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Autore: Bethan Flynn    25/01/2012    3 recensioni
-Hoshi, che cos’è?- sussurrò di nuovo il ragazzo, avvicinandosi a lei.
Gli sorrise, ma in quel sorriso non c’era gioia, e neppure odio.
C’erano paura, dolore, disperazione.
-E’ quello che potrei diventare io- mormorò solamente –la Caduta-.
Non tutti gli esperimenti sui non compatibili sono falliti.
Una ragazza è sopravvissuta.
E solo a lei spetta scegliere se la vita che le è rimasta sia la dannazione o la salvezza.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-Dev’essere impazzita…- sospirò Marie quando Miranda ebbe finito di spiegargli le intenzioni di Linalee –la faranno fuori prima che noi riusciamo a scoprire dove si sia cacciata…- la ragazza non disse niente, continuando a fissare davanti a sé.
Era una bella giornata, e il sole sembrava quasi deridere le loro poche speranze, illuminando dal cielo terso la loro disastrosa situazione.
Non aveva la più pallida idea di dove cercare il Conte. Linalee non aveva aperto bocca su questo punto. Ma non voleva essere la solita, noiosa e fifona Miranda, che aspettava sempre che fossero gli altri ad agire e a fare qualcosa.
Anche se la sua innocence non le consentiva di attaccare, avrebbe comunque potuto proteggere. Alzò gli occhi ed il suo sguardo si scontrò con una figura familiare.
-Non è possibile… Marie…- sussurrò alzandosi in piedi di scatto. Un ragazzo alto, mal vestito e con lunghi capelli neri si fece loro incontro. Incredibilmente sul suo volto si disegnò un sorriso.
-Allora, niente “bentornato”, per me?-

---

Allen dormiva della grossa, dopo la medicina e le cure della vecchia. Aster si soffermò qualche minuto a guardarlo, poi si alzò lentamente, stirandosi.
Erano arrivati là da tre giorni, e ancora non c’era nessun segno che le cose si stessero effettivamente muovendo.
La vecchia Ba-Ba li aveva accolti come se sapesse già tutto, e aveva iniziato a recitare una serie di formule che avevano fatto scomparire quelle cose dal corpo di Allen.
L’ombra alle spalle del ragazzo le fece un gran sorriso, Aster voltò lo sguardo, nauseata.
-Vattene…- mormorò sfinita, prendendosi la testa fra le mani. Erano settimane che non dormiva più di un paio d’ore per notte. Come chiudeva gli occhi, incubi terribili le riempivano la testa. Prima la storia di Mana e Neah, poi Road, poi il Conte e infine lo stesso, tremendo sogno.
Lei che correva in un bosco, vestita di bianco, Allen in una radura che la aspettava. Un bacio, e poi quel dolore, lancinante, come se fosse vero, e il sangue che imbrattava tutto. E lei sapeva benissimo che non era soltanto suo.
E’ così che dovrà finire.
