Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Dangerous_    23/01/2012    3 recensioni
Ambientata nella guerra d'indipendenza irlandese. Precisamente la domenica del 21 novembre del 1920 soprannominata anche 'The Bloody Sunday' o 'la domenica di sangue'. Non saprei dirvi se ha un lieto fine, dipende da come la si vuole guardare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Leggero come il battito d'ali di un colibrì.


*premessa: Harold è Harry, William è Louis (è il suo secondo nome) e lo stesso vale per Liam che nella storia l'ho chiamato James. Beh per il resto le Directioner capiranno, buona lettura!*



Era la mattinata del 21 novembre del 1920, la porta del Cairo Café sì aprì e sulla soglia comparvero due ragazzi. Erano entrambi alti ma uno aveva i capelli ricci castani perfettamente in ordine, degli occhi verdi che continuavano a scrutare il locale e un sorriso tutto fossette; vestiva in un modo particolarmente elegante. L'altro invece vestiva in modo particolare e basta e di certo non passava inosservato. Aveva i capelli lisci, castani e scompigliati, un ciuffo gli ricadeva sugli occhi azzurri e le sue labbra erano distese in un sorriso. Avevano rispettivamente 20 e 23 anni, il maggiore, quello dai capelli scompigliati si chiamava William e a prima vista sembrava quel tipo di ragazzo spiritoso che ha sempre la battuta pronta, l'altro invece, Harold, appariva come un tipo più serio ma comunque sempre pronto a reggere il gioco all'amico.

Facevano entrambi parte della fazione inglese, avevano rinunciato alla spensieratezza della gioventù ed erano entrati a far parte delle forze paramilitari britanniche. Le loro coscienze pure ora erano diventate torbide e intrise del sangue irlandese dei loro avversari. Dicevano che si uccidesse per la patria ma ormai pochi ci credevano, la maggior parte uccideva per vendicare gli amici morti negli svariati attentati causati dalle fazioni avversarie.

Si accomodarono a un tavolo con gli altri compagni, cominciarono a parlare delle idee dei cattolici, dei provvedimenti necessari a contrastarli, di attentati, di amici ormai perduti; la musica jazz faceva da sottofondo a questi discorsi e rendeva l'atmosfera meno tesa. Harold era rimasto turbato dai quei discorsi, particolarmente dall'ultimo, la perdita dei propri cari, aveva paura di perdere il suo migliore amico. Si decise finalmente a parlare 'Rimarrai sempre con me vero? Promettimelo William che non ci separeremo mai.' ma l'altro non ebbe di rispondere all'amico. Un fragore interruppe tutte le discussioni. Vetri rotti, spari, urla, tavoli rovesciati e sedie sbattute per terra, nel locale aleggiava un odore di sangue e di morte.

William riuscì a mettersi in salvo, cercò Harold con lo sguardo, sperando avesse trovato un posto sicuro anche lui, ma lo vide al centro del locale, con lo sguardo perso nel vuoto e un'espressione tra lo sconcerto e il terrore. Era immobile e non sembrava avere l'intenzione di spostarsi da lì molto presto, era un miracolo che non l'avessero ancora colpito. Il ragazzo essendo il maggiore e si sentiva molto protettivo nei confronti del più piccolo, si guardò intorno ma vedendo la figura di Harold ancora immobile capì non c'era tempo di ripensamenti o strategie, avrebbe dovuto agire il prima possibile.

Ci fu un attimo di tregua dagli spari e William si precipitò verso l'amico prendendolo per una mano e trascinandolo via, uno sparo lo colpì di striscio al braccio ma in quel momento non aveva tempo di preoccuparsi del dolore lancinante provocato dalla ferita. Doveva correre e portare il suo migliore amico il più lontano possibile da lì.

Scappavano da quel luogo, testimone di tanto terrore. Avevano visto morire James, uno dei loro più cari amici, il ragazzo con lo sguardo più dolce che avessero mai conosciuto; quel giorno avevano visto quegli occhi pieni di vita spegnersi con la vita di quel giovane.

