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Autore: londra555    25/01/2012    7 recensioni
Universo parallelo. Questa volta Santana non ha problemi ad accettarsi. Cosa succede se chi si nasconde è Brittany?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi hanno fatto notare che manca l'ultima frase del capitolo! Quindi lo correggo adesso! Scusate!
CAPITOLO 14
Santana cercava disperatamente di mantenere la concentrazione per arrivare nella sua stanza. Prese il cellulare dalla borsa e si accorse che era spento, doveva essersi scaricato durante la serata. Sicuramente Kurt era preoccupato, non l'aveva sentito tutto il giorno. Decise che, appena arrivata nella sua stanza gli avrebbe mandato un messaggio. Chiamarlo era fuori discussione, avrebbe riconosciuto subito il suo tono trascinato che indicava che aveva bevuto troppo. Si ricordò che avrebbe dovuto vedere anche Brittany. Ormai la serata era rovinata, lei probabilmente, non trovandola, sarebbe uscita con Mike o qualcuno dei suoi colleghi di corso. Non che le dispiacesse, aveva bisogno di buttarsi sul letto. Pensò a Josh. Cosa avrebbe dovuto fare? E perché le aveva chiesto di riportare Brittany a Lima per le vacanze? Non gli aveva creduto quando le aveva detto che lui non poteva farlo perché doveva lavorare! Andiamo, poteva trovare una scusa migliore! In fondo era l'impresa di famiglia! Era praticamente il capo. Decise di smettere di pensarci perché già sentiva un principio di mal di testa. Non avrebbe dovuto fargli compagnia! Cosa le era saltato in testa di bere una bottiglia di whisky! Maledizione non era più un'adolescente, avrebbe dovuto conoscere i propri limiti.
Sospirò quando vide la rampa di scale che l'aspettava. Le salì a fatica inciampando praticamente in ogni gradino e appoggiandosi con entrambe le mani al muro per arrivare in cima. Sollevò lo sguardo e vide una persona seduta davanti alla porta della sua camera che balzò in piedi appena la vide.
-Santana!
La vide che correva verso di lei e l'afferrava per aiutarla a stare dritta. Lei cercò di sorridere sollevando la testa e guardandola negli occhi. Erano lucidi e arrossati e aveva un espressione preoccupata in volto. Il sorriso sparì immediatamente. Era evidente che avesse pianto e Santana sentì un ondata di panico che la investiva.
-Brit, cos'è successo?
L'altra spalancò gli occhi per lo stupore mentre apriva la porta. L'aiutò a sedersi e poi le si piazzò davanti.
-Mi stai anche prendendo in giro? - praticamente lo urlò.
Santana spalancò la bocca per lo stupore.
-No, cosa? - provò a comporre una frase di senso logico ma fu interrotta da Brittany.
-Mi chiedi davvero cos'è successo? Sei sparita! Il tuo cellulare era spento, non sapevo dove fossi! Nemmeno Kurt lo sapeva! Ma sai che ore sono? E torni ubriaca?
Santana aprì la bocca un paio di volte. Cercava di mettere a fuoco le parole. Era preoccupata per lei? Aveva pianto per lei?
-Io... non volevo. Non pensavo che...
-Certo tu non pensavi! Puoi sparire così senza problemi perché tu non pensi! Ho passato le ultime due ore seduta sul pavimento! Non sapevo chi chiamare! Kurt poi è più isterico di me! Mi ha quasi convinta a chiamare la polizia!
-Tu eri preoccupata per me?
Brittany si fermò di colpo e assunse un espressione carica di rabbia.
-Certo! Quale parte di “sei sparita senza lasciar traccia” non ti è chiara? Come ti viene in mente di poterlo fare e di farmi stare tranquilla? Cosa ti aspettavi? No, magari hai pensato che io fossi uscita a divertirmi con i miei amici quando dovevo vedere te!
-Stavi piangendo per me?
-Ero terrorizzata! Dio, mi sembra di parlare con un muro! Guarda lascia gli studi perché la psicologia non è proprio il tuo forte! Ma come fai a non accorgerti che sono innamorata di te?
Brittany spalancò gli occhi portando le mani verso la bocca e immobilizzandosi sul posto. Santana si alzò di scatto, era sicura che l'effetto dell'alcol le fosse passato di colpo. Poteva dire di essere perfettamente sobria.
-Cosa?
-No, non volevo dire quello. Non in quel senso.
-Potresti ripeterlo per favore?
-Oh ma guarda che ore sono! Devo andare. Insomma stai bene, ci vediamo!
Brittany si voltò di scatto per andare verso la porta ma Santana le prese la mano bloccandola.
-Non andare -le sussurrò.
-Ascolta non era quello che volevo dire. Ero spaventata, mi dispiace.
-Va bene. Solo non andare per favore.
Brittany si voltò lentamente verso di lei.
-Va bene?
-Si. Mi dispiace averti fatto spaventare.
-Non vuoi che lo ripeta?
Santana fece un sorriso triste e scosse la testa.
-No, sei stata impulsiva, hai detto la prima cosa che ti è passata per la testa. Solo rimani con me stanotte.
Brittany la guardò per un attimo, poi le diede un leggero bacio sulle labbra e si allontanò con un espressione di disgusto.
-Ma che diavolo hai bevuto stanotte? Vai a lavarti i denti mentre io mando un messaggio a Kurt prima che si metta in contatto con l'esercito.
Santana si mise a ridere mentre obbediva. Quando uscì la trovò già sotto le coperte. La raggiunse in un attimo. Sentì il corpo di Brittany che si avvicinava il più possibile al suo e le diede un bacio sui capelli. La strinse mentre la sentiva rilassarsi tra le sue braccia. In pochi minuti sentì il suo respiro che si regolarizzava e si rese conto che si era già addormentata. Quella sera Santana invece non riusciva a dormire. La combinazione tra gli eventi e l'alcol che ancora le scorreva nelle vene le impediva di prendere sonno. Non si accorse del tempo che passava, poi Brittany si spostò appena e vide che sorrideva felice. Santana le diede un leggero bacio sulla fronte. Provò a rilassarsi e si sforzò di tenere gli occhi chiusi per obbligarsi a cercare di dormire. Quella situazione la infastidiva. Non aveva mai avuto problemi di insonnia. Kurt la prendeva in giro perché diceva che sarebbe stata in grado di dormire nei posti e nelle situazioni più scomode.
-San.
Santana spalancò gli occhi di colpo e mosse la testa pronta a incrociare lo sguardo di Brittany. Si sarebbe dovuta scusare per averla svegliata. Ma le parole le morirono in gola quando si accorse che l'altra continuava a dormire con un sorriso felice disegnato sul volto.
  
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