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Autore: _IlaLion    24/01/2012    1 recensioni
E' la storia di Giselle, ragazza solare che ama leggere e Zayn, il nuovo arrivato. S'incontrano tra i banchi di scuola. Ma cosa succederà se uno dei due dirà qualcosa che potrebbe troncare sul nascere ogni tipo di rapporto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardami, non potrai mai trovare un altro come me

“Mamma io vado a scuola, ci vediamo stasera.” Urlai per farmi sentire
da mia madre che era al piano di sopra.
“Certo amore. Buon primo giorno di scuola.”
Eh si l’estate è passata in un lampo e già si torna a scuola.
‘Che palle’ pensai tra me.
Fortunatamente la scuola non era tanto distante da casa mia, si e no
qualche isolato ed io preferivo andare a  piedi quando il tempo me lo permetteva
anziché prendere l’autobus.
Rispetto agli altri studenti della mia scuola preferivo arrivare in anticipo,
stendermi nel giardino che circondava l’istituto e leggere. Quel giorno però
non riuscii nel mio intento visto che avevo perso tempo nel trovare la divisa della
scuola e rendermi presentabile. Cercai in fretta il mio armadietto,visto che ogni
anno cambiavano la collocazione, quest’anno era vicino al laboratorio
musicale. Speravo che ogni volta che sarei tornata al mio armadietto non ci fosse
nessuno lì, non perché non mi piacesse
 la musica, anzi ma sarebbe potuto succedere
( e sicuramente sarebbe successo nel corso dell’anno scolastico)
che sarei rimasta imbambolata a sentire le note che man mano si susseguivano
formando melodie che avrebbero allietato le mie orecchie
e di conseguenza avrei potuto perdere alcune lezioni o arrivare in ritardo.
La campanella suonò precisa come un orologio svizzero.
Mi avvicinai alla mia aula e quando entrai vidi che c’erano quasi
tutti i miei compagni dell’anno passato. Andai a sedermi nel banco
all’ultima fila vicino alla finestra. Amavo stare vicino
 alla finestra, così da poter fantasticare nei momenti di profonda
noia che in certi giorni non si riusciva proprio a sopportare.
Ero persa nei miei pensieri quando il professore Stevens,
insegnate di storia, entrò in classe con un ragazzo al suo fianco.
“Buon giorno ragazzi, scusate il ritardo ma il preside mi ha chiamato per avvisarmi
che da oggi ci sarà un nuovo ragazzo in questa classe. Presentati caro.”
La mia attenzione fu attirata da quelle parole.
“Sono Zayn Jawaad Malik, sono nato il 12 Gennaio del 93 come penso tutti voi,
mi sono trasferito a Londra da poco. Prima abitavo nel  West Lane Baildon;Bradford.
Che altro dire? Ah si io sono stupendo.”
Tutti risero, forse per l’espressione da ebete che comparì in quel momento sul suo viso o perché..
Ok non so dare altre spiegazioni.
All’inizio pensavo che quel tizio sarebbe potuto anche essere simpatico
ma dopo quell’ultima frase, i miei pensieri mutarono.
“Ok dopo questa bellissima battuta signorino Malik può andare a sedersi.”
Distolsi immediatamente lo sguardo da lui e mi girai verso la finestra.
Con la coda dell’occhio vidi che si sedeva proprio al mio fianco.
Sbuffai pensando che quell’individuo si stava sedendo nel banco di fianco
al mio anche se ce n’erano molti altri vuoti.
Speravo solo che non mi rivolgesse la parola almeno per il primo giorno.
Per fortuna fu così ma non so perché mi guardava sempre e questo m’innervosiva parecchio.
Non lasciai nemmeno che la campanella finisse di suonare che io già
avevo raggiunto l’armadietto, preso la borsa con i libri e uscii dalla scuola.
Di solito quando uscivo da scuola iniziavo a cantare la prima canzone che passava
nell’i-pod per distrarmi e in quel momento uscì Hurt di Christina Aguilera.
Iniziai a cantare e come sempre quando ascoltavo quella canzone,
i miei occhi si illuminavano. Mi sentivo osservata, pensavo che fosse qualche passante
che sentendomi cantare avesse iniziato a guardarmi, invece no.
Arrivai davanti casa mia e mentre aprivo la porta di casa mi girai dalla parte
in cui ero venuta e chi vidi? Vidi il ragazzo nuovo.
Non so come descrivere la mia espressione in quel momento,
forse un misto tra: ‘Ma che cazzo ci fai tu qui?’ e ‘Ma sei uno stolker o cosa?’.
Entrai in casa sbuffando.

