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Autore: TonTongueToffee    28/01/2012    0 recensioni
Fred Weasley ha combattuto valorosamente durante la battaglia di Hogwarts, ha protetto amici e salvato vite. Una corsa contro il tempo tra i corridoi, tra polvere e detriti assieme ad Angelina Johnson. L'ultimo duello assieme al fratello che amava prendere in giro.
Un omaggio ad un ragazzo che sarebbe stato un perfetto Malandrino, un ragazzo andatosene con il sorriso sulle labbra.
Genere: Guerra, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, Percy Weasley, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un’esplosione verde alle sue spalle lo rese momentaneamente incapace di percepire qualsiasi rumore che potesse aiutarlo ad orientarsi in mezzo a quel labirinto di corridoi pieni di travi infuocate ed enormi blocchi di pietra. Fred si voltò verso il grosso portone di legno e vide un uomo avvolto in un mantello nero che gli stava puntando la bacchetta contro.
«Stupeficium!»
Un fiotto di luce rossa raggiunse il Mangiamorte, che cadde a terra privo di sensi, prima che potesse lanciargli un’altra Maledizione Senza Perdono.
«Dannazione, stavi per rimanerci secco!»
Il tono di Angelina tornò immediatamente più dolce, ma ogni parola era pur sempre attraversata dalla tensione. La ragazza appoggiò la schiena su quella dell’amico e puntò la bacchetta verso il corridoio deserto.
«Dobbiamo muoverci di qua, non mi piace questo silenzio.»
Fred annuì ed entrambi cominciarono a dirigersi verso le scale di marmo che li avrebbero portati nell’occhio del ciclone, nel cuore della battaglia. Urla e rumori di esplosioni accompagnavano ogni loro falcata.
L’andatura di Angelina non eguagliava quella di Fred, ma nessuno dei due pensava che fosse un problema.
La potente luce di un incantesimo fece allungare le loro ombre ed un tremendo colpo fece vibrare il pavimento.
«Dev’essere stato qualcosa di grosso! Avanti Angie…» Il ragazzo si fermò per incitare l’amica, ma non appena si voltò la vide in bilico sul bordo di una voragine che squarciava il muro di pietra.
Si fiondò verso di lei, la prese per mano e, trascinandola tra le sue braccia, si buttò a terra.
«Dannazione, stavi per rimanerci secca!»
Fred si alzò in fretta e sollevò Angelina, che stava tremando come una foglia.
«Non vorrai abbandonarmi proprio ora!» Le accarezzò i capelli scuri, ormai coperti da una coltre di cenere e polvere.
«Non fare lo smielato. Non lo sei e non lo sarai mai!» Sorrise e gli appoggiò un pugno sulla spalla.
«Mi avete salvata senza pensarci due volte, tu e George. Sono in debito con i gemelli Weasley, come farò?»
Fred sogghignò e si stropicciò gli occhi, che avevano cominciato a lacrimare per via dei detriti che si erano alzati dal crollo della parete.
Dopo aver schiantato altri tre Mangiamorte riuscirono finalmente ad arrivare nel cortile interno.
Non si buttarono subito nella mischia, ma si concessero qualche istante per prendere dei profondi respiri.
Troll, statue di pietra, ragni giganti, maghi e streghe in un turbinio di luci ed immancabile polvere.
Accucciandosi per schivare alcuni incantesimi, si unirono velocemente ad un nutrito gruppo di studenti che avevano formato un cerchio per proteggersi dai Mangiamorte che li stavano circondando.
«C’è posto anche per noi?»
La domanda fi Fred non ebbe risposta, tuttavia gli sguardi bastarono.
Passarono venti minuti, che sembrarono interminabili. Il gruppo riuscì a difendersi egregiamente, ma non poté contrattaccare con la stessa potenza ed efficacia. Pian piano si avvicinarono al portone d’ingresso, che ormai era spoglio, un altissimo arco senza ante attraversato da una fiumana di esseri umani e di creature magiche.
«Esaltante duellare!» Urlò Fred, per sovrastare gli schiocchi degli incantesimi che saettavano attorno a loro.
Angelina gli lanciò un’occhiata eloquente e lo rimproverò con un borbottio.
All’improvviso qualcuno gli strattonò la manica del giubbotto «Percy! Non rimanere lì imbambolato, avanti!» Gridò al fratello dopo aver atterrato un altro uomo incappucciato. «Dobbiamo entrare! I Mangiamorte sono riusciti a..sono riusciti ad entrare nel castello!» Pigolò il più grande dei due fratelli. «Non ci avevo proprio fatto caso!» Disse Fred, ironico. «Angie, tu vieni con noi?» Chiese all’amica, impegnata a difendere un giovanissimo Grifondoro che era riuscito ad evitare i controlli ed era rimasto a combattere. «Credo proprio che l’aria del cortile sia più salutare, e soprattutto qui non potrò volare giù da un balcone!» La ragazza sorrise e corse verso Fred per abbracciarlo «Stai attento.» Lo lasciò andare e tornò tra gli studenti dalle divise bruciacchiate.
Il ragazzo cominciò a seguire Percy, che si stava dirigendo verso le scale. Due uomini mascherati si piazzarono di fronte a loro. «Non capirò mai questa mania di mascherarsi!» Sbottò il gemello, stringendo tra le dita la bacchetta e preparandosi a duellare. I quattro uomini cominciarono una danza frenetica, accompagnata dalle grida che evocavano incantesimi d’attacco ed incantesimi di difesa.
Con la coda dell’occhio riuscì a scorgere le sagome di Ron, Harry ed Hermione, ma era troppo impegnato per poter dir loro qualcosa. Nel frattempo l’uomo che stava lottando con Percy indietreggiò frettolosamente: il cappuccio gli scivolò sulle spalle, mostrando un viso scarno ed emaciato.
«Ah, Ministro!» Urlò Percy lanciando una fattura contro O’Tusoe, che perse la bacchetta e cominciò a rannicchiarsi, come se fosse in cerca di un aiuto. «Le ho detto che do le dimissioni?» Disse il ragazzo con aria impassibile.
«Hai fatto una battuta, Perce!» Gridò Fred, dopo aver steso con tre Schiantesimi il Mangiamorte con cui stava duellando. «Hai davvero fatto una battuta, Perce… l’ultima che ti avevo sentito fare era…» L’aria esplose e una massa invisibile dalla forza dirompente fece cadere tutti a terra, a qualche metro dal luogo in cui si stava svolgendo il duello. Con fatica i ragazzi si alzarono, senza nemmeno preoccuparsi dello spesso strato di polvere che li aveva avvolti dopo il crollo del corridoio accanto a loro. La scuola stava soccombendo ai potenti attacchi dei Mangiamorte, ma in quel momento il fianco del castello crollato era ciò che meno li addolorava. Grida salate, grida che sapevano di lacrime. «No… no… no!» Urlò qualcuno «No! Fred! No!» Percy scuoteva il fratello, Ron era inginocchiato accanto a loro, e gli occhi di Fred li fissavano senza vederli, lo spettro dell’ultima risata ancora impresso sul volto.
  
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