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Autore: buffy46    24/01/2012    5 recensioni
Questa è la storia di due ragazze speciali, due amiche, che ritornano dopo molti anni a Mystic Fall’s per ricongiungersi ai loro vecchi amici d’infanzia ma capiranno presto che la loro passione sul soprannaturale non è soltanto una speciale passatempo o idea... è qualcosa di reale e questo lo proveranno sulla loro pelle!!!"
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Cuori in tempesta

 

 

Alice e Beth non avevano mai partecipato ad una cena così… insolita. La sola idea di riunire alla stessa tavola vampiri e licantropi era davvero strana per non dire un attacco kamikaze; sicuramente sarebbe successo qualcosa quella sera… E di certo niente di buono per loro.

Le due ragazze furono le prime ad arrivare perché Alice non vedeva l’ora di vedere la casa dei Salvatore: era una bellissima villa, arredata in modo sublime in stile anni ‘800. In casa c’era già Elena, che non appena vide Alice, le lanciò un’occhiata di traverso come se volesse fulminarla; ma Alice non ci badò molto. Se aveva le scatole girate male erano fatti suoi…

Ali non dando molta importanza ad Elena,  si fece guidare da Damon che le mostrò la casa, inventando aneddoti divertenti sulla storia di quella abitazione.

 Beth invece restò nel salotto a guardarsi attorno quasi a disagio: altro che villa lussuosa, quella per lei sembrava un castello infernale, che nascondeva magari qualche fossato.

Sobbalzò dal panico quando sentì qualcosa di stridulo suonare, ma poi si accorse che era solo il campanello e respirò sollevata, cercando di calmarsi. Visto che nessuno accennava ad aprire la porta, si prese lei la briga di andare ad accogliere il nuovo ospite.

Quando spalancò la porta, quasi le prese un colpo e se in quel momento fosse stata a tavola, le sarebbe sicuramente andato di traverso il cibo.  Elijah si trovava lì di fronte a lei. Aveva una giacca nera, con sotto una camicia blu e un ciuffo ribelle gli ricadeva sul lato della fronte, rendendolo ancora più irresistibile e lei non poté non notarlo con entusiasmo.

Deglutì cercando qualcosa di sensato da dire:

Elijah… non sapevo venissi anche tu questa sera, deve per forza bollire qualcosa in pentola allora” mormorò sorridendo.

Lui le sorrise cortesemente, restando però sempre  fuori dalla porta.

“Spero vivamente per i tuoi amici che non sia così. Di solito non tollero le intenzioni altrui poco onorevoli” rispose in tono freddo.

Beth deglutì nervosa, mentre Damon nel frattempo si era accorto della presenza di Elijah ed era arrivato nell’atrio per farlo entrare.

Beth, scusami potresti lasciare soli me e Damon per un attimo? Devo chiarire alcune cose con lui…” mormorò con fare misterioso, fissando Damon negli occhi.

Lei tutta agitata acconsentì e lasciò un po’ di privacy ai due uomini, andando verso il salone.

 Era davvero incredibile come un uomo così bello, oltre ogni dire, potesse incuterle una paura devastante…  ma non la paura che aveva provato quando quei fanatici stavano per ucciderla… era un'altra sensazione quella che provava… come se le si fermasse il cuore in gola ogni volta che lui le parlava o semplicemente la guardava.

Dopo un paio di minuti, senza neanche accorgersene, Elijah le si affiancò in silenzio guardando con uno sguardo vagamente annoiato il tavolo del salone.

Beth deglutì fortemente avendolo così vicino e notò che non c’era nessuno lì in quel momento a parte loro due; non sapeva se esserne felice o terrorizzata.

 Ma poi le venne in mente che lui le aveva salvato la vita nella foresta e se non ci fosse stato lui a quest’ora lei andrebbe in giro senza mani o peggio sarebbe morta in questo momento.

Si girò verso Elijah sorridendogli in modo gentile, mentre lui le stava sempre di fianco e toccava con gesti delicati la stoffa della tovaglia.

“Volevo ringraziarti per quello che hai fatto la scorsa notte… quei cacciatori sono dei pazzi e stavano per torturarmi quando sei arrivato…

Elijah si voltò verso di lei, guardandola dritto negli occhi:

“Quei tipi di uomini non sanno proprio essere galanti.” Mormorò affascinante.  

Beth sobbalzò emozionata, vedendo come la stava fissando e perciò non sapeva cosa pensare o dire. Certo i suoi pensieri erano piuttosto eloquenti, tuttavia doveva cercare di trattenersi, perché tutti l’avevano messa in guardia sulla pericolosità gelida di Elijah.

“Comunque grazie ancora, non eri costretto a venire a salvarci visto che l’accordo di Elena non lo prevedeva, però l’hai fatto.. ti sono grata per questo” disse timidamente.

Lui fece un sorriso sghembo e Beth notò con somma delizia, che quando Elijah sorrideva in quel modo  non faceva poi così tanta paura; anzi ti veniva voglia di saltargli addosso. Ma la ragazza scosse subito la testa scacciando quei pensieri.

“Non c’è di che” rispose poi lui.

All’improvviso le porse un bicchiere e ci versò dentro un goccio di vino: “Spero non ti dispiaccia fare un piccolo aperitivo solo noi due, anticipando gli altri ospiti” sussurrò con tono affascinante.

Il cuore di Beth perse qualche battito, e cercò di prendere il bicchiere, che Elijah le porse, senza tremare altrimenti avrebbe fatto la figura della scema. Per fortuna andò bene e finì il bicchiere tutto in sorso, per colpa dell’agitazione.

Allora…” cominciò lui sorseggiando il drink lentamente. “Da quanto tu e Alice siete ritornate a Mystic Falls?”

“Da poco, qualche settimana credo. Avevamo voglia di tornare a casa, prima vivevamo in Italia”

Elijah la ascoltò con attenzione e chiese:

“E i vostri genitori non si preoccupano a lasciarvi qui da sole?”

Beth abbassò lo sguardo, triste: “I miei genitori sono morti quando io ero piccola e allora il padre di Alice mi ha adottata; purtroppo anche lei ha perso la madre prima ancora di conoscerla. Non posso di certo lamentarmi, il padre di Ali è un uomo grandioso e molto gentile; sebbene ora viva lontano e non ha ancora lasciato l’Italia per motivi di lavoro. Quindi direi che ormai è Alice la mia famiglia.” disse sinceramente. Con sua enorme sorpresa lui si mostrò dispiaciuto, quasi compassionevole sentendo la sua storia; infatti i suoi occhi in quel momento erano lucidi e Beth vi lesse dentro una sorta di malinconia e tristezza.

