Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiery    25/01/2012    1 recensioni
[friendship: Miranda Gilbert, Abby 'Wilson' Bennett]
Abby Wilson era sempre stata dell’opinione che l’amicizia venisse prima di tutto: prima del lavoro, prima dei doveri famigliari, prima ancora dei suoi problemi addirittura. Fin da quando conosceva Miranda, il suo obiettivo era stato quello di preservare il loro legame e fare in modo di esserci sempre per lei.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Abby, Bennet, Miranda, Gilbert
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stringimi ora, che il tempo non ci aiuterà'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Timeline: quindici anni prima, quindi Elena e Bonnie dovrebbero avere all’incirca tre anni. L’ultimo pezzetto è tratto invece dalla 3x12.

Challenge: tabella #6 – Relazioni @ vampiregeometry, col prompt #2 – Genitori.

Avvertimenti: ho messo come avvertimento “OOC” non perché penso che Abby e Miranda siano fuori carattere in questa one-shot, ma perché effettivamente si sa poco e niente di loro due. Perciò non me la sento di non mettere l’avvertimento, non sapendo molto su di loro non vorrei ci fossero degli strafalcioni. *mette le mani avanti*

Note: Abby non mi convince. Per niente. E quando un personaggio di un telefilm non mi convince di solito ci scrivo sopra, quindi ecco qua! Il titolo è un verso della canzone “Best Friends Forever” delle KSM.

Disclaimer: I personaggi di “The vampire diaries” non mi appartengono (ma se lo fossero sarei taaaanto felice, sì :D).

 

 

 

 

I’ll be there, I will always be around

 

 

 

«Ti prego, devi fare qualcosa. Non posso permettere che mi porti via Elena.»

Abby Wilson era sempre stata dell’opinione che l’amicizia venisse prima di tutto: prima del lavoro, prima dei doveri famigliari, prima ancora dei suoi problemi addirittura. Fin da quando conosceva Miranda, il suo obiettivo era stato quello di preservare il loro legame e fare in modo di esserci sempre per lei. La loro amicizia sembrava quasi una barzelletta agli occhi degli altri, ci avevano scherzato molto sopra sostenendo che sembrasse una di quelle da telefilm per adolescenti: cresciute insieme, diplomate nello stesso liceo e fidanzate nello stesso periodo.

Per loro sarebbe stato così semplice e naturale condividere anche l’amore per le proprie famiglie. Abby non si era mai sentita all’altezza di essere madre, non si reputava capace di donare affetto o sapere sempre quale fosse la cosa migliore da fare, come faceva invece Miranda. Da quel punto di vista l’aveva molte volte invidiata.

Tuttavia, mentre fissava Bonnie intenta a giocare nel salotto di casa Gilbert con Elena, non poté fare a meno di pensare che nonostante tutto essere madre e crearsi una famiglia era ciò che l’aveva resa completa negli ultimi anni.

«Cosa posso fare?» le domandò, con un sospiro.

Miranda strinse tra le mani una tazza contenente una forte tisana che l’aiutasse a distendere i nervi e mettere a fuoco tutto ciò che era successo nelle ultime ore: un uomo – un vampiro – si era presentato dal nulla chiedendo di poter vedere Elena. Senza giri di parole o allusioni Mikael – il suo nome sarebbe rimasto per sempre marchiato a fuoco nella memoria di Miranda – aveva sostenuto di essere lì per la doppelgänger. Se non fosse stato per la presenza di suo marito non sarebbe riuscita a chiudere la porta e affrontare quell’uomo.

«Io non lo so, ok?» sbottò facendo accigliare Abby nel trovare l’amica così spaesata e ignara di cosa potesse fare.

Lei era quella che sapeva tutto, lei era quella che riusciva a rimanere calma nelle situazioni peggiori, lei l’aveva aiutata ad accettare i suoi poteri nonostante non fosse suo compito. Era incredibile come l’arrivo di qualcuno in grado di distruggere tutto quello che aveva creato potesse sconvolgerla e renderla così instabile.

