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Autore: Good_Riddance    26/01/2012    1 recensioni
Parla di una ragazza di nome Melissa, che si trasferisce in un'altra città (Roma), dove conosce persone che sono disposte a fare di tutto per lei, incluso il ragazzo che le piace. Tra lo studio e le sue passioni riesce a trovare il tempo per sognare ad occhi aperti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Dopo scuola, Melissa prese la metro, tornò a casa e nel portone vide Tiberio con i suoi amici Federico e Enzo. -Ciao, che ci fai qui? Chiese il ragazzo con aria scherzosa. -Ci abito. Disse Melissa. -Davvero? A quale piano? Ribatté il ragazzo dubbioso -Alla numero 879; -Ma dai, io sto alla 878; -Ahh… siamo vicini di appartamento quindi…. -Si direbbe…. I due arrossirono e non avevano il coraggio di guardarsi negli occhi. Melissa si agitò e iniziò a sudare dalle mani, il battito del cuore accelerò e sentì lo stomaco bruciare. -Bèh io esco, mi fa piacere di averti come compagna di classe e come vicina di appartamento. -Anche a m-m-me. Schiarendosi la voce riuscì a pronunciare le ultime parole. -Andiamo gentiluomo la pizza ci aspetta!! Disse l’amico Enzo con aria scherzosa -Vado, mi chiamano. Le diede un bacio sulla guancia e uscì con i suoi amici. Non appena Melissa entrò nell’appartamento, si preparò per la “solita” lezione di pattinaggio artistico. Andava spesso a Roma per inseguire il sogno, ed è uno dei tanti motivi per cui si sono trasferiti. Eccola lì, una ragazzina che riesce ad essere se stessa sul ghiaccio. -Hey Melissa, alla fine ho visto che ti sei trasferita, e sei così presa che non ti sei accorta che oggi a scuola mancavo. Disse una ragazza dai capelli scuri e con occhi grandi e verdi. -Aisha ciao! Siamo in classe insieme davvero? -Si, Stella mi ha detto che ha chattato con Enzo su facebook, il quale le ha detto che sei nella nostra classe. -Ciao ragazze! Melissa meno male che sei qui! Disse Stella. -Già meno male…. Allora la miss sta per fare un discorso o si sta strozzando con il panino? Disse Melissa. -No, non sbagli da quando è arrivata che fa chiamate e segna cose sul registro del palaghiaccio. Rispose Aisha. -Bene ragazze venite al centro, devo fare un annuncio importante. Disse la Miss (l’insegnante di pattinaggio artistico) -Hahaha ci abbiamo azzeccato! Disse Stella. -All’entrata c’è un modulo, un foglio da portare a casa, fatelo compilare da entrambi i genitori. Si tratta dell’autorizzazione a fare le finali nazionali di Pattinaggio Artistico a New York, chi vincerà le selezioni e arriverà al primo posto, avrà in cambio un trofeo e una carriera. -A New York? Così lontano? Disse preoccupata Melissa. -Si ragazze, ovviamente verranno anche uno dei vostri genitori. -Penso si possa fare. -Melissa, tu come altre hai un grande talento è inutile sprecarlo… cerca di convincere i tuoi. Ci vediamo domani qui tutte alle 18.05 per la coreografia iniziale. Arrivederci. Melissa e le sue compagne, si appartarono nello spogliatoio dove non facevano altro che parlare di questa cosa. Misero tutto in borsa presero il tram delle 19.30 e andarono a casa. Melissa stava cenando con la sua famiglia e aveva una faccia piuttosto preoccupata. -Com’è andata oggi a pattinaggio? Chiese il padre. -Bene, a proposito sul mobiletto dell’ingresso c’è un modulo che dovreste compilare, si tratta di un’autorizzazione a partecipare alle Nazionali di Pattinaggio Artistico. -Bene, dove si terranno? Chiese tranquilla la madre. -A… a… a New York Disse preoccupata Melissa. -Così lontano? Ribatté il padre. -La mia insegnante dice che ho talento e che mi impegno molto e che.. sarebbe un peccato. -Dai mandiamola che male fa? Vediamo se è pronta per avere una carriera. Disse speranzosa la madre. -Non lo so, ma tu non avevi problemi con l’Axel? Disse il padre. -A dire il vero riesco a farlo bene, mi sono impegnata molto ed è quasi perfetto devo solo alzare di due centimetri la gamba per farlo perfetto. -Che cosa complicata, dai va bene se lo dite voi. Disse fiducioso il padre. Melissa urlò dalla gioia e abbracciò entrambi i genitori, si addormentò tranquilla… Chissà come sarà il giorno successivo.
  
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