Anche lei ricambiò lo sguardo allo stesso modo, chiedendosi il perché parlasse con Elijah di cose private sue e di Alice con tanta facilità , senza imbarazzo o inquietudine.

Elijah era maestro a mettere le persone a proprio agio con il suo fascino misterioso…e poi a tendere loro una trappola quando meno se lo aspettavano. E infatti successe la stessa cosa anche in quel momento.

“Scommetto che quando hai toccato la collana di Alice non sei rimasta scottata, non è vero?”

Il bicchiere di Beth si frantumò in mille pezzi.

Non appena sentì quella domanda le cadde senza volere  il bicchiere fra le mani, che si spaccò per terra. Era terribilmente agitata e nervosa per quella domanda interrogativa, che faceva presumere che lui sapesse più del dovuto sul suo conto. Come aveva fatto a saperlo? Che glielo avesse detto Bonnie o Elena? Davvero impossibile visto che nessuno si fidava di Elijah tanto da confessargli un particolare simile… ma allora come aveva fatto…?

Rendendosi conto del casino che aveva appena combinato, Beth si inginocchiò a terra in preda all’agitazione per raccogliere i pezzi di vetro, ma sentì la mano fredda di Elijah fermarla:

“Non voglio che tu ti ferisca… qualche goccia di sangue e qui scoppierebbe il caos, lo sai no? Meglio evitare spiacevoli sorprese” mormorò con tono gentile e pacato, raccogliendo velocemente i cocci e facendoli sparire.

Beth non ebbe neanche il tempo di ringraziarlo perché in sala arrivarono gli altri ospiti: Elena, Stefan, Damon e Alice accorsero subito dopo aver sentito quel rumore fastidioso e temettero fosse successo qualcosa.

Alice quando vide l’amica e Elijah così vicini, si insospettì e le andò vicino chiedendole se stava bene.

Beth balbettò un sì, mettendosi a sedere. Non aveva voglia di raccontarle cosa Elijah le aveva chiesto, per non turbarla o farla cadere in una crisi isterica.

Suonarono ancora alla porta e Damon presentò a tutti il nuovo arrivato: Alaric Saltzman, l’insegnante di storia di Elena e Jeremy nonché loro amico. Beth e Alice gli sorrisero cordialmente, dandogli la mano dopo le presentazioni e infine arrivò anche Mason. Il ragazzo indossava dei jeans e una camicia bianca mezza sbottonata.

Quando Beth lo vide gli sorrise sollevata e anche lui ricambiò il sorriso, però con sguardo vacuo come se non l’avesse nemmeno riconosciuta.

Lei alzò il sopracciglio non capendo la sua reazione, ma non volle iniziare una discussione perché era troppo provata dopo quello che Elijah le aveva chiesto… e non era tanto la domanda a incuterle una brutta sensazione… era il modo in cui glielo avevo chiesto: come se già sapesse la risposta e volesse vedere una sua reazione.

Erano ormai arrivati tutti e ognuno prese posto: a capotavola si misero Elijah e Damon, alla sinistra di quest’ultimo c’erano Stefan, Elena e Mason. Alla sua destra c’erano invece in ordine Alaric, Alice e Beth. (Quindi per intenderci, Ali è quasi vicina a Damon e ha di fronte Elena; Beth invece ha vicino Elijah e di fronte Mason XD)

Iniziarono subito a mangiare e bere, parlando del più e del meno. Damon chiese ad Elijah se avesse scoperto qualcosa di nuovo nelle sue gite storiche con Jenna e lui rispose  che erano andati a perlustrare un luogo in cui nel 1690 erano state bruciate vive delle streghe provenienti da Salem, per colpa di alcuni abitanti superstiziosi e isterici.

“Sembra una storia di fantasmi” sussurrò Beth non riuscendo a mangiare.

Elijah si voltò per un momento verso di lei, sorridendole divertito e le guance di Beth si infiammarono.

“Perché vuoi conoscere il luogo di questi presunti massacri?” domandò Damon curioso, come se sospettasse qualcosa.

Elijah alzò lo sguardo con espressione innocente:” Sapete… la sana curiosità di uno studioso di storia ovviamente” rispose sorridendo, facendo finta di non notare le occhiate di Damon.

“Allora di certo per le tue ricerche non potrai rivolgerti a Beth. Lei aveva 4 in storia!” disse Alice ad alta voce.

Un mormorio infastidito uscì dalla bocca di Beth e la guardò di traverso, stando però in silenzio.

Elijah quindi la fissò in modo confuso:

“Davvero? Credevo mi avessi detto che fossi un’esperta di storia, come Jenna”

Per poco il vino non le andò di traverso; Beth cercò di ingoiare il liquido, senza affogarsi e respirare con tranquillità:

“La storia in generale non mi interessa, ma per quella di Mystic Falls ne vado pazza!” rispose sarcastica con voce squillante.

Tornò a lanciare un’occhiataccia ad Alice per la sua battuta, ma poi si intromise Mason: “Sai che roba… la storia di Mystic Falls non è poi così tanto interessante… se non vuoi avere dei problemi ovviamente. E se ci tieni alla pelle è meglio starci alla larga”  disse convinto, dato che proprio lui se ne era andato dalla città, pur di sfuggire alle faccende soprannaturali del paese.

Damon all’improvviso chiese:

“Avete saputo più niente di quel gruppo fanatico che andava in giro per la città, credendosi dei Supermen?”

“Credo che abbiano imparato la lezione e sono convinto che non torneranno più a infastidirvi” rispose freddo Elijah.

Nella sala calò un silenzio tombale, visto che quei fanatici per poco non li avevano uccisi, ma poi a Beth venne in mente qualcosa: “Siete proprio sicuri che se ne staranno alla larga? Quelli cercavano qualcosa… un oggetto… per questo hanno preso Mason

Stefan alzò lo sguardo curioso: “Di che oggetto si tratta?”

“La stessa pietra di luna che mi avete rubato.” Rispose Mason acido, anticipando la risposta di Beth.

“Perché mai dei cacciatori sarebbero interessati alla pietra di luna? Non sono dei vampiri né dei lupi mannari. Che vantaggio ne trarrebbero?” domandò Elena agitata.

“Non abbiamo fatto in tempo a chiederglielo, perché Mason ha messo k.o. il tizio che lo stava interrogando e ci siamo dati alla fuga” mormorò Beth ricordando angosciata quello che aveva passato.

“Non ha importanza cosa volevano quei pazzi, potevano volere anche un drago in carne e ossa per quel che mi riguarda, l’importante è che se ne siano andati e che non torneranno più” disse Alice decisa.