«So solo che quell’uomo tornerà, prima di quanto pensiamo. Non voglio perdere mia figlia, Abby.» le sussurrò, portandosi una mano alla fronte nel tentativo di calmare il mal di testa e riordinare ancora una volta le idee, «Ci deve essere un modo… qualcosa che possiamo fare!»

Abby scosse la testa, «Con un incantesimo potrei tenerlo lontano da Mystic Falls… ma dovrei cercare, non sono neanche sicura di essere abbastanza forte.» la informò.

«Non puoi farti aiutare da Sheila?»

«Non ho intenzione di mettere in mezzo mia madre.» la bloccò subito Abby.

«Perché? Sicuramente conosce qualche incantesimo in grado di…»

Abby incrociò le braccia al petto, risoluta, «Preferisco tenerla fuori da tutto questo. Troverò qualcosa, fino ad allora non fare parola con nessuno di Mikael. Neanche con il Consiglio.» le disse, con un cipiglio nervoso nello sguardo e nel tono di voce, «Non devono sapere chi è Elena e non devono venire a conoscenza di tutta questa storia. Peggiorerebbe solo le cose.»

«Forse potrebbero aiutarci, invece.» mormorò Miranda.

«Miranda, smettila!» ribatté Abby facendo sobbalzare l’amica, che rimase sorpresa un attimo da quel repentino cambiamento nel tono di voce. Era abituata al carattere testardo di Abby – a volte diventava anche scorbutica, ma solo quando era nervosa e preoccupata come in quel momento – ma non si aspettava si mettesse ad alzare la voce proprio di fronte alle figlie.

Bonnie, infatti, si voltò verso di loro mentre teneva tra le mani una barbie ricevuta il Natale prima, rivolgendo alla madre un’occhiata piena di infantile confusione. Abby le rivolse uno sguardo amorevole, prima di abbassare la voce e voltarsi di nuovo verso Miranda.

«Il Consiglio pensa solo ai propri interessi, nell’ultimo periodo. E non potrebbero fare niente per aiutarti.» sospirò, poggiandole una mano sulla spalla in segno di conforto, «Lo so che sei preoccupata per tua figlia… ma non puoi permettere alla paura di prendere il sopravvento. Devi essere forte e fidarti di me.» cercò di convincerla, con un debole sorriso di incoraggiamento in volto.

«Non voglio che qualcuno faccia del male alla mia famiglia, Abby.» sospirò Miranda, appoggiando la schiena contro il muro e rivolgendo uno sguardo alla figlia che, ignara di tutto, rideva e giocava con Bonnie.

«Io non lo permetterò.» promise Abby, «Andrà tutto bene… te lo prometto.»

Miranda annuì lentamente, sorridendo alla sua migliore amica. Sapeva che le promesse che Abby faceva nei suoi confronti venivano sempre mantenute e rispettate. Si fidava ciecamente di lei.

«Tornerò a casa, per consultare un po’ di libri.» affermò Abby, prendendo la giacca e la borsa abbandonate sul divano, «Posso chiederti di tenere con te Bonnie? Suo padre non è a casa e io ho bisogno di un po’ di concentrazione.»

«Sì, non c’è nessun problema.» la tranquillizzò Miranda, «E anche se tentassi di allontanarla da Elena, non ci riusciresti.» le fece notare con un sorriso divertito, dimenticando per un momento i problemi imminenti.

Abby sorrise a sua volta, «Sì, hai ragione. Ho come la sensazione che diventeranno molto amiche da grandi.»

«Vorrà dire che Elena avrà sempre qualcuno su cui contare e di cui fidarsi.» le disse Miranda. L’amica sorrise di più, abbracciandola per infonderle tutta la sua amicizia e il conforto di cui Miranda aveva bisogno in quel momento.

Bonnie e Elena, che le guardavano sedute sul tappeto, si scambiarono uno sguardo veloce, prima di aprirsi in due larghi sorrisi e allargare le braccia contemporaneamente per abbracciarsi.

Quando Abby si staccò da Miranda, trovandole a rotolare sul tappeto in un abbraccio pieno di risate e ingenuità, non riuscì a fare a meno di pensare che avrebbe fatto di tutto per proteggere la sua famiglia. A costo della vita.

