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Autore: _Lou    26/01/2012    2 recensioni
*Prima di leggere questo,dovete per forza leggere Cercami o non capirete nulla*
-Sarei pronta a seguirlo lì dove l'amore non è mai arrivato.
-Allora fai le valige,si va sull'olimpo.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non lasciarmi.'
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Seguimi.

Tutto per te.

 

L’alba era quasi giunta e quell’uomo sul pilastro ora piangeva disperatamente,cercai di avvicinarmi sempre di più sorprendendomi del suo pianto,quasi volevo che fosse stato il mio adorabile gatto randagio peccato che lui non avrebbe mai pianto se non sotto tortura,e magari ora era sotto tortura per colpa mia. Alzai lo sguardo rendendomi conto per la prima volta di quanto un metro e cinquanta fosse così poco in confronto ad un enorme pilastro alto forse metro,forse due o quattro non lo sapevo,non ero mai stata brava in matematica. Dopo qualche minuto di estrema riflessione su come arrivare in cima mi ricordai di saper volare grazie alle bolle d’aria che creavo sotto di me,e piano piano con estrema precisione e equilibrio che non avevo, mi avvicinai perfettamente all’uomo osservandolo bene rimanendo quasi impaurita dalla sua magrezza,aveva gli occhi infossati e un enorme cicatrice sul petto e il basso addome,avrei voluto parlargli ma temevo della sua risposta.
“Da quanto tempo che non ricevo una visita,cosa ci fai qui bella signorina?”Chiese il vecchietto spostandosi la lunga barba con un lieve movimento di testa.

“Sto cercando un ragazzo,ma tu cos’hai fatto per stare qui?”

“Ho aiutato gli umani. Ma sai non me ne pento,si sono evoluti grazie a me.”

“E cos’hai fatto per aiutarli?”

“Gli ho donato il fuoco.”

“Wow”mi finsi sorpresa e entusiasta non volendogli dire che bastava avere un accendino per avere il fuoco,mi guardò con sguardo curioso prima di emettere qualche suono ingarbugliato che sembrava una sotto specie risata.

“Ma è successo tanto tempo fa. Tu invece cosa ci fai qui?” Mi chiese continuando a guardare il sole aspettando con timo che sorgesse.

“Cerco un ragazzo,lo ha per caso visto?E’ alto più di me,ha i capelli scuri,gli occhi verdi luminosi,non sorride mai ghigna sempre ed è incostante. Lo hai forse visto?”Chiesi gesticolando con le lacrime agli occhi solo ora,e dico solo ora mi ero accorta di quanto mi mancasse dormire assieme a lui o anche solo far finta di litigarci per sciocchezze.

“Mi sembra sia al palo più avanti”concluse l’uomo con uno strano ghigno lo guardai con segno di riconoscenza ma non me andai.

“Vuoi che ti taglio le catene?”Mi offrii facendo diventare di fuoco le mie mani per sciogliere la sua prigionia;

“no. Pandora mi ha promesso che sarebbe venuta a liberarmi prima o poi.” Finì l’uomo con un dolce sorriso sul viso al nome della sua –probabilmente- amata,finii anch’io col sorridere assieme a lui e quasi dispiaciuta mi allontanai da quel pilastro scendendo goffamente a terra cadendo col curo per terra.

“PERFETTO” urlai ancora per terra,guardando meravigliata il sole sorgere e un aquila piombarsi sul petto dell’uomo,incominciai ad urlare spaventata prima di rialzarmi nella mia specie di volo e cercar di far ghiacciare l’aquila mentre continuava a beccarlo seppur con le zampe congelate.

“Vai via,il tuo ragazzo probabilmente sta ricevendo lo stesso trattamento”sussurrò lui guardandomi preoccupato facendomi sbiancare vedendo le viscere dell’uomo uscirgli fuori dalla pancia,incominciai ad urlare volando via mentre imprecavo impaurita.

“RIOOOO a che palo stai?” Mi ritrovai ad urlare mentre correvo ad una velocità super sonica sentendomi ad ogni passo più stanca e più avvilita,quando finalmente lo trovai. Gli occhi chiusi,smorfie di dolore e pugni chiusi per non urlare,mentre l’aquila forse la stessa di quell’altro uomo gli perforava il petto;incominciai ad urlare parole incomprensibili contro quell’animale.

“Ora ti UCCIDOO”continuai ad urlare fuori di me facendo aprire finalmente gli occhi a Rio che mi guardò sbalordito dimenticando per un attimo il proprio dolore che volevo addossare anche io. Senza accorgermene piangevo,volevo abbracciarlo ma non potevo perché c’era quella cosa che lo mangiava.

“Non fargli male è immortale.”Mi spiegò lui con il suo solito tono freddo,volevo raccontargli tutto,volevo dirgli di non aver sposato suo fratello,volevo raccontargli tutto ma la sua espressione distaccata anche mentre un mostro uccello lo mangiava mi ricordò che Rio non era mai stato tutto dolce e zucchero.

“Alyce che sorpresa. Ramanzu basta.” Commentò Atena facendo smettere il mostruccello,mentre le ferite di Rio guarivano a vista d’occhio.

“Alyce sai che non puoi stare qui?”Mi chiese lei con tono meccanico sotto lo sguardo arrabbiato del gatto.

“Si lo so,ma voi avete preso lui!”Urlai in contrasto facendo sgranare gli occhi al gatto che mostrava il suo solito ghigno strafottente,sarebbe potuto piovergli il mondo addosso e lui avrebbe fatto un semplice ghigno e un alzata di spalle.

