Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: borntodie    25/01/2012    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, ma potrebbe essere anche la tua un giorno. Giunta ad un bivio hai tre opzioni: seguire la strada più sicura consapevole che avrai sempre quel qualcuno accanto, andare per la via più tortuosa e affrontare la vita a mani nude, oppure semplicemente gettarti dalla scogliera e affidare tutto al caso ma anche a te stessa, credere che almeno per questa volta sei tu quella fortunata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
m a r t e d ì  n o v e a g o st o 2 0 1 1

«Voglio che mi racconti ogni signolo dettaglio della serata, capito burlone?» gridò Quinn nelle orecchie di Byron «Veramente ora non ne ho voglia!» «Scherzi? Dopo tutto quello che ho dovuto fare per strapparti un sorriso? Me lo merito! » «Non ti meriti un bel niente, mi hai ingannato! » «Ho giocato sporco per farti divertire, e dato che sei tornato così tardi credo proprio di aver fatto centro! Allora? » Dopo qualche secondo, alla fine Byron cedette. «E va bene. Sì. Mi sono divertito»' «Che cosa? Non ho sentito bene! » «Misonodivertito» «Gridalo! Scandiscilo! » «M i s o n o d i v e r t i t o! » «Waaa! Avete sentito gente? Byron si è d i v e r t i t o! » «Che diavolo ti strilli! Siamo ad un bar mica al mercato! » «Ahh, ecco che ricomincia a fare il noioso. Guarda che non posso pagarti una serata in un pub ogni sera! » «Infatti la prossima volta offro io» «Ah sì, e con cosa? » «Un lavoro lo troverò' Aggiunse con un sospiro. «Ok, parliamo d'altro. Oggi lavoro solo stasera perciò, possiamo fare qualcosa di divertente» «tipo? » «Non so, passeggiare mentre mi racconti che diavolo hai combinato» «Mmm, sarebbe un'ottima idea ma mi sfugge la parte divertente di tutto ciò» «Dai, ti devo forse torturare? Guarda, non costringermi a farti del male! » Disse quindi fingendo di prenderlo a pugni. «D'accordo. Ho ... Diciamo sì .. Insomma c'era una ragazza che ... »' Quinn si sforzò di continuare a sorridere, ma non sapeva più se desiderava conoscere i dettagli «Sono stato bene, ma non credo che la rivedrò mai più, perciò ... »' Quinn fissava il suo drink e Byron avrebbe tanto voluto sapere a cosa stesse pensando, ma forse lo avrebbe ferito ancora di più. «Che mi dici di questa passeggiata? Ti porto in centro? » Quinn prese fiato, poi sorrise e si alzò da tavolo «Andiamo, voglio sfruttare queste ore in cui sarai di buon umore per fare questo benedetto giro in centro» Byron si alzò, la prese sotto braccio e si diressero verso una fermata dell'autobus.
--
Il mondo scorreva veloce sotto gli occhi di Megan mentre si trovava a bordo di una Mercedes guidata dalla Signora Lopez, la vice governante. Era una donna sudamericana che non parlava quasi mai, ma il silenzio che c'era non era mai imbarazzante, anzi, aveva un nonsoche di piacevole. «Siamo arrivati, accosto qui Signorina' «Grazie'. Era una giornata soleggiata, piuttosto afosa , Megan si metteva spesso in tiro per andare in centro, ma quel giorno aveva optato per dei pantaloni bianchi, una camicia colorata e dei sandali. Ovviamente non potevano mancare i suoi occhiali da sole preferiti. Fortunatamente non c'era fila, i ragazzi erano sicuramente tutti sulla spiaggia, c'era un venticello adatto per surfare. In quel momento ripensò al ragazzo della sera precedente, ricordò che si era vantato di essere un egregio surfista e dopo avevano riso per ore. Magari era solo una bugia. Scacciò quel pensiero e ritirò subito l'iscrizione da quell'esame che aveva tanto aspettato e allo stesso tempo temuto. «Signorina Sharp, è sempre un piacere vederla' la salutò una ragazza della segreteria della quale ignorava il nome «Come mai si perde quest'esame? Se non sbaglio è l'ultimo che le mancava per ottenere la specializzazione' «No, non sbaglia, solo che un esame è molto più facile da rimandare rispetto ad un matrimonio' Gli occhi della ragazza si illuminarono «Oh, congratulazioni! Allora tanti auguri e figli maschi!' Megan rispose un po' confusa «Oh grazie, anche se ... Io sogno di avere una bambina' 'Bè certo, mi sembra ovvio ... Comunque era solo un modo di dire!'  «Ah ... Sì certo ...Lo sapevo' Rispose lei poco convincete «Allora arrivederci!' Salutò e uscì veloce come il vento, montò in auto e si sentì arrossire. «Tutto bene?' chiese preoccupata la signora Lopez «Alla grande, voglio tornare a casa ora' «Certo, sì' Infastidita da se stessa, da questo suo disagio con le persone che non erano come lei chiuse gli occhi e cercò di dimenticare le espressioni delle ragazze alla segreteria; quelle nullità la invidiavano, la guardavano da lontano e sognavano di essere come lei, ma la deridevano anche, e la temevano. L'unica persona che non l'aveva fatta sentire a disagio, con la quale aveva detto ogni dannata cosa che gli passasse per la mente era quello sconosciuto, ormai mezzo conosciuto di Byron. Erano già due volte che pensava a lui oggi, forse avrebbe potuto parlargliene ... Forse Lui avrebbe capito. Ma ancora una volta si sentiva una stupida, nessuno si interessava a lei senza avere un secondo fine, così dimenticò quella pazza idea di chiamarlo. Proprio mentre faceva questi pensieri l'auto si fermò ad un semaforo e lo riconobbe. Non era un ragazzo qualsiasi, era proprio quel Byron. Ed era in compagnia, e che compagnia! Una ragazza dai capelli biondi con un taglio scalato, un fisico da spiaggia ed un sorriso stampato in faccia lo stava abbracciando proprio ora. E lui rideva, proprio come l'altra sera. Chissà, magari quella tipa l'aveva agganciata come a lei, facendo battute idiote e dei sorrisetti ammicanti, offrendole da bere e ficcando il naso nei suoi affari. Ed ora ridevano di gusto, non si fermavano più, e lei pendeva letteralmente dalle sue labbra. Forse prendevano in giro i passanti, oppure si raccontavano aneddoti divertenti, o peggio ancora quel tipo avrebbe potuto rivelarle tutto ciò di cui avevano parlato la sera precedente e magari stavano prendendo in giro proprio l e i. L'auto ripartì e Megan scansò lo sguardo da quell'immagine. Aveva fatto stupide considerazioni, come se lui fosse stato un suo ex oppure un amico d'infanzia di cui era cotta da quando aveva apparecchio e brufoli (cosa che fortunatamente non le era mai accaduta).  Giunta a casa pensò di rilassarsi un po' in piscina per poi andare in spiaggia nel pomeriggio, Henry sarebbe stato tutto suo, gliel'aveva promesso. E così anche quella notte, e così anche tutta la vita.
«Quell'hot-dog faceva schifo! » «Scherzi? Dirgli schifo sarebbe fargli un complimento! Ma io dico, li chiamano hot perchè dovrebbero essere caldi, quel tipo secondo me li conservava in frigo! » Quinn e Byron erano seduti su un muretto vicino alla spiaggia e scherzavano come al solito mentre sopra di loro c'era un sole che picchiava fortissimo. «Più tardi mi andrei a fare un bagno, oggi fa parecchio caldo! » « Se solo avessi una tavola da surf, io ci vivrei nell'oceano! » disse Byron, guardando nostalgico l'orizzonte. «A proposito di vivere, come fai stasera? » chiese preoccupata Quinn «Come faccio cosa? » «Dove dormi, voglio saperlo! » «Dove capita» «Non se ne parla, ti lego dentro casa mia se è necessario, ma per strada non ci dormi! » «E chi ha parlato di strada! » «La strada, la spiaggia, quello che ti pare, non voglio che te ne stai così in giro» «Sembri mia madre ... » «Tua madre non si è mai preoccupata per te Byron, io sto cercando di aiutarti» «No, mi stai trattando come un gattino abbandonato che ha tanto bisogno d'aiuto quando invece …» «Invece cosa Byron? Vuoi fingere che tutto va bene? Che non hai bisogno d'aiuto? Te lo dico io di cosa hai bisogno! Hai bisogno di un cervello! Hai bisogno di tanta buona volontà! Posso anche pagarti dei vestiti, il pranzo e una bella serata ad un pub ma questo non cambia la realtà! Forse sei troppo ottimista o troppo menefreghista per capirlo, ma la realtà è questa e sai cos'è? E' una merda! Ok? Quindi cerca di trovare una soluzione, io te lo dico perchè ti voglio bene, e la mia porta sarà sempre aperta, ma sappi che non è questa la via giusta! E nemmeno dormire per strada! Questa è solo la cosa più facile, la cosa giusta è la più difficile. Cerca di capire cosa vuoi fare della tua vita Byron! »' «Quinn senti …» «Non voglio più ascoltare! » disse lei fissandolo coni suoi occhi grandi e tristi, prima di scendere dal muretto e di andarsene chissà dove. «E la nostra nuotata? » «Lasciami in pace » gridò lei sparendo tra la folla. Era riuscito a combinare un disastro, come al solito. Quella ragazza che si doveva sposare che stanotte non l'aveva fatto dormire, ed ora la sua migliore amica che si era stufata di lui. Ci voleva davvero un colpo di fortuna, anzi, la cosa di cui aveva bisogno era solo una : c u l o .
