Un colpo, due colpi, tre colpi......
La paura ti attraversa.
La senti sorpassare il sottile strato della pelle, perforare le strette vene e la carne viva.
La senti arrivare alle ossa e circondarle, gelandole con venti e brividi di un ghiacciato vento del nord.
Un colpo, due colpi, tre colpi.....
Sai che tra poco toccherà a te, penultimo del gruppo di persone.
Ti guardi intorno nella speranza di vedere qualcuno con gli stessi occhi di tua moglie o delle tue bambine, speri così di non andartene solo con la morte in mente, ma anche con le immagini della spensierata e ricca vita passata.
Ma gli occhi che ti circondano sono vuoti e freddi, senza anima e senza ragione.
Intorno a te ci sono tante ossa coperte di pelle che camminano, la vita e la gioia sono concetti lontani che anche tu a malapena ricordi dopo mesi in questo posto.
Flash di memoria arrivano improvvisi come un fulmine a ciel sereno.
Un albero di Natale enorme e addobbato di lunghi drappi d'oro e d'argento.
Una carillon con una ballerina.
Un pallone da calcio.
Un fiocco per capelli verde smeraldo
Un sorriso.
Buio.
Buio è l'ultima immagine concessa ai tuoi occhi.
Buio e non una canna di fucile puntata alla fronte.
Una lacrima scende quando senti che l'arma viene caricata.
Un ultimo pensiero, prima che il colpo parta con un enorme e straziante rumore di morte, : " Torno da voi, mie care ragazze "