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Autore: LadyDepp    06/09/2006    12 recensioni
Mi chiamo Draco Malfoy. Voi sapete chi sono, vero? Voi pensate di sapere chi sono, vero? In realtà voi non sapete un accidente di me, non sapete quello che ho passato, quello che ancora continuo a passare. Dopo aver letto della mia vita, forse alcuni di voi, e credo in pochi, mi ameranno, certi mi compatiranno, altri mi odieranno per aver ucciso…distrutto… la mia unica ancora di salvezza. Il mio amore.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di J

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di J.K.Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.                    

Note: La storia è ambientata durante il sesto anno, e ci sono riferimenti al sesto libro. Più precisamente, alcuni avvenimenti accaduti rientrano anche nella mia fanfiction, anche se un pochino sconvolti.

In conclusione ci possono essere degli spoiler.

 

Note personali: Prima di tutto questa storia si basa principalmente sui sentimenti di Draco Malfoy, sulla sua vita, le sue decisioni, i suoi problemi;

questa storia è nata con l’intento di essere una one shot, ma alla fine è diventata una fanfiction a più capitoli.

L’ho scritta quasi tutta di getto, l’ho ricorretta poco non perché non ce n’era bisogno, ma perché avevo paura che rileggendola più volte l’avrei odiata. Anche adesso non la amo alla follia, ma ne sono affezionata, perché sto vivendo un particolare momento della mia vita in cui la penso esattamente come Draco Malfoy.

Spero che voi l’apprezziate ma se così non fosse,  non me ne rammaricherò di certo.

I commenti sono sempre accettati e graditi.

 

Dediche

Dedico questa fanfiction alle mie sisters, che non sento da una vita.

Vi voglio bene!

 

LadyDepp

 

 

 

MI CHIAMO DRACO MALFOY

 

Sedicesimo capitolo

 

 

“ Malfoy. Devo parlarti”

Mi appoggiai al muro e con un cenno lo invitai a proseguire.

“ Perchè hai lasciato Harry?” mi chiese a bruciapelo.

“ Non sono stato io a lasciarlo…e poi come fai tu a saperlo? Te l’ha detto lui?” gli chiesi freddo.

Weasley scosse la testa “ L’ho capito da solo”
 “ Il babbanofilo è diventato improvvisamente intelligente…sono fiero di te” ghignai
sarcastico.

“ Finiscila Malfoy! Sono venuto qui per parlare di Harry, non per farmi prendere per il culo!” ribattè scontroso lui.

“ Tranquillo, non voglio farti arrabbiare” gli lanciai un’occhiataccia “ me ne vado”
” e così scappi! Hai paura, Malfoy?!

e di che cosa dovrei avere paura?” feci ironico, fulminandolo con lo sguardo.

“ di quello che provi per Harry! Fai finta che non te ne importa nulla, ma in realtà ci soffri!” rispose Weasley deciso.

“ Senti, non so che cosa pensi tu, ma sono soltanto cazzate, ok? Non me ne importa un accidente di Potter” gli sibilai accigliato.

“ Menti” sussurrò lui, le mani strette a pugni. “ Perché l’hai fatto?”
“ Senti, Harry mi ha lasciato, va bene? Quindi non è colpa mia se il tuo amichetto sta soffrendo! È stato lui a prendere questa decisione e tu non puoi venire ad accusarmi!” replicai arrabbiato.

“ se ti ha lasciato avrà avuto un buon motivo!”
 “ è patetico vedere come difendi Potter anche se ha torto…straccione” sibilai disgustato.

Weasley arrossì in zona orecchie “ tu sei un bastardo! Come tuo padre! Harry ha fatto bene a mollarti! Non lo meriti!” gridò  scaraventandosi addosso.

Caddi per terra, lui sopra di me. Mi colpì con un pugno in faccia, ed io sentii il labbro spaccarsi. Così lo ripagai sferrandogli un destro sul naso.

Lui gemette ed io approfittando del suo momento di distrazione,  lo scaraventai a terra. Mi alzai pulendomi i vestiti con dei gesti secchi e poi fissai Weasley che si teneva il naso, dolorante.

Che idiota” feci disgustato.

Lui si limitò a grugnire, facendomi un gestaccio con il medio.

