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Autore: Aniel_    25/01/2012    1 recensioni
Questo dialogo non è altro che una trascrizione, niente di più. Diciamo che potrei aver fatto un sogno del genere e abbia deciso di metterlo per iscritto...più introspettivo di così si muore! Tutti, almeno una volta, ci siamo ritrovati davanti noi stessi...e tutti abbiamo provato a gestire questa situazione...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Va bene, ci hai portate qui. Solo che non capisco perché tu abbia scelto una stanza ovattata con tanto di tavolo in perfetto stile "interrogatorio della polizia americana". Non ti sono mai piaciute questo genere di cose...
Che vuoi che ti dica? Mi sembrava un posto azzeccato.
Si, forse lo è. Ma non è questo l'elemento più assurdo di tutta questa farsa...
Non è una farsa!
Siamo qui affinché tu non mi faccia parlare? Potevi dirlo subito, così posso accomodarmi e godermi lo spettacolo di te che ti cimenti in un bel monologo!
Sei sempre stata così acida?
Certo, è una delle mie buone qualità. Dovresti saperlo, ogni tanto prendo il sopravvento dentro quella testolina che ci ritroviamo.
Touché! Magari l'essere emarginata dentro un corpo non aiuta così tanto, non è vero?
Andiamo! Non sono emarginata, anzi. Riesco ad emergere quando mi pare! Negli ultimi mesi sono saltata fuori così tante volte che ormai ti eri rassegnata.
Ah si, dimenticavo, questo prezioso particolare secondo cui tu saresti quella forte e io quella...
...dalla lacrima facile?
Stavo per dire quella debole ma, ok! Quella dalla lacrima facile. Ogni volta che si piange tu inizi a urlare e, per la cronaca, questo non aiuta a smettere.
Urlo solo perché sei profondamente patetica quando lo fai. A volte ti ritrovi a piangere senza motivo...spiegami perché, io non lo capisco.
Non sarebbe la prima volta.
Sai invece cosa non capisci tu? Credi che io balzi fuori solo quando quel tuo piccolo cuoricino inizia a pompare più sangue, quando senti le vene della fronte pronte ad esplodere. Io non salto fuori solo quando sei arrabbiata. Io sono il formicolio che senti dietro il collo quando non riesci ad addormentarti, sono il senso di vertigine nel petto che avverti quando sei in preda all'ansia, sono la vocina nella tua testa che ti avverte quando stai per commettere un'immane cazzata...sono più presente di quello che pensi.
Allora posso dirti quanto tu sappia essere fastidiosa?
E' nella mia natura. Allora, perché ci hai portate qui? Dobbiamo solo scrutarci nei nostri enormi e meravigliosi occhi castani o hai qualcosa da chiedermi?
Sei tu che devi chiedere a me. Dici che ti ho esclusa, quindi questa è la tua occasione per chiarire i dubbi che ci assalgono.
Mi piace questo gioco. Allora, perché siamo qui?
Perché non si può fuggire da se stessi, e io non posso fuggire da te. Credo che, per quanto mi dica che tu non esisti, poi nella realtà sparisci per qualche istante per poi tornare all'improvviso.
Lo so, sono una simpatica burlona!
Il fatto è che hai ragione, non sempre, ma a volte è così. Credevo di odiarti, ma sei parte di me e in passato potresti aver fatto qualcosa di buono...
Tipo il farti svegliare dagli incubi? Scuoterti? Informarti quando una situazione diventava ingestibile?
Ok, forse non so gestire le situazioni...
In tua difesa, certe situazioni sono ingestibili per entrambe. Non c'entra nulla la fede, la forza di volontà o stronzate simili. Io sarò anche puro istinto, ma riconosco le cause perse quando le vedo.
Non mi è dispiaciuto poi così tanto quando eri tu quella che decideva cosa fare. A volte ti sei un po' comportata da stronza, ma a parte questo, è stato...
...liberatorio?
Si.
Un'ammissione fatta da te vale più di qualsiasi altra cosa! Bene...cosa stai combinando?
Che vuoi dire?
Sai cosa voglio dire! Non ci possono essere problemi di comunicazione tra noi...in fin dei conti siamo in una stanza dentro la tua testa. Cosa stai combinando? Cosa hai intenzione di fare?
Voglio mettermi in gioco, voglio ritagliarmi un angolo di mondo in cui vivere felice. Voglio essere felice seguendo la strada che io stessa ho scelto. Voglio fare qualcosa di buono, portando avanti qualcosa che amo...
La natura umana è fatta di errori, non devi aver paura di questo.
Non ho paura infatti, non adesso.
Lo so, lo sento. Stai imparando...
Sarai fiera di me, immagino.
Si, un po'!
Non è poi così male questa stanza delle confessioni, un po' inquietante, certo, ma aiuta.
Non è la stanza che aiuta, sei semplicemente tu che hai deciso di darti una possibilità. Dovremmo escluderci di meno, in fin dei conti siamo due facce della stessa medaglia. Serviamo entrambe...
Sai che alla prima occasione ci ammazzeremo di nuovo, vero?
Ovvio, ma possiamo dire di aver tentato di risolvere il nostro piccolo problema di identità...Non possiamo detestarci per sempre; è inutile anche solo pensarlo: entrambe non andremo mai da nessun'altra parte all'infuori di questa stanza ovattata in perfetto stile "interrogatorio della polizia americana".
   
 
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