La prossima volta








Si incrociano e quasi non si riconoscono; troppo tempo è passato tra loro, otto anni.
Nel frattempo Harry si è sposato, ha avuto un figlio e… che altro? Ah, già: ha salvato il mondo magico.
In quel giorno di pioggia, però, Harry incontra Dudley e non sa cosa dire.
 
Dudley è senza ombrello; cammina veloce stretto nel soprabito, le mani in tasca. Ha sempre avuto mani grandi, mani che Harry ricorda sporche di cioccolata, chiuse a pugno per colpire dove fa più male, strette convulsamente attorno agli oggetti cari.
Mani che hanno contribuito a dare a Harry un’infanzia infelice.
Cammina contro vento, a fatica. Prima di rendersene conto si ritrova di fronte a Harry, quasi lo investe.
- Scusi…
- Prego…
Si fermano. Si guardano.
E non sanno cosa dire.
 
 
 
 
Harry immaginava di incontrare Dudley, dopo la guerra, e dirgli tutto. Tutto quello che gli aveva fatto patire; tutta un’infanzia salvata solo dalla fortuna di essere mago, di appartenere ad un altro mondo. Lo aveva immaginato talmente tante volte da essersi convinto che sarebbe andata proprio così.
E adesso? Adesso è lì, in un momento del tutto inaspettato – perché il destino o chi per lui sa trovare i modi più strani per far accadere le cose – e non sa che dire.
Non sa nemmeno cosa prova, a dirla tutta.
 
Rabbia? Per chi?
Per un ragazzino troppo viziato dai genitori?
Rancore? Per cosa?
Per un tempo così lontano che fatico a ricordarlo?
Odio? Ma come?
Come posso odiare qualcuno, dopo tutto ciò che ho imparato in questi anni?
 
 
 
 
Fosse per Harry, quell’impasse durerebbe ore. Per fortuna, Dudley la risolve.
- Sei… sei tu? - balbetta, fissandolo dritto negli occhi. - E sei… vivo?
 
Balbetta. Non crede che sia davvero lui. L’ha lasciato otto anni prima, ragazzino magro con qualcosa di enorme da affrontare, e lo ritrova grande, uomo. Vivo.
- Sei… diamine, sei vivo!
Ride mentre lo dice; gli sembra… incredibile. Non ha notizie di suo cugino da otto anni, e… ed è lì.
Cavolo, gli è mancato, in tutto quel tempo. Sì, certo, non si era mai comportato bene con lui, ma era talmente abituato ad averlo attorno che vederlo sparire così, senza una spiegazione, era stato… beh, gli era dispiaciuto.
Ed ora ce l’ha davanti, vivo, quando ormai pensava che non l’avrebbe più rivisto.
- Sei vivo - ripete di nuovo. Poi aggiunge: - Meno male.
 
 
 
 
A quelle parole Harry si riscuote. No, non prova rancore, né rabbia, né odio. È un uomo, è un padre, e quello che ha di fronte è a sua volta un uomo. Un uomo che sembra persino – inconcepibilmente – contento di vederlo.
Non può odiarlo, nemmeno volendolo.
 
- Sì, sono vivo.
Non aggiungono altro. Un ultimo sguardo, una goffa stretta di mano, un “Ciao” sussurrato e via, ciascuno per la propria strada.
 
 
 
 
Si incontreranno ancora, in momenti meno inaspettati; si saluteranno senza imbarazzo, si parleranno e racconteranno i loro anni.
Ma adesso il vento incalza, li porta via; avranno più tempo, la prossima volta.
Tanto tempo.
























Buonasera!
Questa ff non mi piace per niente, ma la pubblico qui perché sì.
L'ho scritta per la partita Corvonero-Tassorosso di HPQuiz, e ha vinto la sfida di fanfiction con mio sommo stupore.
Il tema era l'incontro tra Dudley e Harry in un post-guerra; il tutto doveva essere raccontato in una FLASHFIC, e io ODIO le flashfic per un sacco di motivi: in particolare odio dover scrvere flashfic su argomenti che meriterebbero pagine e pagine. Ma vabbè.

Non avevo mai scritto nulla dal punto di vista di SfigaPotter, quindi non ho idea se sia in character o meno; stessa cosa dicasi per il buon Dudley.
Ad ogni modo, sapete che gradisco anche critiche costruttive - sebbene abbia deciso che non scriverò mai più di questi due, quindi per me stanno bene così.
Infine, spero sia chiaro il significato di questa flash: i due si incrociano, potrebbero ritirare fuori le vecchie ruggini ma non lo fanno perché si rendono conto di essere entrambi cresciuti e cambiati nel frattempo. Il riferimento alla "prossima volta" indica l'apertura alla creazione di un rapporto molto più amichevole di quello passato, sempre in virtù della crescita di entrambi.
... spero fosse chiaro -.-

Grazie di aver letto!
Fera