Io scossi la testa infastidito e poi me ne andai, lasciandolo lì sul pavimento.

Ritornai nella sala grande per finire il mio pranzo, ma mentre ero diretto al tavolo di Serpeverde, notai che la Granger mi stava guardando sospettosa.

Le lanciai un’occhiata di fuoco e poi mi sedetti accanto a Pansy, iniziando a trangugiare tutto il cibo che avevo davanti. Il labbro era rosso e sanguinava, ma non me ne importava. Continuai a mangiare, noncurante degli sguardi preoccupati di Pansy.

DracoDraco, tesoro scusami…” cercò di dire, sapendo comunque che non l’avrei ascoltata.

Che hai fatto al labbro? Sta sanguinando…non tanto ma è tutto gonfio” continuò lei, con quel tono mieloso, insopportabile.

Mugugnai qualcosa di indefinito, seccato dalle sue continue domande.

Malfoy…”
 “ E basta!” esclamai incazzato, girandomi per guardare Pansy.

Ma c’era qualcosa che non andava. Non era stata lei a parlare.

Malfoy, abbassa la voce” sibilò Piton. Mi voltai deglutendo nervoso.

Il professore di pozioni mi lanciò uno sguardo severo, poi mi prese per una manica “Vieni con me” disse indifferente alle mie proteste.

Mi trascinò nei sotterranei, precisamente nel suo studio.

Appena chiuse la porta, mi guardò duro e poi mi lanciò una busta in mano.

“ Leggila” disse solo, dandomi le spalle.

Aprii la busta, e ne feci uscire una lettera. Lessi il mittente.

Mia madre.

 

Severus,

sono molto preoccupata. Lucius sembra impazzito, vuole che Draco diventi un mangiamorte a tutti gli effetti. E subito. Non so cosa fare…prima la missione….ora questo. Mio figlio è ancora un ragazzo, Severus! Per questo mi rivolgo a te...

Voglio che tu lo protegga. Io non ho paura di morire…ma non voglio che Draco faccia la mia stessa fine… a costo di passare dalla parte di Albus Silente.

Narcissa

 

 

Ero basito.

Che cosa vuol dire?” chiesi con un fremito.

“ Non capisci?” sbottò Piton infiammandosi “Tua madre vuole sacrificarsi a costo di salvarti la vita!”
Boccheggiai “ Io…”
 “ Se non eseguirai gli ordini del Signore Oscuro, tua madre morirà! E sarà solo per colpa tua” finì lui, scoccandomi un’occhiata malevola.

“ Non può succedere, no!”

“ succederà se continuerai a stare con Potter!”

“ ci siamo lasciati” sussurrai senza pensarci.

Piton sospirò “ Bene, abbiamo fatto un passo in avanti”
 Non risposi, mentre i ricordi mi tormentavano.

“ Non crucciarti. Il danno non è ancora stato fatto” disse Piton stringendomi una spalla.

che cosa devo fare?” mormorai stanco.

Lui mi fissò prima di rispondere “ non concluderai la tua missione. Tuo padre non vuole, e se lui non vuole, vuol dire che il Signore Oscuro ha deciso di non continuare. Forse avrà pensato che non ci saresti riuscito, non lo so, ma non importa. La cosa più importante è che tu ti comporti come hai sempre fatto, e che aspetti tranquillamente la lettera di Lucius…arriverà molto presto”
 “ che cosa mi dirà in quella lettera?” domandai respirando affannosamente.

“ Ti dirà il giorno in cui dovrai lasciare Hogwarts e unirti alla grande opera del signore oscuro” Piton si allontanò da me, prendendo posto alla cattedra del suo ufficio.

Io annuì, anche se una parte di me gli voleva gridare contro.

Feci per uscire dalla stanza.

“ Ricordati di tua madre” aggiunse Piton senza tono.

Fu l’ultima cosa che sentii da lui, prima di chiudermi la porta alla spalle.

 

Non tornai nella sala grande. Ormai il pranzo doveva essere terminato.

Girovagai nei corridoi per un po’, riflettendo su quanto mi aveva riferito Piton.

Ora non dovevo più prendere una decisione…il Signore Oscuro l’aveva presa per me.

Mi sentii morire. Non era quello che volevo, non era quello che mi aspettavo.

