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Autore: Acquamarine_    26/01/2012    5 recensioni
[La storia ha partecipato al contest "Di pasticci e capricci"]
Una piccola one-shot sul Natale di una piccola Hermione Granger.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Una bambina dagli ingarbugliati capelli castani era seduta sul proprio letto a braccia incrociate.

Era indignata.

Non poteva credere che la sua mamma le avesse raccontato una cosa tanto brutta.

Chiuse gli occhi e ripensò a ciò che era successo.

 

Una donna era seduta con sua figlia su un grande divano e le raccontava una storia.

... e allora gli elfi fanno tanti giocattoli per i bimbi e Babbo Natale li porta in tutto il mon-”.

Era stata interrotta prima di poter terminare la frase.

COSA?” aveva gridato la bambina.

Cosa intendi con 'cosa', tesoro mio?” aveva chiesto la donna sorridendo.

La bambina si era divincolata dall'abbraccio di sua madre, si era tolta di dosso le coperte e si era messa in piedi.

Cosa intendi tu con 'gli elfi fanno tanti giocattoli per i bimbi', piuttosto!” aveva affermato indignata portandosi le mani ai fianchi.

A volte faceva paura.

Questa era una di quelle volte.

Gli elfi... costruiscono tanti giocattoli e li consegnano a Babbo Natale che...” aveva cominciato a spiegare, ma era stata nuovamente interrotta.

Ma perché non se li costruisce da solo?” aveva chiesto la bambina.

Perché...” la donna non sapeva cosa dire, non avrebbe mai immaginato tale situazione.

Perché...?” l'aveva incalzata sua figlia.

Perché gli elfi vogliono aiutare Babbo Natale e regalare un sorriso a tutti i bimbi” aveva terminato la signora Granger compiaciuta. Era riuscita ad inventare qualcosa di convincente.

E Babbo Natale li paga per questo?” aveva chiesto sospettosa la piccola Hermione.

Certo che no, tesoro. Loro sono felici se i bimbi di tutto il mondo lo sono” aveva risposto la donna.

Si era resa conto solo più tardi di aver commesso un grave errore.

Papà dice che quando qualcuno lavora va pagato! Babbo Natale è cattivo!” aveva esclamato triste la piccola.

No, tesoro, non dire così o non ti porterà più i regali!” aveva detto sua madre cercando di attirarla a sé.

Non li voglio i regali! Voglio che Babbo Natale paghi gli elfi! Loro hanno bisogno di soldi, come vivono sennò?” aveva domandato più a se stessa che alla donna.

Ma Babbo Natale gli dà una casa, del cibo, dell'acqua e...” era stata interrotta ancora.

Gli dà dei soldi?” aveva chiesto la bambina.

No” aveva risposto semplicemente la donna.

E allora è cattivo. E io i regali non li voglio. Digli che non li voglio i regali degli elfi” aveva detto la bambina scendendo dal divano e allontanandosi, lasciando sua madre a boccheggiare sul divano.

 

Dopo essere corsa in camera sua aveva deciso che avrebbe aspettato l'arrivo di Babbo Natale per dirgli di persona che era cattivo.

Mamma e papà le avevano sempre raccontato che lui era buono e gentile quando in realtà non era vero.

Perché lo avevano fatto?

Forse... Babbo Natale aveva fatto loro una magia e... no.

Non era così cattivo.

O forse sì.

Se era capace di far lavorare tanti piccoli elfi per accontentare dei bimbi capricciosi, sarebbe stato capace anche di questo.

Lei era una bimba capricciosa, dunque?

Non è importante in questo momento! A cosa pensi, Hermione?

Doveva trovare un modo per realizzare il suo piano.

Doveva venirle un'idea.

C'era tempo, ora era tornato papà.

Forse, lui sarebbe stato d'accordo con lei.

 

***

 

La piccola era nascosta sotto le coperte a pancia in giù ed attendeva sua madre.

Doveva far finta di dormire, così avrebbe potuto parlare tranquillamente con Babbo Natale.

Sarebbe arrivato solo se lei avesse dormito, ma se sua madre avesse pensato che lei lo stesse facendo – anche se non era vero - sarebbe valso lo stesso, no?

Dopo circa dieci minuti la signora Granger entrò nella camera, sistemò le coperte alla figlia e le lasciò un bacio tra i capelli.

Hermione attese cinque minuti e poi decise di alzarsi.

Aveva sentito dei rumori.

 

***

 

Purtroppo suo padre era d'accordo con sua madre, gli elfi erano felici di vivere così, quindi aveva dovuto cavarsela da sola.

