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Autore: Cheeza    25/01/2012    1 recensioni
Quando ero ragazzina, avevo un’idea così romantica dell’amore. E sognavo, sognavo tanto.
Iscritta al contest "Purely black: ossia quando il SasuSaku è uno stile di vita" indetto sul forum di EFP.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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L'ho scritta così come mi è venuta, stuzzicata dall'idea di partecipare al mio primo contest con una coppia che mi ispirasse abbastanza per gettarmi nell'impresa.

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LEI

Che freddo. Una sensazione che credo di non aver mai provato. Non un freddo così, intenso e localizzato in un punto imprecisato del torace. Come una fitta improvvisa, sento un formicolio che dal torace si espande verso il fianco. L’aria che espiro sembra essere maggiore di quella che riesco ad inspirare, come se il mio torace si rifiutasse di espandersi, come se un peso mi stesse impedendo di muovermi.  E quel peso sei tu, schiacciato contro di me, il tuo fiato che mi scalda delicatamente il collo. Sai quante volte ho sognato di poterti tenere così, tra le mie braccia? Quando ero ragazzina, avevo un’idea così romantica dell’amore. E sognavo, sognavo tanto. Sognavo di te e di me, di bambini, di biscotti fatti in casa e di profumo d’amore. Come erano belli i miei sogni di bambina. E poi sono diventata grande e quei sogni di zucchero filato sono diventati più carnali. Sono diventati voglia di te, di pelle sudata e calore, di fiati spezzati e mollezza di carni. Perché sai, il tempo è passato, non sono più quella ragazzina timida e piagnucolosa che si è svegliata da sola su quella panchina di pietra. Sono la stessa ma anche diversa. Ed è per questo che sono venuta qui oggi. Perché un sogno devi provare a realizzarlo almeno una volta prima di abbandonarlo per sempre.  Ed è per questo che ho lottato per cercare di realizzarlo questo stupido sogno, una lotta che adesso mi sembra così inutile.  Inutile come tentare resistere a questo freddo, a questo senso di stanchezza che mi sta facendo piegare le gambe. Vorrei poter girare il viso e guardarti, un attimo ancora per poter parlare. Ci sono tante cose che vorrei dirti, pagine e pagine di cose che avrei voluto scriverti. E’ solo che adesso sono così stanca, voglio solo dormire un po’ , sognando che sotto di me ci siano cuscini di piume e lenzuola stropicciate, e non questa pietra fredda che adesso mi sembra così umida. È il mio sangue, vero? Questo odore che conosco così bene appartiene a me, viene dai miei vestiti, dal mio corpo schiacciato ancora contro il tuo. Alla fine ci sono riuscita, ti ho stretto a me ancora una volta prima di lasciarti andare.

LUI
Non ti sopporto, lo sai. Sei una persona stupida, una piagnucolona, una cretina idealista che non ha cambiato di una virgola il suo patetico modo di ragionare. Cosa pensavi di fare? Cosa credevi che sarebbe successo venendo qua ora, proprio ora che tutto ha preso la piega che io sempre desiderato? Guardami, guardami adesso, smettila di tenere gli occhi socchiusi e guardami. Il potere, il mio potere, lo vedi adesso? Vedi il mio sogno che si è avverato? Ora posso essere davvero l’unico arbitro del mio destino. E tu non sei nulla, nulla di quello che ho mai desiderato nella mia vita. Tu sei un limite, un ostacolo che mi sono ritrovato davanti. Avrei potuto avere tutto questo molto prima se tu non fossi stata lì, ad impedirmi di prendere coscienza di tutto questo. Le tue maledette braccia attorno a me, la tua voce, le tue lacrime. Come avrei mai potuto farti capire che tutto questo era solo un intralcio per la mia vendetta? Se fossi rimasta dov’eri forse ti saresti salvata, forse saresti riuscita a trovare una via di fuga dal villaggio che io ho intenzione di distruggere con tutti quelli che vi abitano. Forse saresti arrivata in altri luoghi, forse avresti dimenticato l’orrore e la paura che io avrei seminato, per restituire a quei maledetti almeno una parte del male che mi hanno fatto, per vedere le loro mani sporche del sangue dei loro stessi figli, come io lo ero di quello dei miei genitori. Ed invece sei voluta venire qui, a metterti tra me e la mia vendetta. Ma io non posso permetterti di fermarmi. E smettila di tremare, smettila di starmi appiccicata, smettila di respirare vicino al mio viso. Smettila di vivere. Smettila di vivere questa vita di orrori e vendette, tu non sei fatta per questo. Tu sei solo una bambina, e ora non dovresti essere qui ma a casa tua, a guardare il sole fuori dalla finestra della tua stanza, a sognare un mondo che non è questo in cui viviamo ora. Smettila di vivere questa vita, chiudi gli occhi e sogna.
  
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