La bambina con gli occhi sulle mani
Spostava le mani per guardare meglio,
osservava persino oltre un miglio
La gente che per caso di lì camminava
dopo uno sguardo improvviso spaventata scappava.
La povera bimba triste piangeva,
e una piccola lacrima dalla mano scendeva.
Non aveva nè amici nè genitori,
stava da sola tra strani rumori.
Il suon di campane amava ascoltare,
il canto di uccelli, cicale, e anche il mare.
Ma quando la notte la civetta udiva ,
guardando i grandi occhi stupita fuggiva.
Correndo correndo uno specchio trovò
nella foresta così si specchiò.
Vide in un attimo quell'orrenda figura
ma per metà coperta dall'ombra sua scura.
Emise un grido che risuonò nel cielo,
spaventata scappò oltre il dolce melo.
Due fori in viso e due occhi in mano,
denti aguzzi e gambe che correvan lontano.
Abbandonando ricordi frustranti
per avventurarsi in foreste allettanti.
Tra pipistrelli e zombie volle rimanere,
pechè capì che amarla era il loro dovere.