La voce le parlò all’improvviso e la testa le mandò una fitta.
-Taci. Non è che uno stupido sogno- ringhiò a mezza voce all’indirizzo dell’ombra. Quella, per tutta risposta, esibì un ghigno ancora più ampio, rimanendo in silenzio.
In quei giorni di stasi non aveva fatto altro che pensare a ciò che aveva promesso al ragazzo, e più che mai sentiva di non essere in grado di mantenere la parola data.
Le sembrava così ingiusto che la loro felicità fosse durata tanto poco. Adesso aveva quasi paura ad avvicinarsi a lui, temeva che non sarebbe stata in grado di controllare il proprio corpo se il Quattordicesimo avesse preso il sopravvento.
-Non voglio ucciderlo…- sussurrò chiudendo gli occhi. Sapeva che era inutile ragionare a quel modo. Anche se ci avesse provato con tutte le sue forze, l’innocence di cui era composta reagiva alla presenza della dark matter con l’istinto omicida. Non avrebbe potuto opporsi quando la trasformazione fosse stata completa, nemmeno se avesse voluto.
Una lacrima le sfuggì da sotto le palpebre. Decise di alzarsi e di uscire.
Non ne poteva più di quell’immobilità. Road aveva detto loro di aspettare i segni, ma fino a quel momento non c’erano stati che silenzio e neve che cadeva ritmica e lenta.
La vecchia era seduta sulla soglia, fumando una pipa. Aster le si affiancò senza dire niente, lasciando che il freddo le colpisse il viso.
-Fra non molto si sveglierà- disse Ba-Ba ad un tratto. La ragazza annuì e continuò a fissare il bianco davanti a sé.
-Cos’hai intenzione di fare?- le chiese. Proprio la domanda meno opportuna, constatò Aster con un sospiro.
-So che lo ami. Mantenere ciò che hai promesso è l’unico modo in cui puoi dimostrarglielo- continuò la vecchia.
Aster avrebbe voluto ribattere, ma la sua attenzione fu catturata da tre figure immerse nella nebbia che stavano avanzando. La katana nera le comparve fra le mani –entri in casa- mormorò alla donna, mettendosi davanti alla porta. Quella non si scompose –abbassa la tua arma. Li stavo aspettando, e anche tu- disse con un sorriso enigmatico. La ragazza osservò le tre ombre più attentamente, e quando le riconobbe mancò poco che le venisse un colpo.
-Non può essere…- sussurrò –è vivo?- si girò verso la vecchia, che sorrise.
Kanda, Miranda e Marie arrivarono alla porta poco dopo, bardati come non mai in pellicce e giacconi.
-Strano vederti così sensibile al freddo, Kanda- disse la ragazza con un ghigno.
Le rispose un sorriso intirizzito che niente aveva perso del suo sarcasmo –aspetta che mi sia ambientato, novellina-.
Il vederli arrivare aveva portato una ventata d’aria fresca.
Aster si sentì rinfrancata: le cose stavano iniziando pian piano a sbloccarsi. Avrebbe fatto bene a farsi venire in mente qualcosa.