Beth assentì cercando di non pensarci più, ma Elena non era della stessa opinione:

“Certo se magari qualcuno mi avesse avvertita sul fatto che dei pazzi ci stavano dando la caccia, avremmo potuto scoprire INSIEME cosa volessero realmente quei cacciatori…” disse Elena, lanciando nuovamente un’occhiataccia a Alice.

Beth non si lasciò sfuggire lo sguardo intimidatorio che Elena Gilbert stava lanciando ad Ali, quindi decise di farla stare al suo posto:

“Non sei stata tu quella rapita da un branco di psicopatici pronto a tagliarti le mani e Dio solo sa che altro avevano in mente.. quindi non serve che polemizzi in questo modo, Elena”

Alice sorrise orgogliosa a Beth per come aveva risposto a quella smorfiosa di Elena e decise di affondare il dito nella piaga:

“E’ vero e poi dovevamo agire in fretta, se volevamo riavere indietro Beth sana e salva. Non c’era tempo di chiedere il tuo permesso per agire, scusami!” mormorò in tono ironico.

Elena la fissò in modo tagliente, come se volesse accoltellarla in quel preciso istante, ma decise solo di sorriderle fintamente:

“Non volevo dire questo. Dico solo che se avessimo collaborato tutti insieme, forse non ce ne saremmo fatti scappare 3 e magari potevamo sapere anche che cosa volevano”

Ad un tratto Damon alzò il tovagliolo, come se fosse una bandiera bianca: “Ehi ragazzi! E’ una cena tra amici! Non dovremmo litigare fra noi e poi sono sicuro che se quei tre fanatici hanno un po’ di sale in zucca, a quest’ora saranno in viaggio per andare il più lontano possibile da Mystic Falls! Non c’è niente di cui preoccuparsi!”

Beth sorrise, anche se era piuttosto agitata pensando a quei terribili fanatici…e qualcosa le diceva che prima o poi sarebbero ritornati…magari a finire quello che avevano iniziato. Si guardò all’improvviso le mani temendo che qualcuno venisse a staccargliele da un momento all’altro.

“E poi c’è pure il problema di Klaus…” disse Elena sospirando.

“Klaus? Chi è Klaus?” domandò Beth sorpresa, evitando di fare commenti idioti su “Santa Klaus”. Anche Alice lanciò un’occhiata interrogativa a Damon, visto che non gliene aveva mai parlato.

Damon tossì lievemente e in breve spiegò alle due ragazze chi era realmente Klaus e che cosa voleva: dapprima Ali e Beth lo fissarono sorprese; poi allarmate e agite, infine con espressione shockata e terrorizzata.

Entrambe impallidirono e lanciarono un’occhiata a Elena, che si sentì presa in causa e ricambiò lo sguardo con fare innocente: sicuramente sia Ali che Beth pensavano di dare la testa di Elena Gilbert su un piatto d’argento da inviare a questo Klaus, pur di evitare simili guai e follie omicide.

Stranamente Alice, sentendo la storia di Klaus, della maledizione del sole e del sole e di tutto il resto, sentì un brivido in tutto il corpo…come un campanello d’allarme e ne fu fortemente turbata. La mano con volontà propria si alzò a toccare la collana, come se fosse il suo ultimo appiglio di salvezza e sospirò rumorosamente. 

Elijah vedendo la sua reazione preoccupata, prese la parola:

“Tutto bene Alice? Sembri agitata… hai ricordato qualcosa forse?” domandò in tono misterioso.

Lei alzò tremante il viso e chiese:

“Perché questa domanda?”

Elijah alzò le spallucce sorridendole:

“Soltanto curiosità…

Alice deglutì fortemente continuando a mangiare, mentre lo stomaco di Beth si era stretto in una morsa micidiale: più la serata andava avanti meno le piaceva.

Il vampiro alzò il viso incuriosito e poi disse ancora:

“Davvero graziosa quella collana che porti al collo… un cimelio di famiglia per caso?” domandò bevendo il vino.

Questa volta Alice si lasciò sfuggire un mormorio infastidito e sbatté indignata la forchetta sul tavolo. Che farabutto! Già una volta le aveva fatto delle allusioni poco rassicuranti sulla sua collana e ora faceva finta di non averla mai vista, solo perché era a tavola in mezzo ad altra gente! Si ricordava perfettamente cosa le aveva detto Elijah quel giorno… “Dovresti toglierti la collana, non farà altro che peggiorare in futuro.”

“No. Me l’ha regalata la nonna di Bonnie” rispose acida, fissandolo.

Elijah sembrò davvero apprezzare quel pendaglio: “Davvero graziosa, fai bene a non toglierla mai. In fondo è una collana appartenente a una strega. Chissà cosa potrebbe succedere se la togliessi…!! Non si può mai essere veramente al sicuro, coi tempi che corrono!” rispose in tono ironico, anche se Alice aveva percepito un lieve minaccia nella sua voce.

Agitatissima Alice bevve tutto il vino che le era rimasto nel bicchiere e Beth vedendo che stava per scoppiare le mormorò all’orecchio:

“Tieni, scolati anche il mio!!” disse dandole il proprio bicchiere, che era già ricolmo di vino.

Poi Damon, vedendo che occhiate glaciali si lanciavano Alice e Elijah, disse:

“C’è qualche problema per caso?”

“No no… tutto a posto” sussurrò Ali, trattenendosi dal buttarsi addosso al vampiro Originario per potergli togliere quel sorriso da bastardo che aveva stampato in faccia.

“Forse delle persone qui presenti hanno problemi a trattenere la rabbia, cose che capitano. Soprattutto per chi ha degli scheletri nell’armadio.” Rispose Elijah freddamente, noncurante degli sguardi assassini che gli lanciava Ali, che digrignò fra i denti mentre Beth guardava con ansia Elijah negli occhi.

Perché le lanciava certe frecciatine? Le sue domande ambigue facevano presumere che lui sapesse ogni cosa, aspettando solo l’occasione buona per urlarlo ai 4 venti e sembrava godere dell’agitazione della povera Ali, che stava per scoppiare come una bomba atomica.

Ma perché? E soprattutto come, pensò Beth. Nessuno sapeva cosa era realmente successo, quando Alice si era tolta la collana l’estate scorsa; che cosa la perseguitava nell’oscurità e cosa le aveva veramente spinte a tornare a Mystic Falls.

Certo, Beth si era lasciata scappare qualcosa quando Damon le aveva imprigionate nella cantina, ma niente di così scottante da far quadrare il puzzle intero e scoprire tutto… ma Elijah a quanto pare sembrava a conoscenza di ogni cosa.

Elisabetta prese il vassoio del pane per scacciare l’agitazione, ma inconsapevolmente incontrò la mano gelida di Elijah che stava per fare la stessa cosa; quando sentì le sue dita fredde sulle sue, avvampò di calore e subito scacciò via la mano, mordendosi il labbro e facendo finta di niente.

