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Autore: deba    23/01/2012    1 recensioni
Lina è bella, è giovane, è stronza e si rivela dolce. Alec è bello, è immortale, è stronzo e si rivela dolce. Tra segreti mai svelati, verità nascoste, bugie che fanno male e sorprese inaspettate, nascerà un grande amore?
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo breaking dawn.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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diversa

CAPITOLO 42

 

DIVERSA

 

POV LINA

 

“stammi dietro amore!”.

Detto questo Alec si era messo a correre. Con semplici occhi umani non sarei più riuscita a vedere nulla, ora invece vedevo perfettamente i suoi muscoli tendersi ed ogni movimento compiersi. Lo seguivo con gli occhi ed era sconcertante anche come una semplice corsa potesse diventare sexy.

Sentii la risata trattenuta di Edward che mi ridestò. Emmett era partito con Alec e i due stavano compiendo una tacita sfida; la pettegola, invece, era rimasta pochi passi dietro a me. Mi voltai verso di lui e lo incendiai con lo sguardo.

“Pettegola?”.

Feci finta di non aver sentito la sua domanda.

“te lo levo io quel sorrisetto!”.

Detto questo mi misi a correre seguendo la scia di Alec ed Emmett, mentre Edward mi fu subito a fianco.

Era vero, ogni vampiro aveva un profumo suo, sempre dolcioso, ma la differenza era facilmente percepibile e di conseguenza poi anche facilmente riconoscibile.

Non potevo non perdermi poi nella mia mente e pensare quanto correre fosse appagante. Mi permetteva di dare sfogo a tutta la mia potenza ed energia, senza dovermi per forza trattenere in qualche modo. Lo spettacolo circostante poi, era sublime. I colori del bosco erano magnifici ed ipnotici. Ogni tonalità di verde possibile, mi abbracciava e mi coccolava. Animali ed insetti di cui non credevo neppure l’esistenza al mio passaggio fuggivano o in una maniera tutta loro cercavano rifugio. Era fantastico ed orribile allo stesso tempo. Fantastico, perché mi sentivo invincibile, orribile, perché ero un mostro anche per loro, miseri insetti.

Vidi Edward che correva ancora al mio fianco e ben presto trovai davanti anche Emmett ed Alec. Sentivo che dentro di me dovevo ancora liberare tutta la mia potenza, così mi lasciai andare e, con mia grande sorpresa, li lasciai indietro. Tutti.

Correvo e mi sentivo sempre meglio. Più libera. E poi la sensazione che il vento aveva a contatto la mia pelle era sensazionale.

Sentii chiamare il mio nome in lontananza e di botto mi fermai. Dieci secondi e sbucò qualcuno alle mie spalle. Fu più forte di me, mi acquattai e puntai alla sua gola.

Edward.

Non lo morsi però. L’avevo bloccato su un albero con i denti a pochi centimetri dal suo collo, e rimasi in quella posizione i secondi giusti in cui la mia sanità mentale tornasse al suo posto e mi convincessi che non mi voleva fare del male. Appena i miei muscoli mi risposero lo liberai.

“scusami, è stato più forte di me!”.

“no, è colpa mia. Non ti dovevo arrivare alle spalle all’improvviso!”.

Ero davvero mortificata. Lui cercò di tralasciare l’evento appena accaduto.

“non sapevo più come fermarti!”. Rise.

“perché?”.

“come perché? Hai superato tutti e poi hai lasciato una scia di polvere e basta davanti a noi. Ti ho rincorsa perché sono il più veloce del gruppo, ma mi avevi seminato perciò ho dovuto gridare per farmi sentire da te. Non so se te ne sei resa conto, ma siamo quasi a metà del Canada! Un’altra breve corsetta e andiamo a trovare Eleazar in Alaska?”.

“chi?”.

“lascia perdere. Torniamo dove ci aspettano gli altri!”.

