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Autore: La SeRpE    26/01/2012    5 recensioni
ciau^^
Questa è la mia prima storia e parla di un videogioco... inventato da me... spero vi piaccia!!!! AH!!! negli avvertimenti ho messo: non x stomaci delicati perchè nei prossimi capitoli userò una descrizione un pò raccapricciante di alcuni personaggi...
La trama:
Cheryl, una ragazzina di 14 anni, normale, come tutte le altre... o forse no?... la sua vita sarà stravolta da eventi che le cambieranno l'adolescenza e la vita in futuro... tutto partì da un videogioco... un videogioco strano... senza titolo... questo titolo glielo darà lei...
Ok... non sono mai stata brava a riassumere qualcosa ma spero che qualcosina si sia capita!!!!!! vi saluto con la speranza che vi piaccia!!!!!! Devo scappare!!! ciaooooo
BUONA LETTURA!!!!!
PS: x qualsiasi errore di grammatica o altro, contattatemi così metterò tutto a posto =)
Genere: Fantasy, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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 The killer kid

_New York_16.50_

inizia l’incubo

Salii le scale correndo a 200 Km\h per arrivare subito in camera mia dove FINALMENTE potrò provare il mio nuovo gioco.

-Anf…anf… eccomi arrivata!

Aprii la porta e notai con molto piacere che la mia camera non era infestata da morti, scheletri e ombre … perfetto!

Era tutto al suo posto… il letto non era invaso da corpi extraterrestri, la finestra chiusa, la televisione spenta e al suo posto.


Non so per quale strano motivo mi venne in mente di guardare sotto il letto e…

-… grazie papà… che bel regalino di benvenuto!
Trovai una vecchietta stesa a terra con la bocca aperta e gli occhi spalancati e bianchi, la pelle era… come dire… violacea? O almeno… violacea era solo una parte del corpo… tutto il resto sembrava un arcobaleno! Notai anche che sul collo aveva segni di strangolamento! Un manichino davvero realistico! Chi l'ha realizzato deve essere un professionista!

-Quanto ci scommetti che se abbasso le coperte e poi le rialzo il corpo sparisce?

Così abbassai la coperta.

La rialzai e…

-ta taaaan! Scomparsa!

In quel momento mi sentii osservata… e ,infatti, quando mi girai era lì. Davanti a me. Mi stava guardando con quegli occhi bianchi che mi fecero rabbrividire tutta prima di sbottare un urlo terrificante.

Gridai.

-Aiutatemiiiiiiii! Papà!

In quel momento notai che la televisione si accese completamente da sola ma… era come se non prendesse il segnale. In quel momento la luce andava e veniva. La vecchietta allungava la mano sempre di più… sempre di più…sempre di più… ma in quel momento la porta della camera si spalancò e vidi che lì c’era mio padre!

-Cheryl! Cosa ti è successo?

-La vecchia!

Mio padre guardò la stanza.

-Quale vecchia Cheryl?

-Ma… era qui un attimo fa!

-…Cheryl… fatti una bella dormita…

-Ma lo giuro! Era lì!

-Si certo… adesso mi verrai a dire che questa specie di “vecchietta” si è trasformata nell’uomo ragno e si è buttata giù dalla finestra!

-…In parte…

-Riposati!

-Ok…

Mio padre chiuse la porta della camera e scese al piano di sotto mentre io cercavo di convincermi sempre di più che quelle persone erano tutto frutto della mia immaginazione…
Dopo essermi tranquillizzata per benino, misi il disco del mio nuovo videogioco nella playstation3…
All’improvviso sullo schermo della televisione si aprì una cartella.
Una cartella in cui lessi gli stessi avvertimenti che si trovavano sulla custodia ma con un'altra frase:
Da adesso in poi tu sarai il vero videogioco…Da adesso ha inizio il tuo incubo peggiore…Conoscerai il dolore…Guarderai in faccia la morte…Tremerai dalla paura…Questo videogioco vive assieme a te…Da adesso in poi… tu sarai nelle nostre mani!

-…Bene…che bella frase!

Ad un certo punto sullo schermo appare una figura…una figura familiare…
Ero io…

A un certo punto sentii qualcosa di gelido dietro la mia schiena…non sapevo cosa fosse ma sentii che mi toccava la spalla…

Mi girai e vidi l’immagine di una bambina… una bimba terrificante:

Avrà avuto nove o dieci anni non di più, era alta più o meno come me, il corpo era magrolino e nascosto da un abitino bianco sporco si sangue… la cosa più raccapricciante è che sulla gonna vidi una macchia di sangue diversa dalle altre… una mano! Attorno alla vita portava una specie di fascia azzurra che si legava dietro la schiena con un fiocco, notai che in mano aveva la testa di un orsacchiotto che accarezzava molto lentamente mentre mi fissava con quegli occhi terrificanti… erano completamente bianchi, senza pupilla, il tutto contornato di rosso… i capelli le scendevano lungo la schiena e lungo le spalle, quei capelli corvini e liscissimi… quella bambina era terrificante!
Talmente terrificante che feci uno scatto verso la porta e mi fiondai sulle scale per raggiungere il prima possibile mio padre.


Attraversai il salotto correndo disperata.