Mia madre non era ancora arrivata e decisi di preparare la cena.
Quando lei tornò l’ accolsi con un caloroso abbraccio e iniziammo
a parlare della nostra giornata.
“E questo ragazzo com’è?”
“È un ragazzo tirato e dovrò sopportarlo tutto l’anno scolastico
visto che è seduto proprio al mio fianco.”
“E fisicamente?”
“Sinceramente non ci ho fatto tanto caso visto che non avevo voglia
di rivolgergli la parola. Non è nemmeno entrato in classe e si è definito
‘stupendo’ ma chi si crede di essere?”  
Dopo aver sparecchiato, diedi la buona notte a mia madre e andai a dormire.
La mattina mi svegliai con un forte mal di testa ma decisi di andare
comunque a scuola, indossai la divisa e senza nemmeno avvertire mia mamma,
mi avviai per andare a scuola.
Camminai in modo così lento che arrivai giusto in tempo per sentire
la campanella squillare. Vidi la mia migliore amica Sasha.
“Ehi bellissima come va?”
“Bene te?”
“Eh diciamo. Visto che ieri non sei venuta, uno sconosciuto ha occupato
il posto vicino a me ed il prof ha detto che i posti devono rimanere tali.
Però c’è un posto libero davanti a me.”
“Eh dai capita. Ma almeno questo tizio è bellino?”
“Ah boh non l’ho proprio guardato, so solo che è antipatico e truzzo.”
“Davvero? Giselle Parker che non guarda un ragazzo? Strage!”
Risi e contagiai anche lei. Ci avviammo in classe, dimenticandoci di
andare agli armadietti e quando entrammo in classe mi avvicinai all’orecchio di Sasha.
“È quel ragazzo seduto sul banco che sta parlando con le due papere.”
“Alla faccia del  truzzo. È proprio un gran fig..”
“Non urlare Sasha.”
“Oh scusa.”
Risi e solo mentre andavo a sedermi notai che Zayn
era davvero un bel ragazzo. Alto, magro quanto bastava e aveva le mani
grandi come piacciono a me. I capelli corvini sistemati in una cresta alta,
occhi color cioccolato e labbra piene al punto giusto.
Solo in un secondo momento notai che si mordeva il labbro inferiore e
sorrideva in modo molto..Sexy definirei. Questo però non cambiava il fatto
che non lo sopportavo e di solito non cambiavo mai le mie opinioni.
Mentre stavo per sedermi sentii lui dire una cosa che mi mandò in bestia.
“Ecco qui la signorina ‘sono troppo intelligente e bella per te.”
Posai la borsa sul banco e mi avvicinai a lui. Picchiettai sulla sua spalla per
farlo girare verso di me,il mio sguardo era un misto tra il volerlo incenerire e mandarlo
a quel paese.
“Scusami, la qui presente vuole sentire cosa hai detto un attimo fa su di lei.”
Sentii Sasha bisbigliare un: ora sono cazzi amari per quel tizio e aveva completamente
ragione su questo. Ormai era guerra aperta tra me e Zayn Malik.
“Ho detto che mi sembri tanto ‘sono troppo intelligente e bella per te’ ok?”
“Ah invece tu sembri ‘Tanto bello quanto stupido’ va bene?”
“Quindi ammetti che sono bello.”
“Anche tu hai fatto lo stesso con me caro.”
“Se hai problemi,la prossima volta parla con la diretta interessata
non con il resto della classe. Qui ora fanno tutti le pecore che seguono il caprone.
Saresti contento di essere il caprone? No perché se io fossi in te non ne andrei fiera.”
Continuai io e quando tornai al mio posto vidi alcuni che mi guardavano male per averli offesi
chiamandole ‘pecore’ , altri mi guardavano felici perché pensavano le stesse cose
che avevo appena detto.
Vidi Zayn parlottare con il gruppetto di prima per poi sedersi nel suo banco visto
che il professore di chimica era appena entrato in classe.
Il professore iniziò a spiegare i miscugli, le sostanze e i metodi di separazione.
Per casa ci assegnò si fare degli esperimenti e di portare delle relazioni, bisognava
vedere che tipo di miscugli erano e in che modi potevano essere separati.
“Sasha allora li facciamo insieme gli esperimenti?”
“Certo Giselle. Venerdì pomeriggio a casa mia?”
“Per me va più che bene.”
“Mi dispiace signorina Parker ma per questa volta le coppie si faranno attraverso
il metodo dell’estrazione. Ognuno verrà qui e tirando fuori un bigliettino,
uscirà il suo compagno di esperimenti per tutto l’anno.”
“Ci mancava solo questa..Spero solo che non capiti con l’intelligente che è al mio fianco.” Dissi a voce abbastanza alta che tutti si misero a ridere.
Quando andò Sasha a pescare, le uscì come compagno il secchione della classe.
“Tieni sempre il solito culo Sasha.” Sbuffai.
“Signor Malik venga a pescare.”
Incrociai le dita, sperando che non pescasse il mio cogn..
“Parker.” Disse con voce soddisfatta e guardando verso la mia direzione,
cacciò un sorriso a 32 denti.
‘Ma che cazzo ti sorridi te? Quei denti te li farei ingoiare uno ad uno.’
Pensai tra me e me.
Malik tornò a posto e si girò verso di me.
“Cos’hai da fissare Malik?”
“Venerdì a casa mia verso le 15 ok?”
Mi alzai dalla sedia e sbattei le mani sul banco.
“Prof io mi rifiuto di stare con un deficiente del genere.”
Dissi alzando un po’ troppo la voce.
“Signorina Parker la prego di sedersi, se no provvederò con una nota disciplinare.”
Soffocai un gridolino isterico e mi sedei.
“Allora Parker va bene?”
“Si..Peccato che non so dove abiti.”
“Due case dopo la tua. Ti aspetto con piacere.”

