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Autore: sundayrose    28/01/2012    4 recensioni
Ma forse era questo, più di tutto, a terrorizzarla: il fatto di poter davvero essere felice con Draco.
Non ci aveva mai pensato.
Lei non era migliore di suo marito.
Lui non aveva coraggio.
Ma lei?
Lei ne aveva?
Sapeva che Draco l’avrebbe aspettata.
Lui aveva più coraggio.
Rise di questo pensiero.
Forse lo smistamento avviene davvero troppo presto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Fuoco e ghiaccio

Due colpi alla porta.
- Avanti.-
La figura snella della segretaria avanzò sicura sui tacchi vertiginosi.
Il sorriso luminoso e le labbra rosse distolsero per un attimo Harry dai comuni problemi che doveva affrontare come Ministro, facendolo indugiare su pensieri non propriamente casti.
- Questi sono da spedire entro oggi, signor Potter. La pregherei di leggerli e firmarli il prima possibile.-
Harry guardò amareggiato la pila di documenti che la segretaria gli stava porgendo e si passò una mano sul viso.
- Grazie Cindy. Ti avvertirò non appena avrò finito.-
Questa fece per andarsene, ma Harry la bloccò.
-Ah, Cindy? Puoi chiamare mia moglie, per favore?-
La segretaria fece un cenno col capo e gettò indietro la chioma bruna, prima di allontanarsi ancheggiando.
Rimase a guardarla finché non sparì dietro la porta. Poi buttò fuori tutto il fiato che aveva trattenuto fino ad allora.
Sentì una leggera pressione nei pantaloni.
“Maledizione!” Disse tra sé e sé, cercando di calmare il pulsare del sangue nelle vene.

Ginny camminava decisa per i corridoi del Ministero.
Il sorriso stampato sulle labbra e una sensazione di leggerezza che la inebriava.
- Signora Potter!-
Per un attimo non sentì la voce della segretaria chiamarla. Poi però il suono insistente la costrinse a voltarsi.
La ragazza la raggiunse senza scomporsi, fasciata nel suo tailleur blu notte.
Tutta la felicità di Ginny sembrò evaporare come fumo.
- Dimmi Cindy.-
- Suo marito desidera vederla.-
Ginny alzò un sopracciglio nel sentire la sensuale inflessione della voce sulla parola “marito”.
- Grazie. Stavo appunto andando da lui.-
Si voltò gelida, continuando a camminare.