Ma Mason si accorse del suo imbarazzo e la guardò con un’occhiata strana, per poi fare la stessa cosa con Elijah ma il vampiro fece finta di niente e continuò a mangiare.

Nessun altro osò parlare, dato che la serata non stava andando come avevano previsto.

Intanto Damon vedendo che Alice era parecchio agitata, si alzò lievemente dalla sedia e le posò una mano sul braccio per rassicurarla:

“Tutto bene? Spero non sarai traumatizzata per la scarsità della cena, che ho cucinato con le mie mani!” disse con il suo sorriso rassicurante.

Ali si lasciò sfuggire una risata e rispose che era onorata che Damon avesse cucinato per loro quella sera e che era tutto squisito.

Elena Gilbert sembrò infastidita da quello scambio di sguardi e complimenti, notando che quei due erano parecchio in confidenza. Troppo forse. Ma avendo Stefan vicino cercò di nascondere il suo disagio.

Anche lo sguardo arguto di Mason, notò che Damon sembrava davvero in sintonia con la ragazza, come se davvero gli importasse e lanciò una battuta:

“Cos’è? Hai già adocchiato una nuova preda Damon? Mi ero dimenticato che eri un mangiatore di donne!” rispose facendosi una risata.

“E io credevo che tu fossi un lupo solitario! Ma a quanto vedo…” rispose lui lasciando la frase in sospeso, guardando Beth che sentì le guance andare in fiamme, ancora una volta, visto che la frase riguardava lei.

Si sentì strana, visto che Mason l’aveva ignorata per quasi tutta la sera, forse per caso o per sua spontanea volontà e si stupì del carattere così lunatico e imprevedibile del ragazzo, dato che solo l’altro ieri sembravano aver instaurato un rapporto di fiducia. E magari qualcos’altro, pensò una vocina all’interno di Beth, che subito scacciò via.

Nel frattempo Elijah non aveva più rivolto ad Alice delle frasi ambigue e la situazione si era rasserenata per fortuna.

A fine serata Damon si alzò e chiese a tutti:

“Qualcuno di voi vuole del cognac? Ho delle bottiglie che conservo da anni!”

Gli altri si alzarono da tavola mentre Stefan subito acconsentì allo sguardo che gli aveva lanciato Damon, così i due fratelli si avviarono verso la cantina, quando all’ultimo Damon si voltò e disse in tono saccente rivolgendosi ad Elijah:  “Elijah intanto se vuoi andare nel salotto, dove tengo altri vini pregiati che ho tirato fuori apposta per la serata, sarebbe davvero grandioso!”

L’Originario sorrise:

Certamente… Ah Beth? Vuoi farmi l’onore di unirti a me?” chiese gentilmente, avvicinandosi al suo fianco e continuando a fissarla.

Nell’istante in cui Elijah gli fece quella proposta la faccia di Beth diventò un peperone e abbassò la viso, cercando di non far notare il suo imbarazzo, mentre le bocche di Alice e Mason si spalancarono in una espressione scandalizzata della serie “Se lo fa è morta!”  

Le orecchie di Beth fischiarono come se fosse un treno a vapore e debolmente assentì alla richiesta del vampiro, seguendolo nel salotto mentre Alice e Mason continuavano a fissarla imperterriti.

Anche Alaric lanciò un’occhiata titubante verso Damon e Stefan, ma decisero di non dir nulla per il momento e si diressero verso la cantina.

 

Elijah andò nel salone con passi eleganti e decisi, mentre Beth sembrava stesse sul punto di svenire da un momento all’altro e dovette appoggiarsi alla spalliera della scala per non inciampare.

“Spero non ti dispiaccia per averti staccata da Alice. Volevo restare da solo con te per qualche minuto” disse Elijah misterioso, prendendo delle bottiglie di vino e mettendole sul tavolo. Non la stava guardando, eppure Beth scommise che i suoi occhi neri erano su di lei anche quando le dava le spalle o guardava un punto indefinito davanti a sé.

“Davvero? E perché…?” Sussurrò Beth a malapena.

Elijah si voltò all’improvviso verso di lei e le indicò il divano accanto a lei:”Siediti prego” disse galante.

La ragazza titubante lo fece, anche perché le gambe ormai non le reggevano più, per colpa degli sguardi intriganti che le lanciava Elijah, e sospirò silenziosamente per calmarsi.

“Non pensi che Alice sia pericolosa per una ragazza come te?” chiese lui improvvisamente. Questa sua domanda le fece alzare il viso bruscamente, credendo che lui stesse scherzando, ma notò che il viso del vampiro era terribilmente serio:

“Cosa vuoi dire?”

“Quello che ho detto…sai prima o poi i piccoli segreti vengono scoperti” rispose sempre misterioso, alzando lo sguardo.

Beth deglutì nervosa: “Non so di cosa parli”

Il debole tentativo della ragazza di difendere la sorella nonché migliore amica, fece sorridere lievemente il vampiro: “E’ davvero ammirevole la tua infinita lealtà verso Alice e l’affetto che le dimostri, peccato che non ti porterà da nessuna parte.”

Beth si alzò velocemente e non sembrava più la ragazzina sperduta e imbarazzata di qualche attimo prima:

“Perché stai facendo delle allusioni su di me, su di lei? Sai qualcosa che noi non sappiamo?”

Elijah tuttavia sembrò non voler rispondere alla sua domanda e infatti voltò il viso girovagando per la stanza, come se lei non gli avesse chiesto nulla.

“Non mi hai risposto alla domanda che ti ho posto prima della cena…” mormorò lui girando metà faccia verso la sua direzione. Bastò quello per capire la risposta affermativa sul volto angosciato di Beth. “Immagino che la risposta sia: sì” rispose Elijah sorridendo, voltandole di nuovo le spalle.

“Visto che pensi di sapere tutto, come hai fatto a scoprirlo? E perché a cena hai fatto quelle domande allusorie” chiese Beth volendo una spiegazione.

Elijah rise, notando la sua testardaggine e si girò completamente verso di lei: “E’ ancora presto per sapere tutto… fidati di quel che dico” disse avvicinandosi a lei.

Beth deglutì emozionata, sentendo i suoi passi avvicinarsi e cercò di rilassarsi: “Non saremmo mai dovute ritornare… era meglio starcene in Italia lontane dai guai di Mystic Falls” sussurrò fra sé e sé.

“Dato che ci siamo avvicinati ultimamente, ti dirò che fareste meglio ad andarvene il più in fretta possibile. Prima che Klaus appaia in città” rispose andandole più vicino, tanto che Beth riuscì a percepire il suo respiro fresco e delizioso sul viso. Di nuovo il cuore perse qualche colpo e stranamente non avvampò dall’imbarazzo; il sangue le si era di colpo raggelato fin dentro le viscere, guardando il viso bellissimo, eppure anche così intimidatorio, di Elijah.