Mi sorrise. In quel sorriso c’era un misto di malizia e di superiorità.
Per il resto della giornata restai a guardare fuori dalla finestra e
scarabocchiare sul quaderno la scritta ‘Fuck You’ in diversi caratteri.
Quel giorno tornai a casa per posare la borsa e riuscire subito dopo.

Non riuscivo a stare in casa visto e quindi decisi di fare un giro per i
negozi in centro.
Presi il portafoglio e l’I-pod uscii di casa. Mentre camminavo fui attirata
da un negozio. In vetrina c’era un vestito stupendo.
Era formato da una specie di camicetta trasparente bianca e la gonna che
partiva da un po’ sopra l’ombelico era verde petrolio, all’inizio aderiva ai
fianchi e poi scendeva morbida. Entrai senza nemmeno pensarci due volte.
Chiesi alla commessa dov’erano dei modelli come quello esposto in vetrina
e dopo che la signorina me ne porse uno della mia taglia, andai a provarlo.
Sotto abbinai un paio di decolté dello stesso colore della gonna.
Andai alla cassa e comprai sia il vestito che le scarpe.
Per la prima volta mi sentivo soddisfatta di aver comprato un vestito e non un libro.
Tornai a casa e posai tutto in camera mia.
 La situazione tra me e Zayn più che migliorare peggiorava.
Ogni occasione era buona per prenderci in giro e urlarci contro.
Una volta fummo cacciati pure fuori dall’aula perché il signorino ha
detto alla professoressa che io lo istigavo ( non so in quale dei due sensi)
ed io mi difesi dicendo che non stavo facendo niente ma il prof esasperato
dalle nostre numerose litigate, ci cacciò fuori.
Lui si avviò verso il bagno ma io gli urlai contro.
“Sei sempre il solito coglione Malik.
Mi dici perché non mi lasci un po’ in pace? Ci mancavi solo tu nella mia vita.”
Si fermò all’improvviso e stava tornando sui suoi passi.
Si stava avvicinando a me e più si avvicinava più
io arretravo finché non mi trovai con le stalle al muro.
Appoggiò le mani al muro in modo da bloccarmi le uscite.
Mi guardava dritto negl’occhi e avrei giurato che in quel momento
stava provando rabbia mista a qualcosa che non riuscivo ad identificare..
Amore? No era impossibile, lui non poteva amarmi.
Quegl’occhi erano così scuri che non sapevo come io riuscissi a
percepire lui cosa provava.
Sospirò e si scostò. Rientrò in classe e pensai che la campanella
fosse suonata. Lo seguii pure io. Non riuscivo a capire il perché in
quel momento il mio cuore avesse provato un emozione fortissima a
cui nemmeno io sapevo dare un nome.
Continuavamo comunque a prenderci in giro anche se c’era tra noi
un’aria tesa e pesante.
Era Venerdì e la giornata a scuola proseguiva come le solite:
Litigate, seguire la lezione, sgridate e il giro si ripeteva.
Mentre stavo per uscire dalla classe Zayn mi bloccò per la spalla e con il suo sorriso
malizioso mi rivolse la parola.
“Ehi Ragazza,l’aspetto oggi a casa mia, come avevamo programmato.
Mi raccomando puntuale.” Non so se lo fece apposta o meno
ma alle mie orecchie la sua voce in quel momento suonò addirittura sexy.
‘Giselle ma che ti passa per quella testa che ti ritrovi?’ pensai tra me e me.
Scrollai la testa.
“Certo tizio. Cercherò di essere più puntuale possibile.”
Andai all’armadietto e presi i libri.
Quel pomeriggio sarebbe stato interminabile.