--
Ormai erano giorni che non passavano un vero e proprio pomeriggio insieme, e in quel momento stare lì seduti sulla spiaggia era la cosa più bella del mondo. «Purtroppo l'incontro con il fiorario non è andato bene» sospirò a malincuore Henry «Dovremmo cercare da qualche altra parte» « E' un vero peccato, ma sono sicura che riuscirai a risolvere tutto come sempre' «Certo, ti ho promesso la perfezione e l'avrai» «Mi basta essere felice, ed ora lo sono» rispose Megan allungando il braccio e accarezzando il viso al suo fidanzato. Il tempo era cambiato, tirava un vento più forte e il mare era agitato, ma il sole non aveva smesso un secondo di splendere e di riscaldare quel pomeriggio estivo. Quel silenzio, quello scambio di sguardi stavano colmando il senso di vuoto che aveva sentito dentro di lei nei giorni precedenti, e che era scomparso solo quando quello sconosciuto l'aveva fatta ridere. Di nuovo scacciò quel pensiero dalla testa, quel ricordo che le martellava le tempie e le faceva accelerare il battito cardiaco ... Aveva mentito al suo futuro marito, alla persona a cui non avrebbe mai voluto far del male, alla persona più leale del mondo. Ma la cosa peggiore di tutto ciò, era che ne ignorava il motivo. Per quanto si sforzasse di fingere che non era stato niente di che, dentro di lei moriva dalla voglia di rifarlo un'altra volta, un non appuntamento all'insegna del divertimento e ... nient'altro. Una serata senza pensieri. Ma poi un altro ricordo la raggiunse e le fece fermare il cuore per un istante lungo una vita ... Quella ragazza splendida che scherzava con Byron, quella ragazza che forse poteva sapere tutto su di lei, quella ragazza che l'avrebbe potuta prendere in giro e ridere di gusto. «Tutto bene? » Chiese Henry un po' preoccupato dal pensieroso sguardo di Megan «Sì, solo un po' di stress» «Sei passata a ritirare quell'iscrizione oggi? » «Sì» sospirò lei «Era proprio Domenica, il giorno delle nozze ... Anche se devo ammettere che sarebbe stato meraviglioso dare l'esame vestita da sposa! » Scoppiò a ridere la ragazza, ma vedendo che ciò non faceva ridere Henry si bloccò. «Cos'ho detto di sbagliato? Chiese lei confusa «'Non è niente, solo che ... ecco ... Pensavo che avresti sostenuto l'esame a casa, o almeno, così aveva detto tuo padre »  «Ho discusso a lungo con lui, non voglio essere prigioniera in casa solo perchè sono una Sharp» «Ma sai benissimo che da questa parte della costa conta » «Lo so, solo che ... Quelle ragazze, non so .. Ma è come se mi temano. E questo mi piace, ma mi spaventa e ... » « Lasciamo perdere quest'argomento, tanto presto ci faremo una bella vacanza in Australia dove potrai sperimentare la fantastica esperienza di essere una ragazza normale ... Vedrai che dopo una settimana vorrai di nuovo tornare qui a terrorizzare la gente con il tuo cognome » Lei rise alla battuta che in realtà non trovò divertente. Suo padre possedeva mezza città e questo non l'aveva mai disturbata, soprattutto se le permettava di comprarsi abiti costosi ... Ma adesso voleva scoprire cosa voleva dire essere Megan e basta, non Megan Sharp, la figlia di Logan Sharp. «Hey, ma chi è quel tipo laggiù? » Chiese Henry circospetto «Chi? » «Quel tipo vicino all'ombrellone rosso, sembra che ti stia salutando' La ragazza rimase pietrificata, ci vollero circa trenta secondi per mettere a fuoco quell'immagine e ricollegarla alla sera precedente. Byron era lì, e la stava salutando come un idiota. Lei era stata chiara, non aveva il permesso di infastidirla quando ne aveva voglia, ed ora lo stava facendo. «Deve sbagliarsi, non l'ho mai visto in vita mia » «Davvero curioso » « No, niente affatto. Amore ce ne andiamo? Il vento mi da fastidio e la sabbia mi entra negli occhi » «Ok » rispose Henry perplesso, poi la prese per mano e insieme se ne andarono dal bar, mentre Megan sentiva lo sguardo di Byron su di lei, non aveva il coraggio di guardarlo, così promise a se stessa che avrebbe dimenticato la sera precedente, tutto ciò che le aveva rivelato e quei suoi occhi che l'avevano costretta come sotto ipnosi a sedersi al tavolo con lui. E proprio in quel momento mentre il sole si tuffava a picco nel mare, Byron sentì dentro di lui qualcosa sprofondare,forse un grido rimastogli in gola che scivolò e gli si disciolse nello stomaco, pentendosi di averlo fatto, sentendosi un ingenuo. Doveva trovare Quinn, doveva fare pace con lei, farsi perdonare in qualche modo perchè senza di lei non ce l'avrebbe mai fatta.
