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Autore: ElloinIlBardo    24/01/2012    2 recensioni
La Guerra delle Anime sta per concludersi, lasciando il mondo nel caos più totale, gli elfi sono ormai esuli dalle loro patrie, e i cavalieri di Solamnia non sono mai stati così deboli. Il popolo di Ansalon, prostrato dalla terza guerra in meno di un secolo, necessità di ordine e giustizia. Un cavaliere delle Tenebre dal cuore nobile sa che al momento solo l'oscurità può riportare la pace nel mondo e metterà tutto se stesso nelle mani del male più profondo per realizzare questo suo desiderio. La storia ruota attorno a quattro personaggi originali, sullo sfondo della guerra delle anime e il periodo subito successivo, mescolando ambizione, battaglie, introspezione e amore!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La maschera dorata e gli occhi di ghiaccio

-Questa settimana è stata devastante, da quando sono stato investito Cavaliere della Spina, non ho più avuto un attimo di tregua, poiché al momento non c’era nessun signore della notte, la cerimonia e la visione mi sono state date da Lady Nightshield, che per l’occasione si è tolta la solita maschera nera che indossa sempre e ha messo una maschera dorata senza espressione che le copriva tutto il volto, era terrificante! Io avevo passato tutta la notte in preghiera senza sapere che divinità adorare, la tradizione voleva che mi rivolgessi a Takhisis, soprattutto ora che è tornata nel mondo, ma ho vissuto tutta la mia vita senza divinità, per quale motivo dovevo appoggiarmi ora ad una, nel momento più importante della mia vita? Così pregai me stesso, pregai di avere la forza di andare fino in fondo, e di realizzare il mio desiderio, costasse quel che costasse, non mi sarei dovuto fermare davanti a nulla, per quanto sangue macchiasse la mia spada, per quanta fatica dovessi sopportare, ce l’avrei fatta! Dopo una notte di veglia, quindi immaginate quanto fossi esausto, Lady Nightshield mi toccò, inviandomi la visione: mi trovavo in una cripta, e lei era lì su di un altare macchiato di sangue, bella e oscura, il suo corpo nudo e perfetto mi stava davanti, ma indossava ancora quella maschera terrificante, mi disse di inchinarmi a lei, e che se l’avessi fatto lei avrebbe realizzato il mio desiderio più profondo, io lo feci, mi misi in ginocchio e mi inchinai davanti a lei, arrivando a toccarle i piedi con la fronte, dopo qualche attimo lei alzò il piede, costringendomi a guardare verso l’alto . . . si era appena coperta con un mantello di seta nera e  non ci trovavamo più nella cripta, ma eravamo in cima ad una costruzione piramidale, sotto di noi una folla adorante si inchinava alla mia signora, ‘’Uomini, Elfi, Nani, Kender, Gnomi, Ogre, Minotauri, Goblin, tutti i popoli di Ansalon , uniti sotto un’unica bandiera, l’ordine perfetto . . .niente più guerre, niente più dissensi, maghi, stregoni, chierici e mistici, cavalieri di Neraka e di Solamnia, tutti adoreranno la mia signora, portatrice di pace, e io sarò la sua mano . . .’’ pensai, poi mi risvegliai, ero ancora inginocchiato davanti a lei, nella sala del consiglio dei cavalieri, ricordo bene come la luce che entrava dalle ampie vetrate mi abbagliasse, ma allo stesso tempo mi desse un senso di serenità, feci il giuramento della spina, avrei seguito solo la vittoria, ignorando ogni altri sentimento. Lady Nightshield mi consegnò la spada magica di mio padre, che aveva recuperato sulle sponde morte del Nalis Aren, e mi nominò Sir Dumat Spellstriker! Da quel momento non ho quasi più dormito, tanto che faticavo ormai ad utilizzare anche il più semplice incantesimo, ormai a Palanthas rimangono pochissimi cavalieri e così dobbiamo fare i doppi e a volte tripli turni, finalmente oggi è il mio giorno libero, e così sta notte sono riuscito a dormire abbastanza, come piace a me, questa sarà di sicuro una giornata bellissima, magari riuscirò a rivedere Squall.- 
Qualcuno bussò alla porta e il neo-cavaliere si affrettò a mettere il punto e a chiudere il diario, chi cavolo poteva essere a quell’ora del mattino. Aprì la porta, ritrovandosi di fronte ad un cavaliere del giglio che aveva conosciuto in quei giorni di ronde continue. ‘Sir Dumat, Sanction è caduta, i draghi metallici sono ritornati, assieme, a quanto sembra, alle divinità della luce, e ad un immenso esercito di elfi, Silvanesti e Qualinesti, hanno attaccato la città, ci siamo messi in contatto con i pochi cavalieri della spina rimasti, presto lanceranno un incantesimo per ritirarsi, ma dovremo coprire la loro ritirata, almeno finché non saranno al sicuro al di là dei signori del fato, nel territorio di Neraka!’ Così tante nozioni in una volta si accalcarono nella mente di Dumat, che riuscì solo a dire ‘E come cavolo ci arriviamo a Sanction, è lontanissimo, sono molti giorno a cavallo!?!’
‘Con i draghi naturalmente!’ rispose il cavaliere, come se fosse la cosa più banale del mondo.