Aprii velocemente la porta della cucina e lui era lì…

Steso a terra…

In un lago di sangue…

Io ero in piedi accanto alla porta. Volevo piangere! Ma la cosa più brutta è che non ci riuscivo! Ero talmente sotto shock dopo aver visto mio padre a terra che non riuscivo più a pensare ad altro se non a quelle scritte che aveva sulle braccia…

Sul braccio sinistro c’era scritto: “YOUR”

Mentre sul braccio destro: “FAULT”

La cosa più brutta è che quelle parole erano state incise sulle braccia di mio padre!

A un certo punto sento dei passi provenire dalla scala, i passi avevano un ritmo lento ma anche irregolare, a volte si fermavano mentre altre volte continuavano molto lentamente.

Intravidi un’ombra riflessa sul muro.

La stessa ombra della bambina che vidi poche ore prima, solo che questa volta c’era veramente la padrona di quell’ombra raccapricciante.

Vidi la bambina scendere le scale, e quando si girò di scatto verso di me, mi puntò il dito contro.

Io non ci pensai due volte.

Chiusi a chiave la porta della cucina e presi il telefono mentre tremavo e piangevo.

Digitai il numero della polizia.

Il telefono squillava, ma nessuna risposta.

Intanto vedevo che la maniglia della porta continuava a muoversi a destra e a sinistra.

Digitai il numero una seconda volta, e alla fine sentii finalmente una voce:

-Stazione di polizia, chi parla?

-Correte! Mio padre è stato ucciso!

-Hey calmati, dammi l’indirizzo e correremo subito lì

- numero 5 di Wall Street!

-corriamo subito!

Appena terminata la chiamata uscii fuori di casa attraverso la finestra e mi misi davanti alla porta di casa mia ad aspettare l’arrivo della polizia.

Mi accorsi di un rumore che proveniva dall’interno della casa… e quando appoggiai il viso sul vetro della porta vidi che anche la bambina era attaccata al vetro in cui stavo guardando io.

Mi staccai subito dal vetro per la paura e cercai di guardare cosa stesse succedendo all’interno di casa mia da un’altra finestra…

Ritornai indietro a guardare dalla finestra della cucina e vidi tutto al suo posto… ma non appena mi voltai verso la parte destra della cucina vidi il viso di quella bambina che mi fissava con un sorriso larghissimo e quegli occhi contornati di rosso.

Sbottai un urlo terrificante dopo che sentii una mano sulla mia spalla.

Quando mi girai vidi il volto del poliziotto.

Ero ancora troppo spaventata per raccontare il momento in cui ritrovai il cadavere di mio padre.

Il poliziotto, Eliot Jefferson, diede ordine ai colleghi di portare via il cadavere di mio padre dalla casa e poi si rivolse a me.

-Ragazzina… mi dispiace tanto per la tua perdita ma adesso dovresti prendere tutte le tue cose e venire con noi mentre altri poliziotti esamineranno la scena del crimine… troveremo il colpevole…

-*piange* G-grazie!

-Dai vai a prendere le tue cose.

-No! Io non ci entro più lì!

-E perché?

-Mi perseguita! Io ho paura!

-Chi ti perseguita?

-Lei! *indica le scale*

-Santo cielo!

Finalmente non ero la sola a vederla!

-E’ quella bambina che mi perseguita! E’ stata lei!

-Vieni via con noi… qui non è sicuro per te!

-Noooo!

-Muoviti! Dobbiamo sbrigarci!

-Dove mi porta!

-Devo interrogarti! Muoviti!

-Ma quella bamb-

Venni subito interrotta dal poliziotto che mi azzittì posandomi la mano sulla bocca per farmi tacere.

-Devi stare zitta…

-Mi vuole spiegare cosa sta succedendo?!

-Ti dirò tutto alla stazione di polizia!

-…

Nel sentire quelle parole mi lasciai portare nella macchina della polizia.

Guardavo la mia casa allontanarsi sempre di più… sempre di più… fino a quando la macchina cambiò strada.
Non ci sarei più tornata… lo sapevo ormai…

Ora me ne sarei tornata da mia madre… sarei tornata a scuola… non potevo far finta di niente…perché lei era sempre lì.

Sempre lì a fissarmi.

Davanti a ogni casa che vedevo dal finestrino c’era lei.

Quello sguardo gelido e quel vestitino macchiato di sangue.

Ero entrata in una specie di…
 
 
 

INCUBO 

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Ciau^^

Prima di tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito la mia storia e che l'hanno messa fra le preferite seguite e ricordate!
Secondo: Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di si^^
Terzo: Un applauso a me stessa per aver ridotto l'utilizzo dei punti esclamativi! ù.ù sforzo incredibile ragazzi...
Quarto: Non so dirvi nulla sul terzo capitolo. XD BWAHAHAHAHAH DOVETE MORIRE DI CURIOSITA' !
Bene... penso di aver detto tutto... quindi:


 

CIAU A TUTTI <3
Ps: Grazie anche al mio computer che è durato fino alla fine, sopportandomi in qualsiasi erroraccio grammaticale e qualsiasi parolaccia che gli sbottavo ogni volta che si spegneva mentre scrivevo il capitolo! <3 ti lowo computer XD (so che molti di voi si stanno chiedendo se sono pazza o no... e io vi rispondo: Non sono pazza, sono solo mentalmente instabile ) XD

 

  
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