Arrivai a casa che erano le 13.30,per quando mangiai
un panino e andai di sopra si fecero le 14. M’infilai sotto la doccia,
restando un buon venti minuti. Asciugai i capelli, sistemandoli in una treccia
disordinata e mi truccai il minimo indispensabile: Eye-liner,
fard e lucidalabbra trasparente. Non so per quale motivo decisi di mettermi
il vestitino comprato giorni fa o forse lo sapevo il motivo..
Sapevo che delle volte Zayn faceva scorrere il suo sguardo sul mio corpo solo
per farmi innervosire e molte delle volte ci riusciva, questa volta volevo che il suo
sguardo scivolasse sul mio corpo perché ne fosse davvero interessato.
Mi guardai allo specchio soddisfatta. Indossai il giubbotto corto di pelle,
presi la borsa con i libri e quaderni e uscii di casa.
Arrivai davanti casa Malik con qualche minuto di anticipo e quando
bussai il mio cuore iniziò ad agitarsi.
‘Stupido cuore, che cavolo fai? È solo Malik mica Billie Joe.’
“Chi è?” Dalla porta si affacciò una signora sulla quarantina.
“Sono Giselle.”
“Ah si la ragazza di Zayn.”
“Eh? No, no si sbaglia. Non siamo nemmeno amici.
Ecco ehm.. siamo solo compagni di laboratorio..” Sospirai.
“Oh..Prego entra cara.” All’inizio rimase un po’ interdetta per
quello che dissi ma poi si aprì in un ampio sorriso, molto simile a quello del figlio.
“Grazie signora.”
Avevano una casa molto accogliente, mi ricordava tanto l’oriente
per via dei tappeti che si trovavano sparsi un po’ dappertutto.
“Vuoi qualcosa cara?”
“La prego mi chiami Giselle.”
“Ok. Giselle vuoi qualcosa?”
“Un bicchiere d’acqua grazie.”
Mi tolsi il giubbotto e mentre la signora era in cucina,
mi avvicinai a delle foto che erano appese vicino alle scale che portavano al piano superiore.
La signora si avvicinò a me e mi porse il bicchiere d’acqua.
“Oh grazie signora.”
“Di niente.”
Tornai a guardare le foto e in quel momento sentii Zayn urlare.
“Mà ma Giselle ancora non è arrivata?”
“Veramente sono qui stupido già da 10 minuti.”
Chiesi alla signora dove poter mettere il giubbotto e lei me
lo prese dalle mani andandolo ad appendere nella cabina armadio.
Non so come faceva Zayn ad essere così antipatico e scorbutico
avendo una madre invece così cordiale e dolce.
“Sto scendendo.”
“Muoviti scimmione.”
Mi girai nella direzione delle scale per aspettarlo.
Quando comparve sulla cima delle scale era intento ad infilarsi
una maglietta dei Guns n’ Roses. In quel momento
constatai le mie supposizioni sul suo fisico.
Era magro,con l’accenno di pettorali e addominali.
Se fosse stato un ragazzo normale e non fossi stata in presenza della madre,
avrei iniziato a fare commenti poco femminili ma mi trattenetti.
Quando mi raggiunse notai che anche avendo scarpe con tacco
10 ero sempre qualche centimetro più bassa di lui.
“Ciao Giselle.”
“Ciao Zayn.”
“Vieni accomodati.”
Mi circondò la vita con un braccio, sul suo viso comparve un
sorriso malizioso solo dopo che ebbe notato che ero arrossita.
Mi condusse in salone dove c’era una scrivania bella grande dove
potevano studiare, un divano a tre posti e una televisione collocata al
centro di una libreria di fronte al divano.
“Poggia i libri sulla scrivania che poi andiamo in cucina a fare gli esperimenti.”
“Certo prendo solo il quaderno e una penna.”
Presi l’occorrente e ci avviammo in cucina.
