Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: The Mad Tinhatter    28/01/2012    0 recensioni
[Crossover ArashixEragon] Seguito di "Roll The Dice". Spoiler da Inheritance, per chi segue la saga ^^
"Si trovavano in quella che sembrava una camera da letto. L'arredamento era piuttosto spartano, e le pareti sembravano strane, come fatte di tessuto. Sul letto, una ragazza dalla pelle scura si agitava nel sonno.
- Siamo in una tenda - mormorò Sho, toccando la “parete”.
- Che palle - disse Nino. - Cos'abbiamo fatto di male, ora? Chissà dove siamo finiti!"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 2: When Destiny Is Green

Nar Garzhvog lo condusse fuori dalla tenda.
- Che cos'è successo? - domandò Jun alla creatura, ma non ricevette nessuna risposta.
Odiava ammetterlo, e stava tentando con tutte le sue forze di non darlo a vedere, ma era terrorizzato. Era in un mondo che non conosceva e che poteva essere potenzialmente ostile, e in qualche modo era successo qualcosa che gli avrebbe impedito di andarsene via assieme agli altri senza essere notati. Aveva sentito quello che aveva detto la guardia: esistevano i draghi, e dunque i loro Cavalieri; e l'unico Cavaliere presente nella loro fazione era considerato la speranza di tutto l'Impero. L'Urgali aveva detto che l'uovo si era schiuso per lui, quindi effettivamente non ci voleva una laurea per capire cosa fosse successo.
Come entrarono nella tenda della regina, furono accolti da una creatura verde che trotterellò verso di loro. Aveva le dimensioni di un cane di piccola taglia, tuttavia non c'era alcun dubbio che si trattasse di un drago.
- Questo... questo è il tuo drago, Jun - disse Nasuada, che era seduta sul suo giaciglio. Sembrava piuttosto preoccupata.
- Il mio... drago? - fece Jun. Sapeva benissimo che cosa voleva dire, ma non era affatto sicuro di volerlo sentire.
- Sì, Jun. Sei diventato un Cavaliere di drago.
Il ragazzo si sentì come se il terreno sotto di lui stesse sprofondando. Aveva una minima idea della responsabilità che avrebbe avuto nel ricoprire quel ruolo, e non sapeva se fosse pronto per un fardello del genere. Allo stesso tempo, guardando negli occhi il cucciolo di drago, sentì istintivamente che non poteva abbandonarlo, e certamente non se lo sarebbe potuto portar dietro in un'eventuale fuga.
- Sul serio? Voglio dire, magari si è schiuso per caso, magari c'è un errore... io non sono nemmeno di questo posto! - fece Jun.
- Nessun errore. L'uovo si schiude solo quando il prescelto o la prescelta lo tocca. Quando io l'ho toccato non è successo niente, e ora il drago non si lascia nemmeno avvicinare da me, mentre si è avvicinato a te appena ti ha visto. Ora devi solo toccarlo, per stabilire il legame - disse la regina.
Jun sospirò, poi si abbassò per toccare il drago. Non appena lo fece, sussultò.
Fu come se una scarica elettrica emanata dal drago avesse attraversato tutto il suo corpo. Come ritrasse la mano, una specie di cicatrice a forma di spirale era impressa sul suo palmo.
Jun sapeva di dover essere spaventato dalla cosa, ma gli bastò un'occhiata del drago, il suo drago, per capire che, almeno in quel momento, non c'era nulla di cui avere paura.
Quella creatura era davvero strana. Non poteva parlare, ovviamente, ma Jun era sicuro che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe avuto molto da raccontare.
- Che cos'è? - fece il ragazzo, guardando la cicatrice.
- è il gedwey ignasia. Contraddistingue i Cavalieri di drago. Credo anche che catalizzi la magia, o qualcosa del genere... ma domani Eragon ti spiegherà tutto meglio - disse Nasuada. Anche dopo aver avuto la conferma del fatto che lui fosse il futuro Cavaliere, sembrava molto preoccupata.
- Non capisco... perché io?
Aveva saputo dell'esistenza dei draghi quasi solo perché se n'era ritrovato uno davanti; per quello che sapeva Nasuada lui non era di quella nazione, ma addirittura lui apparteneva ad un altro mondo... come mai quel drago aveva scelto lui?
- Non ne ho idea, bisognerebbe parlarne con gli elfi, magari sanno qualcosa di più... piuttosto, perché... perché proprio in questo momento....
- Una delle prime cose che ho sentito qui è che Eragon e il suo drago sono la speranza del vostro popolo, come mai per me non è la stessa cosa?
