Nickname:
Only_
(Only_Me)
Titolo:
Goodbye.
Genere:
introspettivo
Avvertimenti:
Flashfic
Foto
scelta: 2.
Fantasma
Rating:
verde
Personaggi:
Pansy Parkinson
Introduzione:
“Gli occhi della
donna erano spiritati, mentre le parlava del Signore Oscuro e di
quanto fosse ingiusto che solo Draco Malfoy fosse insignito del
Marchio; le aveva fatto paura, l'aveva terrorizzata, perciò
era
scappata con una scusa improvvisata dal salottino in cui la madre
l'aveva costretta a prendere il tè con lei.”
NdA:
una breve flash
incentrata sul personaggio di
Pansy Parkinson, ambientato nel periodo in cui Draco è stato
marchiato.
Goodbye.
Pansy non era
riuscita a
rimanere con sua madre, quel giorno.
Gli occhi della
donna erano spiritati, mentre le parlava del Signore Oscuro e di
quanto fosse ingiusto che solo Draco Malfoy fosse insignito del
Marchio; le aveva fatto paura, l'aveva terrorizzata, perciò
era
scappata con una scusa improvvisata dal salottino in cui la madre
l'aveva costretta a prendere il tè con lei.
Stava seduta
sulla sponda del laghetto che faceva a tutti gli effetti parte della
enorme proprietà dei Parkinson, scrutava con aria assorta il
proprio
riflesso sulla superficie piatta e chiara. Era cambiata, si sentiva
cambiata, sulle sue spalle gravava il peso di una nuova
responsabilità: sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, che
sarebbe
stata costretta a giurare fedeltà all'Oscuro che aveva
stregato le
menti dei suoi genitori e dei suoi più cari amici. Il suo
colorito naturalmente pallido era divenuto giallognolo, insano, le
sue labbra non si piegavano in un sorriso da mesi, gli occhi color
pece erano tristi ed affaticati. Non c'era traccia dell'orgoglio che
li animava prima, quella fierezza e sicurezza che la
consapevolezza che il suo sangue fosse purole le dava.
Si sentiva
improvvisamente scaraventata al centro di qualcosa più
grande
di lei, di una guerra che non aveva mai veramente appoggiato; non
considerava Draco fortunato, no, sapeva che anche lui faceva tutto
quello che la sua famiglia riteneva più giusto.
Si alzò dal
manto erboso, le labbra piegate in una smorfia; la nebbia avvolgeva
tutto, attorno a lei, le dava le vertigini. Per un attimo le parve
che la bruma si trasformasse, mostrandole la sua immagine da bambina.
Pansy si
voltò, sopraffatta dalla paura e dalla dolorosa
consapevolezza di non
poter tornare indietro nel tempo, e cominciò a correre verso
la
villa, le scarpe che affondavano nella terra umida.
Su quel lago,
in quella nebbia, aveva salutato per sempre il fantasma della bambina
che un tempo era stata.