“Ragazzi io esco. Ci vediamo più tardi. Mi ha fatto piacere conoscerti Giselle.”
“Anche per me è stato un piacere conoscerla signora.”
Quando la signora uscì, mi girai verso Zayn e gli chiesi il perché lui
era talmente diverso dalla madre.
“Lo faccio solo perché tu sei sempre stata così con me.” Questa fu la risposta.
“Certo se te appena entri in classe per la prima volta dici che tu sei
stupendo, è logico che penso di avere a che fare con un montato.”
“Ti sembro il tipo montato.”
“Mmm..Si.”
“Ohoh non mi conosci cara.” Si stava avvicinando sempre di più
finché non sentii il suo alito sul mio collo.
“Caro Malik non ci provare nemmeno con me ok? Non sono una di
quelle puttanelle che ti fai e poi chi si è visto si è visto.”
“Non è detto che tu sia una di quelle ma sia quella speciale.”
‘Respira,Respira Giselle cazzo!!’ Il mio cuore si agitava ancora di più
a quella sua vicinanza. Non potevo essermi innamorata di un montato
del genere ma ormai la frittata era fatta.
“Ma vai a cagare Zayn.” Mi allontanai dandogli le spalle ma lui avvolse
le sue braccia attorno alla mia vita e appoggiò la testa sulla mia spalla.
“Sai che sei bellissima oggi?”
Non risposi. Avevo come l’impressione che stesse giocando con i miei
sentimenti e questo non mi piaceva per niente. Cercai di aprire bocca ma
lui continuò a parlare.
“Anzi tu sei bellissima sempre anche quando porti quei pantaloni larghi,
quando porti le felpone dove tu entreresti due volte e pure quando
sei senza trucco ci scommetterei.”
Avevo la voce incrinata e sciolsi le sue braccia dalla mia vita.
Non fece resistenza ma rimase un po’ sorpreso vendendo
l’espressione che avevo in volto. Era un misto tra dolore, amarezza e…  risentimento.
Mi pentii di essere entrata in quella casa, non pensavo finisse così anzi, non volevo.
Odiavo quando una persona mi usava e in questo caso stavo per scappare
come facevo di solito. I miei occhi si riempirono di lacrime.
Sul volto di Zayn c’era paura. ‘Perché i suoi occhi mi trasmettono così tanto terrore?’
Poi pensai che era solo il riflesso nei suoi occhi dei miei.
“Non ce la faccio Zayn..” sussurrai.
Andai in salone e presi la borsa, dimenticandomi del giubbotto e
corsi a casa. Ero abituata a mala pena a camminare con i tacchi,
figuratevi a correre infatti avevo rischiato di spezzarmi qualcosa durante
il tragitto a casa, sebbene fosse corto. Entrai in casa e buttai la borsa a terra.
Salii in camera mia e mi chiusi dentro. Stetti un bel po’ di giorni chiusa in
camera senza mangiare. Mia madre si iniziò a preoccuparsi tanto che
cercò in qualunque modo di comunicare con me ma niente, le parole si rifiutavano
di uscire e venivano trasformate in lacrime amare.
Tornai a scuola solo il mercoledì perché non mi sentivo affatto
bene e l’idea di doverlo rivedere a scuola ogni giorno per il resto
dell’anno scolastico mi distruggeva ancora di più. Andai a scuola e avevo
ancora delle occhiaie abbastanza evidenti anche se le avevo coperte con in correttore.
Sasha vedendomi in quelle condizioni cercò spiegazioni ma io
evitai di risponderla con un semplice ‘Non ho niente’.
Tra me e Zayn la situazione si era ghiacciata. Non ci guardavamo,
non ci rivolgevamo nemmeno più degli insulti come prima.