“Perché è così importante che ce ne andiamo?” rispose titubante. Tutti ormai avevano capito che quel Klaus era pericoloso, ma scappare non sembrava una soluzione plausibile, anche perché ormai lei e Alice c’erano dentro fino al collo in quella situazione drastica.

Elijah le sorrise affascinante:

“Non ci siamo avvicinati così tanto” sussurrò sviando la risposta. All’improvviso furono interrotti da qualcuno che era appena entrato in salotto e la sua voce sembrava confusa: “Tutto bene Beth?” domandò Mason, affacciandosi nel salone e lanciando un’occhiata ostile a Elijah.

Evidentemente ci avevano messo più tempo del previsto ed era meglio tornare dagli altri; Beth se ne approfittò per lasciare dietro di sé la presenza fascinosa, ma allo stesso tempo inquietante di Elijah e tornò a respirare normalmente, senza tremare come una bambina.

Quando si avvicinò a Mason, notò che lui stava ancora fissando Elijah e lo scosse piano per il braccio cercando di tranquillizzarlo: non aveva voglia di ulteriori discussioni o domande spiacevoli.

Chissà come sarebbe terminata la serata…

Tutti e tre rientrarono nella sala da pranzo mentre gli altri si erano già accomodati ai loro posti.

“Devo dire che il cibo è stato buono, quasi quanto la compagnia” mormorò Elijah delizioso, ponendo il vino al centro del tavolo, fissando entrambe le ragazze attorno alla tavola ma il suo volto restò in sospeso verso Beth per qualche secondo in più.

Alice tossì indispettita, avendolo notato e si voltò a guardare Beth, come se volesse una chiara spiegazione su quello che era successo in  salotto, ma l’amica aveva lo sguardo basso e non volle dire nulla al momento; così Ali dovette arrendersi però sarebbe ritornata all’attacco quando sarebbero state sole a casa.

All’improvviso, Alaric si alzò dal tavolo per andare a prendere qualcosa dalla borsa, mentre Stefan ne approfittò per chiedere a Elijah come intendeva uccidere Klaus.

Elijah non sopportò quell’intromissione arrogante nei suoi piani e infatti mise subito le cose in chiaro, per far valere la sua autorità:

“Signori, ci sono un paio di cose che dovremmo chiarire a questo punto.” Alzò la mano per rivolgersi a Damon, che cercava di far finta di niente.  “Ti ho permesso di vivere solo per tenere d’occhio Elena e ho permesso a Elena di restare nella sua casa e vivere con i suoi amici, per gentilezza. Se doveste creare ostacoli ve la porterò via e non la rivedrete mai più.” Rispose glaciale senza tentennamenti.

Elena non disse niente, anche se stavano parlando della sua vita e Ali notò con disgusto che il vampiro Originario tutto sembrava, tranne che gentile. Beth invece non riuscì a districare un pensiero logico, visto che sembrava ancora in panne dopo il colloquio con Elijah.

Stefan cercò di tornare subito all’attacco ma le sue domande furono terminate da un urlo agghiacciante.

Era l’urlo di Elijah: Alaric gli aveva appena conficcato un pugnale nel cuore, prendendolo  alla sprovvista.

Alice sgranò gli occhi inorridita alzandosi immediatamente, mentre Beth gridò spaventata in preda al terrore, cadendo dalla sedia; guardò con occhi angosciati il corpo di Elijah che si stava rinsecchendo, facendo svanire tutta la sua brillante bellezza.

Anche Elena si era alzata di colpo dalla sedia, cercando di non gridare e sembrava sconvolta e perplessa quanto le due ragazze; persino Mason non riusciva a crederci.

Ma… ma… L’AVETE UCCISO!!” Urlò Beth isterica cercando di alzarsi.

“Certo! Era l’unico modo per salvare Elena, lui voleva darla in pasto a Klaus per i suoi scopi e non potevamo permetterlo” rispose Alaric avvicinandosi ai suoi amici.

“Voi siete pazzi! SIETE DEI PAZZI!! Uccidere un uomo così, a cena sotto i nostri occhi! Perché l’avete fatto?!” domandò Beth con gli occhi spalancati e pallida come un fantasma, andando vicino al cadavere di Elijah.

“Era l’unico modo per un attacco a sorpresa. Non si può uccidere un Originario con un semplice paletto, solo quel pugnale può ucciderlo e doveva farlo un umano… Alaric era la persona giusta. Ora abbiamo un guaio in meno a cui pensare!” Rispose Damon sollevato.

Alice però era rimasta anche lei traumatizzata vedendo una persona morire, anche se si trattava di una persona arrogante e diabolica come Elijah; così si avvicinò a Damon per chiedergli una spiegazione:

“Ti rendi conto che poteva accorgersene? E come sarebbe andata poi? Ci avrebbe uccisi tutti per vendetta!” gridò agitata. Lui cercò di calmarla, facendole notare che era andato tutto bene e che non c’era niente di cui preoccuparsi; Alice sospirò ascoltandolo e cercò di capire che le sue intenzioni erano buone… per proteggere Elena… Già quella fastidiosa di Elena!

Stefan circondò le spalle della sua ragazza con fare protettivo, mentre lei fissava il cadavere di Elijah con sgomento; Beth invece si avvicinò lentamente al vampiro sussurrando di continuo “Mio Dio, mio dio” e automaticamente accarezzò il pugnale che aveva colpito il cuore di Elijah.

“Ferma! Non toccarlo! Appena si toglie il pugnale dal cuore di un Originario, questo ritorna a vivere… meglio essere prudenti quindi” mormorò Damon prendendo il cadavere fra le braccia e trascinandolo a terra. Beth allora ascoltò con attenzione quella notizia, che le apparve molto utile e cercò di non dimenticarsene mentre fissava ancora con occhi spalancati il corpo di Elijah, che veniva trascinato senza alcun ritegno verso la cantina.

Elena si staccò dall’abbraccio di Stefan, girovagando di continuo per la stanza come se non riuscisse a calmarsi:

“Dovevate dirmi quello che avevate in mente… cosa vi è saltato in testa? Vi ho dato quelle informazioni, ricavate dal diario dei miei antenati solo per avvertire Damon del pericolo, visto che da tempo voleva uccidere Elijah, ma non pensavo arrivaste fino a questo punto!” gridò sconcertata, per essere stata messa da parte.

“Dovresti ringraziarci invece Elena… lo abbiamo fatto per te, per proteggerti, visto che saresti sicuramente morta, se avessi seguito il piano di Elijah!” rispose Damon, entrando nella sala dopo aver scaricato il cadavere nella cantina.

