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Autore: Lady Anael    24/01/2012    0 recensioni
Ciao a tutti, eccomi di nuovo con una delle mie follie notturne. Un nuovo personaggio affiancherà i fratelli nella lotta contro i Leviathans...
Leggete e recensite, ma siate buoni!!
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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Eccoci, alla fine sono riuscita a terminare questa mia storiella! Spero vi sia piaciuta e spero inoltre di ricevere qualche vostro commento.

Grazie a coloro che hanno dedicato un pochino di tempo alle mie follie notturne, un abbraccio.

Anael

 

 

 

 

Mi raccomando” mormora Bobby abbracciandomi “Rompi il culo a quello stronzo, ma stai attenta”

Annuisco stringendo di più le braccia intorno al suo collo.

E quando l'avrai tirato fuori dall'inferno, digli quello che provi” mi dice con un sussurro.

Mi stacco senza guardarlo negli occhi. So che ha ragione ma non ho il coraggio di dirglielo. È' strano come una persona come lui, poco avvezza ai sentimenti, abbia capito prima di me, quello che infuria nella mia anima.

Dopo aver recuperato uno dei pugnali angelici, raggiungo i ragazzi all'esterno della casa.

Sam appoggia sul terreno di fronte a noi l'amuleto fornitoci da Tessa e poi incomincia la recitare la formula in latino.

Nel giro di una manciata di secondi, una luce abbagliante si fa strada tra la ghiaia del cortile, e poi ci investe, obbligandoci a ripararci gli occhi con la mano.

Quando percepisco che il bagliore incomincia ad affievolirsi, sbircio cautamente tra le dita.

Quello che vedo mi lascia senza fiato.

Di fronte a noi, si apre un'immensa foresta, avvolta nella quasi più totale oscurità, rotta unicamente dal bagliore dei fulmini che si abbattono al suo interno. Gli alberi intorno, gettano una luce sinistra, rendendo l'atmosfera decisamente inquietante, e le cime scosse dal vento ondeggiano creando ombre spettrali.

Ci scambiamo uno sguardo d'intesa e Dean, con un gesto del capo ci invita ad addentrarci tra gli alberi.

Accendiamo le torce e ci incamminiamo.

Ci muoviamo lenti e con circospezione, calibrando ogni mossa. Le mani mi tremano e faccio appello a tutte le mie forze per rimanere calma. Inspiro a fondo cercando di concentrarmi sullo scopo della missione.

Mentre cammino, seguendo i fratelli, rivedo davanti ai miei occhi ogni momento trascorso insieme a Cass. Rivedo il giorno in cui è apparso nella mia stanza, quando la sua innocenza ed inesperienza mi hanno spiazzata e mi hanno fatto tenerezza. Rivedo le sue labbra appoggiarsi sulle mie, rapide e timide fuori da casa mia.

Ricordo il giorno in cui, dopo lo scontro con i Leviathans, mi ha guarito la ferita al braccio, quando ha appoggiato delicatamente la sua mano su di me. In quel momento, in quel preciso momento, mentre i suoi occhi blu hanno incontrato i miei, ho capito di amarlo.

Perché è questo che sento. Cass ha portato via il mio cuore, ed ora io sono disposta a tutto, anche a morire, pur di portarlo fuori da questo luogo di morte.

Gradualmente la luce si fa più intensa, ed il numero di fulmini che si abbattono a terra aumenta. Spegniamo le torce, ormai inutili e ci avviciniamo al luogo da cui proviene il bagliore.

Gli alberi si fanno via via meno fitti ed il terreno sotto ai nostri piedi diventa meno accidentato, degradando in una piana ghiaiosa.

D'improvviso Dean si blocca e fa segno a Sam di fermarmi.

Che c'è?” chiedo preoccupata.

Cerca di mantenere la calma” mi dice Dean avvicinandosi, con aria cupa.

Annuisco silenziosamente prima di muovere alcuni passi verso il limitare della radura.

Al centro dello spiazzo tra gli alberi, vi è una gabbia dalle sbarre nere, di dimensioni a mala pena in grado di contenere un'uomo, ogni frazione di secondo, un fulmine si scarica su di essa, dando origine a fiamme accecanti che si innalzano verso il cielo.

Non appena ci avviciniamo di alcuni metri, grida strazianti mi giungo alle orecchie. Le grida di Castiel.

Resto pietrificata quando lo scorgo all'interno di quell'esiguo spazio, coperto unicamente da una tunica, scalzo e sconvolto dal dolore.