---

Era successo tutto in un lampo. Un secondo prima, loro tre erano stati costretti dal potere di uno dei Noah ad entrare nella sala, mentre il Conte si avvicinava sempre di più. Linalee poteva sentire lo sguardo di Lavi perforarle la schiena e il suo respiro affannato rompere il silenzio, chiedendole soltanto perché fosse lì.
Il pensare al motivo per cui si trovava in quel guaio le diede la forza di alzare gli occhi e di fissare il suo nemico con aria di sfida. Non poteva parlare, ma non erano necessarie le parole per comunicare il suo disprezzo.
Le rispose un ghigno folle –allora, piccola Linalee. Sei venuta a salvare il tuo amichetto? Lo sai che lui come Bookman non avrebbe mai fatto altrettanto per te, vero?- non aveva idea di dove volesse andare a parare, ma non le importava.
“Se solo sapessi quanto ti stai sbagliando, bastardo” pensò con rabbia, rimpiangendo più che mai il non potergli sputare in faccia ogni sillaba.
Lo sguardo del Conte si spostò su Hoshi, e Linalee ammirò la calma della ragazza. Il suo sguardo era di pura indifferenza, come se non fosse assolutamente intimorita dal trovarsi di fronte al loro peggiore nemico, nonché a morte certa.
-Dunque Tyki ti ha liberata, vero? E dov’è il tuo fratellino? Perché non è stato lui a salvarti?- bastò menzionare il Generale perché gli occhi della ragazza mandassero lampi, ma non si spostarono mai da quelli del Noah.
Fu proprio quando il Conte si rivolse a Tyki che si scatenò il putiferio.
Dal centro della sala un’esplosione sollevò un polverone che in un baleno rese impossibile vedere a più di un palmo dal naso. Linalee avvertì le proprie braccia, prima irrigidite dalla dark matter, rilassarsi all’improvviso e libere di muoversi. La prima cosa che fece fu schizzare da Lavi, sollevandolo da terra.
-Che… cavolo sei venuta a fare? Stupida…- il ragazzo era pallido e madido di sudore, le mani che gli tremavano. Linalee fece passare un suo braccio sopra le proprie spalle –ti porto via di qua, coraggio- sussurrò facendolo appoggiare a sé. Mosse due passi, quando sentì il peso alleviarsi all’improvviso.
-Tsk. Questo stupido coniglio non sa far altro che mettersi nei casini!- il sentire quella voce la stupì così tanto che parlò prima di pensare.
-Yu!- si mise una mano sulla bocca, aspettandosi un’occhiataccia che non arrivò. Il moro prese Lavi sulle spalle e le sorrise –allora, vuoi star qui ancora per molto o possiamo andare?- la ragazza convenne che per i saluti ci sarebbe stato tempo più tardi e filò dietro al giapponese, che si dirigeva sicuro verso il centro della sala.
-Conte!- il Noah, che fino a quel momento aveva attaccato Tyki, si girò di scatto a quel richiamo, il viso trasfigurato in una maschera d’ira. Di fronte a lui c’era Allen, con la spada bianca in mano, ma a tutti era chiaro che quello non era il loro Allen. Gli occhi dorati spiccavano in modo innaturale sulla carnagione scura, l’espressione era beffarda e trionfante.
-Dannazione- imprecò Tyki fra i denti. Prese Hoshi in braccio e filò anche lui nella stessa direzione di Kanda, quando si sentì tirare un lembo dei pantaloni.
A terra stava una figura rannicchiata che si reggeva la testa con la mano, respirando affannosamente. Due occhi neri come la notte, in cui dilagava un’oscurità disperata, lo fissarono imploranti –portalo via da qui- sussurrò Aster –è troppo forte per me, rischio di ucciderlo- il Noah la fissò allibito –è quello che devi fare, no?- ma lei scosse la testa.
Sentiva che era troppo presto, che qualcosa doveva ancora succedere. Non sapeva se era solo la sensazione lasciatale dal sogno, ma era certa che in quel momento non ce l’avrebbe fatta. Guardò Tyki dritto in viso –ti prego…- la ragazza dai capelli rossi smontò dalle sue braccia e si accucciò accanto ad Aster.
-Fa’ come dice- ordinò perentoria. L’uomo rimase interdetto, ma qualcosa gli diceva che sarebbe stato meglio dar loro retta e filarsela prima che la porta aperta da Road si chiudesse.
Si, perché Road era l’unica che potesse penetrare là dentro. Si chiese se stesse bene. Hoshi aiutò Aster a rimettersi in piedi –forza, dobbiamo andarcene- disse quella, appoggiandosi a lei. Giunsero davanti ad un globo di luce che brillava immobile in mezzo a quel caos. Con un’ultima occhiata alle sue spalle e con la consapevolezza che stava lasciando ciò che aveva di più prezioso nelle mani di quello che fino a poco tempo prima era stato per lei un nemico, Aster varcò il portale.

