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Autore: ripper_wolf    25/01/2012    3 recensioni
Vi siete mai chiesti come mai Neville sia diventato così figo nel corso dell'ultimo anno? Semplice risposta: è diventato un uomo. Ma qual'è stata la causa scatenante? Vi dico solo che è per merito di una ragazza, come al solito...
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il mio atto di crescita


Seduto nella Sala Grande a studiare per il compito di Trasfigurazione che avrebbe avuto il giorno dopo, Neville non riusciva a studiare. E non era certo perché ancora gli faceva male la gamba dopo il "diverbio" avuto con un gruppo di Serpeverde qualche giorno prima, ma perché si sentiva totalmente inutile. In quel preciso momento, Harry, Ron e Hermione stavano viaggiando in cerca di un modo per sconfiggere Voldemort e lui stava lì a far niente. Certo, non proprio niente: aveva fondato di nuovo l'ES, ma questo era un gesto poco più che simbolico visto che fino ad allora, il 19 Dicembre, avevano fatto pochissime riunioni. Se solo...
“Preoccupato?” domandò la voce di Luna, che si sedette di fronte a lui, con un gran sorriso.
Neville alzò lo sguardo e la vide magnifica, con i capelli biondi raccolti in una complicata capigliatura e la solita collana di tappi di Burrobirra che le ciondolava sul collo “Si. Domani ho un compito di trasfigurazione...” disse lui mentre osservava il suo occhio destro, ancora un po' violaceo ma ormai sgonfio. Se l'era procurato anche lei contro gli stessi Serpeverde che avevano provato a menare Neville; anzi, era proprio per difenderla che lui era sceso in campo.
“Mi dispiace non poterti aiutare, ma io sono più brava in Incantesimi che Trasfigurazione” rispose la ragazza, senza badare troppo a Neville che le guardava l'occhio. Tirò fuori l'ultimo numero de Il Cavillo e cominciò a leggerlo.
Il ragazzo non tornò invece a studiare “Mi dispiace che ti abbiano fatto quell'occhio” disse d'impulso.
Lei sorrise ed alzò le spalle, senza nemmeno guardarlo “Non importa. Mi piace il viola: si intona con la cravatta”.
“Sto parlando sul serio” ribatté lui.
Luna divenne improvvisamente seria e lo guardò diritto negli occhi “Lo so” disse lentamente “Ma a me non importa di quello che mi fanno loro. A me importa di quello che fai tu”.
Neville rimase interdetto “C-cosa vuoi dire?”.
Lei abbassò il giornale “Ti va di parlare? Di noi due?”. Non stava affatto scherzando.
Fu come se il tempo si fermasse per tutti, mentre scorreva solo per loro due “Perchè no?”rispose in un impeto di coraggio che non credeva di avere.
Scese il silenzio.
“Vuoi che cominci io?” disse la ragazza. Neville alzò le spalle “Non credo di poter dire di essere una ragazza molto... espansiva. Voglio dire, mi diverto in tutto quello che faccio, ma... spesso quello che faccio lo faccio da sola. Non sono brava nelle relazioni umane”.
Il ragazzo ridacchiò amaramente “Figurati io...”.
“Quello che voglio dire è che da quando sono con l'ES, con Ginny, con te... mi sento meno sola. Come se... come se ci fosse qualcuno che mi capisse”.
Neville annuì grave “Io ho passato tutta la mia vita all'ombra di mio padre. Lui era più bravo, più forte, più...”.
“Bla, bla, bla” lo interruppe Luna, agitando pigramente la testa “Lascia stare, mi hai parlato di queste cose un'infinità di volte, no? Sei bravissimo e bellissimo per come sei ora”.
Neville arrossì per quel complimento e le concesse un piccolo sorriso “Certo... grazie a te che sei qui a ricordarmelo”.
“Sei troppo severo con te stesso”.
“Non è vero. Sono goffo, timido e ho i capelli stopposi”.
Stavolta fu Luna a ridacchiare: diceva sempre di avere i capelli troppo sottili “Credi che siamo qui perché ci sentiamo soli?” domandò guardando il pavimento, triste come Neville non l'aveva mai vista.
“Non lo so...” lasciò vagare Neville, ritornando nel silenzio.
Dopo quelle che parvero ore la ragazza riprese a parlare “Ho paura” disse infine.
“Lo so. Te lo leggo negli occhi” disse Neville. Si chiedeva da quando era diventato così audace: non si faceva avanti con una ragazza dai tempi di Ginny e del Ballo del Ceppo.
Luna lo guardò piena di commozione “Abbiamo tanti ricordi insieme... alcuni molto tristi, come quando sono morti Sirius o Silente... vorrei solo lasciarmeli alle spalle...”.
Forse capiva dov'era il problema “C'è qualcosa che ti spaventa?” domandò lui.