“Vi avevo detto di non fare niente! A me bastava quello: la sicurezza che le persone che amo vivessero dopo il sacrificio…e ora?! Cosa faremo??” domandò isterica.

“Smettila di farne sempre un dramma! Penseremo a un altro piano, contenta?” rispose Damon con sarcasmo.

“No Damon!” gli ringhiò contro Elena mettendosi davanti a lui “Ti avevo chiesto di mettermi al corrente di ogni vostro piano, di non nascondermi più niente! Avevo detto che d’ora in poi si faceva a modo mio! Ma come al solito hai fatto di testa tua, ignorando ciò che ti avevo chiesto…

Damon restò ad ascoltare le offese di Elena senza battere ciglio e assunse un espressione seria e dura, non più ironica, mentre Stefan abbassò lo sguardo senza fiatare.

Alice lanciò un’occhiataccia verso Elena, perché non le piaceva come parlava, come se si sentisse la padrona di tutto e tutti e per di più verso Damon, che aveva fatto tutto questo per proteggerla. Bel ringraziamento! Scosse la testa disgustata e si avvicinò a Beth che sembrava ancora in trance.

Mason sbuffò spazientito:” Ok basta con i litigi da piccioncini; io direi che la serata finisca qui, prima che qualche altro pugnale voli in mezzo ad altre schiene” sussurrò Mason, fissando Damon con un sguardo che non tralasciava dubbi, sul fatto che non si fidasse della buona fede del vampiro e l’avvisò che stava ancora in guardia, nel tentativo di non farsi cogliere impreparato, come aveva fatto Elijah.

Alice lo guardò e gli chiese se poteva portare lui a casa Beth, visto che lei voleva rimanere lì ancora un po’; Mason guardò Beth titubante, ma poi acconsentì e prese la ragazza delicatamente per un braccio.

Sentendo quel contatto, finalmente lei ritornò nel mondo dei vivi e le sue guancie ripresero un po’ di colore, non più il bianco cadaverico di prima. Gli sorrise debolmente mentre si avviarono verso la porta, salutando distratti il resto degli ospiti. Alice aveva accompagnato Beth fino all’uscio della porta, assicurandosi che stesse meglio, ma anche laggiù sentì delle altre grida. Era ancora Elena, che se la prendeva con Damon.

Ali allungò le antenne per sentire meglio la conversazione.

“E poi un’altra cosa… spiegami ancora per quale motivo Alice Summers è venuta a chiedere il tuo aiuto per andare a salvare Beth! Cosa c’entrano loro in questa storia?” replicò Elena acida.

Damon sbuffò perdendo la pazienza: “Cosa dovevo fare?? Dire << Oh mi dispiace non posso venire a salvare una ragazza da un branco di psicopatici, solo perché Elena non ritiene che la situazione sia così grave da chiedere un mio intervento personale?! >> Credo di aver sopravvalutato la tua generosità, sai?”

“Non sto parlando se era giusto o no salvare Beth e Mason da quei cacciatori, dico solo che tu e Stefan potevate rimanerci secchi, solo perché tu volevi fare la figura dell’eroe davanti a LEI!”

“Cos’è ti da fastidio che tu non hai più l’esclusiva su di me?” chiese ironico Damon.

“Non fare l’idiota, dico solo che era pericoloso e potevate parlarne con me o con Alaric, prima d’intervenire da soli! Potevate morire, e per cosa poi..?”

Così Alice, quando ascoltò le parole odiose di Elena Gilbert, sentì una rabbia sconfinata montarle in tutto il corpo pronta a scoppiare; decise di intervenire per darle una bella lezione. Ormai aveva sentito abbastanza.

Si diresse con passi lunghi e affrettati verso il soggiorno, dove si trovavano Damon e Elena soli, e si rivolse a quest’ultima:

“Fin dai tempi dalla scuola avevo sempre pensato che fossi soltanto una smorfiosa in cerca di continue attenzioni e adulazioni… e ora stai cercando di soffocare Damon, che non ha fatto nulla di male se non proteggerci, solo per tenerlo al guinzaglio come fai con tutti!” gridò Alice furiosa, lanciandole un’occhiata di fuoco.

Elena la guardò indispettita per quella sua intromissione e allora Alice ricaricò la dose, per farle capire cosa pensava veramente: “Attenta Elena, se non sapessi che stai con Stefan, potrebbe sembrare che tu sia gelosa del rapporto che si è creato tra me e Damon… non si può tenere il piede in due scarpe!” sussurrò giudiziosa alzando il sopracciglio.

Elena serrò le labbra per non urlarle delle atrocità in faccia, mentre Damon guardava Alice sbalordito per le sue parole; finalmente qualcuno lo difendeva e non lo giudicava! Ma comunque la difesa di Alice non bastò a scacciargli via il malumore per essere stato così offeso e denigrato proprio da Elena… la persona per la quale sarebbe stato capace di tutto pur di farla felice… Ogni cosa che faceva non andava mai bene, per nessuno.

Decise di togliere il disturbo, anche se stava in casa sua e andò in camera sua con una velocità sovrumana, dissolvendosi nel nulla.

Era chiaramente arrabbiato, pensò Alice tristemente.

Le due ragazze all’improvviso si fissarono con un’occhiata piena di odio, come se si stessero lanciando dei fulmini, ma il loro litigio interiore venne interrotto da Stefan, che apparve nel salone chiedendo cosa fosse successo.

Elena sospirò rumorosamente andandosene via, non prima di aver lanciato un’altra occhiata furibonda ad Alice, che contraccambiò il favore. Poi ad un tratto lei alzò lo sguardo in direzione della scala, dove Damon era scomparso nel nulla.

 

Nel frattempo in macchina, Beth continuava a fissare di nascosto Mason, intento a guidare verso casa sua: sembrava tranquillo, non aveva niente di strano però aveva notato, che si era parecchio allontanato da lei senza alcuna ragione… eppure le era sembrato di essere stata chiara nel dirgli, che non era una spia dei vampiri e che poteva fidarsi di lei quando aveva bisogno di aiuto.

