Tutto procedeva nella normalità, per quanto potessero essere definiti normali quei ragazzi. Sarah e Crilin stavano insieme ormai da un anno, da qualche settimana anche lei si era trasferita a casa loro. Da quando quel fantomatico giorno di tanti mesi prima Junior aveva chiarito con Jess, con Sarah sembrava essere tornato l'astio di sempre, non sembravano potersi vedere, e battibeccavano continuamente, Junior si chiese come avesse fatto a pensare anche solo per un'istante che non fosse antipatica. Goku si era ormai riabituato alla vita da single, lui e Vegeta, i due scapoli, passavano molto più tempo insieme, anche se il principe dei sayan non sembrava esserne particolarmente contento. Trunks e Sharin... beh Trunks e Sharin avevano una bellissima sorpresa.

***

Junior dormiva accanto alla sua ragazza, era mattina presto. Sentì una strana sensazione alla gola, poi cercò di aprire gli occhi, gli bruciavano da morire, non si sentiva per niente bene, passò una mano sul viso, sperando di cancellare quella terribile sensazione.

Il naso gli pizzicava tantissimo, com'era possibile che un attacco di allergia lo stava assalendo di prima mattina, dentro casa, nella sua stanza, nel letto e con la finestra chiusa?? La cosa non si spiegava. Il suo olfatto era 4 volte più sensibile di quello umano, come il suo udito, ma nonostante ciò era quasi sempre riuscito a resistere anche in mezzo alla natura. Adesso era persino dentro casa. 

Il namecciano si mise seduto sul bordo del letto, Jess dormiva accanto a lui. Non l'avrebbe voluta svegliare.

Più passavano i minuti e peggio si sentiva. Non riuscì più a trattenersi, cercò di soffocare due starnuti per non svegliare la sua ragazza ma senza successo.

"Stai bene??" chiese Jess appena sveglia.

"Non volevo svegliarti..." gli occhi del ragazzo erano rossissimi.

"Cavolo, hai davvero una forte allergia, qui dentro casa, com'è possibile??"

"Non lo so, non riesco a capire."

"Vieni andiamo a prendere qualcosa." Jess si vestì e Junior indossò la tuta.

Non appena uscirono dalla stanza i due ragazzi rimasero a bocca aperta. Intorno a loro la casa sembrò irriconoscibile, era completamente tempestata di fiori e piante. Ogni mobile aveva un vaso di fiori al centro, ogni angolo aveva una pianta, persino tutti i davanzali delle finestre.

"Che sta succedendo qui??" chiese il namecciano alzando il collo della maglietta a coprire naso e bocca.

"Non ne ho idea..."

La porta di casa si aprì, Sarah spingendo l'anta con la schiena entrò portando tra le mani un'altra pianta. "Allora cosa ve ne pare?? Non è bellissimo così??"

Junior lanciò un urlo "MALEDETTA!!!"

"Sarah, è veramente bellissimo ma vedi non possiamo tenere tutte queste piante, Junior è allergico, sta già malissimo...."

Sarah delusa ed un po' arrabbiata guardò il ragazzo di fronte a lei, gli occhi erano rossi e lucidi. Il naso e la bocca coperti dalla maglietta.

"Un alieno allergico?? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!" La ragazza scoppiò a ridere animatamente.

"Togli queste cose da qui!!" ringhiò il ragazzo lasciando andare la maglietta

"Perchè se no che mi fai??" Sarah con aria di sfida avvicinò il viso al suo, sostenendo il suo sguardo. Erano faccia a faccia l'uno con l'altra, Junior digrignava i denti.

Il primo a distogliere lo sguardò però fu proprio non lui, non resisteva più, sentì il bisogno di starnutire.

"Sai sempre come rompere le scatole, e va bene le toglierò!!" disse infine Sarah un po' impietosita dalla scena. Junior non riuscì a rispondere e con le mani davanti al viso  uscì fuori di casa. Possibile che quella ragazza trovava sempre il modo di infastidirlo e di farlo infuriare??

Goku arrivò correndo in cucina "Ieri ho dimenticato di passare a prendere il vestito al negozio!! Come faccio? La cerimonia e oggi pomeriggio!!"

"Goku non puoi certo venire al matrimonio di Trunks vestito come un barbone!! Presto corri al negozio!" Sarah gli aveva dato un toast con la marmellata, il ragazzo lo mise in bocca e corse fuori di casa per spiccare il volo.

Jess era nella stanza di Sharin, insiemme all'amica.

"Sei pronta?" le chiese mentre sistemava i suoi lunghi e scuri capelli in una morbida treccia.

"Si..."