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Autore: londra555    23/01/2012    8 recensioni
Universo parallelo. Questa volta Santana non ha problemi ad accettarsi. Cosa succede se chi si nasconde è Brittany?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Visto che Willow mi ha chiesto un capitolo al giorno provo ad accontentarla! :)
Grazie a tutti per le recensioni e per seguire la storia!
CAPITOLO 12

Kurt stava fermo davanti alla porta. Prese un respiro profondo e bussò. Si sentirono dei rumori dentro la stanza e poi una voce.
-Chi è?
-Santana apri la porta sono io.
Dopo qualche secondo la ragazza aprì la porta e si spostò appena per far passare l’amico. Lui sospirò e si avvicinò al divano senza sedersi.
-Kurt senti…
-No, ferma! Parlo io! Sono venuto per scusarmi! Niente di tutto quello che ho detto oggi a pranzo è vero! Io ci sarò sempre per te e mi dispiace essere stato così impulsivo.
-Lo so, Kurt. Mi dispiace averti fatto litigare con Dave.
-Non preoccuparti è tutto apposto. Ora però vado, parliamo domani!
-Cosa? Vai già via? Ma sei appena arrivato.
Kurt sollevò appena un sopracciglio e le fece un sorriso storto.
-Non vorrai tenerla chiusa in bagno mentre noi parliamo, vero? Ci vediamo San!
La ragazza spalancò gli occhi incredula.
-Come facevi a saperlo?
-Sesto senso, ricordi?
Poi le fece l’occhiolino e uscì dalla stanza. Quando la porta si fu chiusa apparve Brittany dal bagno con un espressione terrorizzata.
-Il tuo amico mi fa paura!
-A volte anche a me.
-Mi odia – disse avvicinandosi piano.
-Si è vero!
-Grazie così mi tiri su di morale!
Santana l’abbracciò tirandola a se per baciarla.
-Si preoccupa per me! Senti è inutile che facciamo finta che non sia così! Tu mi hai spezzato il cuore e lui ha dovuto consolarmi.
-Mi dispiace – disse con un velo di tristezza.
-No, è stata colpa mia! Ma non si ripeterà più! Adesso sto bene e so che è solo sesso! Sono perfettamente consapevole che non c’è altro, anzi ti dirò di più: io non voglio altro!
Brittany distolse lo sguardo e poi nascose il volto nel collo dell’altra.
-Giusto – mormorò senza staccarsi.
-Andiamo a letto?
Sentì come l’altra annuiva sulla sua pelle e provò a staccarsi appena per camminare più agevolmente, ma, con sorpresa, si accorse che Brittany sembrava non avere la minima intenzione di allontanarsi nemmeno di un millimetro da lei. A fatica riuscì a raggiungere il letto e si lasciò cadere sopra. Le accarezzò i capelli e le spalle a lungo, ma l’altra continuava inerte tra le sue braccia. Sospirò e la strinse più forte a se lasciando che il sonno lentamente arrivasse.

 

