Di nuovo erano insieme tra le lenzuola bianche del suo letto, avvolti dal buio della notte, e di nuovo si ritrovava a scrutare Tenzo tranquillamente addormentato, illuminato da una luce soffusa.
Un mese dalla prima volta che era accaduto, eppure tutto diverso.
Un lieve sorriso gli piegò le labbra, un sorriso sincero.
L’angoscia di aver commesso un errore, compromettendo il loro rapporto, e lo smarrimento nel non trovare una risposta convincente sembravano ormai un ricordo lontanissimo, sepolto sotto l’urgenza del proprio cuore, ansioso di liberarsi da quella che era diventata un’opprimente difesa. Non erano più un peso doloroso né la consapevolezza che il corpo dell’uomo sdraiato al suo fianco fosse del tutto nudo, né che potesse bastare allungare il braccio per toccarlo; anzi, era tremendamente piacevole e rassicurante.
Ebbe la nitida e calda sensazione che la pellicola della sua vita si sbloccasse per scorrere avanti verso un futuro diverso. Era già successo anni addietro, ma quella volta presentiva che, anche se fosse caduto, avrebbe avuto il coraggio di rialzarsi in piedi per davvero, non trascinandosi sulle proprie ginocchia, e lo doveva solo a quell’idiota che continuava a riposare quando non avrebbe dovuto. Allontanò immediatamente quei pensieri con il loro retrogusto amaro; voleva solo godersi quei primi fotogrammi con calma, senza alzare troppo il volume della speranza, lasciandola in sottofondo e dando spazio invece a quell’amore che aveva già ignorato per troppo tempo.
Incurante di disturbare Tenzo, si mese a cavalcioni su di lui, accompagnato dal debole fruscio delle lenzuola, e si piegò in avanti puntellandosi con le mani all’altezza delle spalle del compagno, così da poter guardare il suo volto più da vicino e avvertire in modo più chiaro il calore e la consistenza del suo corpo. L’altro non tardò a sollevare le palpebre, accortosi del suo movimento.
“Non mi sembra il momento per dormire.” Affermò Kakashi con un sussurro, apparentemente serio, mentre assaporava l’inizio di quel nuovo gradevole contatto.
“Uhm, saranno le due di notte.” Mugugnò Tenzo, un principio di malizia che si depositava sulle sue labbra; essere di nuovo con lui in un letto, di nuovo semplicemente insieme, era troppo bello per rifiutare qualsiasi proposta, tanto più se la proposta in questione era così allettante.
“Un motivo più convincente?” Gli chiese l’uomo sopra di lui, avvicinandosi ancora di più fino a confondere i loro respiri.  
“Fa caldo?” Rilanciò, divertito dalla situazione.
“Siamo quasi a Novembre e sono le due, appunto.”
“Domani c’è l’università?”
“Domani è il mio giorno libero e tu hai lezione nel pomeriggio.” Ribatté ancora l’Hatake, ormai con uno scoperto sorriso.
“Bandiera bianca.” Disse in segno di resa il collega, poi lasciò che lo baciasse, in attesa di ciò che sarebbe seguito.