Il giovane cavaliere non aveva mai cavalcato un drago, certo, era un abile cavallerizzo, come tutti i Cavalieri di Neraka, ma da un cavallo ad un drago c’erano una marea di differenze, prima tra tutte: i draghi volano!
‘Ma davvero avete bisogno di me, voglio dire, sono appena diventato cavaliere, ce ne saranno un sacco di altri più bravi di me, no?’ chiese il mezz’elfo mentre camminava verso il campo d’addestramento, che era stato sgomberato per fungere da pista d’atterraggio per i draghi.
‘Sì’, rispose l’altro, ‘e vengono tutti!’
‘Non mi dirai che hai paura Spellstriker?’ una voce vellutata alle sue spalle lo costrinse a voltarsi, Lady Nightshield, vestita con l’armatura dei Cavalieri di Neraka, riadattata per impedirle il meno possibile i movimenti complessi necessari a lanciare gli incantesimi arcani, si avvicinava a lui muovendosi con grazia, portava ancora la maschera dorata.
‘Certo che no!’ replicò Dumat, riacquisendo il coraggio alla vista della sua signora, ‘Noi siamo Cavalieri della Spina, siamo la paura incarnata, portiamo il terrore nel cuore dei nostri nemici, come potremmo mai averne noi!’
‘Ottima risposta Spellstriker!’ si complimentò ridendo la donna, una risata terribile e allo stesso tempo affascinante, ‘E proprio per il tuo coraggio ti meriti un dono! Oggi cavalcherai il più potente drago che abbiamo a disposizione, dopo il mio Thunderflare naturalmente, viene dalle spiagge di Qualinesti, è una tua conterranea, ed è la sorella dall’onorato Razor, che qualche giorno fa ha sconfitto la malefica Malystrix!’
Dumat non sapeva se esserne felice o meno, un drago potente significava grandi responsabilità in battaglia, probabilmente si sarebbe lanciato per primo nella mischia, e avrebbe azzardato mosse rischiose, incurante della salute del proprio cavaliere.
‘Attenzione però, dicono che sia molto capricciosa, i suoi due ultimi cavalieri sono morti in circostanze misteriose, sembra che l’avessero delusa!’
Ecco, ora il giovane era sicuro che non doveva esserne felice . . . per niente, anzi, se non ci fosse stata la sua signora lì di fianco sarebbe andato via con una scusa qualsiasi, tipo un mal di pancia o un’otite, tutti sanno che non si può volare con l’otite poiché si rischia di perdere l’udito, no, non sarebbe mai stato così codardo . . . forse.
Poi vide il drago, e tutto il suo coraggio residuo scomparve, le sue possenti ali azzurre, la sua lunga e muscolosa coda, gli artigli affilati come rasoi, emanavano un’aura di terrore tangibile, la chiamavano dragofobia. Il leviatano era girato di spalle, e Dumat sapeva che quando avesse visto le zanne acuminate e gli occhi malvagi del drago blu, sarebbe fuggito a gambe levate.
‘E come si chiama?’ chiese, dicendo la prima cosa che gli venne in mente, voleva scacciare a tutti i costi quella paura che lo attanagliava.
‘Si chiama  . . . Squall!’ gli rispose Lady Nightshield.
Dumat elaborò l’informazione, mentre il drago si voltava, mostrando le corna bianche d’avorio e gli occhi azzurri, profondi come il mare.
‘Ma guarda chi si vede!’ disse il drago snudando le zanne in quello che sarebbe stato il sorriso malizioso di una ragazza, se fosse stata in forma umana,  lasciando il cavaliere senza fiato.

