehm…. Si. Disse Meliss -Benvenuta, quale scuola frequentavi prima? -A dire il vero mi sono trasferita da un’altra città. -Aaa ora capisco Suonò la campanella e Melissa si mise al primo banco mentre il ragazzo appena conosciuto se ne andò alle ultime file. -Ciao, tu devi essere quella nuova. Disse una ragazza di nome Angela, ben vestita e truccata. -Si, sono Melissa piacere di conoscerti. -Bene Melissa visto che sei nuova mettiamo in chiaro delle cose, quella è la mia sedia. Disse con tono arrogante quasi voleva divorarla. -E chi lo dice? -Tutti quelli presenti qui. -Non te l’ha di certo lasciata tuo padre. La classe iniziò a ridere e a prendere in giro Angela. -Ti ho detto che ti devi togliere. -Hey è inutile che cerchi convincermi è come se provi a spegnere il fuoco con la benzina. -Hahahahaha grande! Disse il ragazzo dagli occhi scherzosi. -Non finisce qui. -Lei è la vanitosa della classe ed è la ragazza più popolare, di solito gira attorno ai rappresentanti d’Istituto ma ultimamente mi sta sempre addosso. Disse il ragazzo. -Posso sapere il tuo nome? Chiese Melissa. -Mi chiamo Tiberio e tu? -Melissa -Bel nome -Grazie. Melissa arrossì e realizzò che quel ragazzo le piaceva molto. Che fosse innamorata? Non lo sa ancora, forse conoscendolo più in là se ne renderà conto.
  
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