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Autore: JustBelieve    27/01/2012    0 recensioni
"Alcuni dicono che l'amore sia difficile da trovare, altri invece, che la cosa più complicata sia tenerselo stretto quando arriva, l'amore".
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non passò molto tempo prima che Sarah si svegliasse; prima che si rendesse davvero conto di dove si trovasse e soprattutto del perchè non fosse a casa propria, a dormire nel suo letto.

Si chiese come mai sua madre ancora non l'avesse chiamata per colazione, come era solita fare e quale fosse il motivo della sua preoccupazione.

Cosa le stava succedendo?

Fu solamente quando aprì gli occhi  che si rese conto che qualcosa non andava.

La prima cosa che notò fu una vecchia parete trasandata, di un colore scuro e cupo che si trovava di fronte a lei.

Di certo quella non poteva essere camera sua, pensò la ragazza.

Guardandosi attorno potè notare che le pareti erano completamente vuote, quasi fossero 'prive di vita'.

Dov'era? Perchè si trovava in quel posto a lei sconosciuto?

Presa dallo sconforto, Sarah si alzò da quella che sembrava essere una panca di legno, in cerca della sua borsa, in modo da poter chiamare sua madre e cercare di capire cose le stesse accadendo. Le avrebbe chiesto aiuto.
Mille domande riempivano la sua testa in quel momento; non ricordava niente di ciò che era successo la sera prima.
Doveva incontrare Lorenzo, e poi? Cosa era accaduto dopo?

Tabula rasa. Lei non lo sapeva, non riusciva a spiegarsi quella strana, folle, situazione.

L'avevano forse drogata, così da farle dimenticare tutto?

Sì, ma chi?

E soprattutto, perchè?

Tante erano le domande che si poneva in quel momento, senza, però, riuscire a darsi una risposta.

Tutto ciò che sapeva era che, per qualche strana ragione, si trovava in una stanza buia, vuota, probabilmente di una qualche casa abbandonata, visto lo stato delle pareti e la totale assenza di mobilio, ad eccezione di quella panca di legno sulla quale si era svegliata pochi istanti prima.

Per quanto si stesse dando da fare, della sua borsa non c'era traccia.
"Eppure" -pensò - "Ieri sera l'avevo presa prima di uscire".

Dunque, che fine aveva fatto?

Una parte di lei conosceva il motivo per il quale non l'avesse con sé ma l'altra parte non voleva  accettare il fatto di essere stata praticamente rapita.

Perchè Sarah l'aveva capito nonostante non riuscisse a farsene una ragione.

In tutta la sua vita non aveva mai fatto torto a nessuno, al contrario, aiutava le persone ed amava farlo.

Tutto si poteva pensare di quella ragazza, tranne che fosse egoisa o addirittura, cattiva.

Quando qualcuno aveva bisogno di lei, Sarah non se lo faceva ripetere due volte ed era sempre lì, disponibile ad ascoltare i problemi degli altri e dare qualche consiglio.

Mai nella sua vita aveva fatto del male a qualcuno, non ne era capace.

Perchè, allora, si trovava chiusa in una stanza?

Cosa aveva fatto?

Sarah ripensò alle ultime settimane trascorse; con Julia le cose andavano bene come sempre, niente di strano, niente d'insolito.

Si erano viste spesso, niente faceva pensare a Sarah che l'amica potesse serbarle alcun tipo di rancore.

Ed infine c'era lui, Lorenzo.

Era entrato a far parte della sua vita quando meno se l'aspettava.

Lui, per il quale aveva lottato con tutte le sue forze.

Lui, che le aveva ridato speranza.

Aveva reso la sua vita un insieme di emozioni nuove, bellissime.

Tuttavia, Lorenzo nascondeva un segreto e questo Sarah lo sapeva bene.

Nonostante ciò che avevano passato insieme, il ragazzo non si era ancora completamente aperto con lei.

La ragazza, però, aveva capito che se sue intenzioni erano giuste e che lui cercava soltanto di proteggerla.

Già, ma proteggere da cosa?

Era questo di cui si preoccupava ogni volta che lo guardava negli occhi.

Sapeva che qualcosa di oscuro si nascondeva dietro quegli occhi verdi in cui tante volte si era persa.

"Vorrei che tu fossi qui" - pensò malinconica - "Vieni a salvarmi da queto incubo, ti prego".

Le lacrime cominciarono a scendere, rigandole il volto.

Cosa avrebbe dovuto fare?

Tentò molte volte di aprire quella dannata porta, senza, però, riuscirci.

Doveva uscire di lì, il prima possibile.

Tutto ciò che voleva era tornare a casa.