Quando raggiunse la porta dell’ufficio, aveva quasi completamente dimenticato l’incontro di poco prima e già assaporava il momento in cui sarebbero tornati a casa e lei gli avrebbe detto il piccolo segreto che aveva scoperto quella mattina.
Aprì la porta senza neanche bussare. Lei non ne aveva bisogno.
- Ciao amore!-
Harry alzò lo sguardo dalle carte che aveva in mano, giusto in tempo, prima che Ginny gli scoccasse un bacio sulle labbra.
- Ciao Ginny.-
La voce di Harry era ansante e sulla fronte brillavano piccole goccioline di sudore.
Ginny si alzò dalla scrivania su cui si era seduta un attimo prima.
- Stai male?-
Non era una domanda da moglie accorata, ma da gelida indagatrice.
- No. Solo stanco.-
Ginny lo guardò per un po’ dall’alto.
- Devo andare in bagno.-
Non aspettò nemmeno una risposta che si fiondò nella stanza adiacente chiudendosi la porta alle spalle.
Si appoggiò al lavandino e chiuse gli occhi, mentre pensieri inconcepibili ma non meno evidenti le turbinavano in testa.
Fu proprio in quel momento che se ne accorse. C’era qualcosa di tremendamente sbagliato in quel luogo.
Un odore, che non doveva essere lì.
Qualcosa che lei associava alle lenzuola sfatte dopo aver fatto l’amore.
Un profumo…intimo.
Trattenne il fiato turbata, mentre ogni scena di quello che poteva essere accaduto le appariva davanti agli occhi come un film.
Si sciacquò il viso velocemente. Quando ebbe finito, il suo sangue era freddo come l’acqua che aveva appena tenuto tra le mani.
Uscì dal bagno composta così come era entrata.
Harry era piegato sulla scrivania a leggere.
Si sedette sulla poltrona di fronte a lui accavallando le gambe.
Harry alzò lo sguardo dalle carte.
- Amore così mi fai distrarre.- Disse accennando un sorriso malizioso.
Lei non si scompose.
- Ne hai ancora per molto? Pensavo di passare da Ron prima di tornare a casa, voglio dirvi una cosa che…-
- Veramente si. E’ per questo che ti ho fatto chiamare. Oggi non torno a casa, ho troppo lavoro da sbrigare. Non aspettarmi nemmeno per cena.-
Ginny abbassò lo sguardo sulle sue mani intrecciate.
- Cos’è, devi scoparti la tua segretaria?-
Harry alzò lo sguardo allibito.
Lei aveva un’espressione tranquilla, come se gli avesse chiesto l’ora.
- Ma… che stai dicendo, sei impazzita?-
- Rispondi alla domanda!-
Harry si alzò di scatto passandosi una mano sulla fronte. – Certo che no! Come ti viene in mente?-
Ginny lo guardava in silenzio, mentre questo andava avanti e indietro, torturandosi i capelli che ormai erano diventati una massa di ciuffi scomposti.
- Perché sei così nervoso?-
Harry si bloccò davanti a lei e la guardò con gli occhi in fiamme. – E me lo chiedi? Sganci una bomba del genere e ti aspetti che io stia calmo?-
- Si, se non hai niente da nascondere.-
- Ma cosa…?-
Si alzò anche lei, ormai stufa del suo gironzolare per l’ufficio.
- Credi che io sia stupida? Credi che io non veda le occhiate che le lanci ogni qual volta ti sta davanti? Credi che io non veda i tuoi occhi riempirsi di desiderio quando si muove?-
- Ma cosa stai dicendo? Sai benissimo che io guardo solo te in quel modo, non c’è nessun’altra che…-
- Ahaha, per favore non farmi ridere. Tu non mi guardi più così. Anzi a dire il vero non l’hai mai fatto. Sei sempre stato troppo occupato a salvare il mondo magico per occuparti di me.-
- Cosa… ma che centra questo ora? Io ho avuto delle responsabilità. Ho delle responsabilità. Tu non puoi rinfacciarmi di aver speso del tempo per la mia gente.-
- Hai anche delle responsabilità verso di me! Verso tua moglie!-
Ginny si voltò contrariata verso la porta. Fece per uscire ma si bloccò.
- Sai una cosa? Stamattina ho scoperto di essere incinta. Ero venuta a prenderti per passare da casa di Ron e Hermione e dargli la bella notizia. Avevo preparato una torta per festeggiare, ma ora non ha più importanza.-
Harry si mosse verso di lei, ma lo fermò.
- Cosa vuoi dire? Che ti dispiace? Che ami solo me? Che non è mai successo niente tra te e Cindy?
Bè sai una cosa? Questo non mi basta. Non mi basta perché io voglio di più. Voglio un marito, un marito vero! Un uomo che si occupi di me sempre, non solo durante il fine settimana. Un uomo con cui fare l’amore ed essere sicura che non stia pensando ad affari di stato… o alla sua segretaria.-
Harry scattò risentito. – Dannazione Ginny! Io non ho mai pensato a lei in quel senso.-
- Ah no?- Incrociò le braccia al petto. – C’è l’odore del tuo sperma in bagno e lei era appena uscita.-
Accennò una risata amara. – Non hai nemmeno il coraggio di scopartela davvero, preferisci fare da te in uno squallido bagno.-
Silenzio.
- Non provi neanche a negare.-
Detto questo uscì sbattendo la porta con furia.
Parecchie teste si voltarono al suo passaggio, probabilmente chiedendosi che cosa avesse scatenato l’ira della moglie del Ministro della Magia.
Ma lei non se ne curò.
Una delle cose per cui veniva tanto ammirata era il suo sangue freddo e il contegno che dimostrava sempre in pubblico.