Non diedi peso a chi fosse questo Eleazar e senza altre domande lo seguii.

 

“Eddino, perdi colpi non trovi? Sebbene neonata, ammetti che andava più veloce anche di Bella in post trasformazione. Scommetto che quando si stabilizzerà ti batte lo stesso! Anzi lo farò con Jazz!”.

Emmett sbeffeggiava un Edward al quanto pensieroso. Alec invece mi guardava fiero.

“sei formidabile!”.

Gli sorrisi e l’elettricità fra noi si fece palpabile nell’aria. Lo volevo.

“Lina. Alec.”

Irritata come il mio amore ci voltammo verso un Edward mezzo sorridente.

“è meglio se pensiamo alla caccia e non ad..bè.. altri pensieri!”.

“non fare il geloso Eddino. Ti voglio bene, ma non mi ispiri in quella maniera!”.

Alec sogghignava, Emmett si sbellicava dalle risate, Edward roteava gli occhi.

“come non detto. Ora. Fai silenzio, se ti è possibile…”

Gli tirai la lingua.

“… e ascolta in torno a te!”.

La gola si era fatta infuocata di nuovo e feci subito quello che mi era stato richiesto. Chiusi gli occhi di mio istinto e mi concentrai sui suoni circostanti. Non so perché, ma ancora una volta mi lasciai trasportare dal vento. Era più forte di me, ma provavo una sorte di amore incondizionato verso tale elemento naturale e mi affidai cieca a lui.

Sentii lo spostamento d’aria infrangersi sugli alberi, sui rami e sulle singole foglie. Sebbene avessi gli occhi chiusi, vedevo a poco a poco il paesaggio circostante prendere forma davanti a me. sentivo i microscopici movimenti degli animali e l’aria artificiale causata da uno spostamento impercettibile di ali di qualsiasi tipo. Il vento soffiava da nord e lo sentii ad un miglio di distanza verso sud, da dove mi trovavo, infrangersi su una vasta radura di erba, ma non aveva tragitto libero, c’erano ostacoli, che a loro volta si muovevano. Erano … ehm … che animale era? Non ero molto preparata in materia.

Sentii una risata trattenuta a stento. Persi la mia concentrazione e ritornai a luogo in cui ero con gli altri.

“è un alce, Lina!”.

“non fare il saputello!”.

Rise in compagnia poi anche di Alec ed Emmett, una volta che questi erano stati informati della mia scarsa cultura faunistica.

Alec mi si avvicinò e mi prese per mano.

“Amore sei riuscita a rintracciare il tuo cibo?”.

“Ehm.. credo di si…”.

“in una maniera davvero interessante aggiungerei!”.

Guardammo Edward interrogativi.

“hai usato una tecnica tutta tua per capire dove fosse la tua preda, è stato davvero affascinante, ma ne parleremo meglio dopo con Carlisle, penso riguardi il tuo potere!”.

Mi chiedevo cosa avessi mai fatto di così affascinante, non facevano tutti i vampiri così?

“no, direi di no!”.

Edward mi rispose entusiasta.

Mah…

“ne parliamo dopo. Ora. Lina, riesci a ritrovare la strada per quella radura?”.

Chiusi gli occhi e come se il mio cervello, i miei sensi, tutto di me sapesse cosa cercare, mi ritrovai di nuovo lì, con due Alci a brulicare tranquilli.

“bene. Ora lascia che il suono dei loro cuori ti arrivi vivido ai tuoi orecchi!”.

Non so come, ma ancora una volta il vento mi era stato amico. Senti una brezza leggera alzarsi e trasportare in essa le onde del suono dei loro cuori che mi arrivarono accarezzandomi vividi agli orecchi.

“affascinante.. ora Lina, ascolta bene quel suono, lasciati invadere da esso e qualsiasi istinto prevalga, tu non pensare, lasciati andare ad esso!”.

