Film > Sherlock Holmes
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Autore: _Luna_    25/01/2012    8 recensioni
Ebbene, alla fine ho ceduto! La coppia Holmes / Watson mi ha affascinata a tal punto da scrivere su di loro una fanfiction. Inizialmente doveva essere una oneshot, ma ho deciso di dividerla in due..ehm, più capitoli... ecco a voi una piccola parte:
"Un nuovo inquilino. In casa sua – bhè, in realtà non era sua ma erano dettagli – un nuovo inquilino. Stentava a crederci. Ogni tanto aveva problemi per pagare l’affitto ma riusciva a ottenere qualche proroga o qualche prestito da suo fratello. Un nuovo inquilino. Una nuova persona pronta a ficcare il naso e ad immischiarsi negli affari altrui. Già era ingombrante la nonnina, ci mancava solo una persona curiosa e irritante "
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La musica piacevole riempiva la sala, invitandolo a prender parte alle danze ma non vide alcuna dama che potesse essere interessante. Nemmeno Simza era una gran bellezza, ma solo leggermente passabile. Aveva qualcosa di affascinante, probabilmente dovuto al mistero che i gitani portavano con loro. Però, con il vestito elegante e civile, perdeva ogni attrazione ed elemento interessante. Inoltre, Sherlock Holmes aveva già occupato la dama per il ballo.
La melodia, però insisteva, penetrava nelle orecchie del dottore pur di farlo ballare.
Mentre osservava le coppie che danzavano, cercando anche il fratello di Simza, iniziò a dondolarsi su un piede, seguendo il ritmo abbastanza coinvolgente. Da quanto non portava Mary a ballare al club? Ripensandoci, però, non aveva mai portato Mary a ballare, perché a lui non piaceva affatto. Aveva imparato a farlo solo qualche settimana prima del matrimonio per non far fare una brutta figura alla sposa, che era sicuramente più esperta di lui. Sherlock aveva impiegato ben tre giorni per insegnargli a danzare seguendo la musica e non a “marciare come un elefante in preda agli spasmi”: erano state le sue parole esatte quando John gli aveva pestato il piede per la seconda volta in meno di un minuto e mezzo. Aveva fatto certamente un lavoro immane ma per cosa, visto che il dottore non aveva mai pensato di ballare, se non nel giorno del matrimonio?
Intanto gli invitati continuavano ad alimentare il vortice di vesti e corpi, da cui ne emerse Sherlock che, con eleganza, gli porse la mano un po’ sudata. Non tremava, non la ritirò, non la mosse, sorrideva. Dalle dita sottili ma abbastanza muscolose, risalì al polso, circondato dalla camicia sgualcita sotto la giacca. Nemmeno un ballo elegante l’aveva persuaso a vestirsi con abiti nuovi.
« Pensavo che non me l’avrebbe chiesto » bofonchiò, prendendo la mano tesa. Era ancora in tempo per cambiare idea, invece strinse la sua mano con nuova ma familiare dolcezza e iniziò a farsi trascinare da Sherlock tra le altre coppie, mantenendosi comunque un po’ distante. Sussurrando dell’orecchio dell’amico, gli spiegò le sue deduzioni ma lui, nonostante capisse l’importanza del caso e la sua riuscita, faceva fatica a concentrarsi, attratto dalla vigorosa stretta della mano. Come avrebbe voluto ritornare nella stanza di Baker Street, quando erano solo loro due, accompagnati da un valzer soave ma malinconico. Il ricordo di quella sera uggiosa gli ritornò in mente. Sherlock gli aveva sfiorato piano la mano per toglierlo dall’imbarazzo, poi l’aveva costretto a metterla sul suo fianco, provocando un lieve rossore sulle guance di John.
Solo loro due e nessun’altro.
Invece, nella sala, molta gente li guardava, indignata.
Ma a nessuno dei due importava. Tutto ciò che voleva il dottore era stringere ancora di più la mano di Sherlock. Quando però egli interruppe il contatto, non si oppose, conscio del fatto che era giunto il momento di finire quel caso, indipendentemente da ciò e dai chi gli stava attorno.
« Conosce i miei metodi » disse così e gli voltò le spalle, come per convincere lui stesso a staccarsi da John, il quale lo guardò allontanarsi da lui senza emettere una parola. Non riuscì a staccare lo sguardo nemmeno quando la figura di Sherlock sparì dietro  un gruppo di altezzosi aristocratici.
« Buona fortuna, Holmes » bisbigliò, in modo che nemmeno Simza, che si trovava accanto a lui, potesse sentirlo. Quando quel caso sarebbe finito, avrebbe portato Mary a ballare, perché improvvisamente danzare non gli sembrava poi una tanto brutta occupazione.



N.d.A. Ebbene, non sono morta, per vostra sfortuna u.u Il mio computer sembra completamente morto e posso usare quello di mio padre ogni tanto! Non vi assicuro veloci aggiornamenti, per nessuna fanfiction T.T Non so che pensare di questo capitolo...l'ho scritto durante la spiegazione di filosofia... quindi giudicate voi xD E' un po' corto, lo so, però non me la sentivo di aggiungere altro, mi sembrava giusto così. Inoltre, tratta di uno dei momenti più amati dai fan... e perciò più descritti. Troverete mille fanfiction su questo momento... ecco perchè non ho voluto dilungarmi per non sembrare ripetitiva u.u Le recensioni, critiche o positive, sono moooolto gradite :3
A presto!

Luna

   
 
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