The Mistletoe
Il signor Gold aveva finalmente trovato il modo di disperdere la
nebbia che imprigionava quei pochi, vaghi ricordi della sua vita precedente. Un
bacio. Un bacio dalla donna che, in quel momento, stava opportunamente in piedi
sotto il vischio.
Quando
l’ebbe vicina si gettò su di lei; le labbra trovarono le sue,
calde e al sapore di cioccolato e cannella. Tra le braccia di lui il suo corpo rabbrividì
di sorpresa e per un istante sembrò ricambiare il bacio. Poi,
improvvisamente e dolorosamente, si ritrovò scaraventato a terra da quella
donna minuta ma forte.
« Ma che
diavolo...?! » disse Emma, sfregandosi la bocca col dorso della mano.
Si lasciò
andare a un’orribile risata acuta, mai udita in questo mondo, ma così
familiare da fargli quasi venire le lacrime agli occhi.
« Vischio!
» squittì.
Emma si
allontanò, arrossendo furiosamente.
Non
aveva importanza. Aveva ottenuto ciò che voleva. Rumpelstiltskin
otteneva sempre ciò che
voleva.
Note di traduzione
In
origine questa storia è nata come una sfida di sole 150 parole. Per
quanto la forma non mi soddisfi appieno, sono felicissima che anche la mia traduzione sia venuta di 150 parole esatte.
Per la
cronaca: no, non ce la faccio a chiamarlo ‘Tremotino’.
Aya Lawliet ~