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Autore: Daifha    23/01/2012    0 recensioni
Chi ha detto che essere timidi vuol dire essere deboli? Io sono timida. Ho dei punti deboli, non sono unbreakable, ma ho anche dei punti di forza. [...] Avete una minima idea di quante lacrime mi siano costate queste riflessioni? Sembrano niente, invece, sono ciò per cui lotto ogni singolo giorno. Per mantenere le mie distanze ho bisogno di un armatura di segreti. Sono talmente abituata alla mia solitudine che la possibilità che qualcuno mi capisca davvero mi fa paura. La mia esistenza si basa su quello che sono riuscita a capire di me. Ho bisogno di tempo per questo, e se qualcuno banalizza le mie riflessioni divento cenere.
[Di Mayu Bookman]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unbreakable

 
Chi ha detto che essere timidi vuol dire essere deboli? Io sono timida. Ho dei punti deboli, non sono unbreakable, ma ho anche dei punti di forza.
 
Poniamo che ci venga data la possibilità di scegliere per noi stessi una di queste caratteristiche: carisma, intraprendenza, sicurezza in sé stessi e timidezza. Perché scegliere la timidezza? Una persona timida ha difficoltà a rapportarsi con gli altri, fa fatica a parlare in pubblico, caratteristica praticamente indispensabile in quest’epoca; una persona timida non ha il coraggio di far valere le sue opinioni, che al confronto di quelle degli altri sembrano sempre più deboli. Spesso si associa la timidezza all'asocialità visto che le manifestazioni esterne sono simili ad un esame superficiale, con il risultato che quando si è timidi ci si convince di essere anche asociali. Da qui deriva la convinzione di non essere adatti a stare in un gruppo e la sensazione di disagio, più o meno accentuata, quando si viene osservati, o viene richiesto un giudizio. Mai credere che un timido non pensi solo perché non parla: quando si passa un sacco di tempo da soli con sé stessi, si impara a riflettere su tutto. Le domande che ci si possono porre sono infinite, ognuna di queste ne genera altre a cascata, ogni singola convinzione prima o poi finisce sul tavolo da laboratorio per essere sezionata. Una persona che è sicura di sé non ha bisogno di questo tipo di riflessioni, ma se succede qualche cosa che destabilizza il suo sistema? Fino a che punto è in grado di reagire? È in grado di mettere in discussione le sue opinioni, di valutare altre possibilità? Sì, ma i timidi mancano di iniziativa. O forse no? Una persona timida tende a valutare tutte le situazioni prima in termini negativi, non partirà con l'illusione di riuscire certamente nei suoi intenti: questa non è insicurezza, è pessimismo e disillusione, dettato da esperienza personale o osservazioni sulle situazioni in cui ci si trova. Una persona timida pensa attentamente e valuta tutto quello che può, prima di imbarcarsi in qualche cosa che potrebbe metterlo in situazioni imbarazzanti. Spesso le persone intraprendenti, al contrario, non sono molto riflessive, anzi è facile che comincino più cose di quante riescano realmente a fare, con il risultato di non avere margine per gestire emergenze improvvise. Si, ma un timido non è in grado di farsi ascoltare. Dipende da cosa si intende per farsi ascoltare. Un timido non è in grado di radunare intorno a sé una folla di persone, né lo vuole. È qui la differenza: un conto è voler raggiungere un obbiettivo e non riuscirci, questo è fallire, un altro conto è non porsi neanche quell'obbiettivo. Le persone timide non mirano a farsi ascoltare da tutti insieme, sarebbe troppo imbarazzante, al contrario sono persone con cui è facile conversare (chiaro, pochi alla volta) dopo che il dibattito pubblico è già avvenuto. Per il semplice fatto di aver paura di parlare sono portati ad ascoltare e osservare e quindi sono ben disposti a fare un po' di pettegolezzi. Ma non ci si deve illudere. Per una persona timida l'amicizia è qualche cosa di più profondo: ci si può dire amico di un timido quando è lui il primo a parlarti di cose che gli piacciono, segno che non ha più paura di venire giudicato da te e si fida.
Si può dire che è un sistema complicato, pieno di sfaccettature personali, ma la definizione più giusta è completo, perché ogni cosa viene interpretata in modo diverso da un timido.
Credo che la timidezza ti obblighi ad arrivare a un certo livello di indipendenza dagli altri; certo ci sono momenti in cui mi sono sentita una schifezza, ma credo che quei momenti esistano per tutti, con la sola variazione dei pensieri che deprimono; credo anche però che riuscire a toccare il fondo e poi risalire sia una delle cose migliori che si possano fare: alza l'autostima e per uscirne si pensa parecchio, cosa che non fa mai male.
 
“È simpatica, però è molto timida...” Però? Cosa vuol dire però? Chi ha deciso che la timidezza è una caratteristica negativa e indesiderabile? Perché è meglio essere coraggiosi che timidi? Essere timidi non impedisce di essere coraggiosi. Avere coraggio significa saper affrontare un pericolo o saper superare le proprie paure: un timido non può, al pari di chiunque altro, superare la sua fobia? E in quale misura la paura degli altri ci indebolisce? Io ho pura non degli altri, in generale, ma delle loro reazioni ai miei comportamenti, ho paura di sembrare stupida, ho paura di sentirmi esclusa. Non posso dipendere dagli altri, devo essere indipendente e in grado di contare quasi solo su me stessa; le altre persone di cui mi fido sono poche, le persone a cui non ho paura di dire niente non esistono: parlo con me, sono io a risolvere i miei problemi io ad analizzarmi, io a piangere in silenzio. Chi può farlo al mio posto? Nessuno, perché non ch'è nessuno che mi conosca quanto mi conosco io.
Avete una minima idea di quante lacrime mi siano costate queste riflessioni? Sembrano niente, invece, sono ciò per cui lotto ogni singolo giorno. Per mantenere le mie distanze ho bisogno di un armatura di segreti. Sono talmente abituata alla mia solitudine che la possibilità che qualcuno mi capisca davvero mi fa paura. La mia esistenza si basa su quello che sono riuscita a capire di me. Ho bisogno di tempo per questo, e se qualcuno banalizza le mie riflessioni divento cenere.
 
In conclusione la timidezza è una caratteristica positiva per chi è disposto a lottare e migliorarsi, perché costringe a guardare in faccia sé stessi, non l'immagine che ci costruiamo di noi.

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By Mayu

  
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