Così feci. Ascoltai quel suono che non so come mi fece percepire il sangue che veniva pompato dal cuore. L’idea di quel fiume rosso cremisi mi incendiò ancor di più la gola, mentre la bocca mi si inondava di veleno. I miei arti iniziarono a tremare, fremevano, volevano correre verso quell’essere che mi avrebbe calmato questo fastidioso bruciare e lo feci. Mi lasciai andare.

 

/////////

 

POV ALEC

 

 

Era fantastica. Nella mia lunga esistenza ne avevo viste di vampire, ma come lei nessuna. Era strabiliante.

Non capivo cosa Edward volesse dire con il fatto che il suo modo era diverso, ma non mi stupì. Era ovvio. Me ne sono accorto subito, quand’era ancora umana, che lei era diversa, era per questo infatti, che l’amavo.

Vederla poi a caccia era davvero eccitante.

La vidi iniziare a correre verso la sua preda. Era veloce, molto e sembrava volesse esserlo ancora di più tanto che a volte si dava slancio anche da grossi alberi, i quali, al suo tocco,si spezzarono dopo che il suo piede li aveva sfiorati. Era così veloce che sembrava si librasse in aria e, a volte, che volasse.

“non credo sia un illusione ottica…”.

“stai scherzando vero?”.

Edward seguiva i movimenti di Lina con fare molto pensoso.

“ho una teoria.. “.

“riguarda il suo potere?”.

“già..”.

“se così fosse.. bè..”.

Se così fosse Lina sarebbe divenuta molto forte, qualora avesse controllato al meglio il suo potere, e sarebbe potuta diventare un vampiro fortissimo. Troppo forte. Forte abbastanza da dover avere a che fare con lui. No no no.

“calmati Alec. Non fasciamoci la testa prima di romperla. Ne riparleremo con calma e comunque non sareste soli.”.

Detto questo mi lasciò indietro , mentre si avvicinava alla caccia di Lina. Cosa significava che non saremmo stati soli? Che avrebbero preso le nostre parti contro i Volturi? Che sciocchezza. Non sarebbero stati stolti fino a questo punto. Dovevo aver capito male.

Nel frattempo mi avviai anch’io giusto per vedere una cosa non impressionante di più… quasi inspiegabile.

Lina si stava dilungando nel prosciugare uno dei due alci, tanto che l’altro stava fuggendo. Quest’ultimo si stava per inoltrare nella boscaglia, quando un’improvvisa raffica di vento lo fece catapultare indietro, nello stesso istante in cui Lina abbandonò la carcassa del primo animale, e prese il secondo alce così elegantemente, che rimasi senza fiato.

E così era. Io e gli altri due Cullen eravamo rimasti immobili, senza parole.

Quando Lina mollò la presa, il Cullen armadio scoppiò.

“woooow Lineina sei una bomba! Mai visto niente del genere.. e fidati io ci vivo con la gente strana!”

Lei non sembrava rendersene conto o forse si, mi guardava interrogativa e quasi preoccupata.

“amore sei stata fantastica!”

“ a dire il vero.. non so come ho fatto .. io credo di avermi lanciato l’alce addosso…”

“ehi…”.

Allacciai il suo sguardo al mio.

“sei speciale.. tutto qua!”.

Sapevo benissimo come ci si sentiva ad avere tra le mani un potere e non sapere come fare a gestirlo.

Le sorrisi per rincuorarla e lei ricambiò. Ormai ci eravamo irretiti l’uno nell’altro. Nessuno avrebbe spezzato quella magia e così ci baciammo. Ero meravigliato, mi ero innamorato di Lina per una seconda volta.

“piccioncini, è meglio finire la caccia, così da tornare a casa. Deve mettere in atto un paio di affari..”

Mi staccai da Lina e rivolto verso Emmett dissi: “a chi si prende la preda più grossa?”.

“andata!”.

E tutti ci lasciammo andare alla nostra natura.

  
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