POV ZAYN

Nei giorni scolastici che seguirono il nostro “incontro” non la vidi a
scuola e ci stavo male, male davvero. Non capivo perché si comportava così.
Io non l’avevo presa in giro quando le ho detto che per me era sempre bellissima
ma lei forse non la pensava così.
‘Sei un’idiota Zayn, un’idiota. Sai dove abita vai e chiarisciti.’ Pensai.
Ogni mattina quando passavo davanti casa sua, mi imbambolavo a
fissare prima la porta nella speranza che uscisse e poi la finestra, dove
altre volte l’avevo vista affacciarsi ma alla fine me ne andavo sospirando.
Mi piaceva davvero ed io non riuscivo a convincerla dei miei sentimenti.
Quando il mercoledì tornò a scuola non riuscivo a guardarla in faccia.
Vedevo il suo viso coperto dalle occhiaie e mi rattristavo pensando
che ero io la causa di esse. Tra me e Giselle ormai non c’erano ne sguardi ne insulti..
Niente di niente.
I mesi passarono e lei iniziò a frequentarsi con un certo Derek.
Era il tipico quarterback della squadra di football.
Alto e muscoloso, biondo con gl’occhi azzurri e decisamente stupido.
La guardavo mentre era mano nella mano con Derek che passeggiavano
nel giardino della scuola mentre si scambiavano sguardi non proprio innocenti.
Non la capito proprio. Certo passava il tempo con lui e sembrava divertirsi ma
quando lui si avvicinava per baciarla lei si scansava.
Non mi piaceva il fatto che lui potesse toccarla, abbracciarla ed io non potevo
nemmeno guardarla. In classe l’unica cosa che mi faceva sentire bene era il suo profumo.
Assomigliava tanto a un misto di fragole e cioccolato.
‘chissà di cosa sanno le sue labbra. Chissà la sua pelle com’è.
Chissà le sue mani cosa mi provocherebbero con un solo tocco.’ Pensai.
Stavo letteralmente impazzendo. Dovevo parlarle al più presto.