 

 

***

 

 

Abigail, non puoi dire sul serio. Devi tornare a casa!”

Abby si morse un labbro, appoggiandosi alla portiera della macchina, “Non posso tornare… non posso, Miranda. Ho fatto quello che mi hai chiesto, ho rinchiuso Mikael…” si fermò un attimo, meditando le parole da usare. Era stata una lunga battaglia interiore, la sua, ma non riusciva a fare a meno di pensare che fosse la decisione migliore, “Ho salvato tua figlia. E sono quasi morta, per questo.”

“Ti avevo detto che se c’erano dei rischi, dovevi chiedere a Sheila!” la sgridò Miranda dall’altra parte del telefono, “Non avrei mai voluto che tu perdessi i tuoi poteri.”

“Io sì.” la interruppe Abby, “Perdere i poteri è stato quasi… liberatorio, ecco. Sai quanto non mi andasse a genio la magia e sai quanto mi mettesse in contrasto con mia madre.”

“Hai una famiglia, Abby.” cercò di persuaderla Miranda, “Tuo marito, Bonnie… me.”

“E non hai idea di quanto mi faccia male lasciare tutto quanto.” disse Abby, asciugandosi velocemente gli angoli degli occhi arrossati, “Ma ora che non ho più i poteri mi sento libera di poter vivere una vita normale, una vita lontana dalla magia…

“È una stupidaggine!” sospirò Miranda, “Non puoi lasciare tua figlia da sola… non te lo perdonerà mai.”

“Credi che non ci abbia pensato?” replicò Abby frustrata da quella decisione che aveva preso, totalmente consapevole dei pro e dei contro, “Non sono mai stata in grado di fare la madre, lo sai meglio di me. Mia madre crescerà perfettamente Bonnie… meglio di me.”

“Nessuno può crescere sua figlia meglio di una madre!” affermò l’altra, “Abby, dico sul serio… torna a casa.”

“Quella non è più casa mia.” mormorò Abby, “Rimarrò nei paraggi per assicurarmi che l’incantesimo fatto a Mikael regga. Non sparirò definitivamente e se avrai bisogno di me saprai come trovarmi.”

“Non puoi farlo.”

“Lo sto già facendo, Miranda.” prese un grosso respiro, “Ti voglio bene… abbi cura di te.” riattaccò il telefono senza lasciare all’amica possibilità di replica.

Osservò la strada deserta per un momento, a braccia incrociate, con lo sguardo di chi stava per prendere un cammino totalmente estraneo e non condiviso da altri. Pensò per un attimo a Bonnie, a quanto le sarebbe mancata. A quanto probabilmente l’avrebbe odiata, quando sarebbe diventata più grande, quando avrebbe saputo quello che aveva fatto.

Abbandonarla non era mai stato nei piani, ma non appena aveva perso i poteri una nuova vita le si era aperta davanti agli occhi, una strada che avrebbe percorso a testa alta cercando di avere finalmente una vita normale, lontana dai drammi di Mystic Falls.

Si mise al volante qualche minuto dopo, decisa ad allontanarsi da lì il prima possibile. Ad allontanarsi dai ricordi, dalla vita che si stava lasciando alle spalle. Tuttavia, il viso di sua figlia le apparve davanti riempiendole di nuovo gli occhi di lacrime.

 

 

***

 

 

Sapeva che un giorno Bonnie sarebbe venuta a bussare la sua porta – si era ritrovata a sperarlo, in quei quindici anni – ma trovarla effettivamente davanti a sé, seduta al tavolo di casa sua, la sconvolse e la paralizzò per un momento.

«Sono Bonnie, tua figlia.»

Gli occhi pieni di aspettative e quel pizzico di delusione che sapeva di averle dato. Un vuoto enorme allo stomaco confermò il suo pensiero di tutti quegli anni, un pensiero fisso, una constatazione che non sarebbe mai riuscita a scacciare.

«Ciao, Bonnie.»

Bonnie sarebbe stata per sempre il suo più grande rimpianto.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Fiery