- Non è colpa tua, Jun - fece Nasuada, scuotendo la testa. - è che Saphira è uscita dall'uovo molto tempo fa, nel frattempo lei e Eragon sono cresciuti, sono diventati più potenti, e solo ora c'è la probabilità che possano sconfiggere Murtagh e Galbatorix. Per quanto riguarda te, invece... con ogni probabilità non hai mai impugnato un'arma, e nemmeno conosci l'Antica Lingua per invocare incantesimi. Il tuo drago e la tua magia cresceranno solo col passare dei mesi, e per ora non saresti pronto a scendere in campo nemmeno da soldato semplice. Allo stesso tempo, abbiamo comunque due draghi nell'accampamento, e siamo vicinissimi al nemico... se per caso la notizia della schiusa dell'uovo verde giungesse ad orecchie indesiderate, verremmo attaccati immediatamente, e probabilmente tu e il tuo drago sarete i bersagli numeri uno.
- Quindi... cosa dovrei fare? - domandò il ragazzo. Se la situazione era davvero quella che Nasuada stava descrivendo, erano tutti e cinque in pericolo quanto se non anche più di quando erano finiti in quel gioco assurdo ad Hogwarts.
- Tu e i tuoi amici siete, al momento, liberi da qualsiasi obbligo nei confronti della mia gente, quindi in teoria potreste anche scappare... sono sicura che almeno uno di voi ci ha già pensato.
Jun annuì. Poteva tranquillamente visualizzare Nino che si arrovellava per trovare una via d'uscita da quel posto, quasi come se si trattasse di un videogioco.
- Ecco, ve lo sconsiglio caldamente. Non possiamo tenere un drago senza il suo Cavaliere e, vedendo quello che succede tra Eragon e Saphira, ben presto sia tu che lui o lei soffrireste per la lontananza. In più, soprattutto non conoscendo il territorio, non sareste né abbastanza veloci né abbastanza abili da non farvi notare. Potreste resistere qualche giorno, se avete fortuna, ma non oltre.
Soprattutto considerando il fatto che nemmeno sapremmo come tornare a casa, pensò Jun.
- Per prima cosa, domani tu e i tuoi amici verrete visti ed esaminati da Eragon e dagli elfi. È probabile che loro conoscano qualche modo per proteggervi, o per nascondere la presenza del drago. Poi, bisognerà trovare un modo per allenarvi, sia con le armi che con la magia, almeno per quanto riguarda te.
- Con... con la magia? - fece Jun, sorpreso. Beh, almeno una volta nella sua vita aveva sognato di avere poteri magici, ma acquisirli così, ed essere consapevole che anche qualcun altro, oltretutto molto più potente, avrebbe potuto usarli contro di lui era tutt'altra cosa.
- Sì, con la magia. Per quello che ne so, è possibile che anche i non Cavalieri imparino ad utilizzare la loro energia, ma per un Cavaliere si tratta di una cosa quasi spontanea. Bisogna fare tutto il possibile affinché tu e il tuo drago possiate essere utili perlomeno durante lo scontro finale, e senza magia non avreste alcuna speranza nemmeno di avvicinarvi a Galbatorix e uscirne vivi.
Il cucciolo di drago si muoveva tra le gambe di Jun. Il ragazzo abbassò lo sguardo. Era innegabile, anche se in poco tempo sarebbe diventato un bestione, faceva tenerezza.
- Va bene - disse il ragazzo. - Imparerò tutto quello di cui avrò bisogno. Piuttosto, lui... adesso tornerà con me dagli altri?
- No - fece Nasuada. - Rimarrà qui, con me. Non è prudente che anche le guardie lo vedano. Piuttosto, stanotte puoi cominciare a pensare ad un nome da dargli... o da darle, se è una femmina.
Jun annuì. - Posso parlarne con i miei compagni, almeno?
La regina scosse la testa. - Ci sono le guardie assieme a voi, e per mio ordine vi stanno tenendo d'occhio costantemente. E ho appena detto che non voglio che loro scoprano dell'esistenza del drago. In ogni caso, i tuoi amici sapranno tutto domani, quindi puoi mantenere il segreto almeno per stanotte.
- Va bene. Non ne parlerò con nessuno, allora.
- Piuttosto... il gedwey ignasia. Non puoi certo andare in giro a farlo vedere a tutti - disse Nasuada.
- Come lo si può nascondere?
La ragazza strappò una striscia di stoffa dal suo lenzuolo. - Coprilo con questo. Potrai sempre dire agli altri di esserti scottato con una delle lanterne. Non è una cosa improbabile.
Il ragazzo seguì il consiglio di Nasuada, e si fasciò la mano.
- Ora posso... posso andare?
Nasuada fece un cenno, e Nar Garzhvog lo condusse fuori dalla tenda.

