27/01/2012
6 recensioniUna parola che diceva tutto.
Se Gouenji pensava a quella parola allora gli veniva subito in mente Gazelle, quella ragazza con i capelli azzurri e gli occhi di ghiaccio, quella ragazza di cui non aveva visti nemmeno un sorriso.
Sicurezza, determinazione, bellezza.
Altre tre parole per descriverla.
Diffidente, glaciale.
Altre due.
Gouenji se ne stava seduto alla sua scrivania, una penna in mano, ferma a mezz’aria e sul legno chiaro c’era poggiato un foglio bianco.
Cosa voleva fare non lo sapeva neanche lui.
Era stato l’impulso di un secondo e aveva preso carta e penna.
Sapeva di non conoscere affatto Gazelle, ma sapeva che sotto il suo comportamento duro e spesso apatico si nascondeva una ragazza che aveva affrontato la vita senza mai tirarsi indietro, una ragazza che aveva perso fiducia nella dolcezza e nel calore umano.
Gouenji scrisse quelle parole, riflessioni sul foglio, leggerle sembrava diverso dal pronunciarle.
Per conoscere una persona non bastava scrivere quello che si sapeva di lei su un foglio e sicuramente l’attaccante della Raimon non si aspettava di riuscire a scoprire la vera Gazelle attraverso l’inchiostro nero di quella penna.
Il ragazzo sbuffò, ogni aggettivo per lei era così perfetto ma anche inesatto.
Gouenji cancellò tutte le parole.
Rimase fermò a contemplare l’unica che era rimasta: Forza.
Cancellò anche quella.
Anche quella l’aveva tradito, anche quella inesatta.
Lei era la forza, lei era la fragilità.
Poggiò la testa sulla scrivania. Chiuse gli occhi ed ecco di nuovo gli occhi di lei apparirgli davanti, così freddi e seri, così maledettamente belli.
Gouenji decise che scrivere o almeno provare a scrivere qualcosa che rispecchiasse Gazelle era completamente inutile e posò la penna, poi accartocciò il foglio che finì direttamente nel cestino.
Gouenji si alzò dalla sedia e guardò la sua stanza, non aveva nulla da fare.
Sentì il suono del campanello, era da solo a casa.
Si aspettava di vedere sua sorella entrare e abbracciarlo e invece quando andò ad aprire la porta rimase stupito.
Gazelle era di fronte alla sua porta.
Gazelle era lì.
Aveva ancora la mano ferma a mezz’aria, vicino al campanello. Forse nemmeno lei sapeva cosa ci facesse lì.
- Gazelle – mormorò Gouenji.
La ragazza con i capelli azzurri volse lo sguardo a terra, imbarazzata.
Gouenji pensò di non aver mai visto il viso pallido di quella ragazza diventare rosso per l’imbarazzo, gli scappò un sorrisetto.
Gazelle lo notò – Ho capito me ne vado – ma l’attaccante della Raimon non aveva alcuna intenzione di farla andare via.
La sua mano teneva salda il polso di Gazelle – Entra – disse Gouenji.
Gazelle era andata lì perché ne aveva sentito il bisogno.
Era andata lì perché voleva vedere i suoi occhi e il suo sorriso.
Non l’avrebbe mai detto, ma lei aveva sentito il bisogno di vederlo.
E adesso era seduta sul divano di casa Gouenji a parlare con l’attaccante di un ragazzo che aveva considerato un nemico, ma che ora una parte di lei considerava, forse, più di un amico.
Gouenji era l’unica persona che riusciva a farla sentire amata, che riusciva a farla sentire calda.
Lontano da tutto quel freddo a cui la paragonavano.
Gouenji fissava ancora gli occhi azzurri della ragazza.
In quel momento l’idea delle parole da scrivere sul foglio gli sembrò ancora più assurda di prima, per un solo e unico motivo...
Lei era tutto e niente.
*Angolo dell'autrice che ora potete linciare*
Buonasera ./////.
Scusate se ho postato questa schifezza çAç
Ci ho provato, ma penso di essere troppo abituato a scrivere cose sulla BanGaze (che è la mia OTP *^*)
Anche se sono dolci Gouenji e Gazelle (ma solo se lei è una LEI ùwù).
Questa idea mi è venuta all'improvviso e così l'ho scritta.
Questa OneShot l'ho presa da una raccolta che sto postando in un Forum che amo >uuuu<
La dedico a due persone fantastiche e stramitiche *^*
roby e Cha <3
Vi amo troppo *A*
Ci vediamo presto e spero che nessuno cercherà di tagliarmi la testa oltre a Gazel, Burn e Gouenji XD
Camy