Continuai a camminare avanti e dietro, noncurante di alcune ragazzine di Grifondoro che mi fissavano allibite.

 Continuai a camminare anche quando se ne furono andate, e non mi accorsi nemmeno che una persona mi aveva preso per mano, portandomi in una stanza.

Solo poco dopo riconobbi la stanza delle necessità, e guardai Harry, che teneva lo sguardo a terra. Non riuscii a non abbracciarlo.

Lui non si mosse tra le mie braccia ed io me ne accorsi, così mi staccai.

“ Mi dispiace” sussurrai, riferendomi all’abbraccio.

“ Non ti preoccupare” rispose Harry alzando lo sguardo.

Indietreggiai lentamente, toccando il muro con le spalle. “ Perché mi hai portato qui?”
Lui  mi morse un labbro “Pansy fa parte dell’ordine ora”

Annuii. “ Lo sapevo”
 “ e tu….” Iniziò Harry cercando di incontrare i miei occhi “ Tu hai..

“ No” risposi solo, distogliendo lo sguardo.

Perché?” chiese senza tono lui, avvicinandosi a me. Io mi allontanai, rimanendo in silenzio.

Perché non hai scelto me? Perché ti sei venduto a Voldemort?” domandò ancora Harry, le mani strette a pugni.

Perché non ho avuto scelta, va bene?” esclamai cercando di sorpassarlo.

Lui mi fermò solo con un tocco della sua mano sul mio braccio.

“ Non andare” mi mormorò.

“ Harry…” sospirai accarezzandogli la guancia “ tu mi hai lasciato”

“ Lo so…” rispose lui avvicinandosi più vicino.

“ allora cosa…” iniziai, ma non riuscii ad aggiungere altro. Harry mi alzò il volto con le dita e mi sfiorò leggermente le labbra.

“ Io ti amo ancora” sussurrò dolcemente, prima di baciarmi. Sentivo la sua lingua che si faceva strada nella mia bocca, sentivo che cercava la mia.

Sensazioni opposte vorticavano nel mio corpo, ma decisi di ascoltarne una. Ricambiai il bacio, attirandolo più vicino. Non riuscivo a staccarmi da lui, non riuscivo a dimenticarlo.

Harry mi posò un ultimo bacio prima di guardarmi negli occhi “ Sceglimi” sussurrò dolce, ma deciso.

Il mio cuore voleva urlargli un si, ma la mia mente sapeva che ormai non c’era più niente da fare.

Gli accarezzai i capelli, mentre Harry aspettava una risposta.

“ Non posso” risposi piano, allontanandomi.

Harry mi guardò tristemente, mentre io uscivo dalla stanza.

Non mi voltai indietro. Non volevo vedere il suo volto sofferente.

Anche io soffrivo abbastanza.

 

Decisi di ritornare nella sala comune, per schiarirmi le idee e preparami psicologicamente a lasciare Hogwarts. Piton mi aveva detto che la lettera sarebbe arrivata presto, ed io ero quasi certo che mi mancavano solo un paio di giorni prima di abbandonare definitivamente la mia vecchia vita.

Solo ora che la mia esistenza era stata decisa da qualcun altro, avevo capito che Pansy aveva preso la decisione giusta. Lei era coraggiosa, non era come me.

 

Incrociai alcuni ragazzi di Corvonero, prima di voltare l’angolo e scontrarmi con il mio ex amico.

Blaise..sei tornato” dissi cercando di non fare trapelare i miei sentimenti.

Non si sa come, ma lui capì tutto “ Che è successo Draco?” chiese impacciato.

Dopo la nostra litigata certamente aveva capito che ero restio a parlare con lui.

“ Niente” risposi sorpassandolo.

Draco…so che non siamo più amici, ma ti conosco. So che ti è successo qualcosa, e mi dispiace che stai soffrendo…puoi crederci se ti dico che mi sono pentito” disse Blaise guardandomi afflitto.

Io non risposi e proseguii per la mia strada.

Non avevo neanche la forza di ribattere.

 

FINE SEDICESIMO CAPITOLO

 

A domani con l’ultimo capitolo, più lungo degli altri…

Risponderò lì a tutti i commenti^^

Un bacione!

  
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