“Alyce,dopo discuteremo. Ma vuoi che Rio sia libero?”Mi chiese la dea ammiccando un sorriso,vidi Rio iniziare ad agitarsi e mimarmi con le labbra no.

“Oh no,sono venuta fin qui per portargli un po’ di latte. Sai ne va pazzo e avevo paura che non ne bevesse abbastanza.”Commentai acida  e gelida,non mi fidavo degli Dei.

“Allora uccidi”continuò lei mettendo Rio in secondo piano,mentre continuava a sillabare no.

“Cosa?”Chiesi impaurita che la mia testa mi stesse giocando brutti scherzi.

“ Se tu muori,qui,ora,lui sarà libero per sempre. Senza vincoli ma solamente libero. Invece se non ora non è libero è tutta colpa tua.”Commentò acida guardandomi con sdegno.

“Affare fatto.”Dissi io sicura di me,non girandomi verso di lui sapendo che avrei cambiato idea e mi sarei fatta legare assieme a lui.

“Micetta”mi chiamò con voce sensuale attirandomi a se,mi persi nei suoi occhi verdi fluo trovandoci dentro un vecchio rifugio dov’era scontato per me ripararmi,

“non lo fare,se morirai troppi ti piangeranno”sussurrò serio ma io lo amavo e volevo che fosse libero.

“Rio?”

“Che c’è?”

“Ti amo.” Sussurrai cancellando lo spazio tra di noi unendo le nostre labbra,un bacio a bocche schiuse che mi permise di assaggiarlo e di assaporarlo come un leone mangia la propria gazzella;presi il suo viso fra le mani sentendomi le gambe di gelatina.

“Ok,ora basta.”Commentò acida Atena imprigionandomi le mani per posizionarmi dinanzi a lei,aveva una lunga asta d’acciaio una di quelle che se ti prende ti fa davvero male,sapevo che voleva infilzarmi con quella ma feci finta di non saperlo e attesi di liberare Rio mentre mi sentivo sempre più strana e assonnata.

 “Bene,ora puoi moriree”urlò la dea quasi arrabbiata lanciando l’asta contro di me,girai lo sguardo verso Rio che urlava e inutilmente cercava di tagliare le catene,si era trasformato completamente e continuava ad urlare.

“Alyce ti prego no!”Urlò un’altra voce troppo familiare alle mia spalle,capelli castano scuro occhi freddi sorriso spietato,”Josh”sussurrai prima di chiudere definitivamente gli occhi;mi ero sempre chiesta in che modo volevo morire e penso che morire per la persona che ami sia la morte più bella.

 

chissà  dov'era casa mia,e quel bambino che giocava in un cortile

 

Mi svegliai con uno strimpellare di chitarra e parole sconnesse di chissà quale canzone,appena aprii gli occhi venni accecata da una luce bianca come le pareti della stanza;mi alzai da terra guardandomi in giro,sconvolgendomi per l’enorme scritta in blu “attesa” ,ma cosa dovevo aspettare?

“C’è l’hai fatta a svegliarti”commentò un ragazzo dietro di me,capelli rosso fuoco,occhi scuri crudeli,e sorriso tra la metà dello spietato e il dolce;Josh?

“Josh perché hai i capelli rossi e una chitarra in mano?”Chiesi mentre continuava a suonare tranquillamente,fece solamente un’alzata di spalle.

“Forse perché prima di vampirizzarmi avevo i capelli rossi,e la chitarra l’ho trovata accanto a me.” Mi disse come se mi stesse confidando il segreto dell’universo.

“Ti fai la tinta?”Chiesi sbalordita,

“si,non esistono vampiri con i capelli rossi no?!”Urlò facendo il finto indignato mentre continuava a canticchiare:

Poi una notte di settembre me ne andai il fuoco di un camino non è caldo come il sole del mattino.”

Non ricordavo le parole di quella canzone eppure scatenava in me strani ricordi,finché non presi a parlare del ricordo stesso.

“Eravamo su una nave vero?” Chiesi timorosa prendendo coraggio quando lo vidi annuire;

“tu avevi persino le lentiggini rosse,eri timido e gi occhi erano persino più chiari. Tutti cantavano vagabondo che sono solo io,un qualcosa del genere e nel frattempo la nave si allagava;ma io volevo giocare le paperelle e più l’acqua saliva più mi divertivo. Finché mi ritrovai sola e impaurita mentre piangevo perché non trovavo più nessuno,e avevo paura. Era tutta acqua non riuscivo più a respirare,le lacrime si confondevano con l’acqua e pensavo di morire poi però un bimbo con gli occhi dolci e un sorriso rassicurante mi prese la mano e mi portò da una signora con i capelli biondi.” Confessai mugolando a bassa voce,strana la morte era così simile al passato. Mi venne vicino e con un dolce sorriso rassicurante mi abbracciò indicandomi una donna che veniva verso di me con un adorabile collana che voleva darmi;aveva i capelli scuri del mio stesso colore portati ondulati ad accarezzarle i fianchi,e infine mostrava due enormi bellissimi occhi castani forse la sua pecca era l’altezza essendo si e no uno e cinquantacinque.

 

Angolome:MI SCUSO per non aver aggiornato prima!Ma non ne ho avuto davvero tempo e prometto che da ora in poi aggiornerò costantemente ogni sabato T_T

Scusatemi >_< Ho poco tempo,ma vorrei ringraziarvi a voi che leggete sempre e recensite,se non ci foste voi penso che non avrei più aggiornato!

A sabato allora!E fatemi sapere cosa ne pensate ;D

  
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