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Autore: HPgirl    23/01/2012    5 recensioni
Si girò di scatto ma non vide nessuno, solo la porta socchiusa di un’aula che passando prima aveva visto chiusa.
“Ti ho preso Potter…”
***
La prima storia che riesco a completare, spero che vi piaccia...buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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«Professor Piton! C’è uno studente fuori dal suo dormitorio, la lampada è ancora calda!»
«Dividiamoci e troviamolo…»
“Dev’essere quel Potter, non la farà franca…”
***
Il professor Piton stava percorrendo l’ennesimo corridoio in cerca del trasgressore delle regole quando sentì un fruscio improvviso alle sue spalle. Si girò di scatto ma non vide nessuno, solo la porta socchiusa di un’aula che passando prima aveva visto chiusa.
“Ti ho preso Potter…”
Ma il professore entrando, ancora una volta si ritrovò solo nella fioca luce emanata dalla sua bacchetta e fece per uscire, quando si accorse di qualcosa che rifletteva il suo Lumos in un angolo e si avvicinò. Quello che vide per prima cosa fu una grande lastra di vetro racchiusa in una meravigliosa cornice intarsiata d’oro, fu così che, soffermandosi a guardare la cornice, notò una scritta in alto: -erouc li am otlov li ottelfir non-
E poi la vide ed ebbe un tuffo al cuore: lei era li accanto al suo riflesso, era li davanti a lui, bellissima, più di quanto ricordasse, che lo fissava con quei suoi grandi occhi verdi che sognava tutte le notti…
«Lily…» e una lacrima scese lungo il suo volto olivastro mentre lui cadeva in ginocchio senza rendersene conto. Per tutta risposta lei si aprì il uno splendido sorriso che le illuminò il volto e gli fece cenno di si con la testa afferrando la sua mano all’interno dello specchio. Ingenuamente il professore si aspettò di sentire il contatto con la pelle – morbida, calda – di lei e si girò per guardarla direttamente negli occhi, ma non trovò nessuno.
“I morti non ritornano Severus, sei uno sciocco…” e un’altra lacrima, più lacrime cominciarono a rigare copiose i suoi lineamenti spigolosi, mentre tornava a guardare l’immagine della sola donna che avesse mai amato; e i pensieri, i ricordi cominciavano ad affiorare da un passato che sembrava terribilmente lontano ma gravava su ogni attimo del suo presente…
“Perché tu? Dovrei esserci io al tuo posto…ciò che è successo è solo colpa dei miei sbagli. Nella mia vita non ho fatto altro che sbagliare e sono riuscito a rovinare l’unica cosa buona che avevo, te. Ricordo come fosse ieri tutto l’odio, la rabbia, la delusione che mi gettasti addosso con un solo sguardo quando, mentre cercavi di difendermi da quell’arrogante pallone gonfiato di Potter – tuo marito, perché hai scelto lui?- , ti chiamai ‘mezzosangue’. Non avrei mai voluto farlo… Mi manchi Lily, mi manchi sempre, molto più di quanto tu possa immaginare…ma tu non puoi immaginare perché non ti ho mai confessato i miei sentimenti…è terribile vederti ogni giorno negli occhi di tuo figlio…ho giurato di proteggerlo a costo della vita sai? Così proteggo anche il tuo ricordo e tutto il buono che mi rimane…in un’altra vita forse saremmo stati felici insieme –ma indietro non si torna.”
Dei passi affrettati nel corridoio lo fecero riemergere dai suoi pensieri e si ricordò com’era arrivato li. Suo malgrado si alzò e guardò un’ultima volta le loro mani ancora intrecciate al di la del vetro.
«Ti amo, scusami… per tutto.»  e, con queste sole parole, si addentrò di nuovo nel vuoto di una vita che ormai non era più sua. 
  
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