Ora stavano correndo a perdifiato, scappando dai fucili dei nemici. Avrebbero voluto accasciarsi sui corpi dei loro compagni e piangerli ma sarebbe stato come firmare la propria condanna a morte. Correvano senza sapere dove andare, dove scappare per trovarsi al sicuro.

Si scontrarono con un ragazzo dai capelli scuri e la carnagione ambrata, li guardò pensieroso e loro ebbero il timore che fosse della fazione avversaria, ma quando questo gli consigliò di infilarsi nei vicoli dove avrebbero potuto nascondersi meglio dagli irlandesi capirono che era dalla loro parte, lo ringraziarono e ripresero a correre verso una direzione imprecisata.

Il cuore gli scoppiava e i polmoni gli bruciavano, decisero di fermarsi per riprendere fiato, ormai credevano di essere al sicuro.

Dei passi. Ammutolirono all'istante ma questo non servì a sviare il giovane ragazzo che girò l'angolo in quel momento mettendoli spalle al muro, erano disarmati e in trappola.

Era un ribelle. Aveva i capelli biondissimi che però si scurivano alla radice, due occhi azzurri limpidi come il cielo, due occhiaie pesanti gli sottolineavano gli occhi e sembravano dire quanto fosse stanco di quella guerra ma una strana luce nei suoi occhi dimostrava il contrario, aveva sete di vendetta, di indipendenza; e per raggiungere i suoi obbiettivi avrebbe dato anche la vita.

Uno sparo, il più giovane che gli si era parato davanti per evitare che il proiettile lo colpisse cadde a terra, aveva i ricci intrisi di polvere e sangue di una ferita sulla tempia provocata dalla caduta. L'altro era rimasto spiazzato, non gli aveva neanche dato il tempo di parlare e spiegarsi, non avevano avuto tempo di pensare e ora il suo migliore amico era disteso a terra in fin di vita senza che lui potesse fare niente. Un rumore sordo, un secondo sparo, per certi versi la fine della sofferenza per il maggiore, già la sofferenza che gli avrebbe causato rimanere solo. William cadde in ginocchio, al fianco dell'amico. Con le ultime forze che gli rimanevano decise di guardare l'amico negli occhi; per l'ultima volta il verde e l'azzurro si incontrarono e si fusero insieme.

In quegli sguardi c'era una promessa, quella interrotta dalle urla e dal terrore, l'unica cosa che in quel momento aveva rilevanza.

I loro visi si facevano sempre più vicini, il maggiore stava perdendo le forze e si stava lentamente accasciando su se stesso, potevano sentire il respiro affannato dell'altro sul proprio viso, poi le loro labbra si sfiorarono, leggere come il battito d'ali di un colibrì.

Un bacio.

Forse di amicizia.

Forse di amore.

Forse di un sentimento che andava oltre l'amicizia ma che non era amore.

Un bacio che suggellava il patto di rimanere insieme per sempre nonostante la morte stesse avendo il sopravvento su di loro.



*angolo autrice: spero che vi sia piaciuta, questa è la mia seconda OS che pubblico e sì è una Larry. In realtà è nata come compito di epica, dovevamo fare un testo dove parlavamo di una situazione in cui due amici si aiutano. Appena ho sentito la consegna ho pensato ai nostri due piccioncini Lou e Hazza; ok in realtà mi sono venuti in mente appena abbiamo letto 'Eurialo e Niso' dall'Eneide, è il pezzo più bello, vi consiglio di leggerlo!
Ok, la smetto, vi dico solo che ho praticamente pregato la mia prof. di darmi questo compito mentre tutti i miei compagni mi guardavano basiti LOL. Ma io non volevo farmi sfuggire l'occasione di una nuova OS e così me lo ha dato facoltativo! *O*
Spero vi sia piaciuta! Se vi va lasciatemi una recensioncina per dirmi cosa ne pensate!
Lots of love, carrots and turtles! Lou.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Dangerous_