POV GISELLE

Sono passati all’incirca 2 mesi e mezzo da quando Zayn
aveva fatto il cretino con me. Il bello è che non capisco ancora il perché
ho reagito così male o forse si. Avevo sempre provato qualcosa per quello
stupido anche se non riuscivo ad ammetterlo.  Un giorno, durante quei due
mesi stavo sola sotto la quercia del parco e un ragazzo mi colpì in testa con
un pallone da Football.
“Ma brutto screanzato! Ma come cazzo fai a non vedermi? Hai proprio bisogno
di un paio di occhiali urgentemente!”
“Ehi scusami. È colpa mia non sono riuscita a prenderla.”
“La prossima volta cerca di prenderla o non so che ti combino.”
“Bel caratterino comunque. Io sono Derek e ti ho già visto a scuola. Frequenti la 4 vero?”
“Si, non ti ho mai visto a scuola.”
“Mmm..Strano. Vogliamo essere amici?”
“Ok..”
Da li ogni giorno, quando avevo un poco di tempo libero lo passavo
con lui e i suoi amici. Quel ragazzo anche se stupido era dolce e carino
anche se ogni volta che provava a baciarmi,lo rifiutavo.
Derek ormai sapeva della mia “cotta” per Malik ma non demordeva. 
Ormai a scuola le attenzioni erano rivolte solo su me e Derek, tanto
che non ci facevo nemmeno più caso. In ricreazione eravamo nel giardino
della scuola come ogni giorno e Derek provò a baciami. Quando lo evitai nota
i una cosa o meglio una persona.. Zayn seduto su un muretto ci stava guardando. 
Aveva sul volto un espressione delusa, scosse il capo e tornò dentro.
Suonò la campanella per avvisarci che la ricreazione era finita e tornai in classe. 
Qualche giorno dopo trovai sul mio banco un bigliettino con una scrittura
che non avevo mai visto: ‘DURANTE LA RICREAZIONE RECATI DALLA SIGNORA DELLA MENSA,CHIEDENDOGLI DI DARLE IL 2° BIGLIETTINO. By: Anonimo <3’
Decisi di fare questa specie di mappa al tesoro per un solo motivo:
La curiosità.
Sentivo che la curiosità mi stava mangiando e l’unico modo per attenuarlo
era scoprire chi si celava dietro. Chiesi un po’ in giro ma nessuno della classe
seppe darmi informazioni. Suonò la campanella della ricreazione e mi
recai dalla signora della mensa. Non calcolai nemmeno Sasha, tutta colpa di Anonimo.
“Scusi signora, per caso c’è un biglietto per me?”
“Sei Giselle?”
“Si..”
“Ecco allora tieni. Me l’aveva detto il ragazzo che eri proprio una ragazza carina..”
“Grazie e arrivederci”
Aprii il biglietto in fretta e furia:  ‘CARA GISELLE, IL GIRO è
UN PO’ LUNGHETTO. ATTRAVERSA IL GIARDINO E RECATI VICINO
L’ALBERO DOVE TI RECHI DI SOLITO. By: Anonimo.’
Arrivai davanti l’albero e stranamente Derek e i suoi amici non c’erano.
Esaminai la corteccia dell’albero e trovai il bigliettino in una delle fessure più alte.
Con un poco di difficoltà lo presi: ‘IL VIAGGIO STA GIUNGENDO AL TERMINE.
ENTRA NEI CORRIDOI E VAI DOVE TI PORTA LA MUSICA. By: Anonimo.’
Entrai nei corridoi e a primo impatto non sentivo niente, poi iniziò a raggiungermi
una melodia dolce. La seguii. Arrivai davanti la porta del laboratorio musicale
e scoprii che la melodia veniva da li. Decisi di entrare.
C’era qualcuno al pianoforte che suonava quella stessa melodia che si udiva in
corridoio, solo che questa volta era accompagnato da delle parole.

I'm broken, do you hear me
I am blinded, 'cause you are everything I see
I'm dancing, alone
I'm praying, that your heart will just turn around
And as I walk up to your door
My head turns to face the floor
Cause I can't look you in the eyes and say

Non so per quale motivo ma anche se non conoscevo quelle parole, le sentivo mie.
La mia mente collegò la voce al viso che comparì davanti ai miei occhi.