Il problema era che aveva solo sei anni, non poteva fare di certo magie.

Come lo avrebbe fermato? Non lo sapeva.

Ma un'idea le sarebbe venuta, ne era certa.

Ormai non c'era più tempo.

Stava scendendo le scale in punta di piedi e tratteneva il respiro per non far rumore.

Ancora due scalini e avrebbe potuto salvare quei piccoli esserini.

Ecco, ora era in cucina, doveva attraversarla e... ma quella era la voce del suo papà?

No, forse Babbo Natale aveva una voce simile.

Suo papà era dovuto correre a casa dello zio Ernie!

 

**

 

Hermione attraversò velocemente la cucina e trovò la porta per il salone aperta.

Di solito la mamma chiudeva tutte le porte.

Oh, ma sicuramente era stato Babbo Natale! Sicuramente era andato a cercare i biscotti!

Chissà se ne portava qualcuno agli elfi...

La bimba fece un profondo respiro e si dipinse in volto l'espressione più convincente che riuscì a fare.

Ora lo vedeva, era chinato e stava posizionando un pacchetto... rosso, forse.

Stava per parlare quando...

Hermione! Cosa ci fai qui?” chiese la voce di sua madre.

Lei si voltò di scatto e la vide dietro di sé.

Mamma, io...” cominciò, ma poi sentì qualcosa di strano.

Dei rumori provenivano dall'altra parte della stanza.

Babbo Natale stava per scappare, non poteva permetterlo!

FERMATI!” gridò, ma lui non la ascoltò.

Allora lei fissò intensamente l'albero natalizio e desiderò tanto vederlo cadere.

Nonostante sua madre le avesse afferrato il braccio e le dicesse “Su, torniamo di sopra... non è niente...su”, lei continuava a fissare l'Albero.

Era come se qualcosa la legasse ad esso.

Levò la mano verso l'oggetto e sentì una strana forza attraversarle il braccio.

AHI!” gridò qualcuno.

L'albero aveva ubbidito ai desideri della bambina.

Hermione aveva appena fatto una magia.

 

E quindi Babbo Natale non... non esiste?” chiese la bambina dai capelli castani con una strana luce negli occhi.

No, tesoro, mi dispiace...” rispose suo padre, mentre la moglie accarezzava i capelli di sua figlia.

Questo vuol dire che gli elfi non sono costretti a lavorare? Oh, sono così felice!

Allora al prossimo Natale mi regalate la Barbie Magia delle Feste?”.

 

* * * * * *
La signora Granger non sapeva che raccontando alla figlia una innocua storia di Natale avrebbe causato un vero e proprio putiferio. I tempi del C.R.E.P.A. sono ancora lontani, ma la piccola Hermione non perde tempo e già capisce di dover aiutare gli elfi. Anche se in questo caso, ovviamente, si tratta degli elfi di Babbo Natale. 
La storia è deliziosa. Delle mille cose che una bambina potrebbe dire dopo che le si è comunicato che Babbo Natale si fa aiutare dagli elfi, questa è l’ultima che uno generalmente si aspetta. Certo, si parla di Hermione Granger e di elfi… ma altrettanto certamente quasi nessun bambino babbano si sarebbe indignato tanto. 
La storia ricalca, per il resto, ciò che un bambino ostinato e i suoi normalissimi genitori farebbero alla Vigilia di Natale. Il padre di Hermione va da un misterioso zio e scompare giusto in tempo per fare spazio al nonnino in rosso, mentre Hermione… insomma. Hermione si prepara ad affrontarlo con ferocia sulla condizione degli elfi, e finisce per fermarlo tirandogli un albero di Natale addosso. 
Gli unici errori grammaticali (che però hanno penalizzato molto il punteggio) sono i due “da” scritti senza accento. 
Il lessico è abbastanza semplice e si piega volentieri alle forme del dialogo. La parte descrittiva si amalgama senza alcuna fatica alle parti precedenti e contribuisce a dare una dimensione più completa alla storia, che senza di esse sarebbe stata quasi unicamente composta da dialogo. 
Hermione a sei anni doveva essere veramente difficile da gestire. Se da una parte la reazione allo sfruttamento degli elfi ammicca perfettamente alla richiesta del bando per cui “i bambini devono rispecchiare in qualche modo il carattere che avranno da adulti” dall’altra viene il dubbio che una bambina di soli sei anni – per quanto qui si parli di Hermione – possa giungere a un simile e articolato pensiero.

   
 
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