Spin-off di “Portrait”.
Tramonto
Albus non si era mai
sentito tanto abbattuto come in quel momento.
Quella mattina aveva
letto un articolo sulla Gazzetta del Profeta che gli aveva aperto gli
occhi su come si divertisse il suo ragazzo a trascorrere il tempo,
mentre lui si trovava in trasferta all'estero con il Puddlemere
United, la sua squadra di Quidditch.
Avevano litigato,
prima che Albus uscisse di casa sbattendo la porta.
Scorpius
era ancora lì, nel loro appartamento. Potter non sapeva cosa
stesse
facendo, non voleva
saperlo. Voleva solo che se ne andasse; voleva non vederlo
più, non
parlargli più, non dover più sostenere i suoi
occhi grigi e
pungenti, non doversi più perdere nel profumo intenso della
pelle
del suo collo...
Strinse i denti per
non permettere al groppo che aveva in gola di sopraffarlo, per non
piangere, scuotendo il capo per non pensare più a lui.
Doveva
smetterla, non poteva cascarci ancora.
Scorpius l'aveva
tradito. E aveva tradito la fiducia che Albus riponeva in lui.
Scorpius osservava
con gli occhi offuscati dalle lacrime il meraviglioso tramonto che si
consumava oltre la finestra della sua stanza da letto, nella villa
estiva della sua famiglia.
Il sole era
scarlatto, mentre si tuffava nel mare tingendolo di rosso.
Erano passati alcuni
mesi da quando Albus l'aveva cacciato di casa per le menzogne che
aveva letto sulla Gazzetta del Profeta, ma Scorpius soffriva ancora
come il primo giorno, forse addirittura più di allora.
Quando
chinò gli occhi, ancora una volta, sulla fotografia nella
prima
pagina della rivista che teneva tra le mani, osservando il suo
Albus che stringeva la vita di un anonimo ragazzo castano, le lacrime
cominciarono a scivolare sulle sue guance scavate. A quanto pareva
Potter non ci aveva messo molto a sostituirlo con un altro; non aveva
perso tempo.
Le spalle di
Scorpius erano scosse da lievi singhiozzi, quando suo padre le cinse
in un abbraccio affettuoso; Draco non sopportava di vedere suo figlio
in quelle condizioni.
Gli accarezzò i
capelli biondi, sfiorandogli dolcemente il collo.
«Scorpius...» lo
chiamò Draco pochi attimi dopo, stringendolo un po' di
più a sé.
«È bello il
tramonto, vero papà?» mormorò in
risposta, con tono roco,
Scorpius.
«Sai, quando si è molto tristi si amano i tramonti...» *
* Citazione da “Il piccolo principe”.