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Autore: indiceindaco    25/01/2012    5 recensioni
Questa cosina è dedicata a Miss BloodyFangs, ed è l'ennesima minaccia.
È proprio il caso di dirlo: Galeotta fu la pozione, e Piton che quel giorno disse "collaborare".
E, Salazar, benedica i pestelli!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Rossargento*Verdoro'
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Questa cosetta è il frutto di una minaccia di Miss BloodyFangs e dunque è tutta dedicata a lei! Madame, preparati, perché adesso tocca a te!



Piton ha avuto proprio un'idea geniale quella mattina:
-Ogni Grifondoro collabori con un Serpeverde, oggi. Vedremo se otterremo risultati migliori.
Con riluttanza ti eri alzato dal tuo posto, penultimo banco, lasciando Ron al suo triste destino nelle grinfie della Parkinson, mentre Hermione era stata agguantata da Zabini. Il calcolatore aveva scelto la propria preda, decidendo per "il male minore", infatti la ragazza, tra i Grifoni, era la più brava del suo anno in Pozioni. In tal modo Zabini avrebbe contenuto i danni. 
Mentre ti dirigi, di mala voglia, verso Nott, che tiene lo sguardo basso e sembra mormorare qualcosa come una preghiera, Piton ti richiama.
-Potter, terzo banco, sulla sinistra!
Sono solo delle coordinate, alzi le spalle e lo sguardo cercando il nuovo posto e comprendi che quel sibilo del professore è in realtà la tua condanna a morte. 
Ti accomodi, tenendo lo sguardo basso.
Malfoy ti scruta, assottigliando lo sguardo.
-Non intendo prendere un voto al di sotto dell'Eccezionale, né tanto meno perdere dei punti a causa tua, Potter!
Lo fissi, alzando gli occhi al cielo.
-Non fa impazzire neanche l'idea di collaborare con te, Malfoy!
-No, Potter. Tu non hai capito. Io farò la pozione, tu stai lì e mi guardi lavorare.- risponde gelido ed indurendo lo sguardo.
Non ti da il tempo di ribattere, sta già sminuzzando delle radici di belladonna.
Decidi allora di guardarti intorno, Hermione segue pazientemente i gesti di Zabini, accanto a voi.
Imitandola, afferri il mortaio e ti metti a pestare la polvere di Bezoar con un ingrediente non ben definito.
-Che diavolo stai facendo, Potter!- sibila Malfoy, serrando la sua mano sulla tua.
Lo guardi, sprizzando rabbia da tutti i pori.
Piton è già arrivato al loro banco, per controllare i lavori.
Malfoy impallidisce, sotto lo sguardo inquisitorio del tenebroso e funereo professore.
La sua presa si fa più morbida, quasi docile. Il suo sguardo vaga dal viso di Piton alla tua mano.
-Devi farlo dolcemente- dice Malfoy, la voce strascicata.
Ti spiazza quando le sue dita, gentili ma dalla presa ben salda, si incastrano alle tue e mostrano alla tua mano il giusto movimento.
La mano si Malfoy si stringe sulla tua, prepotente ma con grazia, che stringe ancora il pestello, portandola su e poi, con un leggero movimento di polso, di nuovo in basso, nel mortaio.
La tua mano, invece, si modella al tocco di quel pallore caldo, rassicurante, e lo segue, affidandosi completamente.
Fai scorrere il tuo sguardo prima sulla mano di Malfoy, poi sul suo viso. È concentrato, deciso, le labbra dischiuse, lo sguardo fisso sul pestello.
Piton si è allontanato da una manciata di minuti, ma nessuno dei due sembra essersene accorto, ognuno ipnotizzato dal movimento dell'altro.
-Ehm, Malfoy, Piton si è allontanato, puoi anche...ehm...smettere.
Ti guarda, chiudendo le palpebre e riaprendole un paio di volte, stizzito.
Non ti rivolge nemmeno una parola, ha le guance leggermente imporporate, in perfetto contrasto con la sua belle efebica.
-Grazie.- scivola fuori dalle tue labbra.
-Potter, per Salazar, non sono stato mezz'ora a farti da maestrina per...per...- il suo tono beffardo si spegne lentamente, sbigottito.
Hai poggiato la stessa mano, che fino a poco prima era stretta nella sua, sulla sua gamba. La pelle al disotto dei pantaloni è rovente e rimarresti a bearti di quel piacevole calore per sempre.
-Sta calmo, Malfoy, ricomincio immediatamente.
Quella voce pacata, suadente, non sembra essere la tua, ricominci a pestare gli ingredienti, quando vedi Malfoy sporgersi e versare nel mortaio le radici di belladonna. La sua mano sfiora di nuovo la tua ed entrambi sentite come una sorta di scossa elettrica.
***


La lezione era finita, senza altri particolari incidenti, e non c'era stato un voto al di sotto dello Scadente, il che era un grosso traguardo. E di certo non era la generosità di Piton il motivo di quei risultati.
Ron ed Hermione ti fanno un cenno, come a voler dire che vi vedete fra poco fuori dall'aula. Raccogli le tue cose. Malfoy al tuo fianco fa lo stesso, con una lentezza impressionante, meticoloso.
L'aula è ormai vuota, siete rimasti in pochi. Zabini e Nott si avvicinano, non degnandoti di un solo sguardo.
-Draco, ti tengo un posto a Trasfigurazione.- la voce di Zabini è neutra, Malfoy gli fa un cenno ed i vostri sguardi si incrociano.
Senti le guance imporporarsi e, visibilmente imbarazzato, biascichi:
-Sei stato Oltre ogni previsione,  Malfoy. persino con una frana come me, sei riuscito a finire la pozione.
Glielo dovevi, se hai preso un buon voto, se Piton non ti ha preso di mira.... Per quanto ti costi ammetterlo, è stato merito di Malfoy. Ghigna, fronteggiandoti, e lasciando scivolare il libro di pozioni nella borsa.
-E tu sei e rimarrai, per sempre, accettabile, in Pozioni.
La sua mano si chiude sul tuo polso, ancora una volta. Lo guardi senza capire e arrossendo. Si accosta al tuo viso e, puntando il suo sguardo nel tuo, sfiora le tue labbra, leccando il tuo labbro inferiore.
Senti il sangue pulsare, la testa vorticare e qualcosa crescere dentro di te, e non solo, lo senti anche contro di te. Malfoy è sensibilmente eccitato.
-Ma non te la cavi male col pestello, Potter. Hai un buon movimento del polso, devi solo andarci piano, o rischi di farti male. Sarei curioso di vederti preparare qualche altro tipo di pozione. 
Malfoy sussurra quelle parole, facendole colare nel tuo orecchio e tu diventi dei colori della tua casa: le guance in fiamme e gli occhi che brillano, d'aspettativa, come fossero ormai oro.
È impossibile non cogliere l'allusione. O almeno, il tuo amico dei piani bassi, la coglie perfettamente, scattando definitivamente sull'attenti. Ormai indipendenti dalla tua volontà i tuoi fianchi scattano contro quelli del Serpeverde. Malfoy si allontana, serpentino.
-No, Potter, non oggi...abbiamo collaborato abbastanza, non ti pare?
Non hai il tempo di articolare un pensiero sensato.
Quel bastardo ti lascia lì, tra i banchi, con un Eccezionale tra le gambe.
  
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