Cap II FORSE SOLO
"Non ci posso credere!!- urlò in preda al panico- Lei
mente!".
"Su su si calmi Goku, mi dispiace. Il fatto è grave ma
non irrecuperabile." rispose il
direttore del carcere della città del Nord. "a tutto si
rimedia".
Goku aveva quasi le lacrime agli occhi. L'aveva abbandonato.
In un momento del
genere per giunta!
Il direttore poggiò i gomiti sul tavolo e disse:"
Ascolta Goku, il mercato è saturo di
avvocati, qualcuno vorrà difenderla!"
"Nessuno mi crede, nessuno!Almeno lei mi creda Dende,
mi creda!" la voce del
carcerato era implorante, ma Dende cercò di risultare più
freddo possibile: "Io non
sono un avvocato. Il mio parere è super partes." Non poteva
dar a vedere i propri
sentimenti. I carcerati erano spesso subdoli, e in un
mestiere come quello bisogna
aver messo da parte i propri sentimenti.
"Farò vedere il suo caso a qualche avvocato di Stato
così da procurarle un briciolo di
difesa.Arrivederci".
Detto questo le guardie presero Goku e lo trascinarono fuori
dalla stanza.
***
Il posto era piuttosto squallido, il muro era completamente
in balia della muffa e
dell'umido. Un posto adeguato per parlare di cose losche.
L'uomo camminava
velocemente, e misurava a grandi passi la stanza. Era un
uomo alto e grosso, aveva
un enorme testone pelato, che spesso luccicava in presenza
del sole.
La porta si aprì e un uomo con i capelli sparati verso
l'alto fece capolino nella stanza.
"Ciao Vegeta" salutò il pelatone.
"Ciao Napa" rispose l'ultimo arrivato.
"Per stanotte è tutto pronto, il malloppo della
National Bank della città del Nord sarà
nostro!" disse Napa con un gigno di compiacimento.
"Si si, piuttosto abbiamo perso Meredith. Dovremo agire
senza di lei."
"Cooosa?!Scommetto che ti ci sei divertito troppo, e
poi l'hai mollata". disse Napa con
un pò di rimprovero.
"Era inutile. E poi è una megera". disse Vegeta
senza il minimo rammarico.
"Mphf...sempre il solito.Ora rimanderemo le cose quando
avremo un'altra esca".
Vegeta si fece livido in volto, prese Napa per il colletto
stattonandolo fortemente.
"Non osare contraddirmi o ti ammazzo. Io devo
raggiungerlo stanotte. Tu non impedirai
i miei piani. Tu la grana e io ciò che voglio.
Il volto di Napa emanava puro terrore. Non aveva mai visto
l'uomo così arrabbiato e
senza scrupoli.
"Va bene Vegeta. Come vuoi tu". disse alla fine
Napa.
***
Nella stanza Vegeta aveva davanti uno specchio.
Probabilmente dietro c'erano
persone che lo stavano osservando. Anzi sicuramente. Il suo
continuava ad essere
uno sguardo serio e impertinente.
Entrò nella stanza un uomo pelato con due grossi baffi
bianchi e degli strani occhiali da
sole.
Vegeta lo guardò come un alieno e gli disse: "Nonnetto,
qua non c'è sole!"
"mmmh che simpatico ladruncolo da quattro soldi che
abbiamo!"rispose l'arzillo
vecchietto. "Io sono il commissario Muten e tu, bel
ragazzo, sei in arresto per aver
rapinato la National Bank della città del Nord".
Vegeta sogghignò. Il suo piano era stato perfetto. Aveva
ottenuto il biglietto di sola
andata per il carcere della città del Nord. Oltre ai
delinquentelli di basso livello, il
carcere era uno dei più popolati da assassini senza
scrupoli, narcotrafficanti di livello
mondiale, criminali della malavita organizzata, e pedofili.E
poi c'era lui. Doveva
raggiungerlo, ma soprattutto salvarlo.
"Si bello mio, sei stato colto con le mani nella
marmellata!" l'espressione così poco
adeguata del commissario fece sobbalzare Vegeta, che rischiò
di cadere all'indietro
dalla sedia. Vegeta aveva dovuto premere il pulsante rosso
per chiamare la polizia. Il
piano suo e di Napa era stato troppo perfetto, e nessuno si
era accorto di niente.