*

La guardia li stava guardando con aria estremamente perplessa.
- Aiba-chan, siamo prigionieri in una tenda, ti pare che all'angolino ci sia il rotolo di carta igienica pronto per chiunque faccia i propri bisogni? - esclamò Nino.
- Non è colpa mia se mi scappava! - disse Aiba.
Data la situazione in cui si trovavano, quello che aveva appena detto Nino era abbastanza intuibile, ma Aiba-chan aveva comunque chiesto alla guardia se per caso non avesse della carta igienica a portata di mano, e questa l'aveva guardato come se fosse stato un alieno.
Sho era preoccupato. Jun-kun ormai si trovava nella tenda della regina da una mezz'oretta, e anche se Nasuada-san non sembrava una persona minacciosa, non era improbabile che Jun-kun si trovasse in pericolo.
E poi, quella frase dell'Urgali... l'uovo nella tenda di Lady Furianera si è schiuso, e credo sia a causa sua... cosa poteva significare? Aveva appena sentito la guardia parlare di draghi e Cavalieri ma, insomma, non era possibile. Loro nemmeno appartenevano a quel mondo, come avrebbe potuto Jun-kun ricoprire quel ruolo? E, se davvero fosse successa una cosa del genere, quando mai sarebbero riusciti a tornare a casa?
Rabbrividì al pensiero di quello che sarebbe successo se qualcuno si fosse accorto della loro assenza. Avrebbero portato scompiglio e un sacco di problemi nell'agenzia, e una volta ritornati a casa, sarebbe stato un miracolo se non avessero perso il lavoro.
Jun ritornò poco dopo. Dall'espressione sul suo volto sembrava scioccato, e molto preoccupato. Era strano vederlo così: al momento, la loro condizione non comportava certo molta pressione psicologica, e l'unico tra di loro che si sarebbe aspettato di veder reagire così era Aiba-chan.
- Cos'è successo? - disse Sho.
Jun scosse la testa. - Nulla, nulla.
Era abbastanza ovvio che ci fosse qualcosa sotto, ma Jun sembrava non volerne parlare. Invece, si lasciò cadere seduto tra lui e Aiba-chan, con aria esausta.
Non era da escludere che gli fosse successo esattamente quello che lui aveva pensato. In tal caso, la regina l'aveva sicuramente obbligato a mantenere il segreto. Piuttosto inutile, almeno per come la pensava lui. Insomma, un drago non era decisamente una creatura che passava inosservata.
- Jun-kun, cos'hai fatto? - chiese Aiba.
Solo allora Sho abbassò lo sguardo verso la mano del ragazzo: era fasciata con una benda bianca.
- Oh, non è nulla - rispose Jun. - Mi sono bruciato con una delle lanterne nella tenda della regina.
Jun-kun non era molto bravo a mentire, ormai Sho lo sapeva. Tuttavia sul momento non gli fece altre domande: il ragazzo sembrava esausto e sicuramente non gli avrebbe risposto.
L'unica cosa che voleva fare in quel momento era riuscire a confortarlo in qualche modo, fargli capire che non era solo, che lui gli era accanto, e che anche gli altri c'erano.
- Beh, Jun-kun? Che è successo nella tenda della regina? - disse Nino.
- Domani ci vuole vedere tutti e cinque. Capirete tutto.
- Sono abbastanza sicuro che qualcosa è successo. Altrimenti, perché avresti questo atteggiamento-
Ohno lanciò un'occhiata di rimprovero al ragazzo, e Nino si zittì.
- Possiamo parlarne domani, per favore? - intervenne Sho. - Siamo tutti e cinque stanchi, dovremmo riposarci.
Jun posò la testa sulla spalla di Sho. - Grazie - mormorò.
- Beh, direi che Sho-kun ha ragione, forse sarebbe meglio dormire - disse Ohno.
Aiba non se lo fece ripetere due volte, e si accovacciò addosso alla schiena di Jun.
- Ehi, Aiba-chan! Spostati da lì! - fece Jun, contrariato, ma Aiba non diede nemmeno segno di averlo sentito.
- è incredibile! S'è già addormentato! - continuò Jun, lasciandosi di nuovo andare contro Sho.
Anche Jun, così come Aiba, si addormentò dopo qualche minuto. Normalmente, se costretto a dormire in quella posizione, si sarebbe lamentato in tutte le lingue, ma era evidente che quella situazione era tutto fuorchè normale.
Ohno cadde tra le braccia di Morfeo poco dopo, così solo lui e Nino erano rimasti svegli. Dallo sguardò dell'amico intuì che probabilmente nemmeno lui aveva molta voglia di dormire.
Quella sarebbe stata una lunga notte....
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: The Mad Tinhatter