Il mezz’elfo era rimasto incantato a guardare quei profondi occhi azzurri, non riusciva ancora a realizzare davvero che la bella ragazza che aveva conosciuto qualche settimana prima, la brava giocatrice di khas con cui aveva passato il pomeriggio, fosse in realtà un drago blu.
‘In realtà speravo in qualcosa di meglio di un Cavaliere della Spina, come compagno nella mia ultima missione . . .’
Dumat si riprese dallo shock, ‘Per quale motivo dovrebbe essere la tua ultima missione?’
Il drago azzurro alzò lo sguardo verso il sole pallido all’orizzonte, il vento lieve del mattino le rinfrescò il muso, ‘Mio fratello è morto l’altro giorno in battaglia. . .è caduto combattendo il drago più forte al mondo ’, si rivolse poi verso il suo interlocutore, ‘oggi affronteremo il più potente esercito del nostro tempo, non credi che sarebbe una morte gloriosa cadere contro decine di draghi metallici?’.
‘Cercheremo di ritornare tutti vivi milady, mi spiace per suo fratello, ma questa è solo una missione di salvataggio, se perdessimo un valoroso drago quanto lei, dovrei considerarlo un fallimento, non crede?’, le rispose il giovane.
Spellstriker ha ragione nobile drago, cerchi di non buttare via la sua vita e si goda la battaglia imminente invece’, Lady Nightshield diede una leggera pacca sul muso del leviatano,
‘Non si preoccupi Milady,non sarò avventata, ma di sicuro non mi farò valere meno di Thunderflare. . . a proposito, oggi guiderà lei la missione?’ chiese Squall per cambiare discorso,
‘Certamente, sono una Signora della Spina e, a parte un Signore del Teschio, che al momento è rimasto senza poteri per la scomparsa di Takhisis, avvenuta poche ore fa, sono la persona di grado più elevato qui a Palanthas, inoltre non si sa che fine abbia fatto la Signora della Notte, quella giovane Mina di cui si è tanto parlato . . . quindi forse presto sarò la persona di rango più elevato di tutta Neraka.’ la donna sorrise malignamente, pregustando la gloria che avrebbe guadagnato se quella missione fosse andata a buon fine, sarebbe divenuta colei che ha evitato la completa disfatta, salvando il futuro del cavalierato, ‘Forza, non c’è un minuto da perdere, ciascuno indossi la propria divisa e salga sul drago a cui è stato assegnato, ci aspetta un lunghissimo volo sino a Sanction!’
Dumat indosso un’armatura di cuoio imbottita con le insegne di Neraka, lo avrebbe difeso molto poco dai colpi avversari, ma non gli avrebbe reso difficile lanciare i suoi incantesimi e lo avrebbe protetto dal freddo che lo aspettava ad alta quota, inoltre, per aumentare la sua copertura, si mise un mantello nero sulle spalle e indossò un leggero elmo foderato. Si mise al fianco un piccolo tascapane contenente qualche pezzo di  carne e gallette da viaggio, e una borraccia, poi prese la spada di suo padre e montò sulla schiena di Squall, non senza difficoltà. ‘Vuole una mano Cavaliere della Spina?’ ridacchiò il drago.
‘Ce la faccio benissimo da solo!’ replicò acido il cavaliere al drago, che evidentemente di divertiva a stuzzicarlo, mentre si sistemava sulla sella a fianco ad una lunga lancia da cavaliere che gli sarebbe servita contro i draghi nemici.
Lady Nightshield gli passò a fianco montando il possente Thunderflare, un drago blu maestoso dalle scaglie scure, del colore del mare in tempesta, era reduce della Guerra delle Lance, che gli aveva lasciato una profonda cicatrice sul fianco, e della guerra del chaos, che gli aveva lasciato una profonda cicatrice nell’animo, la signora della spina invece era giovane, si diceva che fosse poco più che ventenne, e nessuno aveva mai visto il suo volto, ma il suo carisma era tale che numerosi cavalieri più vecchi di lei la seguivano ciecamente.
Alzando al cielo la sua Lancia Abissale, la versione oscura delle famose Dragonlance, si portò alla testa delle truppe ‘E ora, miei prodi Cavalieri di Neraka, seguitemi . . . andiamo a conquistarci un po’ di gloria!’,
il suo drago si voltò e corse rapido attraverso il campo di addestramento, aprendo le ampie ali membranose e spiccando il volo verso il cielo terso, tutti gli altri draghi, una cinquantina in tutto, e i loro cavalieri, lo seguirono con impeto, prima tra tutti Squall, che balzò in aria con un salto improvviso, mentre il suo cavaliere stringeva forte le redini per darsi coraggio.

 

  
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