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-Che ti è saltato in mente? Avresti dovuto aspettare e ucciderlo!- Tyki sbattè violentemente la mano sul tavolo. Aster rimase seduta a occhi bassi, i capelli che le piovevano davanti.
-Era la nostra occasione, avrebbe ucciso il Conte e poi tu avresti ucciso lui!- si passò le dita fra i capelli neri sospirando. Nessuno nella sala disse niente.
Linalee era al capezzale di Lavi, che continuava a dormire un sonno tormentato da incubi. Allen era stato di nuovo affidato alle cure della vecchia Ba-Ba. Aster avrebbe voluto vederlo, ma per dirgli cosa? Che non ci sarebbe riuscita? Che non avrebbe mai sopportato di fargli del male, figurarsi ucciderlo?
-Smettila, Tyki. Non è così semplice- la voce sottile ma decisa di Hoshi si levò dal divano –se Aster ha sentito che quello non era il momento di ucciderlo, allora va bene così. Dobbiamo pensare ad un altro piano d’azione- la ragazza fissò con determinazione il Noah negli occhi.
La discussione fu interrotta dal rumore di passi giù per le scale.
-Allen vuole vederti. Va’, finchè è ancora lui- a quelle parole Aster scattò in piedi e schizzò al piano di sopra. I suoi passi scomparvero ben presto dietro al rumore di una porta che si chiudeva.
Nella stanza cadde il silenzio. Tyki fumava nervosamente una sigaretta, appoggiato al tavolo. Marie e Miranda stavano seduti sul divano, rigidi come stoccafissi, senza sapere da che parte guardare mentre Hoshi, accanto a loro, fissava pigramente fuori dalla finestra.
Il primo a parlare fu Kanda –voi Noah non siete connessi in qualche modo? Non potete avvertire la presenza del Conte?- chiese brusco. Non riusciva a fidarsi di Tyki. Quello sbuffò –se io potessi sentire la sua presenza saremmo già tutti morti, perché è un canale a doppio senso, Esorcista- rispose secco –in questo momento è Road che ci sta proteggendo. Dobbiamo sbrigarci anche perché non so quanto riuscirà a resistere-.
-Lavi starà bene?- la voce incerta di Miranda ruppe per l’ennesima volta il silenzio.
Tyki sospirò –gli è stato impiantato un parassita da uno dei miei fratelli- spiegò –potrebbe ucciderlo in ogni momento, c’è soltanto un modo di salvarlo…-
-Dimmi qual è- Linalee era letteralmente apparsa dal nulla in cima alle scale. Pallida, spettinata, due occhiaie profonde che le circondavano gli occhi –Lavi sta sempre peggio- le tremava la voce –non riesco più a svegliarlo nemmeno quando sta avendo un incubo- il Noah la fissò gravemente, poi parlò.
-L’unica cosa che può sconfiggere la dark matter è l’innocence nella sua forma più pura. Qualcuno deve donarla a lui- nessuno disse nulla, aspettando che continuasse.
-Esiste un processo, chiamato “trasferimento”- proseguì –con cui un compatibile di tipo parassita può far passare la propria innocence nel corpo di un’altra persona tramite il sangue…- i suoi occhi si piantarono in quelli di Linalee –fra di voi, l’unica che ha qualche speranza di farcela sei tu. Sbaglio o la tua innocence si è fusa col tuo sangue?- chiese, indicando con la testa gli anelli alle caviglie della ragazza. Linalee annuì –bene- disse il Noah –se vuoi salvare il tuo Lavi, devi rinunciare alla tua innocence-
-Nessuno di noi può perdere l’innocence, dobbiamo essere tutti in grado di combattere- Kanda fece girare tutti i presenti –una volta che Lavi avrà assimilato la sua, potrà restituirgliela?- chiese. Tyki alzò le spalle –non ne ho idea. Può darsi che per distruggere la dark matter allo stato puro l’innocence consumi tutta la propria forza spirituale e non ne rimanga traccia. So solo che questo è l’unico modo- concluse spegnendo la cicca sul pavimento.
-Lo farò. Tu fammi strada-
-Linalee, sei forse impazzita?! Chi ti dice che non sia un trucco?- il giapponese scattò sulla difensiva.
-Se fosse stato un trucco, avrebbero già potuto chiamare tutta la famiglia e farci fuori- intervenne Hoshi –se Linalee se la sente, la decisione spetta a lei- gli occhi dorati sostennero lo sguardo di quelli blu di Kanda. Fu il giapponese ad abbassarli per primo.
La cinese annuì nuovamente e salì le scale, facendo cenno al Noah di seguirla.
Agli altri non rimase che star lì e aspettare.


Note dell'Autrice:

Lo so, mi state volendo male! Questi capitoli mettono l'ansia anche a me x_x e il titolo è da Star Wars, ma non mi veniva in mente nient'altro T_T ora che siamo quasi in fondo voglio farvi stare un po' col fiato sospeso, altrimenti che gusto c'è? XD

DarkAngel_: cavolo quanti complimenti *____* grazie mille, sono commossa ç__ç *si soffia il naso e si ricompone* Linalee si sta svegliando, è stato un sollievo pure per me smettere di descriverla così rompic...!! ora che siamo quasi in fondo mi sta venendo un bel po' di depressione... sono affezionata a questa storia T_T ah, se te ami la mia fanfiction io AMO le tue recensioni ^___^ Quanto a Marian, lo vedremo fra poco! Forza e coraggio XD a presto! <3

bartandes89: amo il tuo nome *__* a parte questo slancio di follia, sono felice che la fanfiction ti piaccia!! :D alla fin fine forse il personaggio di Linalee è quello che cambia di più... quando ho iniziato a scrivere la storia la odiavo "leggermente"... però si dà a tutti una seconda possibilità u.u

Fuggo a studiare! Al prossimo capitolo!

Bethan <3

   
 
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