                                        * * *


Dopo tanti ma futili tentativi, Lorenzo capì che Sarah non gli avrebbe risposto.

La sera precedente la ragazza non si era presentata e lui l'aveva aspettata sotto casa fino a notte fonda, finchè non si decise a chiamare sua madre, la quale gli disse che Sarah ancora non era rincasata e che non l'aveva sentita.

Gli bastò un attimo per comprendere: qualcosa doveva esserle accaduto.

Senza dire ulteriori parole per non far preoccupare la madre di Sarah, Lorenzo prese la sua auto e si avviò a cercarla.

L'avrebbe trovata.

Promise a se stesso che mai e poi mai avrebbe permesso a nessuno di farle del male.

Per quanto complicata potesse essere la loro relazione, Lorenzo teneva a Sarah pià che alla sua stessa vita.

Chiunque l'avesse presa, lui l'avrebbe trovato e gliel'avrebbe fatta pagare.

Guidò per ore ed ore, squadrò ogni angolo della città più di una volta.

Poco importava se non aveva rispettato né i semafori né il limite di velocità.

Neanche lo notò quel vigile visibilmente adirato che continuava ad intimargli di accostare.

Ciò che importava in quel momento al ragazzo era salvarla, a tutti i costi.

Dovunque lei fosse, lui l'avrebbe trovata e riportata a casa.

Lorenzo sapeva che sarebbe stato solo questione di tempo.

Lui ce l'avrebbe fatta.

Dopo un'intera giornata di vana ricerca,tornò a casa, deciso a chiedere aiuto.

Non riusciva a pensare neanche un secondo alla sua ragazza finità chissà dove, con chissà chi.

No, non avrebbe permesso che succedesse. Non di nuovo.

Nessuno doveva più essergli strappato via.

Preso il coraggio necessario, compose un numero di telefono e schiacciò il testo di chiamata.

-"Pronto? Lorenzo?"- disse una voce maschile dall'altro lato del telefono - "Che succede?".

Lorenzo ebbe un attimo di esitazione ma infine riuscì a pronunciare quelle parole.

- "Si tratta di Sarah. L'hanno presa. Mi hanno trovato, Caleb".

- "Cerca di calmarti, penseremo ad una soluzione. Troveremo la tua ragazza, insieme".

- "L'ho cercata tutto il giorno, sono persino andato a controllare negli ospedali, nel caso che...Oh, dio! No, non ci voglio neanche pensare!".

Lorenzo era fuori di sé. Non si sarebbe calmato fino a che non fosse stato completamente sicuro che la sua ragazza stesse bene.

- "Non ti muovere, sto arrivando" - disse l'altro, preoccupato.

Caleb conosceva bene Lorenzo e sapeva di cosa fosse capace.


                              * * *

Sarah era ancora seduta su quella panca fredda, aspettando il momento in cui qualcuno si fosse presentato.

Le aveva provate tutte, ma ogni suo tentativo fu, purtroppo, inutile.

La porta era chiusa dall'esterno e la stanza era priva di finestre.

Non c'era alcuna via di fuga.

Infine, dopo ore di tentativi, Sarah si era arresa.

Ancora assorta nei suoi pensieri, la ragazza non sentì il chiavistello della porta che lentamente si stava aprendo.

Realizzò solamente quando una figura scura, decisamente un uomo, entrò nella stanza con un vassoio in mano.

- "Ma guarda! La principessina si è svegliata! Hai fame, immagino" - le disse con un ghigno stampato sul volto.

Sarah sussultò: quell'uomo incuteva paura come pochi.

- "Perchè sono qui?" - chiese debolmente - " Chi sei?"

- " Ragazzina, tu fai troppe domande, te l'hanno mai detto? " - rispose questi, ridendo.

Ma Sarah aveva bisogno di risposte.

- "Dimmelo, ti prego! Perchè diamine sono qui? Cosa ti ho fatto?"

"Bellezza, tu non hai fatto nulla, a noi. Hai solo qualcosa che vogliamo!"

A quelle parole, Sarah lo guardò esterrefatta.

Lei aveva qualcosa che apparteneva a loro, com'era possibile?

Di cosa si trattava?

- "Non capisco di cosa parli, io non ho niente" - ribattè.

- "Come ho già detto, tu fai troppe domande. Mi dispiace, ma non posso aiutarti! " - disse con voce fin troppo calma - "Adesso mangia, non vorrai mica morire di fame?" -concluse, sorridendo.

Dopo che se ne fu andato, Sarah rimase nuovamente sola, rinchiusa in quella stanza, ancora senza risposte.

Perchè Lorenzo ancora non era venuto a salvarla?
  
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