Una ficcy breve breve scritta di botto mentre fuori diluvia e io non ho altro da fare che scrivere. Gli avvenimenti sono ambientati in OotP, alla festicciola che Molly organizza quando Ron ed Hermione vengono nominati Prefetti. Quello che sarebbe successo se non fosse stata Molly ad affrontare il Molliccio, ma...

-Ron.- lo chiamò la madre portando un terzo vassoio di panini al tavolo –Tu ed Hermione potreste farmi un favore? Andreste di sopra a liberarci da quel molliccio? Lo farei io ma non ho proprio tempo…-

Ron si voltò spaesato verso la madre, ma non ebbe tempo di ribattere che Hermione era già comparsa al suo fianco e aveva risposto –Certo, signora Weasley, non si preoccupi, ci pensiamo noi.-

Ron maledisse sé stesso per non aver avuto la prontezza di rispondere prima di lei, e tentò immediatamente di rimediare –No, su, Hermione, rimani qui a goderti la festa… posso farlo da solo.- disse.

-Non dire stupidaggini, Ron.- lo rimproverò Hermione lanciandogli un’occhiataccia –Non ricordi cos’ha detto Lupin quando eravamo al terzo anno? Che è sempre meglio avere compagnia quando si affronta un Molliccio.-

-Credo di essere in grado di liberarmi di uno stupido Molliccio, Hermione!- ribattè Ron disperato. Non può vedere il Molliccio… non deve vederlo…

-Oh, non ti preoccupare, grand uomo.- ribattè Hermione scocciata –Non toccherò il tuo preziosissimo Molliccio…-

Per un attimo, Ron assaporò la vittoria. Un attimo molto, molto breve.

-…ti accompagnerò e tu lo affronterai, interverrò solo in caso di necessità. Va bene?-

-Su, avanti, andate. Prima finite, prima potrete tornare a godervi la festa.- incitò la signora Weasley.

-Andiamo, dai.- disse Hermione ancora imbronciata, e i due salirono le scale che portavano al piano di sopra. Davanti alla porta del salotto, Ron fece l’ultimo tentativo –Senti, avanti, non c’è bisogno che andiamo in due…-

-Ronald Weasley, la vuoi finire di fare l’idiota?- ringhiò Hermione –Mi dispiace che ti faccia così ribrezzo rimanere da solo con me, ma prima finiamo prima potremo tornare con gli altri. Non dovrai nemmeno parlarmi, visto che la cosa ti da così fastidio.- Hermione aprì la porta ed entrò nella stanza, seguita da un Ron balbettante –Ma… cosa… che dici? Come… io non…-

-Basta, fai uscire quel Molliccio e fai il tuo incantesimo, così possiamo tornare di sotto.- lo incitò imbronciata Hermione poggiandosi ad una sedia e incrociando le braccia al petto.

Ron trasse un sospiro per farsi coraggio. Era inutile continuare, non avrebbe risolto nulla, solo avrebbe provocato una litigata, che era l’ultima cosa che voleva. Con un gesto della bacchetta aprì il cassetto della scrivania e il molliccio indugiò nel buio.

Ron sentì una terrificante fitta allo stomaco e fece un passo indietro. Hermione sobbalzò e spalancò gli occhi sorpresa. Sul pavimento, con i capelli sparsi sul pavimenti, lo sguardo senza vita e la divisa zuppa di sangue c’era lei.

Ron alzò la bacchetta e la puntò contro il molliccio-Hermione.

-Rid… riddikulus…- balbettò, ma non successe nulla, il Molliccio mantenne sempre la stessa forma. Hermione si voltò verso l’amico. Era caduto in ginocchio, gli occhi annebbiati, e tremava in maniera incontrollabile.

Hermione si alzò di scatto estraendo la bacchetta, corse davanti a Ron. Il Molliccio si trasformò in un grande cane nero.

-Riddikulus.- scandì Hermione decisa. I denti del cane caddero come una vecchia dentiera e il Molliccio scomparve.

Ron si lasciò cadere seduto sul pavimento. Hermione si voltò di scatto verso di lui e l’amico si nascose il volto tra le mani, incapace di sostenere lo sguardo della ragazza. Hermione si affrettò a raggiungerlo e lo abbracciò. Ron la abbracciò a sua volta, singhiozzando silenziosamente.

-Ron…- sussurrò Hermione facendo passare le dita tra i capelli rossi dell’amico –Ron, cos’è successo?-

-Non lo capisci, Hermione?- domandò Ron, la voce rotta, senza osare alzare lo sguardo verso di lei –Sei la strega più brillante di Hogwarts e non riesci a capire questo? Hai appena visto qual è la mia più grande paura, cos’altro ti serve per capire che…- Ron si interruppe, alzò lo sguardo e la baciò, duramente ma con una certa dolcezza. Si separò da lei immediatamente e, imprecando, si alzò e le diede le spalle.

-Era per questo che non volevi che io vedessi il tuo Molliccio?- domandò Hermione. Ron annuì senza voltarsi –Ron, hai visto il mio Molliccio?-

-Un cane. Allora?- domandò Ron a voce appena sufficiente a farsi sentire.

-Non un cane. Un cane nero. Lo stesso che… ti ha trascinato alla Stamberga Strillante al terzo anno. Non è per il cane, Ron, è per… quello che rappresenta.-

Ron si voltò incerto mentre Hermione si avvicinava a lui. La ragazza gli fece passare le braccia attorno al collo –Io ho capito ciò che provi, Ron. E tu? Hai capito cosa provo io?- domandò guardandolo in quegli incredibili occhi azzurri. Ron non rispose, la strinse a sé e la baciò di nuovo. Ma questa volta non si separarono tanto in fretta.