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Autore: Onlyna    25/01/2012    4 recensioni
James mi rivelò che da tempo lui e suo fratello lo sospettavano e ribattezzò la mia licantropia: decise che da quel momento si sarebbe chiamata piccolo problema peloso.
Seconda classificata al contest "Animali fantastici" si SeleneLightwood.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin | Coppie: Remus/Sirius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nick Autore: Only_ (Only_Me)
Titolo: Luna e stella.
Coppia scelta: Remus/Sirius
Pacchetto: Lupo Mannaro
Genere: sentimentale, introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: Raccolta, DoubleDrabble, Slash



Luna e stella.

Sorriso.
Quando Sirius mi sorrise la prima volta, sentii una strana sensazione nel petto; il mio cuore aveva cominciato a battere più in fretta, pompando il sangue nelle vene con più velocità, ma allora avevo solo undici anni e non pensavo che mi sarei potuto innamorare di un altro maschio, di uno dei miei migliori amici, poi.
Quando lui e James mi costrinsero a rivelare il mio segreto, pensai che non avrei più rivisto le sue labbra piegarsi in quel modo; invece, stupendomi, James cominciò a battere le mani, esaltato, e Sirius sorrise e mi mozzò il fiato per alcuni, infiniti secondi. James mi rivelò che da tempo lui e
suo fratello lo sospettavano e ribattezzò la mia licantropia: decise che da quel momento si sarebbe chiamata piccolo problema peloso. Riuscì a far sorridere anche me, anche se credo che la presenza di Sirius mi avesse fatto sciogliere più di quanto all'epoca pensassi: non avevo mai scherzato sulla mia maledizione, prima, mi odiavo per causa sua.
Sirius, con i suoi sorrisi ed i suoi ghigni più o meno rassicuranti, mi aveva ubriacato; era diventato difficile pensare a me stesso senza lui al mio fianco, nonostante lo conoscessi solo da due anni.


Cuscino.
Un pomeriggio d'aprile, proposi ai Malandrini di studiare insieme per i G.U.F.O..
Peter e James avevano accettato subito, mentre Sirius, invece, si era categoricamente rifiutato. Diceva che era inutile sprecare belle giornate come quella sui libri, che era meglio allenarsi per la partita contro Serpeverde.
Alla fine, grazie anche all'intervento di James, l'avevo avuta vinta io: eravamo andati nel parco muniti dei nostri libri di Trasfigurazione, ci eravamo trovati un posto all'ombra sotto un grosso, vecchio albero ed avevamo cominciato a studiare. Oh, almeno,
io l'avevo fatto.
James aveva cominciato a giocare con un boccino preso da chissà dove, Peter si era messo a sbuffare subito dopo la prima pagina e Sirius... dopo alcuni minuti di perfetto silenzio ed occhiate storte, mi aveva ordinato di spostare il libro che tenevo in grembo –
io, da perfetto idiota, l'avevo fatto – e aveva deciso di usarmi come cuscino, appoggiando la testa sulle mie gambe e sorridendo soddisfatto per la posizione comoda in cui si trovava.
Inutile dire che non avevo studiato praticamente nulla –
troppo concentrato a distogliere i pensieri dai suoi movimenti per memorizzare davvero ciò che leggevo.
Da quel giorno non avevo più cercato di costringere Sirius ad assecondarmi.


Bacio.
Un giorno, poco dopo essere uscito dalla biblioteca ed aver imboccato il corridoio che mi avrebbe portato alla torre di Grifondoro, qualcuno mi aveva afferrato per un braccio e mi aveva spinto dietro ad un arazzo. Ero certo che si trattasse di Sirius e uno dei soliti scherzi cretini, ma quando mi ero voltato per dirgliene quattro, le parole mi erano morte in gola. Aveva un'espressione esageratamente seria sul viso, una strana scintilla che non avevo mai visto prima negli occhi grigi.
Avevo sentito, forte, il desiderio di baciarlo; prendendo a due mani tutto il coraggio e mandando al diavolo tutte le preoccupazioni, mi ero allungato verso il suo viso ed avevo appoggiato le labbra sulle sue. Sirius si era irrigidito, avevo avuto il timore di essermi giocato un'amicizia lunga anni con uno stupido gesto dettato dall'istinto, ma dopo pochi secondi avevo sentito la sua bocca schiudersi e qualcosa di umido sfregare sul mio labbro inferiore, come a chiedere il permesso. Mi ero rilassato appena, capendo di non aver osato troppo.
James ci aveva trovati così, proprio dietro quell'arazzo, intenti ad assaggiarci per la prima volta. Aveva sbottato un alleluia, facendoci l'occhiolino, poi si era volatilizzato lasciandoci di nuovo soli.


Calore.
L'ultima notte del settimo anno, Sirius ed io avevamo deciso di trascorrerla per conto nostro, fuori dal dormitorio.
Mentre aspettavamo che James e Peter si addormentassero –
avevamo già fatto il nostro ultimo, memorabile scherzo –, Sirius si era coricato nel mio letto. Sentivo il suo calore attraverso il tessuto sottile dei pigiami e non riuscivo a smettere di pensare alla sensazione della sua pelle contro la mia.
Sirius sfregava il naso contro il mio collo, ci posava di tanto in tanto qualche morbido bacio; i suoi capelli mi solleticavano una guancia.
Anche quando James e Peter si addormentarono, Sirius ed io restammo sdraiati nel mio letto, mandando al diavolo i nostri programmi per la nottata. Non riuscivo ad impedirmi di accarezzare la sua schiena liscia da sotto la maglia di lino, come lui non riusciva a smettere di baciarmi
e mordicchiarmi la pelle appena sotto l'orecchio, graffiandomi un poco con l'accenno di barba che rendeva tutto persino migliore.
Non facemmo nulla – anche volendo non avremmo potuto, visti i possibili spettatori –, restammo soltanto abbracciati finché il sonno non ci avvolse.
La mattina dopo mi svegliai con il calore del suo respiro contro il collo.


Cicatrice.
Sono passati tanti anni.
Sirius ci ha traditi e ancora non me ne capacito; come ha potuto vendere James e Lily a Voldemort? Come ha potuto uccidere Peter e tutti quei Babbani?
Pensavo che fosse sempre così teso, quando eravamo insieme, perché sospettasse di me; in realtà, come avevo scoperto col tempo, aveva paura che lo smascherassi e gli rovinassi i piani.
Il mio corpo è pieno di cicatrici. Le vedo tutte le volte che mi guardo allo specchio, come in questo momento. Il mio viso è sfregiato, il mio petto è un'intricata ragnatela di linee biancastre.
Dopo ogni plenilunio, nuove ferite mi squarciano la pelle; ferite che non fanno
mai male quanto il suo tradimento. Ferite che non possono competere con quelle della mia anima maledetta.
Osservo il mio volto dallo specchio, cerco di sorridere; le labbra si tendono in una smorfia che di allegro non ha nulla, la lunga cicatrice sulla guancia risalta più del solito.
Domani tornerò a Hogwarts, insegnerò.
So che sarà dura rivisitare,
da solo, tutti quei luoghi che mi avevano riservato tante gioie, che mi avevano fatto comprendere l'importanza dell'amicizia e dell'amore; ma sento di doverlo fare, sento che qualcosa di importante mi attende.

   
 
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