La caffetteria era piena di gente, c’era un rumore infernale di studenti che parlavano tra loro. Santana entrò infastidita, mentre cercava di raggiungere il tavolo dove aveva visto Dave e Kurt. Maledisse i venerdì mentre si sedeva sbuffando al tavolo. Solo allora si accorse che i due amici non erano soli, un paio di occhi verdi la scrutavano interessati.
-Santana, finalmente! Questa è la mia compagna di corso.
-Piacere sono Beth – disse sorridendo e allungando la mano.
-Oh il piacere è mio – rispose mentre ricambiava il sorriso.
-Avete tante cose in comune! Beth è una persona fantastica! - disse Kurt.
-Insomma non esagerare! Kurt mi ha parlato di te così bene che alla fine gli ho detto che mi sarebbe piaciuto conoscerti! Spero che non ti dispiaccia! - aggiunse la ragazza tenendo gli occhi fissi su Santana
Questa le sorrise arrossendo appena, non era abituata a delle attenzioni così evidenti. In realtà le evitava per quanto possibile, c'era sempre una certa ragazza bionda nei suoi pensieri.
-No, certo che non mi dispiace!
Kurt passava lo sguardo da l'una all'altra con un sorriso compiaciuto, poi una persona si avvicinò al tavolo e afferrò una sedia, spostandola per sedersi, mentre contemporaneamente parlava con voce infastidita.
-Posso sedermi?
Santana, Kurt e Dave sollevarono lo sguardo stupiti mentre Brittany si sedeva al tavolo con loro con un movimento brusco. Poi la videro allungare la mano verso Beth che non sembrava essersi accorta della strana atmosfera che si era creata.
-Piacere, io sono Brittany? E tu chi saresti?
L'altra sembrò riscuotersi appena mentre stringeva la mano che le era stata avvicinata e dedicava un veloce sguardo alla proprietaria.
-Beth, studio teatro.
-Interessante! - rispose con un tono ironico Brittany.
La ragazza rivolse di nuovo la sua attenzione verso Santana che sembrava aver perso la capacità di parlare.
-Ti dicevo, mi piacerebbe conoscerti. Ci sarebbe questo piccolo locale vicino alla stazione. Oggi suona un gruppo di amici miei. Ti piacerebbe venire con me?
-Certo, certo. Non è una cattiva idea – balbettò Santana senza aver veramente ascoltato niente di quello che diceva.
-Quel posto fa schifo!
Questa volta si voltarono tutti verso Brittany che fissava la sua tazza di caffè.
-Come scusa? - chiese Beth che iniziava a infastidirsi.
-Ho detto che quel locale fa schifo! Io non ci porterei nessuno! L'unica cosa buona che hanno è il Cacique.
-Il Cacique? -chiese Dave che sembrava interessato.
-Si è un rum venezuelano. Dovresti provarlo con la 7up, Dave. Ma per il resto quel posto è orribile. Non so come possa venire in mente di portarci qualcuno. Che orribile appuntamento!
Kurt e Santana si scambiarono un occhiata perplessa. Beth invece era diventata rossa in volto e sembrava sul punto di scoppiare. Strinse la mascella prima di parlare con voce irata.
-Non ho invitato te comunque, non sono affari tuoi. Santana, passo da te alle nove. Adesso è meglio che vada.
Santana annuì appena senza riuscire a dire niente, era troppo sconvolta. Brittany invece fu lesta a rispondere.
-Che peccato! Vai già via! Davvero è stato un piacere avere a che fare con te!
La ragazza le lanciò un occhiataccia immediatamente ricambiata e andò via. Calò un silenzio immediato mentre Brittany fissava la tazza del suo caffè come se fosse la cosa più interessante del mondo evitando lo sguardo di Santana e Kurt che non riuscivano a dire niente.
-Al diavolo! Meraviglioso! Me ne vado anche io! - disse Brittany mentre si alzava di scatto dal tavolo lasciandoli li immobili.
Passarono alcuni minuti di silenzio prima che Dave commentasse qualcosa.
-Questo è incredibile!
-Sono d'accordo con te! - sussurrò Kurt.
-Si insomma io ho sempre bevuto il rum con la coca cola! Dobbiamo uscire stasera, voglio provarlo!
-Cosa? - chiesero in coro Santana e Kurt.
-Vuoi farmi credere che l'unica cosa che ti ha colpito è stato quell'assurdo discorso sul rum? - domandò Kurt.
Dave fece uno strano sorriso e li guardò con aria di superiorità.
-Pensavo che non sarebbe stato bello da parte mia parlare della meravigliosa scenata di gelosia di una persona che a detta tua e del tuo fantomatico sesto senso– indicò Kurt con la mano – è chiaramente etero. E a detta tua – questa volta spostò la mano e lo sguardo verso Santana – non prova niente per te. E sapete perché non sarebbe bello? Perché dovrei dirvi che entrambi vi siete chiaramente sbagliati! E so quanto voi due odiate avere torto!
Si alzò dalla sedia seguito dagli sguardi stupiti dei due amici.
-Adesso devo andare anche io. Però vorrei aggiungere una cosa. Dovreste chiedervi perché si comporta così! Non voglio difenderla San, so quanto hai sofferto ma magari l'ha fatto anche lei. Pensaci!
Il ragazzo fece un cenno con la testa per salutarli entrambi e si diresse verso l'uscita. Kurt guardò con la coda dell'occhio Santana che sembrava molto interessata alle sue mani. Poi sollevò la testa di scatto e guardò l'amico negli occhi.
-Oddio, ma ho accettato l'appuntamento?
-Cosa? Si, credo di si!
-Devo scappare, ci vediamo Kurt.
Santana balzò in piedi e corse attraverso il locale gremito cercando di schivare le persone che le si paravano davanti, spesso con pessimi risultati. Kurt la guardava a bocca aperta mentre scuoteva la testa sconsolato.