Molti la chiamavano la Lady di Ghiaccio, decisamente in contrasto con il temperamento di fuoco che aveva in realtà.
Ma lei preferiva mostrarlo solo in veste privata.
Raggiunse l’ascensore appena in tempo prima che i cancelli si chiudessero.
Si accorse che non era vuoto solo quando fu dentro.
- Cosa ci fai qui?-
- Buongiorno anche a te.- Disse Draco con il suo solito sorriso ironico. – Ho dovuto portare dei documenti a Blaise, niente di importante. Tu invece? Sembri nera!
Cos’è, il tuo caro maritino ti ha fatto arrabbiare?- Ghignò impertinente.
- Draco per favore, non è il momento.-
Non ebbe nemmeno il tempo di accorgersene che lui la bloccò ad una parete dell’ascensore, inchiodandola con un bacio infinito e passionale.
- Vieni da me oggi?- Disse lui staccandosi appena.
Ginny si ritirò dalle sue braccia.
- No. Oggi no.-
Draco non sembrò risentito e ritornò nella posizione precedente, risistemandosi la giacca.
- Cosa è successo?-
Passarono parecchi secondi prima che lei rispondesse.
- Sono incinta!-
Draco impallidì più di quanto lo era già.
Aprì e chiuse la bocca non riuscendo ad articolare nessuna parola.
Si sporse in avanti e premette un pulsante dell’ascensore, bloccandolo.
- Chi è il padre?- Disse alla fine.
- Harry!- Rispose lei, tenendo lo sguardo fisso a terra.
Draco si passò una mano tra i capelli biondi.
- Come fai ad esserne sicura?-
- Lo so è basta.-
- Questa non è una risposta.- Cominciava ad alterarsi.
Ginny lo fulminò. – E cosa dovrei dirti? Che non lo so? Che non so se il padre di mio figlio sia tu o mio marito? Mi dispiace ma preferisco non pensarci. Non posso pensare all’eventualità che…-
Si bloccò.
- Cosa? Che sia mio? Ti vado bene per andare a letto ma non per essere il padre di tuo figlio?-
- Draco non scherzare. Sappiamo benissimo che il nostro non è un rapporto serio.-
- Non è un rapporto serio perché tu hai voluto così. Perché tu hai preferito avere un amante piuttosto che lasciare tuo marito e stare con me.-
- Io amo Harry, non potrei mai lasciarlo.-
Draco rise. – Sai, credevo che amare una persona non significasse spassarsela tutto il tempo libero con un altro.-
Lo schiaffo arrivò bruciante e inaspettato.
- Non ti permetto di parlarmi così!-
- E come dovrei parlarti? Questa è la verità! Ti rifugi nel mio letto ogni qual volta tuo marito ti lascia a casa da sola. Preferisci affogarti nel sesso piuttosto che affrontare la realtà e accorgerti che quell’uomo non ti merita.-
- Non mi pare che tu ti sia mai lamentato.- Rispose lei gelida.
- No, non l’ho fatto. Ma solo perché io volevo che venissi da me. Lo volevo talmente tanto che speravo che quell’idiota ci morisse nel suo ufficio. Ma, al contrario di quello che pensi, lo volevo per stare semplicemente insieme a te; e se questo includeva una buona dose di sesso a me andava più che bene.-
Ginny voltò lo sguardo altrove. – Non ho smesso di sperare che lui possa cambiare.-
Draco la prese per le spalle e la girò verso di sé. – Guardami! Lui non cambierà mai. E’ sposato con il suo lavoro. E’ talmente abituato a fare l’eroe che non riesce ad accontentarsi di una normale e tranquilla famiglia. Non riesce ad accontentarsi di stare semplicemente insieme a te. Ha bisogno di sentire che tutti dipendano da lui. Non riuscirà mai a fare a meno di questo.-
Piccole lacrime argentee cominciarono a solcarle il viso.
- Io ti amo davvero! Io ti amerei davvero! Concedimi la possibilità di renderti felice.-
La strinse forte, cercando di calmare i singhiozzi che la scuotevano.
Dopo un po’ lei si staccò dalle sue braccia e si asciugò il viso.
Lo sguardo di nuovo fiero e sicuro, il respiro calmo.
Sapeva che era lui ad avere ragione, sapeva che doveva cambiare qualcosa della sua vita per essere felice.
Ma forse era questo, più di tutto, a terrorizzarla: il fatto di poter davvero essere felice con Draco.
Non ci aveva mai pensato.
Lei non era migliore di suo marito. Rimproverava lui perché non le dedicava abbastanza tempo, perché non aveva il coraggio di vivere semplicemente il loro matrimonio, perché preferiva soddisfarsi da solo in un bagno piuttosto che cercare le attenzioni di una donna.
Lui non aveva coraggio.
Ma lei?
Lei ne aveva?
Non aveva avuto il coraggio di lasciare suo marito quando si era accorta che questo non la considerava più come prima. Non aveva avuto il coraggio di resistere alla sublime tentazione dell’amore vero. E ora non aveva il coraggio di cedervi completamente.
Sapeva che Draco l’avrebbe aspettata.
Lui aveva più coraggio.
Rise di questo pensiero.
Forse lo smistamento avviene davvero troppo presto.


NOTE DELL’AUTRICE:
Un caloroso ciao a tutti quelli che hanno letto questa mia modesta one-shot.
Sinceramente non so neanch’io come mi sia venuto in mente di scrivere una cosa del genere, ma spero sia venuta bene ugualmente!!
Spero che vi sia piaciuta e che lascerete un commentino per farmi sapere cosa ne pensate.
Se volete seguirmi su fb questa è la mia pagina.
Baci.
Sundayrose.
  
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