Ogni volta che un fulmine colpisce la gabbia, la scarica di corrente attraversa il suo corpo, ustionando la carne del suo tramite. Ed ogni volta, il suo potere angelico lo guarisce, solo per ricominciare tutto dal principio.

Le lacrime invadono i miei occhi ed io mio corpo viene scosso da forti tremiti.

Maledetto bastardo...!” mormora a mezza voce Dean, stringendo i pugni.

Cosa facciamo ora?” chiedo io, evidentemente spaesata.

Tessa mi ha spiegato che c'è un modo per deviare i fulmini” mi dice inspirando a fondo e poi indicando il fratello “Abbiamo portato quattro pugnali angelici, che andranno conficcati nel terreno accanto alla gabbia. Questi devieranno i fulmini dandoci modo di liberarlo...”

Quanto tempo avremo a disposizione?”

Dean scuote il capo.

Spero abbastanza” mormora.

La sua voce lascia trasparire tutta la sua preoccupazione.

Io e Sam andremo avanti e devieremo i fulmini, tu attendi qui fino a che non abbiamo fatto, poi cerca di forzare la gabbia” mi dice consegnandomi l'astuccio contenente gli attrezzi da scasso.

Lo infilo rapidamente nella tasca posteriore dei jeans.

Sam e Dean, dopo avermi lanciato un'ultima occhiata, si incamminano verso la nera struttura. Cass non li nota nemmeno, completamente perso nel suo dolore.

Crowley la pagherà. Lo giuro.

I passi dei ragazzi sono leggeri e rapidi, coperti dal fragore dei fulmini che si infrangono, e dalle grida.

Tutt'intorno regna la calma più assoluta. Un'eccessiva ed inquietante calma.

Estraggono dalla sacca i quattro pugnali e li conficcano a terra, la ghiaia cede facilmente sotto la pressione inferta. Li vedo spostarsi con rapidità, per evitare di venire colpiti.

La scia di saette d'improvviso muta la sua traiettoria, indirizzandosi verso i pugnali. All'interno della gabbia, Castiel si accascia a terra, restando immobile.

Scatto fuori dalla radura, ma a metà strada, un rumore alle mie spalle, simile ad un ringhio gutturale, mi fa voltare.

Resto immobile, fissando il cerbero di fronte a me.

L'animale, normalmente invisibile, si mostra a me in tutto il suo orrore. Grandi iridi rosse brillano nei suoi occhi ed affilati denti sporgono dalle sue fauci spalancate. Il grande corpo muscoloso è ricoperto di un manto nero come la notte. Le zampe sono possenti e pronte allo scatto, munite di artigli ricurvi.

La paura mi paralizza.

Con la coda dell'occhio vedo Sam e Dean correre verso di me brandendo i loro pugnali, ma il cerbero non accenna a distogliere la sua attenzione da me.

Indietreggio continuando a fissarlo, mentre il pensiero della morte si fa strada dentro di me.

D'improvviso, il cane infernale scatta verso di loro, atterrandoli entrambi. Dean sferra colpi alla cieca, ma nessuno va a segno. Il cerbero li tiene bloccati sotto le sue zampe, ringhiando con ferocia.

Mi rialzo e corro verso la gabbia, e raggiunta la porta, incomincio ad armeggiare con la serratura.

Castiel è ancora a terra, immobile, e non da segni di vita.

Cass!” grido con tutto il mio fiato “Cass, sono qui”

Infilo uno dei ferri dentro la toppa, e con l'aiuto di un'altro faccio ruotare il primo.

Sento le grida dei ragazzi, ma cerco di ignorarle, concentrandomi sulla serratura.

So che se la sapranno cavare, o almeno lo spero. Ora il mio unico pensiero è liberare Castiel.

In un'istante, avverto nuovamente una presenza alle mie spalle, e quando mi volto, mi rendo conto che il cerbero ha abbandonato i ragazzi, ed ora mi sta fissando con ferocia.

Si avventa su di me, tentando di azzannarmi alla gola ma, con un notevole sforzo lo tengo sollevato. Il suo peso fa tremare le mie braccia e mi toglie il fiato. Giro il capo di lato, evitando un'altro suo affondo, scorgendo però i corpi dei fratelli, riversi a terra.

Dio, fai che non siano morti. Ti prego, aiutami.

Il cane mi colpisce al fianco con i suoi artigli ed il dolore mi fa annebbiare la vista per un'attimo.

Mi sento svenire, per lo sforzo e per il dolore, ma lotto per rimanere cosciente. Improvvisamente il muso del cerbero si allontana dal mio viso, e lo vedo arretrare di alcuni passi.

