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Autore: Verochan    24/01/2012    7 recensioni
Lucius Malfoy visto con gli occhi dell'unica donna che lo abbia mai conosciuto così a fondo: sua moglie Narcissa.
[...] La sua figura si staglia nel centro della stanza, illuminata dalla piccola lampada posta vicino al lettino.
È scalzo e indossa solo il pigiama: non si è nemmeno preoccupato di indossare le pantofole e la vestaglia da camera. Non si è nemmeno sistemato i capelli, che gli cadono sulle spalle e ai lati del viso, arruffati e scomposti. Nessuno riconoscerebbe in lui l’austera e narcisistica figura di Lucius Malfoy. [...]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Innocence


È notte.
Ovunque nel maniero regna il silenzio e tutto intorno a te è immerso nel buio. L’unica flebile luce all’interno della stanza è quella delle torce nel giardino che passa attraverso le imposte chiuse.
Nel dormiveglia ti è sembrato di sentire il bambino piangere e ti sei svegliata.
Ti volti.
Il suo posto accanto a te nel letto è vuoto. Le coperte sono state spostate, ma trasmettono ancora il tepore lasciato dal suo corpo. Dove potrà mai essere andato?
Ti alzi. Infili le ciabatte e indossi la tua giacca da camera in seta nera appoggiata sullo schienale della poltrona a lato del letto.
Silenziosamente esci dalla camera e inizi a percorrere il corridoio alla sua ricerca.
La tua attenzione viene attirata dalla porta della camera del bambino. La porta è socchiusa, e ne escono una sottile striscia di luce e leggeri fruscii. La apri appena per affacciarti, e scopri che lui è lì.
La sua figura si staglia nel centro della stanza, illuminata dalla piccola lampada posta vicino al lettino.
È scalzo e indossa solo il pigiama: non si è nemmeno preoccupato di indossare le pantofole e la vestaglia da camera. Non si è nemmeno sistemato i capelli, che gli cadono sulle spalle e ai lati del viso, arruffati e scomposti. Nessuno riconoscerebbe in lui l’austera e narcisistica figura di Lucius Malfoy.
Tra le braccia tiene un fagottino, un bimbo di appena qualche mese.  Guardi Lucius ondeggiare piano,  cullandolo, mentre gli sussurra dolcemente per farlo riaddormentare, le labbra piegate in un sorriso dolce.
Ti fermi sulla soglia, con le braccia incrociate appoggiata allo stipite della porta, e osservi.
Puoi vedere un lato di quell’uomo che solo tu conosci, quello che ti ha fatta innamorare perdutamente di lui.
Ti ricordi di quel bellissimo ragazzo biondo, dallo sguardo altezzoso seduto al tavolo dei Serpeverde che aveva scatenato la tua curiosità durante lo smistamento. Di quel ragazzo che di fronte agli altri si mostrava freddo, altezzoso e distaccato, ma le cui difese crollavano quando si trovava da solo con te, l’unica a cui mostrava il suo lato dolce e insicuro. Quel ragazzo con cui sei cresciuta e che sotto i tuoi occhi si è trasformato in un uomo.
Ricordi di quell’uomo che ti ha aspettato impettito in fondo alla navata della chiesa, nascondendo agli altri la tremenda ansia che lo attanagliava. Quell’uomo a cui quel giorno, vestita di bianco, hai giurato amore eterno, trattenendo faticosamente le lacrime, perché non era consentito commuoversi all’erede del casato Black.
Ricordi di quell’uomo che ha esultato quando avete scoperto di aspettare un bambino. Quell’uomo che ti baciava e accarezzava dolcemente l’addome gonfio, che ti asciugava la fronte madida di sudore e ti stringeva la mano, dandoti forza mentre mettevi al mondo vostro figlio.
E’ l’uomo di cui hai condiviso gli errori quando, accecati dalla promessa del potere, avete seguito gli ideali di un folle. Ideali di cui avete compreso l’insensatezza solo quando ormai era troppo tardi e l’Oscuro Signore si era completamente impossessato delle vostre vite.
Quando ormai non avevate via d’uscita.
Ricordi la solitudine mentre era rinchiuso ad Azkaban. La gioia nel rivederlo tornare a casa, mista all’ansia di perderlo per un nuovo passo falso.
L’affievolirsi della vostra lealtà nei suoi confronti.
Ricordi la paura provata al pensiero che l’Oscuro Signore potesse scoprire il vostro cambiamento,
L’infinita rabbia nell’assistere impotenti, mentre vostro figlio andava incontro ad un destino simile al vostro.
La paura di perderlo quel figlio.
Ricordi la gioia di saperlo vivo e la scelta di tradire e abbandonare l’Oscuro Signore prima della sua inevitabile disfatta.
La gioia di ritornare a casa e l’insperato sollievo per la grazia ricevuta dal, fino a poco prima odiato, salvatore del mondo magico.
Ai ricordi gioiosi però fa seguito il rimpianto: il tuo sguardo si adombra e i tuoi occhi azzurri si inumidiscono di pianto.
Il rimpianto per quella seconda maternità, tanto voluta, tanto attesa, ma mai arrivata.
La tristezza nel dover smettere la ricerca per il ritorno del Signore Oscuro, e il non poterla riprendere, tornata la serenità, per il bussare dell’età alla tua porta.
Ma il tuo sguardo coglie un movimento davanti a te e sorridi.
Tuo marito, l’uomo che hai sempre amato e che sai che amerai per sempre, ha adagiato delicatamente il vostro nipotino nella culla ed è rimasto a rimirarlo dormire beatamente, volgendo le spalle alla porta.
Ti avvicini silenziosamente a lui, abbracciandolo per la vita e perdendoti nella sua ampia schiena.
Lui non si spaventa, non sussulta: sa che sei tu.
Si gira delicatamente nel tuo abbraccio, avvolgendoti con le sue braccia mentre ti perdi in quegli occhi dal colore glaciale, ma illuminati da una gioia innocente che non vi scorgevi da tempo.
Lo stato di beatitudine che ti avvolge è talmente intenso che ti sembra di sognare.
La felicità che senti dentro è così opprimente, tutto è così bello che ti fa venir voglia di piangere.
Una singola lacrima segna silenziosa il tuo candido volto.
Lui la raccoglie delicatamente, sorridendoti.
-Ti amo Cissy- sussurra prima di prenderti il viso tra le mani e baciarti.
  
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