Nella camera c’è poca luce, ma i suoi occhi possono vedere bene  il profilo della giovane donna in penombra, sdraiata su di un fianco e avvolta da lenzuola chiare.
Il respiro di Bella si è fatto regolare, niente più tormenti nei suoi sogni. La guarda dormire, come tutte le notti, affascinato da quella fragile creatura. Accarezza la sua pelle, sente il suo profumo avvolgente bruciargli dentro le narici, in gola, insinuarglisi nelle viscere, ma vale la pena di soffrire, non se ne pente e sa che mai se ne pentirà. Smette di respirare per un istante. Le sposta una ciocca di capelli dal viso, sembra così serena, i lineamenti distesi.

- Edward … - un sussurro, dopo minuti di silenzio.

E’ lui che sta sognando, è lui la fonte di tanta serenità. Il cuore gli si riempie di gioia, tanto da fargli assurdamente pensare che possa ricominciare a battere.
“Oh bella se io potessi dormire, sognerei te, sì sognerei te … “

- Edward!- lo chiama ora, leggermente turbata, si agita nel sonno.

-Sono qui Bella, sono qui accanto a te. – le sussurra all’orecchio, lasciando scivolare la mano sul braccio di lei in una leggera carezza.

Il giovane vampiro ha un leggero sussulto. Si allontana. Deglutisce. Pochi passi lo separano da quella creatura così viva. Può percepire il battito del suo cuore, il rossore sulle sue guance. Si chiede perché sia ancora lì, si sente egoista mettendola in pericolo in questo modo, eppure sa che non può lasciarla, non ci riesce. Lei lo ama, questo può distruggerla e lui lo sa. Dovrebbe lasciarla andare finché è in tempo, sa anche questo. Fa per andarsene, ma Bella si gira di scatto, posizionandosi sull’altro fianco, rivolta verso di lui.

- Edward … - è di nuovo felice, deve essere un bel sogno.

Cede ogni proposito, crolla come un castello di carte mal costruito. No, non se ne può andare, lei ha bisogno di lui e soprattutto deve ammettere, che più di ogni altra cosa, lui ha bisogno di lei.
Le si avvicina di nuovo. Si siede in un angolo del letto. La guarda ed ogni cosa acquista  un senso, tutto il resto dell’universo si annulla. Stasera Edward  vuole permettersi di sognare, di essere egoista, dovesse anche riuscire a lasciarla andare l’indomani, ma ora no, è lì che deve stare.

Guarda per un attimo fuori dalla finestra, non molte stelle in cielo, poi posa di nuovo lo sguardo sul viso della ragazza, illuminato da un raggio lunare, ora ha una risposta.

- Il cielo è meno brillante stasera. No, deve essere una mia impressione, è da giorni, da mesi, forse da sempre così a Forks , ma non credo sia colpa delle nubi o dello smog. Il cielo è meno brillante perché gli manca una stella, la più candida e lucente di tutte. Lei è qui con me e io la trattengo  perché ho bisogno di sentirla mia, ho bisogno di sfiorare il suo corpo, inebriato dal suo profumo, qui, sotto la tenue luce delle sue sorelle, perché nessuna stella è più brillante della mia e anche se mi sento tremendamente egoista, quale folle lascerebbe andare la sua stella?!- si scopre sincero parlando tra sé e sé.

Un sorriso sulle labbra, gli occhi color miele fissi di nuovo su quell’esile figura, così fragile da potersi spezzare sotto il suo tocco. “Sì, tu sei folle Edward Cullen!”. 


Breve One-shot in cui ho voluto descrivere i pensieri di Edward durante una dell tante notti passate ad osservare la sua Bella. Non ero sicura se pubblicarla, ma c'ho provato :)