Solo un
altro Momento
Possono un Mangiamorte e un Auror stare
insieme? Possono amarsi?
Certo
che possono. Noi l’abbiamo fatto. È difficile,
certo, ma ne vale sicuramente la pena. Tutti i sacrifici, le uscite di nascosto
dai nostri rispettivi quartier generale, gli incontri
brevi e fugaci… Tutte le fatiche sono abbondantemente
ripagate con un suo sorriso.
Basta così poco per essere felici.
Datemi Ginny Weasley, datemi i suoi
capelli color carota, datemi la sua pelle candida e il suo dolce e innocente
sorriso. Basta così poco per rendermi felice.
Basta solo lei. Tutto
il resto non conta.
Ma
oggi tutto cambierà. Lo sento. Sento scorre il
pericolo e la paura come un parassita sotto la mia pelle. Niente sarà come
prima.
Va bene affrontare le
prove quotidiane. Va bene affrontare i pregiudizi dei nostri amici e parenti.
Va bene dover tenere la nostra relazione segreta per anni.
Ma trovarsi negli
schieramenti opposti nella più grande battaglia del
secolo non va bene. Non va bene per niente.
Eccola lì. Riesco a vederla,
avvolta nel suo mantello, mentre il vento gelido sferza il suo viso, fa
arrossare la punta del suo naso. È così indifesa, così piccola. Come possono
mandarla a combattere? Come può il mitico, fortissimo, strabiliante e imbecille
Harry Potter lasciare che
la sua exragazza rischi la vita così?
Siamo così diverse,
eppure così simili.
Lei, vicino ai suoi
amici e a suoi fratelli. Io, vestita
interamente di nero, con Draco e Blaise
al mio fianco.
Pronti a combattere.
Nessuno sa di noi.
Forse però qualcuno si è accorto che facciamo di tutto per non colpirci, che ci
lanciamo sguardi complici e preoccupati.
Schianto la
professoressa McGrannit. Lei stordisce Theodore Nott.
Presto ci chiederemo
scusa per questo. Lo facciamo sempre, in un modo tutto nostro.
No. No. Ginny è caduta. L’hanno colpita contemporaneamente tre Schiantesimi.
Al diavolo tutto. Al
diavolo questa fottutissima guerra.
Mi precipito accanto a
lei, sul suolo avversario.
-Pansy…-
-Ginny,
tieni duro. Sei forte, lo sai-
Ci rendiamo conto
entrambe che non c’è più niente da fare.
Non riesco a trattenere
le lacrime. Non vedrò più i suoi capelli color carota. La sua pelle bianca e il
suo innocente sorriso.
Non mi
importa se sono i miei amici di sempre. Pagheranno per quello che ti
hanno fatto.
Vorrei solo un altro
momento. Solo un altro istante per dirti che ti amo. Che non ti dimenticherò mai. Che presto ti
raggiungerò. Che ti vendicherò, cazzo, fosse l’ultima cosa che faccio.
Ma
ormai è troppo tardi. I tuoi occhi azzurri si sono già chiusi. Per sempre.
Ti do un leggero bacio
sulla fronte.
Poi mi giro. Vedo i
miei amici, genitori e compagni.
Vedo i loro sguardi
smarriti. Sono sorpresi dalla mia disperazione.
Non capiscono che si
sono appena condannati.
Stendo
il braccio destro avanti a me. Respiro profondamente.
-AVADA KEDAVRA-