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Can't love you more than this

Era Zayn. Era lui che aveva architettato tutto quella caccia al tesoro
solo per attirare la mia attenzione.

If I'm louder, would you see me
Would you lay down in my arms and rescue me
Cause we are the same
You save me
When you leave it's gone again

Si stava dichiarando. Nessuno avrebbe mai pensato di dichiararsi con una canzone. 
Nessuno l’avrebbe mai fatto per me.

Then I see you on the street
In his arms, I get weak
My body fails, I'm on my knees
Prayin'

Ora capivo perchè quel giorno quando mi bloccò al muro nei suoi
occhi oltre che rabbia leggevo amore.  Ora capivo perché mi
guardava in quel modo così..intenso.

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah

Ora capivo perchè a casa sua continuava a dire che mi trovava bellissima,
anche senza trucco. Ora capivo perché qualche giorno fa aveva
quell’espressione delusa in volto.

I never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light
That's shining from the stars above

Non riuscivo più a guardarlo in viso, un po’ per le lacrime, un po’ per la vergogna.

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Cause I can't love you more than this


Non avrei mai pensato che io potessi piacere ad uno come Zayn Malik.
Cioè siamo come l’acqua e il fuoco, come il mare e la montagna, siamo come il sale e lo zucchero.

When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this

Però c’è un detto che dice che gli opposti si attraggono,forse eravamo questo.
Come due calamite di segno diverso che si attraggono, anche noi non possiamo
far altro che andare uno incontro all’altro anche se cerchiamo in qualunque modo
di non incontrarci mai.

Can't love you more than this

O almeno era quello  che stavo tentando di fare io da mesi ormai. 
Avevo lo sguardo rivolto verso i miei piedi e non avevo intenzione di alzarli. 
Zayn si era alzato e lentamente si stava avvicinando a me. Quando le sue mani
grandi e ruvide vennero a contatto con le mie, un brivido percorse tutta la mia schiena.
Non parlava, mi guardava e accarezzava le mie mani in silenzio.
“Zayn io sono..Sono stata una stupida a comportarmi così e non so cosa mi sia..”
“Guardami Giselle.”
Non so con quale coraggio alzai lo sguardo che s’incatenò al suo. Quei suoi occhi
erano diventati la fonte dei miei desideri. Li cercavo inconsapevolmente nella folla quando
uscivamo da scuola, li cercavo quando ero in strada, li cercavo e basta. Negl’ultimi tempi
anche se c’era Derek io avevo voglia solo di quei occhi di quel colore così intenso da farti
venire dei mancamenti. Neanche gl’occhi più azzurri del cielo sarebbero riusciti a reggere
il confronto con i suoi, che in questo momento erano rivolti solo a me e a nessun’altra. Ci
leggevo passione, amore e tristezza in quegl’occhi. Improvvisamente mi trovai tra le sue
braccia a piangere e a chiedergli scusa, io che non chiedevo mai scusa per colpa del mio
stupido orgoglio.   Mi allontanò da lui e alzò il mio viso per incontrare il suo. Il mio istinto mi
disse di avvicinare il mio viso al suo e così feci. Lui colmò quei pochi centimetri e le nostre
labbra si unirono in un bacio dolce.
“Avevo questa voglia di baciarti dalla prima volta che ti ho vista. Il primo giorno feci quella
battuta stupida perché volevo attirare la tua attenzione su di me, visto che eri persa in un
mondo tutto tuo. Volevo conoscerti, volevo interessarti almeno un po’ ma l’unica
cosa che ho ricavato è stato il tuo odio.”
“Zayn io non ti ho mai odiato seriamente. Io avrei voluto essere tua
amica fin dall’inizio ma certe cose mi hanno trattenuta.” Arrossii.
“Io non voglio che tu sia solo mia amica, voglio che tu sia mia.
Che tu sia la mia ragazza perché sono sicuro che al mondo non troverai mai nessuno,
che sia in grado di amarti come me. Guardami, non potrai mai trovare un altro come me.”

  
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