<< Valli a capire sti uomini… prima ti cercano, poi ti fanno domande ambigue e dopo non ti calcolano più! >>  pensò Beth sospirando e appoggiando la fronte sul finestrino fresco. Il ricordo di Elijah che veniva accoltellato alla schiena, era ancora vivo in lei e non si capacitava del perché avessero fatto una cosa del genere… in cuor suo non le sembrava giusto, è vero, in fondo Elijah può incutere una fifa nera a chiunque solo semplicemente guardandolo, ma aveva dato la sua parola che li avrebbe protetti da quel Klaus… senza contare che aveva fatto delle allusioni su Alice e sembrava sapere qualcosa su di lei… magari dei dettagli di cui loro due non erano a conoscenza e avrebbe tanto voluto fargli delle domande in più…

I suoi pensieri furono distolti dalla voce di Mason: “Lo sapevo che non dovevamo accettare l’invito di quell’infido di Damon Salvatore e che c’era sotto qualcosa… sicuramente il prossimo coltello che avrà fra le mani, lo userà su di me” sussurrò con ironia, anche se doveva essere preoccupato per ciò che aveva detto.

Beth si girò verso di lui: “Perché dici così? Credevo aveste fissato una tregua… niente più casini no?”

Mason rise di gusto: “E tu davvero gli credi? Che non farà un'altra mossa per colpirmi? No fidati, meglio che lo anticipi io”

Beth sobbalzò preoccupata: “Che vuoi dire? Vuoi utilizzare un pugnale magico anche tu?”

“Dico solo che devo difendermi e voglio riavere indietro ciò che è mio.” Rispose risoluto.

“La pietra di luna… perché è così preziosa? Tutti la vogliono inclusa…” << Inclusa me >> Pensò in quel momento, ricordando che aveva chiesto a Tyler di dargliela, per sapere se quell’oggetto poteva aiutare Alice…

Mason la guardò confuso e sembrò fosse sul punto di dirle qualcosa, ma decise di tacere e di guardare verso la strada; sembrava come se fosse indeciso su cosa dirle e come comportarsi… era letteralmente a disagio.

Infatti Beth notò i suoi muscoli tendersi e irrigidirsi per l’agitazione, e osservò come il suo braccio si gonfiava, quando inseriva la marcia quasi con violenza. Beth cominciò a diventare ansiosa quanto lui:

“Ti prego Mason non fare idiozie… E non lo dico per difendere i vampiri, come sicuramente starai pensando in questo momento, ma solo perchè non vorrei ritrovarti morto sul tavolo della cucina con la testa spiaccicata” rispose sincera guardandolo negli occhi.

Mason sentendo la preoccupazione nella voce della ragazza, si girò a fissare il suo bel viso con espressione dura ma poi le sorrise: “Mi fa piacere che ti preoccupi per la mia incolumità, ma riuscirò a cavarmela, te lo assicuro. E poi… ormai non penso più che tu sia una spia dei vampiri o una minaccia” rispose a bassa voce, abbassando lo sguardo.

Beth lo guardò pensierosa, quando all’improvviso lui si girò di scatto verso di lei e chiese:

“Se io ti dicessi che tu interessi a mio nipote… cosa risponderesti?”

Lei lo fissò allibita, letteralmente sorpresa per quella domanda e credeva di non aver sentito bene:

“Cosa? Tyler intendi?! Ma no figurati! Siamo amici da tantissimo tempo e lui non mi vede in quel modo… e neanche io se è per questo! Non vado con i ragazzi più piccoli!” rispose ridendo per la prima volta in quella serata.   Infatti i tre anni che li dividevano per Beth erano già troppi e non aveva mai pensato a Tyler come un possibile fidanzato anche se nell’ultimo periodo erano stati parecchio insieme. Le balenò in testa che forse il piccolo Lockwood potesse avere una cotta per lei, ma decise di far finta di nulla per evitare inutili casini o imbarazzi.

Mason, dal canto suo invece, era rimasto parecchio sorpreso dalla sua risposta veloce e decisa: quando Tyler aveva confessato che gli piaceva Beth, non aveva messo in conto che lei magari non potesse ricambiarlo in alcun modo, perché aveva pensato solo al bene del nipote. E poi Tyler è comunque un bel ragazzo e due+due fa…

Tuttavia Mason decise di non preoccuparsi più e di non crearsi inutili scrupoli di coscienza o problemi che non esistevano…  stranamente si era sentito più rilassato, quando aveva capito che a Beth non interessava Tyler sotto quel punto di vista. Forse il nipote lo avrebbe definito letteralmente “un bastardo”per quello che stava pensando, ma ormai Mason era abituato a essere chiamato con appellativi poco lusinghieri.

Beth rise ancora sotto i baffi, ma poi lo guardò agitata, sviando il discorso:

“Comunque ti prego non fare nulla contro Damon o Stefan; finiresti solo per diventare carne da macello. Promettimelo e… in cambio ti riempio di sigarette!! Che ne dici?” Chiese speranzosa.

Mason si lasciò scappare una risata sincera e calorosa, sembrava non ridesse così di gusto da tanto tempo:

“Sei davvero strana Beth!” Sussurrò ridendo ancora, mentre parcheggiava di fronte casa Summers.

Lei contraccambiò la risata sentendosi più serena e si slacciò la cintura pronta a scendere e infilarsi nel letto; quella serata l’aveva parecchio provata e la morte di Elijah ancora di più.

Pensò che doveva per forza far qualcosa a riguardo, visto che il suo istinto le diceva che non poteva lasciare un essere così nobile e bello, dentro una sudicia cantina! E ovviamente non era solo un fatto personale, visto che l’altro motivo era che doveva scoprire il perché lui sapesse tutte quelle cose su Alice…

“Non entri?” domandò Mason confuso, visto che Beth si era immersa nei suoi pensieri di salvataggio eroico. Si sentì davvero meschina a pensare quelle cose con lui vicino; dato che era troppo felice di aver ricevuto finalmente un po’ di fiducia e stima da parte di Mason, per rinunciarvi così.

Ma d’altronde cos’altro poteva fare…? Le si stringeva il cuore, al pensiero di Elijah rinsecchito e accoltellato senza alcun ritegno.

Sorrise timidamente a Mason, mentre apriva la portiera dell’auto e uscì dandogli un ultimo saluto.

“Sogni d’oro Beth” sussurrò Mason a bassa voce, ma non così tanto poiché lei sentì benissimo quell’augurio, che la fece tremare come una foglia, visto il tono affascinante con cui glielo aveva detto. Il suo cuore galoppò dentro di lei, mentre girava il viso verso di lui, dopodiché tornò velocemente a camminare fino all’entrata di casa: al sicuro dallo sguardo ammaliatore di Mason Lockwood.

 

Dopo aver ricevuto le mille raccomandazioni da parte di Stefan, Alice si avviò su per le scale e iniziò la ricerca della camera di Damon, ricerca era proprio il termine esatto, visto che in quella casa c’erano più di cinque stanze da letto, non aveva minimamente pensato di chiedere a Stefan quale fosse la sua stanza, dal momento che ogni suo pensiero era per Damon.

