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Autore: alliejwatson    25/01/2012    5 recensioni
Draco Malfoy, dopo sei anni di assenza da Londra, decide di tornare senza sapere il perchè.
Lui è da sempre innamorato di Hermione, e prima di allontanarsi da Londra, fa l'amore con Hermione.
La mattina seguente però lui non c'è più. Lui si considera troppo cattivo, codardo e insignificante, rispetto a lei che è una dea. Pura, bella e un'amante perfetta.
Così Draco torna, ma troverà tutto come l'aveva lasciato, o no? E se Hermione custodisse un segreto che non gli aveva rivelato?
Tratto dal primo capitolo:
Era scappato da Londra per un solo motivo: Hermione.
Lui la considerava divina, perfetta e bellissima, così bella che dopo una notte d'amore, lui la lasciò. Hermione era troppo pura per essere macchiata dalla sua anima nera come il catrame. Draco aveva commesso troppi errori durante la sua vita. Era stato codardo. Un fifone. Non aveva voluto ribellarsi a Voldemort.
[...]
Aveva vissuto per sei anni nel mondo dei Babbani e ora li trovava persino simpatici. Ora non aveva più pregiudizi sulle persone: Babbani, Purosangue, Mezzosangue che siano. Ed era tutto merito di Hermione.
La notte in cui avevano fatto l'amore, lui aveva capito di essere cambiato dentro.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Remus/Ninfadora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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Il biondo, glaciale, maledettamente bello, Principe delle Serpi, stava tornando dall'America, dove aveva vissuto per sei anni.
Era scappato da Londra per un solo motivo: Hermione.
Lui la considerava divina, perfetta e bellissima, così bella che dopo una notte d'amore, lui la lasciò. Hermione era troppo pura per essere macchiata dalla sua anima nera come il catrame. Draco aveva commesso troppi errori durante la sua vita. Era stato codardo. Un fifone. Non aveva voluto ribellarsi a Voldemort.
Hermione gli diceva sempre: "Eri un ragazzino! È normale! Non devi provare vergogna!" e lui, normalmente, rispondeva "Anche tu eri una ragazzina! Anche Pel di Carota e anche lo Sfregiato! Voi insieme avete combattuto contro di Lui! Io invece me la facevo addosso, così l'ho sempre aiutato a fare del male alla gente!".
"Ma tu non avevi scelte! Ora ce l'hai, invece. Rimani qui con me!" aveva supplicato lei.
Ma lui quel giorno era partito per l'America. Non voleva che Hermione pagasse quello che aveva fatto lui, così era partito.
«Mi scusi vuole un po'di cioccolata, signore?» chiese la hostess con uno sguardo a dir poco d'agnellino.
«No, grazie» rispose cortesemente Draco.
Aveva vissuto per sei anni nel mondo dei Babbani e ora li trovava persino simpatici. Ora non aveva più pregiudizi sulle persone: Babbani, Purosangue, Mezzosangue che siano. Ed era tutto merito di Hermione.
La notte in cui avevano fatto l'amore, lui aveva capito di essere cambiato dentro.
Quella notte aveva capito di esserne innamorato. Innamorato della Mezzosangue. La ragazza che aveva preso in giro per anni. Che odiava con tutto il cuore.
Scese le scale dell'aereo e arrivò in aeroporto.
«Din! Don! Il volo 4BE7 per Tokyo sta per partire» annunciò la voce meccanica.
Il biondo prese la sua valigia e si diresse verso l'uscita dell'aeroporto.
Draco guardò la fila di persone che aspettavano un taxi e sospirò. Sarebbe passata un'ora o forse più, prima di riuscire a prendere un taxi.
«Hey splendore! Vuoi un passaggio?» domandò una ragazza con la testa fuori da una Porsche.
Il ragazzo si guardò in girò e annuì.
Salì in macchina della ragazza bionda e chiuse la portiera.
«Mi puoi portare a Portobello Road?».
«Certo, splendore!» e gli fece l'occhiolino nello specchietto retrovisore.
Il biondo alzò gli occhi al cielo.
Ovunque andasse aveva ragazze ai piedi.
Durante il suo soggiorno in America aveva trovato molte ragazze che gli avevano scaldato il letto, ma nessuna era stata come Hermione. Lei era un'amante perfetta, ma quando facevano l'amore, era amore. E non sesso come le altre.
Arrivarono a Portobello Road. Suonò il campanello e si trovò davanti lo Sfregiato.
«Buon giorno, Signor Ministro» disse il biondo.
«Buon giorno, Malfoy».
Draco si accomodò in casa di Potter.
«Papà! Chi è lui?» chiese un bambino piccolo con gli occhiali e i capelli neri.
«Stai buono Albus. Non ti preoccupare. È un vecchio amico di papà».
-Certo, quando mai- pensò Draco.
Albus che non si staccò dalle gambe del padre fissava gli occhi gelidi di Malfoy.
Harry chiamò Ginny, che entrò nello studio del marito, per portare via il figlio.
Durante gli anni in cui non si erano visti lei era cambiata molto. Intanto era più alta. Le sue curve erano più pronunciate e i capelli più corti.
«Ciao Weasley» disse Draco.
«Buon giorno, Malfoy» fece lei.
«Malfoy» cominciò Harry quando Ginny uscì dallo studio con il piccolo Albus «Perchè sei tornato?» chiese.
Il Principe delle Serpi parve pensarci su.
«Mi manca».
Il Ministro alzò gli occhi al cielo. C'era già passato esattamente sei anni fa. Il biondo veniva sempre lì a chiedere consigli, e Harry l'ultimo consiglio che gli aveva dato era stato: "Vattene", e così lui aveva fatto.
«Malfoy, devi dirmi realmente perchè sei tornato. Vuoi dei soldi? Qualsiasi cosa, ma per favore, lascia stare Hermione. Ha già sofferto troppo».
«La voglio vedere!» gridò il biondo.
«Non te lo permetterò» urlò il Bambino Sopravissuto, furente.
«La amo. La desidero».
«Se ti l'avessi amata realmente non te ne saresti andato» mormorò il moro.