Brittany stava seduta sul suo letto mentre si teneva la testa tra le mani. Ancora non poteva credere alla scenata che aveva fatto quella mattina. Colpì con il pugno chiuso il materasso al ricordo di quella ragazza. Cercò di respirare normalmente e di calmare quel misto di rabbia e vergogna che sentiva. Doveva ammettere che quando aveva visto lo sguardo compiaciuto di Kurt non era più riuscita a pensare coerentemente, voleva solo che quella Beth si allontanasse il prima possibile da Santana. Sospirò infastidita con se stessa. Ripensò al fatto che in quel momento erano sicuramente insieme in quell'orribile locale e una sensazione di dolore attutì tutto il resto. Squillò il telefono e lo prese stancamente senza nemmeno controllare chi fosse.
-Ciao tesoro! Ti disturbo?
-Josh?
-Certo! Non riconosci la voce del tuo ragazzo?
-Si scusa, ero sovrappensiero!
-Tutto bene da quelle parti?
-Si, si certo.
Ci fu un attimo di pausa dall'altro lato del telefono, Brittany lo sentì sospirare prima di continuare.
-Posso fare qualcosa per te?
-No, davvero non succede niente!
-Sicura che non ci sia niente di cui vuoi parlarmi? Lo sai che puoi dirmi tutto. E intendo davvero tutto, anche cose che non mi piacciono.
Brittany aggrottò le sopracciglia al tono serio del ragazzo.
-Sono solo stanca è stata una settimana lunghissima.
-Ti chiamo per dirti che devo lavorare questo fine settimana. Non posso venire sino a Durham!
-Capisco. Non preoccuparti, io cercherò di allenarmi un po'.
-Dovresti uscire ogni tanto! Tesoro, sai che ti amo?
-Si, Josh. Anch'io.
-Credo che dovrei dimostrartelo davvero.
Brittany fu colta di sorpresa da quell'ultima affermazione appena sussurrata. Non capiva a cosa si riferisse e non riusciva a interpretare il tono che aveva usato.
-Non devi dimostrarmi niente.
-Buonanotte, Brit. Sogni d'oro.
La ragazza chiuse la telefonata dopo un breve saluto e si lasciò cadere sul letto. Sentì bussare alla porta. Mike le aveva chiesto di uscire quella sera ma lei aveva rifiutato, proprio non se la sentiva di vedere nessuno, nemmeno per ballare. Probabilmente lui era passato per provare a convincerla di persona. Valutò l'ipotesi di non rispondere ma poi scosse la testa e si alzò proprio mentre bussavano di nuovo.
-Arrivo Mike! Un attimo.
Spalancò la porta.
-Non sono Mike.
Brittany spalancò gli occhi stupita.
-Cosa diavolo ci fai qui?
-Però, che accoglienza! Posso entrare?
La ballerina si spostò appena.
-Non mi hai risposto.
-Non posso venire a trovarti?
-San, avevi un appuntamento!
Santana sorrise mentre si sedeva sul letto e la fissava negli occhi.
-Ho cambiato idea, non avevo voglia di uscire stasera! Troppo stanca!     
Brittany fece un paio di passi verso di lei ma senza trovare la forza di guardarla negli occhi. Sospirò mentre si sedeva al suo fianco. Vide con la coda dell'occhio la mano destra di Santana che si avvicinava lentamente verso di lei. La sentì poggiarsi sulla sua e salire lentamente sul suo braccio percorrendo un sentiero immaginario, sentì un brivido quando i polpastrelli arrivarono a sfiorare la pelle morbida del collo e si lasciò sfuggire un gemito. Le dita furono sostituite dalle labbra.
-Posso rimanere qui stanotte?
Brittany chiuse gli occhi mentre cercava di pensare coerentemente. Voleva sapere perché era li e soprattutto perché non le aveva ancora chiesto spiegazioni per il suo comportamento di quella mattina.
-San, perché sei qui?
Santana le prese il viso tra le mani e la fece voltare lentamente, sorrideva. La costrinse a guardarla negli occhi. Sembrava non voler dire niente ma poi all'improvvisò sussurrò tre semplici parole.
-Perché ti amo.
Brittany fu visibilmente scossa da un brivido, aprì la bocca per dirle che non era possibile, che non poteva esserci nient'altro tra di loro, che lei non poteva offrirle altro. Ma non riuscì a parlare. Si trovò improvvisamente tra le braccia di Santana che l'abbracciava e la spingeva sul materasso schiacciandola con il suo corpo. Non si era accorta che stava ancora tremando. Chiuse gli occhi con forza mentre sentiva le mani dell'altra che percorrevano il suo corpo nel vano tentativo di fermare quel tremore. Li aprì di colpo e si trovò riflessa in quegli occhi scuri che la fissavano silenziosamente. Si buttò sulle labbra di Santana mentre invertiva le posizioni. Doveva fermarsi, doveva dirle che lei amava Josh. Doveva dirle tante cose. Ma in quel momento non poteva, semplicemente aveva bisogno di sentire il suo calore e di stare con lei per tutta la notte.
  
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