Spara soldato, spara.
Mi avete tolto tutto: il cibo, i vestiti, i ricordi, i miei oggetti, il mio nome...
Avete calpestato la mia dignità e non avete nemmeno preso in considerazione la mia anima; non mi voglio arrendere, non lo farò.
Ho visto morire bambini con questi miei occhi: li avete radunati in una piazza e, come se non fosse nulla, li avete fucilati e ammassati in un angolo quasi fossero oggetti.
Non ho paura di morire, spara soldato, spara.
Toglimi la vita come mi hai tolto la dignità; come mi hai tolto il cibo, i vestiti, i ricordi, i miei oggetti, il mio nome...
C'è una cosa di cui non potrai mai impossessarti: la mia capacità di pensiero.
Sì, perchè io continuerò a pensare e a sperare; tu non potrai farci nulla.
Quante barbarie in questa guerra!
Io che pensavo che il ghetto fosse già la cosa peggiore che potesse accadere, sbagliavo; io che volevo rivedere mia madre dopo la guerra, sbagliavo; io che pensavo che la situazione non potesse che migliorare, sbagliavo.
Allora spara soldato, spara; perchè tu mi toglierai la vita.
Ti osservo con i miei occhi e vedo la paura che li attanaglia: di cosa hai paura, soldato?
Sono io quello che deve morire, non tu.
Allora su, sono qui davanti a te: spara soldato, spara.
Sembri indugiare e io mi metto ancor più dritto: mai mi potai privare della volontà di voler vivere e del mio grandissimo orgoglio.
Già, l'orgoglio... Io morirò a testa alta senza che tu possa godere dei miei lamenti o dei miei tormenti.
Allora spara soldato, spara...
Bum...
Ok, scusate il ritardo ma questa era un one-shot sul giorno della memoria.
Non voglio dimenticare ne scherzarci sopra, quindi voglio solo che sia letta.
Grazie.