Sempre senza smettere di ringhiare si volta e si allontana verso la foresta. Mi metto a sedere, tentando di recuperare un po' di forze.

La testa sembra scoppiarmi. Mentre la vista ritorna lentamente alla normalità, scorgo in lontananza una figura sfocata.

Crowley scompare all'interno dell'intrico di alberi, seguito dal cerbero.

Non mi do la pena di chiedermi cosa stesse facendo, o se fosse semplicemente li per godersi lo spettacolo e mi precipito dai ragazzi che nel frattempo si sono rialzati.

Tutto bene?” chiedo preoccupata.

Ho avuto giorni migliori” mormora Dean massaggiandosi un braccio.

Forza, liberiamo Castiel” li incito.

Sam recupera i ferri caduti a terra e in breve tempo fa scattare la serratura della gabbia.

Cass!” grido inginocchiandomi accanto al suo corpo “Cass!”

I ragazzi mi aiutano a rigirarlo e mentre Sam gli tiene sollevato il capo, io gli tasto il polso alla ricerca del battito.

E' vivo...” mormoro tra le lacrime “Cass...” ripeto dolcemente il suo nome accarezzandogli il viso.

Andiamocene di qui prima che torni quella bestia” suggerisce Dean, aiutando il fratello a sollevare il corpo dell'angelo privo di sensi.

Tenendolo per le spalle, lo trasportano fuori dalla gabbia, e ci incamminiamo all'interno del bosco.

I pugnali...” esclamo io ricordandomi di averli lasciati conficcati nel terreno.

Lasciali li!” intima Sam “Non ne abbiamo bisogno! Sbrighiamoci!”

In breve raggiungiamo il portale, districandoci attraverso il terreno accidentato e l'oscurità.

Lancio un'ultima occhiata alle nostre spalle, per sincerarmi di non essere seguiti, e per un'attimo mi chiedo perché Crowley non abbia finito il suo lavoro.

Entriamo nel fascio di luce ed in un attimo siamo nel cortile di Bobby.

Questo luogo disastrato non mi è mai apparso così accogliente.

Mi volto appena in tempo per vedere il portale chiudersi alle nostre spalle. Sospiro sollevata.

Bobby ci corre incontro ed aiuta i ragazzi a portare Castiel in casa. Faccio per seguirli ma mi intimano di restare fuori un'attimo in modo da potermi riprendere un po'. Evidentemente il mio stato d'animo non è sfuggito agli occhi attenti dei fratelli.

Mi seggo sui gradini dell'ingresso, inspirando a fondo l'aria fresca della notte.

Alzo gli occhi al cielo e giungo le mani all'altezza del cuore.

Grazie” mormoro, mentre lascio che i singhiozzi pervadano il mio corpo.

 

Scendo con circospezione nello scantinato. La scala cigola sotto i miei passi, dandomi l'impressione di fare un rumore tale da svegliare i morti.

Castiel è steso sul piccolo letto in ferro all'interno della panic room, i suoi occhi sono chiusi ed i capelli neri, arruffati. Una coperta di lana è stata depositata sul suo corpo che non presenta alcun segno della tortura subita.

Prendo posto su di un traballante sgabello che Sam mi ha lasciato accanto al letto, faccio scivolare la mano al di sotto della coperta ed intreccio le dita con le sue.

Non so quanto tempo sia passato, ma mi risveglio d'improvviso con il capo appoggiato al bordo del letto. Sulle spalle ho una giacca non mia, e ne deduco che uno dei ragazzi sia sceso e mi abbia coperta, lasciandomi riposare.

Mi stiracchio, massaggiandomi la schiena indolenzita e poi li vedo.

Gli occhi blu di Castiel mi fissano, innocenti e stanchi.

Ciao” sussurra con un filo di voce.

Non parlare, non affaticarti” gli dico tremando e passandogli una mano tra i capelli “Sei in salvo, ora è tutto finito”

Lui sorride appena.

Perché piangi?” mi chiede.

Perché sono felice... perché sei vivo...” balbetto.

Celeste...” mormora mentre la sua mano scivola fuori dalla coperta e prende la mia “Non importa ciò che è successo... Avrei affrontato qualsiasi cosa per te... Io ti amo”

La vita è davvero strana. Nonostante tutto ciò che è accaduto, mai nessun momento sarà bello come questo. Mai nessun sentimento sarà così forte e lui non sarà mai più bello di quanto lo è adesso.

Stringo la sua mano con dolcezza.

Ti amo” gli dico con un sorriso “Ti amo”

Ed il mondo ricomincia da qui.

  
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