--
«Che strano, quel tipo sembrava proprio conoscerti » «Ti sto dicendo che non l'ho riconosciuto! Non so chi sia, possiamo cambiare argomento? » Chiese lei acida. «D'accordo» concordò lui sedendosi sul divano di casa Sharp «Volevo farti una domanda» «Ok, avanti» «Stamattina, quando tu ancora dormivi, come sai mi sono alzato presto e sono uscito' «Sì, e allora? » «Ho raccolto il tuo cardigan, ed ho trovato questo» Doveva essere una specie di persecuzione, ma quel Byron la seguiva ovunque sia fisicamente che materialmente. Henry aveva in mano il numero di telefono del ragazzo, ed aveva uno sguardo confuso. Megan cercò di mantenere la calma e di trovare una scusa che calzasse a pennello con la situazione. «Byron 781-8890-5869 ... Chi diavolo è? » Nella sua furia, comunque, l'uomo era calmo, parlava pacatamente anche se le sue parole gli uscivano con un retrogusto amaro dalla bocca. «Te ne volevo appunto parlare » «Di cosa? Quando? » «Il fatto è che ... Io mi sento un po' inutile in tutta questa faccenda della preparazione alla cerimonia, e così ... Volevo farti una sorpresa insomma!» «Chi diavolo è Byron? » «Ecco, l'ho conosciuto l'altra sera, quando stavo con le ragazze al Fairytale Pub, era al tavolo vicino al nostro e ho scoperto che lavora da un fioraio, forse lo conosci il Golden Garden ... Mi ha detto che avrebbe parlato con il suo capo per vedere se poteva fornirci lui i fiori .. Il fioraio è nuovo e lavorare per noi potrebbe fargli un'ottima pubblicità, così avevo pensato di organizzare un incontro» Terminato il monologo Megan fece un respiro profondo, chiedendosi dov'è che aveva imparato a mentire così bene, era sempre stata una pessima bugiarda! Henry era incredulo, si sentì sollevato e finalmente parlò « Tesoro, ti ho lasciato fuori perchè non volevo che diventassi una di quelle donne che si rovinano il matrimonio perchè diventano matte durante la preparazione, non perchè dovessi organizzare incontri segreti con dei fiorai da quattro soldi! Ma se credi che questo sia il tipo giusto che cerchiamo ... » «Sì lo credo davvero. Un ragazzo alla mano e pieno di voglia di lavorare, insomma, quello che fa al caso nostro! » Aggiunse lei per autoconvincersi, la verità era che aveva decisamente perso il controllo. «Ok, se ne sei convinta allora .. » «Sì,sì. Lo sono! » «Ok, allora prendo io il numero, domani lo chiamo e ci mettiamo d'accordo» «Fantastico!» «Fantastico! » «Sì, fantastico! » «Amore, credo che possa bastare! » «Ok, perfetto sì. Ora mi sento un po' ... Ehm ... Sai mi gira la testa, scendo giù a prendermi qualcosa ok? » «Vengo con te, tanto ora devo andare, ti accompagno» «Fantastico» «La ami così tanto questa parola? » «Cosa? Quale parola? » Si affrettò a rispondere lei nervosa «Niente va, andiamo a prenderti un'aspirina. Non è che hai tipo battuto la testa? » «Io? Figurati no! » «D'accordo» rispose lui mentre scendevano le scale della villa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: borntodie