~

Il sole si era alzato e ora il cielo era azzurro. Malfoy aveva capito che doveva stare lontano dalla ragazza che amava. Harry aveva detto che ormai lei si era fatta una vita.
-Non posso rinunciare a lei. L'amo!- pensava il biondo mentre passeggiava per le vie di Diagon Alley.
La Londra Magica era piena di movimento quella mattina. C'erano bambini e genitori che sorridevano tutti contenti e felici.
Di lì a poco sarebbe incominciata la scuola, e la gente che se l'era presa comoda, adesso si trovava all'ultimo minuto dell'ultimo secondo a comprare il materiale scolastico.
Una folata di vento gelida colpì Draco, che si coprì il collo con una sciarpa che fece comparire dal nulla.
Mentre rimuginava sul che cosa fare, il biondo venne colpito da qualcosa - o meglio, da qualcuno - sulle gambe.
«Hey» sorrise alla bellissima bambina che si trovò davanti «Ciao!».
Era una bambina molto bella. Castana con gli occhi azzurro-ghiaccio.
«Come ti chiami?» le chiese dolcemente.
La bambina lo studiò in silenzio, per poi nascondersi dietro una gonna lunga e marrone.
Draco alzò lo sguardo.
«Buon giorno, Signore» sorrise la ragazza piuttosto giovane a Malfoy.
«Buon giorno a lei» e ricambiò il sorriso «Come si chiama questa splendida signorina?» chiese sorridendo alla bambina.
«Oh, lei è Rosie. È molto timida» disse la ragazza guardando la bambina. «Saluta Rosie».
Rosie mollò la gonna della ragazza e salutò con la manina, emettendo un flebile «Ciao».
«Dai, andiamo dalla mamma Rosie. Arrivederci!» e si salutarono. Ognuno per la propria strada.
-È impressionante quella bambina. Ha una faccia famigliare- pensava il biondo mentre camminava con le mani dietro la schiena.
«Draco Malfoy?» li richiamò qualcuno.
Alzò lo sguardo.
«Blase?» e si abbracciarono, come se i sei anni non fossero mai passati.
«Quanto tempo!» esclamò il suo migliore amico «Certo potevi degnarti di telefonare!» mormorò.
«Si, scusami Blaise».
«Fa niente, ma dimmi... Com'è l'America?».
«Fantastica Bla! Devi venire anche tu un giorno! Anzi... Sto andando in aeroporto. Ti va di venire con me?».
«Ma come?! Riparti di già?» domandò il moro con gli occhi azzurri come due topazi.
«Eh sì, Bla. Non ho tempo. Comunque ti va?».
«Mi dispiace Draco, ma dovrò declinare l'invito».
«E perc-?», ma la risposta alla sua domanda fu immediata.
Si trovò davanti Pansy Parkinson con un pancione gigantesco.
«Come vedi sono già impegnato per i prossimi dieci anni» rispose Blaise, dando un bacio alla sua compagna.
Draco quando vide il suo migliore amico baciare Pansy, provò una fitta di gelosia. Non perchè gli interessasse la Parkinson, ma perchè al posto di loro due provò a immaginarsi lui e Hermione.
La sua adorata Hermione.
«Sono felice per voi!» disse a entrambi. «E a quando la nascita del piccolo Purosangue?».
«Tra pochi mesi. Un paio, credo» mormorò Pansy raggiante, accarezzandosi il pancione.
«Vedi Draco, so che dovresti partire subito, ma non potresti fermarti per un paio, massimo tre giorni?» domandò il moro.
«E perchè? Che succede tra un paio di giorni?».
«Ci sposiamo» affermò Blaise stringendo calorosamente la sua futura moglie.
«Allora in bocca al lupo, e figli maschi!» mormorò il biondo ricevendo un'occhiataccia dalla sua amica d'infanzia.
«Vieni? Ti prego! Mi fai da testimone!» Blaise pregò Draco.
«Va bene» accettò sorridente il biondo.
In fondo che cosa avrebbero cambiato due giorni in più? 




NOTE DELL'AUTRICE:
Sper vi piaccia il primo capitolo, che è nato in un momento di follia assurdo :) Ora voglio almeno cinque commenti, perchè ho lavorato cinque ore, in totale, per scrivere questo capitolo :D
I commenti e le critiche sono ben accette, non vi ava kedavrizzo *-*
Alla prossima :) 

   
 
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