Lei scrollò la testa “Solo questo senso di oppressione che ho da quando abbiamo iniziato l'anno. Ho paura che qualcosa vada per il verso sbagliato, che Harry, Ron e Hermione falliscano, che...” lo guardò un attimo e si zittì.
Neville aveva capito: stava cercando un punto di riferimento, qualcosa a cui appigliarsi in mezzo alla bufera che stavano passando. L'ansia e la timidezza che fino ad ora l'avevano lasciato in pace riaffiorarono tutte insieme “I-io... io...” balbettò, rovinando l'atmosfera. Luna lo guardò con uno sguardo che poteva essere di delusione o di incoraggiamento, difficile dirlo.
Neville lo sapeva. Era quello il suo punto di svolta, il suo giro di boa: se non fosse riuscito a confortarla, se non fosse riuscito a dire a Luna quanto fosse speciale, se non fosse riuscito a dirle quanto era importante adesso... non si sarebbe mai potuto definire un vero uomo “I-io ti posso solo dire che... che ora siamo diversi da quando ci siamo conosciuti” riuscì a dire in extremis, riacquistando punti “Tu sei diversa, sei una donna. Anche io sono cambiato; ora... dirigo un'organizzazione segreta, ma tu non dirlo in giro” aggiunse sottovoce ed ammiccando, cercando disperatamente di farla sorridere.
Così fu, la tensione della ragazzi si sciolse in un sorriso ed a Neville si sciolse il cuore “Ho fatto tanti errori, nella mia vita...” sussurrò la ragazza, con gli occhi lucidi “Forse è vero quello che dicono alla mie spalle, forse... forse sono solo una pazza che va dietro a cose che non esistono e...”.
“Bla, bla, bla” la interruppe Neville, scimmiottando quello che aveva fatto poco prima lei e facendola ridere di nuovo “Io non credo affatto che tu sia pazza. Tu sei Luna, la ragazza... la donna più bella, forte ed intelligente che c'è ad Hogwarts in questi tempi. E ti dico che aspetto con ansia il giorno che mi porterai un Ricciocorno Schiattoso” aggiunse sorridendo.
Lei aveva le lacrime agli occhi “Lo aspetti davvero?” disse sporgendosi in avanti, sul tavolo.
Lui annuì, mentre sentiva lo stomaco che si riduceva alle dimensioni di una noce.
Era tempo. Doveva parlarle, dire quello che pensava e doveva farlo adesso.
Tremava, tremava come forse non aveva mai tremato in vita sua. Quasi preferiva tornare al Ministero della Magia, nella Sezione Misteri. Forse lei lo avrebbe respinto: magari non voleva rovinare la loro splendida amicizia, forse aveva paura di quello che avrebbero detto i loro amici, forse aveva paura che lui non sarebbe stato alla sua altezza...
Qualcosa, sopito per troppi anni nel cuore di Neville si risvegliò bruscamente e cominciò ad urlare ad ogni cellula del suo corpo “Tutte stronzate! Sei un Grifondoro! Il Cappello Parlante ti ha messo lì per un motivo! Per una volta, una volta, dimostra che lui aveva ragione e che gli altri si sbagliavano!”.
In quel momento, Neville divenne adulto “Io... io... io credo che tutto si aggiusterà, se saremo uniti” ed appoggiò con delicatezza la sua mano sopra quella di lei, che non si ritrasse affatto “A-a volte quando fai quello che ti rende felice, le cose cominciano a migliorare... c-certo, alle volte anche se si parte con le migliori intenzioni si può far naufragare tutto. Credo... credo che non esista risposta alle tue paure... puoi solo cercare di essere felice. Oppure no” concluse stringendole la mano.
La ragazza era raggiante. Non gli era mai parsa tanto bella “Da adesso ci penso io, che tu hai già dato abbastanza per arrivare fin qui?” domandò ironica, con il suo solito sguardo innocente.
Una parte di lui fu sollevata “Mi toglieresti un peso” rispose lui. Che d'altronde non si poteva mica diventare uomini tutto insieme, no?
Così, nella Sala Grande, in piena luce del sole, un giorno prima che la ragazza venisse rapita dai Mangiamorte, Luna Lovegood e Neville Paciock si baciarono per la prima volta.


Non credo di essere andato poi così tanto OOC, giusto un pochetto di timidezza e "normalità" per Luna, ma l'avvertimento l'ho messo comunque, a scanso di equivoci.
Buttata giù in una mezz'ora che non avevo niente da fare e non avevo voglia di studiare. Un pò troppo melodrammatica e smielosa per i miei gusti standard... ma dopotutto ci vuole anche un poco di dolcezza, nella vita, no?
Sperando di non avervi annoiato troppo, vi saluto :)

PS: chi scopre per primo la citazione nascosta vince cinque stelle sul curriculum (ahahahahaha....)

  
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