L’amore è un canovaccio
fornito
dalla natura e
ricamato
dall’immaginazione.
(Voltaire)
Stai
piangendo.
Il
tuo viso è rigato dalle
lacrime ed io non posso fare nulla per fermarle.
Ti
guardo soffrire, rinchiusa
nella tua ombra di dolore, e nonostante cerco di porgerti una mano per
farti
uscire, non riesci a scappare dalla gabbia di sofferenza in cui sei
intrappolata.
Ti
abbraccio, sento il calore dei
nostri corpi che si fondono l’un con l’altro.
Sorridi,
riesco ancora a farti
sorridere.
Riesco
a regalarti la
tranquillità nel limite che mi è permesso.
Riesco
a renderti felice come tu
fai con me.
Guardi
il mio volto e cominci a
baciarlo senza fermarti. Anche questa notte vuoi sprofondare nel mio
torace,
lontano dalle preoccupazioni.
Ho
un’anima ed è giusto.
Non
si possono cancellare i
ricordi.
Tu
sei la cacciatrice e questo non
è giusto.
Ma
non si può cambiare il
destino.
Non
lo è per me e non lo è per
te.
Soffro,
quando vedo che, tornando
da scuola, sei costretta ad impugnare del legno grezzo tra le mani
anziché
parlare con la tua migliore amica.
Ascolto
la tua voce flebile e mi
meraviglio della grande forza che ancora ti appartiene.
Perché
devo lasciarti Buffy?
Perché
siamo destinati a soffrire
entrambi?
Che
cosa sono le fiamme roventi dell’Inferno
quando ogni passo che facciamo sembra doloroso come un ago nel piede.
Tu
lo sai bene, per quanto ti
dispiaccia.
Perché
devi soffrire ancora a
causa mia?
Perché
devi far conto degli
assurdi rimorsi del tuo ragazzo, quando tu stessa vivi nel caos ed hai
paura di
cadere nel baratro ogni giorno.
Non
posso vederti così, non ci
riesco.
So
che sarai tanto forte da
comprendere ed accettare la mia mancanza.
So
che la grande donna in te si è
svegliata e non avrà problemi a destreggiarsi nelle insidie
della vita.
Il
dolore è puro, atroce,
incancellabile.
Non
posso sorridere e far finta
che le cose vadano bene, così come tu non puoi fare
altrettanto.
Ci
guardiamo. Vorrei perdermi nel
prato verde che nascondi negli occhi e morire lì felice.
Vorrei
che le tue mani mi
toccassero sempre e non mi lasciassero mai più.
La
tua gonna non troppo lunga
cade per terra emettendo alcun suono.
Quasi
tremi come fosse la prima
volta.
Come
se avessi paura di quello
che potrebbe succedere quando sai benissimo che non
succederà.
Sciogli
i capelli sulle spalle e
prendi le mie mani, ti piace tanto carezzarle ed ogni volta lasci
scappare un
piccolo sorriso.
Mi
dispiace non poter più esserti vicino, ma
capirai che con i miei assordanti problemi ti complicherei ancor di
più le cose.
In
questo mondo assurdo tu sei l'unica cosa assurda
che ha un senso per me.*
Sappi
che non ti sto lasciando, sappi che un
giorno ci rivedremo, lo so.
Sappi
che nel mio cuore porterò sempre i
ricordi della cacciatrice più importante della mia vita.
Le
tue calde mani arrivano ai
pantaloni che cominci a sbottonare, facendoli cadere per terra,
così come la
camicia.
Ti
vedo, davanti ai miei occhi,
la creatura più bella che abbia mai potuto incontrare.
Mi
abbracci in modo tanto dolce
come nessun’altro sa fare.
Mi
mancheranno i tuoi abbracci.
Lo
sai. Sai che questa sarà
l’ultima volta prima di andar via.
Ma
io sono pronto e non posso più
restare nella tua ombra.
Ti
ho amata come se fossi la cosa
più preziosa al mondo – e lo sei – ma
adesso è il momento di affrontare ogni
mio fantasma.
Perché
è inutile soffrire in
silenzio mentre tu soffri accanto a me.
Adesso
capisco che devo solo
vivere … nonostante sia già morto.
Appoggi
la testa sul mio collo e
cominci a carezzarlo con la lingua, cospargendomi di saliva.
Mi
conduci al letto.
Entrambi,
nudi, cavalchiamo il
desiderio ed assaporiamo il dolce gusto del piacere.
Adesso
piangi, perché sei felice.
Note
dell’autore
*La
frase in corsivo nel testo è presa dal telefilm originale; i
fan più attenti
riconosceranno che a dirla è stata la stessa Buffy ad Angel.