Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: zacra    24/01/2012    0 recensioni
vediamo che succede....
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Lo sai chi sono quei due vero?- dissi guardandola seria. -
Si lo so! Ma non essere prevenuta-
- Perché non dovrei la sola idea che ci siano persone che pagano 500 $ solo per un loro “ciao” mi fa girare i coglioni, chi cazzo pensi essere Dio in terra?-
- Dai piantala con noi Shan è stato gentile-
- Ok come ti pare, domani verranno a cena ma poi ci faremo altri amici, almeno io me ne farò altri tu fai come credi-
- Perché fai così?- chiese evidentemente seccata dal mio comportamento.
- Scusa è che sono un po’ stanca, e poi vorrei non lo so, vorrei essere lontana da queste cose, c ioè non mi piacciono le persone false e qui è pieno di gente così-
- Ti prego smettila con questi discorsi , siamo qui da neanche un giorno e già cominci, dai una possibilità alle persone- disse andando in camera sua a svuotare gli scatoloni.
Andai in camera mia e cominciai a mia volta a sballare tutte le mie cose e a sistemarle nell’armadio e sugli scaffali.
Mi dispiaceva di aver discusso con Bec, ma non mi dispiaceva per quello che avevo detto a proposito di quei due, mi sedetti sul letto e cercai di svuotare la mente per un’istante, presi la macchina fotografica in mano e finsi di mettere a fuoco.
- Che fai?- chiese Bec spuntando da dietro alla porta.
- Analizzo la situazione, e mi pento di averti trattata male- dissi alzandomi in piedi. Lei mi diede un bacio sulla guancia .
- Non fa nulla lo so come sei fatta, andiamo a fare la spesa ti va?- disse dandomi in mano le chiavi dell’auto.
Le presi e uscimmo di casa. Quella sera mangiammo presto e andammo quasi subito a letto, eravamo distrutte, tra il viaggio e il mettere a posto casa erano ore che non ci riposavamo davvero.
Dormimmo fino a che non suonò il campanello la mattina seguente, guardai l’ora, era quasi mezzogiorno, Bec non si sarebbe alzata, quando dorme nulla la sveglia, mi alzai dal letto dandomi una sistemata e andai a vedere chi era.
- Ciao, ti abbiamo svegliata?- disse Shannon
- Guarda che faccia che ha, certo che l’abbiamo svegliata- disse Jared in modo per nulla delicato.
- Io mi sono appena alzata e tu che scusa hai per avere già quell’espressione da stronzo a quest’ora della mattina?- dissi guardandolo negli occhi. Shan era leggermente imbarazzato ma cercò di sdrammatizzare la cosa con un bel sorrisone.
- Eravamo passati per sapere a che ora dovevamo essere qui stasera-
- Le 8 andranno benissimo- dissi secca.
- Possiamo portare qualcosa, da bere? Magari del gelato?- disse Shan.
- Come vuoi ma non sentirti in obbligo, e comunque di roba da mangiare ce n’è quindi vai tranquillo- dissi.
- Io sono vegetariano- disse Jared guardandomi.
- Io no! Ma un piatto di pasta col sugo te lo so ancora cucinare- risposi senza neanche guardarlo.
- Bene- disse Shan cercando di stemperare la tensione tra me e il fratello
– allora ci vediamo stasera alle 8!- aggiunse avvicinandosi per salutarmi con un bacio sulla guancia. Lo lasciai fare, ricambiando e sorridendogli.
- A stasera- dissi, loro si allontanarono e io chiusi la porta.
Tornai di sopra e andai a svegliare Bec con una bella tazza di caffè caldo e un muffin alla cannella.
- Indovina chi è appena passato?- dissi sedendomi sul suo letto. - Chi?- chiese sbadigliando. - I fratelli Leto, per sapere a che ora dovevano passare stasera- dissi dando un morso al muffin.
- Ma quello non era per me?- disse ridacchiando. Le passai il muffin e lei mi sorrise.
- Sei stata gentile? –
- Si con Shan si, ma Jared è un’idiota e va trattato come tale- dissi rialzandomi e andando a fare una doccia.
Mi stavo lavando i capelli quando la sentii entrare in bagno con me.
- Stasera cercherai di essere gentile?-
- Non dipende da me Bec, ma farò il possibile- dissi. finii di sciacquarli e uscii dalla doccia , lei mi passò il telo per asciugarmi e uscì dal bagno canticchiando. il resto della giornata passò abbastanza in fretta, e la cosa non mi piacque molto, ma come si dice “via il dente, via il dolore”, quindi verso le 7 dopo essermi vestita andai in cucina ad aiutare Bec, con la cena.
- Vai a vestirti – le dissi sorridendole, sapevo che non le piaceva presentarsi in jeans e maglietta, mi passò il cucchiaio di legno per il sugo e corse di sopra. Io d’altro canto me ne fregavo sempre allegramente di fare una buona impressione alle persone,” se ti piaccio bene, altrimenti cavoli tuoi” era da sempre il mio motto.
  
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