Così si affidò al suo istinto e si avviò all’ultima camera del corridoio, che sembrava chiamarla;

Mano a mano che si avvicinava, iniziò ad intravedere una porta leggermente socchiusa e quando si ritrovò a pochi millimetri dalla porta, poté intravedere la figura di Damon seduta davanti al camino acceso con un bicchiere di bourbon in mano.

Alice vedendolo così assorto nei suoi pensieri era indecisa se entrare o no e inoltre non sapeva, se lui avesse percepito o meno la sua presenza, al di fuori della porta.

Damon, che aveva percepito da un bel po’ la sua presenza e non capendo cosa la stesse trattenendo dall’entrare, decise di toglierla da ogni imbarazzo dicendole con tono sarcastico:

“ la mamma non ti ha insegnato che spiare le persone è da maleducati??!!”

Alice dopo aver sentito quella battuta, che non aveva il suo solito tono sarcastico, decise finalmente di entrare, anche perché era andata da lui con un motivo ben preciso in testa.

Si avvicinò a lui e gli si sedette di fianco e non facendo caso alla sua battuta precedente gli rispose con tono tranquillo e preoccupato “come ti senti??”  lui, girandosi per la prima volta verso di lei le disse “meravigliosamente!!!”, “sai che non ti credo vero??!!” gli rispose Alice mettendogli una mano sulla spalla per fargli sentire che se lui aveva bisogno di lei, lei ci sarebbe stata per lui.

Damon abbassò lo sguardo, ma Alice non arrendendosi gli disse “Damon guardami” e gli fece alzare lo sguardo “per qualsiasi cosa io ci sono e ci sarò sempre per te, perché tu ci sei stato quando io avevo bisogno di aiuto, ed è per questo che puoi sempre contare su di me, sia per un abbraccio che per un consiglio o semplicemente per sfogarti e mi sembra che questo sia uno di questi casi …” 

Nei suoi occhi, Alice poteva vedere una lotta interiore in cui, da un lato c’era il suo orgoglio che non gli permetteva di chiedere aiuto e dall’altro il suo lato umano che chiedeva solo di essere consolato  e capito.

Improvvisamente il suo viso cambiò da pensieroso a arrabbiato e alzandosi in piedi con una velocità da vampiro la guardò negli occhi e le disse alzando di parecchi toni la voce:

 “chi credi che io sia sentiamo, Stefan forse?? Io non sono mio fratello non ho bisogno di queste cretinate, né di un abbraccio ne tantomeno di un consiglio hai capito?? Quindi fai un favore a tutti e due e vattene!!” l’ultima frase gliela disse avvicinandosi pericolosamente al suo viso, quasi ad incuterle timore, ma Alice quasi si aspettasse questa sua reazione gli disse avvicinandosi anche lei al suo viso e guardandolo intensamente negli occhi e con voce decisa gli disse:

“no Damon non me ne andrò, sai puoi fare anche la parte del grande vampiro cattivo, insensibile a tutto e a tutti, ma non riuscirai a farmi andare via, quindi continua pure a fare pure la parte del duro ma sappi che con me non attacca, sono venuta qui per aiutarti e non me ne andrò senza averlo fatto sono stata chiara??”

Lui mi guardò in modo sorpreso ma riprese subito la sua  “tu aiutare me?? e in che modo pensavi di aiutarmi si può sapere??” disse con il suo sorriso alla Damon, che in quel momento Alice avrebbe voluto far andare via a suon di schiaffi .

“Voglio farti capire che, anche se pensi di essere solo e di non poterti fidare di nessuno, di me ti potrai sempre fidare Damon e dentro di te sai che sto dicendo la verità!! se me lo permetterai, vorrei riuscire ad attraversare quello scudo, che ti sei creato per non permettere a nessuno di ferirti” dopo avergli detto ciò, Alice gli mise la mano sul suo cuore e alzò gli occhi su di lui.

Quello che vide, furono due occhi color ghiaccio che la stavano scrutando nel profondo, non per soggiogarla perché non poteva, ma per capire se tutto quello che gli aveva detto era vero.

Poteva veramente fidarsi di lei? Poteva veramente lasciarsi andare, dopo tutti gli anni passati a stare male a causa di Katherine e di Elena? Ecco quello che in quel momento passava nella mente di Damon; per lui non era facile fidarsi completamente delle persone, ma quando lo faceva ci metteva tutto sé stesso e dentro di sé sentiva che poteva fidarsi di Alice che lei non l’avrebbe mai tradito.

“Mi permetterai di aiutarti?” chiese Alice con voce quasi sussurrata, Damon la guardò negli occhi intensamente e avvicinandosi a lei, le sussurrò all’orecchio “mi stò fidando di te, non farmene pentire” .

Alice felice di essere riuscita a convincerlo, gli prese la mano e gli disse “non te ne pentirai, te lo giuro!”;

Lo trascinò verso il suo grande e magnifico letto, lo fece sdraiare e dopo essersi stesa di fianco a lui, i loro occhi non si perdevano mai di vista così Alice allargo le braccia e gli disse “vieni, fatti abbracciare lo sai che ne hai bisogno e io sono qui per te..!”

Damon ci pensò su qualche secondo, ma dopo averle dato uno di quei suoi splendidi sorrisi, che riservava a poche persone, si buttò fra le sue braccia, come aveva fatto lei con lui quando aveva bisogno di conforto e amore.

E fu così che passarono la notte, l’uno fra le braccia dell’altra, con Alice che non riusciva a smettere di accarezzare i capelli lunghi e morbidi di Damon;

Damon d’altro canto non riusciva a smettere di stringerla, quasi come se fosse un salvagente il suo salvagente personale, che non gli avrebbe permesso di affogare in tutti i suoi problemi e tormenti interiori.

   

 

Eccoci arrivati alla seconda parte di questo capitolo come promesso ho aggiornato a tempo di record !!!! XDXDXD

che dire, ci sono stati molti colpi di scena e come molte ragazze mi hanno chiesto ci sono state scene tra Beth e Elijah ma anche scene tra Beth e Mason e Alice e Damon!!!!!

Non so voi, ma a me è piaciuta un sacco la scena della litigata tra santa Elena e Alice oltre ovviamente alla scena finale tra Alice e Damon!!!! Per non parlare poi delle scene tra Elijah e Beth e poi chissà cosa vorrà mai dire la frase che Elijah dice a Beth “fareste meglio ad andarvene il più in fretta possibile. Prima che Klaus appaia in città” Mah Elijah il misterioso XDXDXD

Che dire ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito gli scorsi capitoli, le lettrici silenziose e chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite!!!!! Vi adoro tutte dalla prima all’ultima!!!! XDXDXD

Ci vediamo al prossimo capitolo che sarà anch’esso pieno di colpi di scena!!!!! XDXDXD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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