Sciocca polizia da quattro soldi!!
"Senzi ragazzo, potresti evitare 3 anni in più se ci
dici del tuo compagno visto che
mancano quasi due milioni di euro che purtroppo non ti
abbiamo trovato indosso...
Quindi potremo così convincere il giudice che in fondo sei
un bravo ragazzo perchè hai
collaborato; il che ti farebbe risparmiare 8 o 9 mesi".
Vegeta guardò il commissario, e con un sorrisetto rispose:
"Sono solo, ai soldi ci avrà
pensato Silvan!"
"Bene 5 annetti nel braccio A non te li toglie nessuno
contento?!" il commissario uscì e
compilò il verbale con il profilo del colpevole.
"Non vedevo da tempo un masochista simile...però mi
piace, lo rispetto". disse ad alta
voce il commissario. L'appuntato che stava lì vicino non le
diede molto peso, il loro
commissario era un pò svitato e un pò perverso. Nascondeva
tante riviste di dubbia
moralità nel suo cassetto, metteva spesso uno zaino a forma
di guscio di tartaruga e
non usciva mai senza i RayBon.
***
L'edificio era grande e maestoso. Intorno aveva un enorme
giardino. Se non fosse
stato completamente avvolto da filo spinato, e da cavi ad
alta tensione, sembrava una
grande fabbrica. Dietro di sè l'uomo sentì chiudersi il
rumoroso cancello. Venne
trasportato nell'ufficio del direttore. Le sue mani erano
febbriccitanti sotto quelle
fastidiose manette. Gli avevano già fatto il segno, eppure
le aveva solo da tre orette.
Il direttore gli si presentò subito al suo cospetto. Era un
giovane, probabilmente era la
prima volta che dirigeva un carcere.
"Lei è il detenuto N°0009, sarà collocato nel braccio
A".
"Senta - tagliò corto Vegeta- vorrei essere trasportato
nel braccio C".
"Chi sei per dire al direttore cosa deve fare?!Sei solo
un delinquente.Taci!"Il colpo di
fucile nel collo fece quasi svenire Vegeta.
"Junior!!" Dende ruggì quelle parole senza neppure
accorgersi.
Vegeta girò il volto leggermente. "ehi muso verde,
toccami ancora e ti ammazzo!"
"Basta basta per carità niente casino davanti ai miei occhi".ruggì
il direttore Dende.
"Junior fuori da questa stanza".
"Ma diret..."non ebbe il tempo di finire che i
suoi occhi incontrarono quelli severi di
Dende.
"Bene me ne vado". detto questo Junior uscì dalla
porta.
"Allora mi dica perchè vuole andare nel braccio degli
assassini, e dei criminali più
pericolosi."
Vegeta capì di potersi fidare del direttore.
"Mi sembra una cosa intelligente. Mischiando i
carcerati avrebbe meno da fare in
termini di controllo, e magari potrebbe spezzare dei legami
pericolosi che potrebbero
sfociare in violente rivolte". concluse Vegeta.
Dende aveva ascoltato la spiegazione. Era rimasto molto
stupito. Non sembrava un
delinquentello qualsiasi, ma una persona colta e istruita.
"Vi faranno la pelle".
"Personalmente so difendermi da solo. E poi, non pagate
le guardie anche per
questo?" sorrise beffardo.
"E sia il braccio C; ora vai ti accompagneranno
loro".
Due guardie presero Vegeta. Lo accompagnarono all'ingrsso
braccio C, una specie di
limbo prima dell'inferno.
"Benvenuto Vegeta. Ora devi solo trovarlo. Fratello,
ora non sei più da solo!" disse fra
se il neo arrivato.
Un ombra davanti a sè. Un colpo sordo.un dolore lancinante
allo stomaco. Buio.
Vegeta cadde a terra privo di sensi. Davanti a lui, una
risata fragorosa interuppe il
silenzio del limbo.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto anche
l'altra mia ff "perchè gli uragani
hanno nomi da donna"...graziee siete stati
adorabili!!Vorrei fare presente a Machi che
l'altra fic che ha letto è di Memole88 che ahimè non sono
io!!(non posso prendermi i
meriti altrui!!^^) Cmq spero che anche qst ti piaccia!!
Come al solito mi piacerebbe avere qualche feedback!^__^