AKUMA A COLAZIONE.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto con l’occhio sinistro che pulsava
dolorosamente e si mise a sedere, la schiena appoggiata alla testiera del letto
matrimoniale.
Si guardò in torno in silenzio,la stanza era la solita:spoglia ed essenziale; e
a farle da ornamento c’era solo grande specchio sulla parete di destra che ora
rifletteva la sua espressione infastidita e la schiena di Road, addormentata.
Socchiudendo gli occhi la ragazza dai capelli indaco gli strinse pigramente il
braccio destro,quello umano,mormorando un assonnato ‘’Stai bene?’’.
Allen annuì spostando la frangia ribelle che gli copriva gli occhi.
-Sì, sto bene...- disse alzandosi per guardare fuori: dalla finestra la luce
dell’alba colorava di rosa la tipica nebbiolina della campagna londinese.
-Torna a letto, è presto… – disse lei mettendosi su un fianco, e nel farlo un
lembo delle lenzuola le cadde di dosso scoprendole la pelle pallida.
Road era una ragazza particolare, con una malizia innata addolcita dal suo modo
di tornare bambina improvvisamente, ed era questo che amava di lei, assieme ai
suoi grandi occhi blu o dorati.
Il ragazzo sospirò e tornò a sdraiarsi sul letto e prese ad accarezzarle la
pelle scoperta con un sorriso tenero mentre lei lentamente si riaddormentava
cullata dalle coccole dell’esorcista; ma in fondo al cuore Allen era tormentato
da una sensazione di pericolo: da tempo aveva imparato che il suo occhio
sinistro, maledetto dal padre, reagiva agli akuma e
gli permetteva di vedere le anime intrappolate dentro quelle cose.
Si convinse a non badarvi e riprese faticosamente sonno.
Verso la tarda mattinata il giovane esorcista venne svegliato dal ticchettio
insistente delle gocce d’acqua sul vetro e dalla luce ovattata che gli batteva
in faccia; guardando fuori capì che non stava piovendo, quindi la spiegazione
era una sola.
Si costrinse quindi ad alzarsi e a vestirsi con lentezza impacciata per poi
scendere le scale e andare a preparare qualcosa per la colazione.
Poco dopo Road uscì dal bagno del piano di sopra con addosso una camicia di lui
e i capelli ancora umidi e scese le scale in punta di piedi con un sorrisetto
dispettoso stampato in volto, decisa a fargli prendere uno spavento: gli
sgattaiolò alle spalle e gli su buttò al collo urlandogli in buongiorno nelle orecchie e facendogli
fare un salto di mezzo metro; un paio di uova gli sfuggirono di mano rompendosi
sul pavimento di cotto. – Vuoi farmi morire?!- rise lui sollevato. Anche se
erano quattro giorni che quella scena si ripeteva non si era ancor abituato
all’esuberanza della sua ragazza.-Andiamo Allen-kun, dovresti
essere coraggioso!- bofonchiò Road strizzandogli le guance.
-Baaaaffttaaa!- si lamentò Allen, che prima che
potesse vendicarsi facendole il solletico a tradimento, la maledizione
lasciatagli da Mana si attivò rivelando parecchi akuma
intorno alla casa.
-Merda!!- fece appena in tempo ad invocare la sua Innocence dopo
che una pioggia di proiettili riducesse la cucina in macerie.
Di fronte a loro un imponente akuma di livello tre
stava rinfoderando le armi e si dava alla fuga verso la città ridendo
sadicamente. Allen lo guardò con rabbia, poi senza voltarsi mormorò un lo inseguo e si lanciò al suo
inseguimento; Road comunque era impegnata a eliminare un folto gruppo di
livello due e livello uno comparsi dal retro.
Quando il silenzio scese sui resti della stanza devastata comparve Tyki da un ingresso in ombra: aveva un sorriso troppo
compiaciuto.
Qualcosa non quadrava
-Angolo Autore-
Bene questo è il primo capitolo,
pubblicato subito dopo il Prologo, della Long :3 spero vi sia piaciuto e fateci
sapere. Verrà aggiornata presto quindi fatevi sentire <3
Un salutone
a tutti e spero che la ff sia di vostro gradimenti
<3
Trisha_Elric.